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Autore: needhaz    21/08/2012    3 recensioni
e harry glielo disse, 'ti amo' glielo disse senza alcuna paura, glielo disse fregandosene dei tempi da rispettare, glielo disse capendo che lei era la sua vita, il suo tutto in quel momento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BE ALRIGHT.








 

 


quella mattina harry si era soffermato a guardare il volto di viria più del dovuto.

amava soffermarsi su ogni più piccolo particolare del suo corpo.

amava la piccola fossetta che le si andava a formare appena sotto il mento, quando faceva qualche faccia buffa.

amava il neo deformato a forma di cuore che aveva sotto l'occhio destro, e quelle piccole voglie appena sopra l'ombellico, e sotto la clavicola; amava sfiorargliele,
per sentirla rabbrividire sotto il suo tocco.

amava le ciglia lunghe e scure, somiglianti a tante mezze lune, che con i grandi occhi color del cielo, chiari chiari, formavano un insieme stupendo.

amava le sue labbra piene e perennemente rosse, grazie al rossetto che si metteva, ma non lo metteva perchè fosse una ragazza maliziosa, le piaceva il rosso,
e nonostante il colore, le dava un'aria innocente, in ogni caso, quando non si metteva il rossetto aveva la labbra screpolate, e lui amava mordergliele, così, solo per giocarci.

lei era una ragazza dolce, la più dolce che lui avesse conosciuto, era sempre apprensiva, con quella voce calma, che gli trasmetteva sempre sicurezza.

amava i suoi capelli marrone chiaro, lunghi e mossi, sempre racconti in un cucù spettinato o in una treccia che faceva ricadere sulla spalla, ma lui amava quando li lasciava sciolti, così da poterglieli accarezzare.

amava il suò naso all'insù, sul quale aveva un anellino, amava baciarle il naso da appena sveglia, perchè quel gesto la faceva sempre sorridere, e lui adorava quel
sorriso più di ogni altra cosa, nei giorni tristi quel sorriso, era in grado di metterlo di buon umore, quel sorriso era la ragione per cui andava avanti ogni giorno e

appena lei sorrideva gli veniva spontaneo sorridere anche a lui, e sentiva le farfalle nello stomaco, come se ogni volta fosse la prima in cui la vide sorridere.

amava la sua pancia morbida, che ogni sera, mentre erano a letto, le accarezzava, facendole venire la pelle d'oca.

amava le sue guance, sempre rosse, che mordeva ogni volta, dopo ogni bacio, facendola ridere; e la sua risata, solo dio sa quanto la amava.

amava il suo profumo, dolce ma non troppo fastidioso, erano un insieme di miele e rose, e amava il fatto di stare abbracciati per un tempo indeterminato, mentre si perdeva tra i suoi capelli morbidi e profumati.

amava stare con la testa poggiata al suo petto, mentre lei gli accarezzava la schiena, e se ne stavano così d'inverno, uno attaccato all'altro, con i piedi freddi intrecciati, mentre lui canticchiava qualcosa per lei.

amava osservarla mentre si vestiva, con i suoi vestitini colorati, i suoi cappelli, borse, rimaneva incantato ogni volta, e lei quando se ne accorgeva, andava da lui e
lo baciava, e harry sentiva sempre i brividi lungo la schiena, e si chiedeva se anche lei li sentisse, si chiedeva se anche lei lo amava così tanto come faceva lui.

amava osservarla mentre fumava la sua sigaretta giornaliera, di mattina insieme al caffè.

amava abbracciarla di sorpresa per farla sussultare.

harry avrebbe continuato all'infinito la lista delle cose che amava di viria.

ma una cosa che di certo non amava di lei era il fatto vederla piangere.

e soprattutto se era colpa sua.

quell'unica volta in cui avevano litigato più del dovuto.

 e odiava vederla con gli occhi arrossati pieni di lacrime e il mento tremolante.

odiava sentire i suoi singhiozzi provenire dalla camera, mentre lui come un coniglio se ne stava sul divano, ripensando alle brutte frasi che lei aveva detto.

harry si sentiva malissimo.

sentiva un dolore atroce alla bocca dello stomaco, ma era dolore mentale più che altro, lui pensava fossero pezzi di cuore rotti, che erano andati a farsi fottere.

ma evidentemente era ancora molto ubriaco, come lo era un'ora prima, quando era rientrato in casa.

lei lo aveva aspettato.

era sul divano con lo sguardo perso chissà dove e gli occhi pieni di lacrime tenute dentro per troppo tempo, e viria doveva dirglielo che non si poteva andare avanti così, non poteva stare via fino alle tre di notte, in chissà quale discoteca.

viria doveva dirglielo che aveva bisogno di lui e che non poteva lasciarla da sola tutte le sere, doveva fargli sapere quello che provava per lui.

ma in realtà quello che era riuscita a fare era ben poco.

infatti lo aveva aggredito appena lui si era avvicinato a lui come se niente fosse.

harry all'inizio pensava stesse scherzando, ma poi quando le lacrime della ragazza aveva bagnato il divano, si era accorto che la cosa era seria, e con il cuore in gola, le aveva accarezzato dolcemente il viso, ma lei si era alzata ed era andata in camera mentre gli urlava, che stavano perdendo solamente tempo l'uno con
l'altro, e che non valeva la pena andare avanti.

e lui trattenendo a stento le lacrime aveva messo in un borsone la sua roba e se ne era andato a casa di louis.

aveva pianto per giorni interi, e fissava il cellulare, con la speranza che squillasse da un momento all'altro, e l'angoscia, la paura, lo schifo per se stesso era tanto.

doveva scusarsi con lei, la sua vita, in qualche modo, ma non sapeva per quale motivo dovesse farlo.

continuava a chiedersi cosa vesse sbagliato, ma non lo sapeva, lui la amava con tutto il cuore.

non parlava con la ragazza da quasi una settimana, e harry si sentiva vuoto, insignificante senza la ragazza.

si sentiva inutile.

prese la chitarra di louis, un pezzo di carta e una penna, e cominciò a scrivere tutto quello che non aveva mai detto alla ragazza, per paura di andare troppo velocemente, per paura che lei pensasse 'cazzo, con che cretino mi sono messa'.

preferiva dimostrarle il suo amore tramite piccoli gesti, che lei sembrava aprezzare, invece che con le parole.

infatti quasi tutte le sere le passavano davanti a qualche film, o a coccolarsi.

ma doveva capirlo fin da subito che quei momenti erano più importanti di qualsiasi discoteca, di qualsiasi musica troppo alta e assordante.

provò tutta la notte, e la mattina nonostante la stanchezza si vestì e corse a casa.

vide viria al balcone, che fumava, e ringraziò dio per avergliela fatta trovare lì.
prese la chitarra e cominciò a cantare.

 

http://www.youtube.com/watch?v=FsNZdlV64jU                            (avrei dovuto mettere il testo, ma per problemi tecnici, dovrete accontentarvi)


 
 
la ragazza lo guardava con le lacrime agli occhi e un sorriso enorme sulla faccia.

e harry si sentva la persona più felice del mondo sapendo che quel sorriso era solo per lui.

viria scese e lo abbracciò per un tempo infinito e lui la baciava come se quella fosse l'ultima volta.

lei continuava a sussurrargli 'scusami, sono una cogliona' e lui la zittiva posando le sue labbra sulle sue.

sentendola di nuovo sua, sorrise, sorrise, perchè voleva dimostrare a tutti che lui la amava e che lui era l'unico ad avere il suo cuore.

e harry glielo disse, 'ti amo' glielo disse senza alcuna paura, glielo disse fregandosene dei tempi da rispettare, glielo disse capendo che lei era la sua vita, il suo
tutto in quel momento.
 
 
 
 
 
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and everything is gonna be allriiiiiiiiiiiiiiiiiiight.
all'inizio volevo che fosse una canzone di ed sheeran, ma poi mi è venuta in mente questa, di bieber, e mi è sembrata perfetta per lo sviluppo/finale/bho, cioè capitemi.
il nome viria, è di una ragazza che ho conosciuto pochi giorni fa, ma alla quale voglio già tanto bene, e vorrei davvero conoscerla meglio, poter avere una amica sulla quale contare.
spero vi sia piaciuta, ci tenevo a fare una os su harry, perchè credo sia un ragazzo stupendo, e non bado alle voci che dicono che è un puttaniere, perchè non lo è. 
seguitemi su twitter: @__haroldisair
un bacione, vanessa.
  
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