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Autore: My Wonderwall    21/08/2012    4 recensioni
"Eppure il nostro rapporto sta andando a puttane! Non è come all’inizio, mi saluti la mattina, mi dai la buonanotte. Un bacio di qua, un bacio di là, ma io non sento la complicità che c’era tra noi un tempo, la sfacciataggine che ci legava, quello che ci portava a litigare ogni secondo, e migliorare il nostro rapporto. Uscire insieme per mano, fermarci, tu che fai le foto con le fan, le stesse fan che mi sorridono e mi abbracciano dicendomi che sono fortunata, fortunata perché tra le mani ho una parte della loro vita. Fan che se ne vanno piangendo dalla felicità, come ho fatto io quando ti ho incontrato."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse, non tutto era perduto.

 

{But I’ve gotta let it go.
We found love in a hopeless place,

We found love in a hopeless place,
We found love in a hopeless place,
We found love in a hopeless place.
Rihanna – We Found Love}

 

Festa.
In questi giorni Louis e Niall non sapevano organizzare altro, proprio nei giorni in cui io avevo bisogno di altro.
Il rapporto con Harry se ne stava tranquillamente andando a quel paese, ma sembrava che l’unica ad accorgersene fossi io.
In quell’istante, eravamo tutti a casa di Liam, dove avevamo dormito, considerando il fatto che era abbastanza grande per ospitarci tutti.
In quell’istante stavo ammirando il mio fidanzato, beato, che dormiva. Mentre io avevo chiuso gli occhi per 2 ore sì e no. Il resto del tempo lo avevo passato a pensare.
Pensare.
Era una cosa che mi riusciva abbastanza bene se attorno a me regnava il clima adatto per farlo. In più, avere Harry di fianco era una cosa che mi aveva sempre calmato. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che le cose tra noi stessero andando così male, nonostante tutto, l’amore tra di noi non mancava, almeno da parte mia; quello che mancava era la complicità, il divertimento.
Per lui, secondo me, era diventato un vincolo, una cosa da cui vuoi solamente liberarti, ma non sai come farlo. Di conseguenza anche io avrei preferito troncare i rapporti, piuttosto di essere un peso nella vita di qualcun altro.
Ma, fortunatamente, e allo stesso tempo sfortunatamente, io non ero una persona che lascia andare tutto senza prima aver cercato di sistemare.
E, come con le crepe nei muri, per sistemare qualcosa devi trovarne l’origine. Ciò che ti ha spinto ad allontanarti, ciò che ti ha spinto a cambiare. Ed era ciò che dovevo fare, ricercare il momento in cui Harry aveva deciso di allontanarsi, il momento in cui aveva deciso di sentirmi solo come un peso per lui.
A vederci da fuori, con un occhio non molto attento, si sarebbe detto che le cose tra di noi andassero alla grande; anche in quel momento eravamo distesi uno di fianco all’altra, e lui aveva un suo braccio appoggiato alla mia vita, come a volermi abbracciare.
Ok, basta.
Avevo pensato troppo, la mia mente si stava riempiendo di complessi e domande, e ciò non andava bene.
Delicatamente mi districai dalla presa di Harry, gli lasciai un bacio sulla guancia e mi diressi in cucina, per mangiare qualcosa.
Arrivai davanti al frigo, lo aprii e presi il cartone del latte e ne versai un po’ dentro una scodella, quella di Lou, tutta a righe e con le bretelle; la posizionai nel microonde e lo feci partire. Avrei fatto in tempo a lavarla e asciugarla, prima che lui si fosse risvegliato. Così non si sarebbe arrabbiato, com’è il detto? Occhio non vede, cuore non duole.
Risi a bassa voce, ripensando al momento in cui gliel’avevano regalata.
 
Eravamo in giro per Londra e come sempre lo sapevano già tutte le fan. Mentre noi camminavamo c’era una ragazzina che si guardava intorno, cercando qualcuno. Louis, sbadato come al solito non la vide e ci finì addosso. Come non detto, lei lo vide e senza dire niente aprì la borsa e ne tirò fuori un pacchettino, poi guardò Lou, che lo aprì. Sulla sua faccia comparve un sorriso gigantesco e abbracciò la ragazzina, che in quel momento ci stava per rimettere la vita e che se ne andò dopo gli autografi e le foto. Louis si girò verso Eleanor.
“Oddio El, guarda! Guarda che bella!”
La ragazza aveva una faccia sconsolata, ma nonostante tutto diede corda al suo fidanzato.
“È bellissima!”                                   
“Liam, posso tenerla a casa tua? Così ogni volta che sarò lì avrò la mia tazza per fare colazione!”
“Certo Louis” disse Liam, impegnato in una conversazione con Danielle.
Lui tutto contento si diresse verso la sua fidanzata, le aprì la borsa e ci infilò dentro la tazza. “Perfetto, così non si rompe!”
 
Il microonde si spense e io ne tirai fuori la tazza. Presi i cereali dalla dispensa e un cucchiaio dal cassetto, mi sedetti su uno sgabello e mi appoggiai alla penisola.
“Perché ridi?”
Saltai sopra la sedia, colta alla sprovvista.
“Dio mio Niall! Se vuoi farmi morire potresti prima avvisarmi per piacere?”
La sua risata cristallina riempì la stanza.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda.”
Sbuffai. Solo Niall a quelle ore del mattino poteva fare quelle osservazioni.
“Pensavo al giorno in cui hanno regalato questa tazza a Lou, la ragazzina stava per morire dopo che lui l’ha abbracciata!”
“Ah, hai ragione! Facciamo una cosa..”
Prese il suo Iphone bianco dalla mensola dove solitamente appoggiavamo tutti i telefoni. Scattò una foto e prese, me, i miei cereali e la tazza di Louis e poi si sporse per far vedere anche a me quello che stava facendo. Entrò su Twitter e pubblicò la foto.
-Kate’s doing breakfast with Lou’s favourite cup! Oh, he will be so angry with you!-
“Così la ragazza che gliel’ha regalata saprà che la usa!” disse con un sorriso felice in volto.
“E bravo il mio Niall!” dissi, continuando a fare colazione.
Passarono 5 minuti, durante i quali Niall si preparò la colazione e si sedette di fianco a me; silenziosamente iniziò a fare colazione. Altrettanto silenziosamente sistemammo le cose che avevamo usato, io lavai le tazze e mentre Niall puliva il tavolo.
Dopo poco lo raggiunsi sull’enorme divano di Liam.
“Che succede?”
Lo guardai incuriosita, non capendo la sua domanda. “Che cosa intendi?”
“Dico, si vede che in questi giorni sei pensierosa, stressata, lontana.”
Dio, Niall si era accorto di tutto e probabilmente era anche l’unico, almeno lo speravo.
“Io.. Niall, non è niente, davvero..”
Lui mi fece alzare lo sguardo, che avevo abbassato dall’imbarazzo, e mi guardò dolcemente.
“Ehi, se vuoi parlarne io sono qui. Non ti costringerò, non ti farò domande. Ti ascolterò e non ti giudicherò, posso darti qualche consiglio anche, sempre se ti va. Lo faccio perché voglio vederti felice, te lo meriti.”
Mi buttai tra le sue braccia e lo abbracciai forte, poi decisi di raccontargli di tutte le mie paure.
Rimanemmo seduti su quel divano per 45 minuti, poi anche gli altri ragazzi iniziarono ad alzarsi.
“Buongiorno Liam, ‘giorno anche a te Danielle!”
I due mi sorrisero e si recarono in cucina, ancora assonnati, in seguito arrivò Eleanor. Dio, quelle due ragazze erano degli splendori anche di prima mattina.
“El, Louis?”
“Buongiorno Kate! Niall! Ehm, si sta facendo la doccia, gli preparo la colazione, così mangiamo assieme”
Annuii, e mi alzai dal divano. Mi sporsi verso la cucina e guardai l’ora. 10.30.
“Che dite? Gli altri due li lasciamo dormire o posso divertirmi a svegliarli?”
“Ah beh Kate, con me non ti divertirai a fare proprio un bel niente, prova con Malik” disse Harry con una voce ancora assonnata; mi abbracciò e mi lasciò un bacio a fior di labbra, come al solito.
“Buongiorno” gli dissi e lui ricambiò.
“Bene, datemi due coperchi e preparatevi a sentirli suonare.. insieme alle urla di Zayn!” aggiunsi, beffarda.
Salii le scale e mi appostai davanti alla camera del pakistano, sentii il suo respiro e sorrisi maligna.
“Buongiorno Zayn” sussurrai tra me e me prima di entrare e, spalancata la porta con una mano, iniziai a suonare i coperchi.
“Ma che cazz?” si mise a sedere di scatto e si guardo intorno “KATE! Che cavolo fai?”
“Beh, mi sembrava abbastanza ovvio, ti volevo svegliare Zayn”
“Oh, e un modo un po’ più dolce non c’era?”
“Ti saresti svegliato con un modo un po’ più dolce? Non credo proprio.”
“Oh, beh, allora ti conviene cominciare a correre, ah e cerca anche un riparo..”
“Come? Se parli piano non ti sento!”
“COMINCIA A CORRERE!” urlò alzandosi dal letto.
Mi girai e scesi di corsa dalle scale con Zayn alle calcagna, andando in cucina e mettendo tra me e lui la penisola.
“Oh, non potrai rimanere lì tutta la vita nana!”
“Beh pakistano, prima o poi anche tu dovrai fare qualcos’altro!”
“Oh, posso resistere!”
“Ok, ok, basta!” urlò Liam “Zayn, siediti e fai colazione, Kate, anche tu.”
Zayn mi fulminò con lo sguardo e io gli sorrisi.
“Bene, allora se Zayn rimane qui io vado a cambiarmi!” dissi lasciando la cucina e dirigendomi in camera.
Decisi di vestirmi comodamente, con un paio di shorts e una canottiera, mi lavai viso e denti e mi diressi di nuovo in cucina; a tutti si era aggiunto anche Lou che stava facendo colazione con la sua tazza, con dentro latte e i cereali a forma di lettere. Danielle e Eleanor probabilmente erano andate a cambiarsi. Niall stava parlando a tutti gli altri, e c’era Lou, che tra un  boccone e l’altro lo assecondava.
“Quindi, è perfetto! Oggi farò sapere a un po’ di persone di questa sera, e vedrai te, quanta gente!”
“Cosa succede questa sera?” domandai io, appena entrai  in cucina.
“Oh, niente, facciamo una festa.”
Mi alzai di scatto urlando “cosaa?”
“Facciamo una festa” rispose Liam “Danielle e Eleanor sono già andate a vedere che vestito mettere, mi hanno detto di dirti di andare su in camera”
Di malavoglia mi alzai, sapendo che se non fossi andata quelle due sarebbero venute giù e non ci avrebbero messo niente a prendermi di peso e vestirmi.
Andiamo in contro alla morte.
 
Avevo passato 3 ore chiusa in camera con le altre due, ma ormai da troppo tempo, si sentivano le urla di Niall.
“Ho famee! Harry! Kate! Venite a preparare il pranzo! Ho famee!” ecco. Per l’appunto.
“Entrai nella camera e ci trovai Harry che parlava al telefono, e che non si era accorto della mia presenza.
“Perfetto Caroline, quindi ti aspetto stasera alle 21.00. A dopo. Un bacio!”
“Caroline?”
“Kate, da quanto sei qui?”
“Tanto da sentire che hai invitato la tua ex alla festa!”
“Kate..”
Ecco, tutto ciò che pensavo era vero, e io non potevo farci niente.
“No Harry, per piacere, non dire niente, avevo capito che il nostro rapporto ormai era andato..”
“No Kate, tu hai capito male..”
Ah, ero io quella a non capire?! Non ci vidi più, chiusi gli occhi e quando li riaprii Harry si toccava con la mano la guancia dolorante.
“Kate..”
“No, vai pure da quella vecchietta.” E uscii sbattendo la porta, proprio mentre Niall si lamentava di quanto avesse fame.
“Cazzo Niall, chiama Nando’s, non ho voglia di fare da mangiare!  E per me ordina una marea di patatine fritte!” urlai sbattendo di nuovo una porta, quella del bagno.
 
Erano ormai le 20.00 e di lì a un’ora la festa sarebbe cominciata. Da 2 ore ero dentro la stanza di Eleanor a prepararmi, o meglio, io stavo seduta e loro mi sistemavano. Era il momento del trucco, Eleanor, con le sue mani di fata iniziò a truccarmi, mentre Danielle si faceva i capelli davanti allo specchio. Finimmo in contemporanea, così Danielle si mise a fare i capelli a El, mentre io sceglievo i loro vestiti.
“Dio, stasera starete una favola!” dissi.
“Lo dici ogni volta” mi disse la mora, l’unica persona, tra tutte, a stare bene con la riga in mezzo.
“Beh, e ogni volta è vero!” la rimbeccai.
Mi rigirai verso l’armadio e guardai tutti i vistiti che conteneva. Ad un certo punto si sentì un tonfo fuori dalla porta, e qualcuno imprecò.
“Ahia cazzo! Si può sapere chi ha avuto la brillante idea di chiudere la porta a chiave?!”
Scoppiai a ridere e aperta la porta trovai Louis seduto a terra che si toccava un punto dolorante in testa. Alzò lo sguardo e mi vide ridere così mi bloccai subito.
“E si può sapere chi ha avuto la brillante idea di schiantarsi contro la porta?”
“Senti, mi servono i vestiti, e voi siete chiuse lì dentro da ore, fammi entrare!”
“Dimmi che cosa ti serve e te lo porto fuori.”
“Mi prendi in giro vero?” disse speranzoso, ma vedendo la mia faccia capì che non lo stavo assolutamente prendendo in giro. “Mi servono un paio di boxer, i jeans, quelli che mi piacciono tanto, e la maglietta bianca con le righe solo sulla taschina. Ah, anche le Toms bianche!”
Entrai e vidi che Eleanor aveva già preso tutto, tornai da Louis.
“Grazie mille!” mi disse quando gliele appoggiai tra le mani, così tornai dalle ragazze e finimmo di prepararci.
 
Sarà stata la ventesima volta che il campanello suonava e finalmente stavamo uscendo dalla camera. El mi prese per un braccio.
“Senti, so che hai litigato con Harry, lo vedo dai tuoi occhi e dal tuo comportamento, ma non pensarci, si sistemerà tutto”
La guardai e annuii, poi entrammo nel salone, che non sembrava più il salone che avevamo lasciato nel primo pomeriggio, avevano spostato il divano su un lato e dalla parte opposta a questo c’era il tavolo con sopra tutti i tipi di alcolici, dietro il tavolo un ragazzo che serviva da bere e davanti tutti gli sgabelli per sedersi. Il centro era stato liberato per ballare, e in un angolo c’erano le attrezzature da Dj, e Zayn dietro che trafficava con qualcosa. Davanti a lui c’erano tutti i ragazzi.
“Malik, evita la musica da truzzi!” gli dissi appena arrivai, e mi beccai un’occhiataccia.
“Beh, il nostro Dj Malik potrebbe mettere qualcosa di Justin Bieber!” questa volta toccò a Niall beccarsi l’occhiataccia.
“Perché non direttamente quei 5 ragazzi che cantano sulla spiaggia?”
“Ah beh, quelli sono proprio belli! Il moro poi!” disse Zayn.
“Beh, continuai io, il biondo l’hai visto bene? Altro che il riccio!” e sorrisi a Niall.
“Beh dai, finiamola qui” disse Louis “e andiamo a divertirci!”
“Kate” mi girai verso quella voce melodiosa, che avrei potuto riconoscere tra miliardi, e lo guardai. Prese fiato per parlare, ma qualcosa, o meglio qualcuno lo bloccò.
“Harry!” mi girai, e a chi poteva appartenere quella voce da oca se non a Caroline Nonnetta Flack? In un nanosecondo arrivò lì e abbracciò Harry.
Giù le mani dal mio fidanzato Nonna.
Come se non bastasse gli diede dei baci sulle guancie e si attaccò a lui come una cozza.
Io presi a braccetto Niall e insieme andammo a prendere qualcosa da bere.
“Una birra” disse Niall “Kate?”
“Qualcosa di forte, molto forte”
“Anche per me, grazie.” Aggiunse Harry, arrivato lì non so quando. Mi girai verso di lui.
“Kate, io l’ho invitata solo per fare numero!”
“Si Harry, e quel ‘ti aspetto alle 21.00, un bacio’ non l’ho veramente sentito.” Gli dissi, acida.
“Kate lo sai che io ti amo!”
“Eppure il nostro rapporto sta andando a puttane! A puttane! Non è come all’inizio, mi saluti la mattina, mi dai la buonanotte. Un bacio di qua, un bacio di là, ma io non sento la complicità che c’era tra noi un tempo, la sfacciataggine che ci legava, quello che ci portava a litigare ogni secondo, e migliorare il nostro rapporto. Uscire insieme per mano, fermarci, tu che fai le foto con le fan, le stesse fan che mi sorridono e mi abbracciano dicendomi che sono fortunata, fortunata perché tra le mani ho una parte della loro vita. Fan che se ne vanno piangendo dalla felicità, come ho fatto io quando ti ho incontrato. Come ho fatto io quando il giorno dopo ti ho visto da Starbucks. e quando tu sei venuto lì, io non volevo essere una delle tante, perciò ho iniziato ad essere solo me stessa, rispondendoti senza risparmiartene una, e tu continuavi a parlare, e parlare. Il nostro amore è nato in un posto senza speranza, il mio cuore, perché in quel periodo pensavo a tutt’altro, e lo sai bene. Mia sorella sarebbe stata fiera di me, ma non ha potuto vedere la mia felicità. Nonostante tutto io mi sono innamorata. Mi sono innamorata di quel ragazzo riccio con dei fantastici occhi verdi, di quel ragazzo che non lascia l’ultima parola a nessuno, quello che con un solo assolo fa emozionare milioni di persone. E all’inizio sembrava che quel ragazzo ricambiasse. Ma ora so che non è così, mi sento solo un peso nella tua vita. So che tu devi andare avanti con la tua carriera da cantante. Nonostante tutto non credevo andasse così male, fino a quando non ti ho sentito chiamare Caroline. Quella è stata una pugnalata al cuore, avrei accettato tutto, ma ti prego, non la tua ex, non quella nonnetta con le sembianze da trentenne. Quindi. Ora devo lasciarti andare.”
“Kate, io non so sul serio cosa dire, insomma, tutto quello che pensi..”
“Senti Harry, goditi questa serata come ho intenzione di fare io, tu con la nonnetta, io con gli altri, ne parleremo, ma sarà una discussione veloce visto che io non voglio essere un peso nella vita di nessuno, per oggi sono stata male abbastanza.” Poi sentii qualche lascrima scendere prima che i miei occhi riuscissero a fermarla”e direi che ho anche pianto abbastanza.”
 
POV HARRY
Un coglione.
Cazzo.
Sto facendo stare male la mia fidanzata per niente.
Sto facendo scivolare via il nostro rapporto dalle mie mani, senza riuscire a fermarlo. Non sapevo più che fare. Lei non si sentiva amata. E io come potevo dimostrarle il contrario?
Devo ammettere che nell’ultimo periodo il nostro rapporto non era stato dei migliori, ma non pensavo fino a questo punto.
A quanto pare ho il prosciutto negli occhi.
Maledetto, mi stai portando a perdere la mia fidanzata.
Non mi resi conto, stavo solo cercando di migliorare il mio modo di pensare. Così dopo vari “fammene un altro” rivolti al barista, mi trovai in mezzo alla pista da ballo che sembravo un cretino. Avevo una ragazza da una parte e una dall’altra, ma non ci badavo, ballavo per i fatti miei, quando stremato decisi di sedermi su un tavolino.
Ammazza, sei ubriaco fradicio Harry. Zitto, cervello.
“Harry!” chi cazzo è che rompe, con questa voce da oca.
“Ah, Caroline..”
“Come stai? Non sembra bene”
“Già, sono un po’ ubriaco…”
“Oh, quindi non ti dispiace se..”
“Scusa, torno a ballare! Anziiii, ho voglia di un drink!”
Tornai dal barista e bevvi altri 2, forse 3 drink, tanto da non riuscire a distinguere le persone di fianco a me. Ok, stavo iniziando anche a parlare da solo e farneticare. Dovevo decisamente andare a letto.
 
POV KATE
Me ne stavo davanti alla postazione da Dj, guardando quel cretino che stava bevendo, e non poco. Lo avevo visto parlare con Caroline, e quando lei si era avvicinata un po’ di più lui si era alzato, per fortuna. Si era recato un’altra volta al tavolo con tutti gli alcolici, e il barista gli stava preparando un miscuglio di non so cosa. Dopo altri 5 drink, faticava a stare in piedi, e io faticavo a togliere lo sguardo da lui, spaventata che da un momento all’altro potesse svenire sulla pista.
“Scusa Niall, vado a mettere a letto quel coglione, che fra un po’ sviene” il biondo annuì, continuando a sorseggiare la sua birra, mentre, dall’altra parte della pista notai Liam con in mano la sua Coca Cola, che guardava Harry altrettanto preoccupato. Arrivammo da lui nello stesso momento, e Harry si buttò tra le braccia di Liam.
“Hey amico! Piacere, io sono Harold! Hai visto che bella casa? È di un mio caro amico, mi raccomando non sfasciare niente, altrimenti ti trova e ti uccide!” disse, tutto d’un fiato.
Liam mi guardò sconvolto e io decisi di prendere in mano la situazione. Misi un braccio di Harry attorno alle mie spalle e mi diressi verso la camera da letto in silenzio, ci pensava già lui a parlare.
“Ehi, ce l’hai un assorbente? Credo che mi stiano arrivando! Magari uno di quelli interni che così non sembra che io abbia un pannolino!”
“Si Harry, dopo te lo do!” dissi, ormai sconsolata.
Kate, questa è l’ultima volta che lo aiuti.
Lo feci distendere sul letto, e conoscendo le sue abitudini iniziai a spogliarlo, gli tolsi le scarpe e le buttai in un angolo della stanza, lo stesso dove avevo appoggiato i miei tacchi un momento prima. Poi gli tolsi la giacca e anche la camicia. Sembrava essersi addormentato. Quando iniziai a sbottonargli i pantaloni fermò la mia mano.
Scusa, ma io ho una fidanzata e.. e la amo.
Non potei fare a meno di trattenere un sorriso a quelle parole. Forse tutto non era perduto.
“Si Harry, lo so; voglio solo metterti a letto e farti fare una bella dormita.”
“Kate?” disse, con aria da cucciolo. Trattenei una risata.
“Dimmi Harry” finii di spogliarlo e lui si distese sul letto. Mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulla fronte.
Mugugnò qualcosa e mi tirò per un braccio. “Stai qui”
“Va bene” mi distesi e appoggiai al suo petto.
Nonostante tutto, quello era il mio posto. Il cuore di Harry, che sentivo battere, stava battendo per me, così come faceva il mio, che batteva per lui.
Il giorno dopo avremmo parlato e, magari, tutto quello che avevo sentito in quelle settimane si sarebbe dissolto.
Forse, tutto non era perduto.




Tonight, we take this stage for the first time. We're ready, and you?


Ok, forse sono un po' andata, partita, per un altro mondo:
solo, mi farebbe piacere sapere cosa pensate di questa One-Shot,
visto che mi e' venuta in mente cosi',
e cosi' ho deciso di scriverla.
Sul serio, mi fate sapere che ne pensate?
Basta che scriviate 'bella', 'brutta', 'ti lancerei pomodori', 'ritirati'. Cose cosi'.
Mi basta una parola!
Grazie! Per chi vuole, potrebbe passare anche nell'altra mia FF, e dirmi che ne pensa?

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1201612&i=1
  
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