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Autore: _HappyCloud_    21/08/2012    9 recensioni
< allora? com'è che ti chiami? > chiese il ragazzo, continuando a curarle la caviglia.
< è buona educazione presentarsi prima di domandare >
< sono un pirata. i pirati non sono le persone più educate del mondo, adesso forza dimmi il tuo nome senza fare storie >
< è Lucy H-...solo Lucy > iniziò, dimenticandosi del cognome che ormai non faceva più parte di lei.
< Lucy...che nome noioso! >
< sta zitto! >
< ahahah, io sono Natsu, Natsu Dragneel. questa è la mia nave, "Fairy Tail", io sono il capitano dei Pirati del Drago > si vantò, donandole un enorme sorriso orgoglioso. Fu abbastanza da far perdere un battito al suo cuore.
Se non si è capito è una NALU! traduzione della fanfiction inglese "The Princess and the Pirate" di LeeSUP. RAGAZZI SI TORNA IN PISTA!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una notte infernale

 

La prima cosa che notò fu il persistente dolore allo stomaco,  riusciva a percepire distintamente ogni dettaglio che la circondava, così precisamente che le faceva quasi male. La soffice coperta su di lei circondava la sua pelle e lei non riusciva più a sopportarla. Faceva troppo caldo…non riusciva a pensare lucidamente. Cos’era l’ultima cosa che ricordava? Ricordava il tramonto e di averne parlato con Natsu e poi di essere andata a letto. Era tutto confuso ma ricordava anche di essersi alzata, di essere corsa in bagno e collassato tra le braccia di qualcuno sul ponte. Che diavolo aveva che non andava? Sebbene non avesse le forze necessarie cercò di aprire gli occhi per scoprirlo, la luce che quasi la uccideva. Strizzando gli occhi cercò di farli gradualmente abituare alla luce.

 

< sei sveglia? >

 

Era lieve ma aveva comunque sentito la voce di qualcuno al suo fianco, l’immagine confusa di una persona china su di lei. Lo stomaco le faceva così male che aveva solamente voglia di dormire.

 

< sei davvero una stupida sai? >

 

Era decisamente la voce di Natsu adesso che prestava attenzione.

 

< non ho mai conosciuto qualcuno che riuscisse a cacciarsi in così tanti guai in così poco tempo, a parte me >

 

Adesso la sua voce le suonava troppo alta e le faceva male ai timpani, allungò il braccio con l’intento di allontanarlo ma il movimento le provocò una scarica di dolore lungo tutto l’arto. Giusto, la sua mano era uno spettacolo raccapricciante al momento.

 

< prooooontoooo? Cavolo, quanto ti ci vuole a svegliarti? >

 

< sta –tto > riuscì a stridere.

 

< statto? E che roba sarebbe? >

 

Adesso avrebbe solamente voluto rifilargli un pugno in faccia, perché non la lasciava semplicemente in pace? Stava chiaramente soffrendo come un cane. Le persone malate non avevano il diritto di riposare in santa pace?

 

Cercò di dire ‘lasciami in pace’ ma non ci riuscì, le uscì solo un altro squittio senza senso. Aveva al gola troppo secca.

 

< tieni, bevi questo… >

 

All’improvviso sentì un braccio passarle dietro la schiena, aiutandola a portarsi seduta, la testa le girò di nuovo ma sentì il braccio sorreggerla. Sentì un panno freddo caderle dalla fronte, non aveva nemmeno notato fosse lì prima. Un bicchiere di vetro le era stato avvicinato alle labbra, leggermente inclinato per permetterle di bere. Era pieno d’acqua, ma per qualche ragione era la migliore acqua che Lucy avesse mai bevuto in vita sua. Aveva così tanta sete che anche quando lo svuotò sentì di non averne ancora avuto abbastanza.

Visto che si sentiva già decisamente meglio rispetto a prima, il suo cervello iniziò a comprendere la situazione leggermente meglio.

Natsu la fece stendere nuovamente ma lei riuscì con le sue forze a ritirarsi a sedere poggiandosi con la schiena al muro.. i suoi occhi erano riusciti ad abituarsi quasi del tutto ormai, aveva solo bisogno di socchiudere leggermente gli occhi adesso. Riusciva a vedere che si trovava nella sua stanza, il che la rese leggermente nervosa. Questi erano gli alloggi femminili…Natsu aveva i suoi quartieri personali cavolo! Non doveva trovarsi lì! Eppure eccolo lì, seduto su una sedia di fianco al suo letto. La sua mano era stata fasciata mentre dormiva, era ancora visibilmente gonfia, ma era felice di non poterla vedere più.

 

< cosa…perché? > che parole intelligenti che riuscì a dire, la sua testa era ancora dannatamente sotto sopra.

 

< hai visto qualcosa come questo? > mormorò Natsu, mostrandole un disegno.

 

All’inizio Lucy si sentì confusa dalla domanda, ma mai quanto dal disegno. Era uno scarabocchio pieno di righe e cerchietti…tutto circondato da blu. Lucy guardò l’immagine per qualche minuto, poi guardò Natsu, per vedere se la stesse prendendo in giro. La guardava curioso, come se si aspettasse una risposta seria.

 

< che diavolo è quello? > chiese in fine Lucy, non c’era nessuno a quel mondo in grado di decifrare quello sgorbio!

 

< che intendi? Non vedi?  Questi sono gli occhi, e la bocca, la coda e le pinne, e l’acqua! L’acqua è blu, dovresti saperlo > spiegò, indicando vari punti nel disegno.

 

< non ho mai visto niente di simile a questo disegno, onestamente non esiste niente che ci assomigli…a parte il disegno in se per se > mormorò Lucy, strofinandosi gli occhi con la mano buona.

 

< non hai visto cosa bianca nell’acqua? Tipo un anguilla? O un pesce lungo? > la guardava ancora curioso.

 

< si, quello l’ho visto. Stai dicendo che è quello che hai disegnato? Natsu…non assomiglia per niente a quello che ho visto…intendo dire…nemmeno lontanamente…ma perché è importante adesso? Perché sto così? >

 

< quella cosa che hai visto, l’hai toccata vero? >

 

< si? È saltata fuori dall’acqua abbastanza in alto da potermi allungare per raggiungerla… >

 

< sul serio? Un pesce sconosciuto salta fuori dall’acqua e tu lo tocchi? Hai la benché minima idea di cosa siano? >

 

< ovviamente no Natsu….> onestamente, doveva fargli per forza quella domanda? Non era in vena di rimproveri al momento, si sentiva come se stesse per vomitare di nuovo…

 

< sono chiamati Kiseichuu, non sono nemmeno pesci ma parassiti giganti. La loro pelle è ricoperta da uno strato della loro saliva, sotto il quale tengono le uova. Queste si possono schiudere solo all’interno dell’organismo di un altro animale o pesce, quando uno di questi si strofina su un altro animale, trasferisce le sue uova che sono abbastanza piccole da penetrare nella pelle dell’ospite fin dentro il sistema circolatorio. A quel punto iniziano a crescere fichè no sono abbastanza grandi per schiudersi. E tu ti sei allungata per toccarne uno di tua spontanea volontà…> Natsu sembrava stanco mentre le spiegava la situazione, ma lei era così scioccata che non ci fece caso. Sentiva di poter vomitare in  quel preciso istante.

 

< cosa? > non stava succedendo davvero, era disgustoso! Per non dire poi imbarazzante!  Nessuno gliel’aveva detto però! Nessuno le aveva detto niente di quei cosi! Non era giusto.

 

Quando si schiudono…beh per fartela breve, diciamo che muori. Ci vuole all’incirca una settimana perché siano abbastanza grandi per farlo tuttavia. C’è una cura, che andremo a cercare non appena raggiungiamo la prossima isola, di solito i medici ce l’hanno, ma è piuttosto costosa perciò vedremo cosa fare… >

 

Lucy lo fissò, se fosse stata troppo costosa l’avrebbero lasciata morire?

 

< sto scherzando! Faremo in modo che vada tutto bene, non preoccuparti così! > rise lui, ma Lucy non era affatto divertita.

 

< perché sei qui? Questa è la mia stanza, a me non è permesso entrare nella tua perciò tu non dovresti stare nella mia > era scontrosa e dolorante, in più le sembrava una domanda lecita da chiedere.

 

< beh, per prima cosa io sono il capitano, perciò posso andare dove mi pare. Secondo, la scorsa notte sei uscita sul ponte, sei crollata e io ti ho afferrato d’istinto > spiegò, per niente scalfito dal suo tono arrabbiato.

 

< e questo che c’entra? > sbottò Lucy.

 

< il parassita contagia tramite il contatto a pelle >

 

Quell’unica frase le fece stringere il cuore…lei era qui a trattarlo male quando lui l’aveva gentilmente afferrata per non farla cadere ed era stato anche contagiato per questo? Per la sua stupidità aveva infettato il Capitano? Che razza di membro era?

 

< visto che è contagioso siamo in quarantena finché non raggiungiamo l’isola. Anche se tocchiamo qualcosa dopo il contagio, qualsiasi cosa tocchi diventa un veicolo del parassita. Visto che hai iniziato a stare male qui e non sei riuscita ad allontanarti troppo andrà tutto bene finché rimaniamo qua dentro. Disse casualmente, senza il minimo accenno di rimorso o rabbia nei suoi confronti. Gli aveva trasmesso una malattia mortale, che era molto costosa da curare addirittura! Senza contare il fatto che era stata scontrosa tutto il tempo e aveva insultato le sue doti artistiche…

 

< mi dispiace > era davvero sincera e cercò di farglielo capire guardandolo intensamente, piena di rammarico. Lui tuttavia sembrava piuttosto divertito.

 

< per cosa? >

 

< per averti fatto ammalare! >

 

< perché ti scusi per questo? Non era tua intenzione, non ne sapevi niente. Certo se fosse già successo prima mi sarei arrabbiato…ma non se non lo sapevi >

 

< ti senti bene? > chiese Lucy, sembrava stanco ma non dava l’impressione di sentirsi male come si era sentita lei prima.

 

< si, sto bene. Tu mi sembri migliorata rispetto a ieri sera >

 

Lucy annuì, si sentiva un po’ meglio. Si chiese quanto sarebbe durato.

 

< che ci facevi di fuori ieri notte? > chiese curiosa, era grata che fosse stato lì ma…era nel bel mezzo della notte.

 

< oh, stavo solo prendendo un po’ d’aria > dichiarò , la voce definitiva, che non lasciava spazio per ulteriori domande a tale proposito.

 

< come mai non stai male come me? >

 

< beh, ci vuole tempo perché le uova entrino in circolo, pensa a quanto ci ha messo con te. Ho chiamato Erza ieri notte, fortunatamente non si era ancora trasferita qui altrimenti si sarebbe ammalata anche lei. Non abbiamo abbastanza soldi per curare più di due persone, ma dipende dal medico veramente. L’avidità è troppo diffusa per i miei gusti al giorno d’oggi. Non ero nemmeno sicuro di cosa ti stesse succedendo all’inizio ma Erza mi ha spiegato tutto velocemente…quindi adesso siamo bloccati qui, Erza può comandare l’equipaggio senza problemi. Gli è stato ordinato di tenersi alla larga da qui e se è Erza a comandare puoi stare sicura che nessuno si avvicinerà. Ci porteranno qualcosa da mangiare ogni tanto ma non credo che avremo molta fame…diventa sempre peggio col tempo, perciò goditi le piccole tregue in mezzo, non dureranno molto >

 

Lucy inspirò profondamente, l’intera situazione era difficile da assimilare tutta in una volta. Odiava stare male, non che lo fosse stata spesso ma comunque…lo odiava comunque. Stare così male era spaventoso in un certo senso, e l’unico che poteva prendersi cura di lei avrebbe cominciato presto a stare molto male, per colpa sua per giunta.

 

< dovresti cercare di dormire un po’ > mormorò Natsu con un sorriso incoraggiante.

 

Come diavolo poteva essere così gentile? Continuava a oscillare: un momento era premuroso e l’altro…la faceva combattere con la spada con una caviglia gonfia. Ad ogni modo annuì, raggomitolandosi nelle coperte, sentendo il panno bagnato posarsi nuovamente sulla sua fronte ed addormentandosi prima che il suo stomaco la costringesse a correre in bagno.

 

 

Per la seconda volta, Lucy si svegliò sentendo la stanza andare a fuoco. Le faceva tutto così male che rifiutò di muoversi, questo finché non sentì dei conati di vomito provenire dal bagno.

 

< N…Natsu? > riuscì a malapena a mormorare, si era fatto ancora più chiaro fuori, doveva aver dormito almeno quattro o cinque ore. All’inizio non ottenne risposta, soltanto qualche colpo di tosse prima di apparire sulla porta. non sembrava stare meglio di lei adesso, appoggiato pesantemente sullo stipite della porta. La maglia era scomparsa, e per una buona ragione. Anche con la vista annebbiata Lucy poteva vedere chiaramente il grosso marchio rosso  sul petto, completamente irritato e ricoperto di vesciche proprio come la mano di Lucy. Dove l’aveva toccato con la mano quando aveva presa. Il sito d’infezione.

 

< hey…> gracchiò lui mentre si spingeva via dalla porta, usando lo slancio per muoversi attraverso la stanza. < onestamente però…essere un pirata è generalmente più divertente di così > scherzò Natsu, guadagnandosi un sorriso da Lucy.

 

< ma di che parli…questa è la cosa più divertente che mi sia capitata da anni… >

 

< è abbastanza triste come cosa…>

 

< sta-tto… >

 

Natsu rise leggermente, scivolando lungo il muro di fianco al suo letto. Si lasciò cadere a terra e ora che lo aveva così vicino, Lucy si sentiva ancora peggio. Il marchio sul suo petto era di un brutto rosso e sembrava molto doloroso, ma Natsu non gli dava minimamente peso…probabilmente le avrebbe detto che faceva parte dell’essere un pirata o qualcosa del genere. Stava palesemente sentendo lo stesso caldo che provava lei, sudando e ansimando. I suoi capelli, normalmente appuntiti, ora rimanevano attaccati alla fronte. Come diamine avrebbero fatto a superare la notte in quelle condizioni? Si afferrò lo stomaco quando un altro spasmo di dolore la investì, facendole fuggire inavvertitamente un lamento.

 

< oi, stai bene? >  immediatamente Natsu era lì, seduto al suo fianco. Dopo qualche istante annuì, mordendosi il labbro. Faceva ancora male, molto male in verità…ma era un pirata. Poteva sopportarlo, senza problemi. Proprio come Natsu.

 

C’era un altro dilemma che iniziava a farsi strada nella sua mente. La notte. C’era solo un letto nella stanza, che le cose stessero andando come durante la prima notte? Non poteva semplicemente lasciarlo dormire sul pavimento, giusto? Quel povero ragazzo era malato per colpa sua.

 

< ecco, prendi il letto > disse, alzandosi in piedi.

 

< come? No, sdraiati Lucy. Io mi siedo per terra, va tutto bene >

 

< no, sono stata io a farti ammalare > Lucy vacillò sul posto, le gambe che minacciavano di abbandonarla da un momento all’altro. Natsu le fu di fronte prima ancora che potesse fare un solo passo. Le mani sulle sue spalle, con una leggera spinta si ritrovò di nuovo seduta sul letto.

 

< e allora? Ritornatene a dormire e basta, preferisco quando stai zitta! >

 

La bocca di Lucy si spalancò.

 

< sei uno scortese cafone sconsiderato! Stavo solo cercando di essere gentile con te e tu mi insulti! > si alzò di scatto, alimentata dalla rabbia < voglio dire, davvero! Tutto quello che devi fare è accettare le mie offerte una volta ogni tanto! Non posso- > Lucy si fermò quando sentì lo stomaco capovolgersi. Stava per vomitare di nuovo. Riuscì a scansare Natsu per correre a tutta velocità al bagno, facendo appena in tempo a raggiungerlo prima di svuotare lo stomaco.

 

< forse star male non è poi così male! Qualsiasi cosa che ti faccia smettere di urlarmi contro non può essere una brutta cosa > sentì la voce di Natsu dire dalla camera.

 

< stronzo > ringhiò, probabilmente stava scherzando ma lei non era decisamente dell’umore adatto.

 

< ti ho sentito >

 

Come diamine aveva fatto?

 

< sono un drago > aveva a malapena sussurrato la prima cosa che gli era venuta in mente, cercando di capire se stava bleffando o riusciva veramente a sentirla.

 

< lo dubito fortemente >

 

Perché riusciva a sentirla così bene? Era così strano…beh, Erza le aveva detto che molti sulla nave avevano dei poteri, giusto? Questo doveva valere anche per il capitano. Cos’aveva, un qualche tipo di super udito magico? Che magia insulsa che sarebbe. Sbuffò quando cercò di trattenere una risata, stava per chiedergli del suo super insulso potere quando la stanza cominciò nuovamente a vorticare. Le pareti si allungarono e Lucy cercò di tenersi in piedi ma si sentì trascinare a terra. Non riuscì nemmeno ad afferrare qualcosa su cui aggrapparsi prima di sentire la testa sbattere sulle piastrelle del bagno.

 

 

Riusciva a sentire il suo battito cardiaco pulsarle in testa. Il continuo pulsare che le faceva capire che era di nuovo sveglia, e pentirsi di esserlo allo stesso tempo. Questi svenimenti erano così improvvisi che non riusciva nemmeno a chiamare aiuto o aggrapparsi da qualche parte. Decisamente non si era mai sentita così male in vita sua. Lucy ricordava di aver preso l’influenza ogni tanto quando sua madre era ancora viva, quando poteva prenderla in braccio sussurrandole parole di conforto nell’orecchio. In tutti gli anni a seguire la morte della madre, Lucy veniva semplicemente tenuta nella sua stanza in caso si ammalasse, dovendo sbrigarsela e aspettare che passasse da sola, era molto diverso da quando sua madre era ancora lì. In un certo senso, per quanto potesse sembrare orribile da parte sua, era felice che ci fosse di nuovo qualcuno lì con lei. Si, si sentiva in colpa per aver fatto ammalare Natsu ma era la prima volta dopo tanto tempo che c’era qualcuno lì con lei mentre era malata. Parlando del diavolo, non riusciva a vederlo da nessuna parte. Controllando il pavimento al lato del letto determinò che non fosse proprio nella stanza. Questo lasciava solo un altro posto.

 

Alzandosi lentamente, camminò con attenzione verso il bagno, stando attenta a non cadere o svenire di nuovo. Non le ci volle molto a trovare Natsu una volta raggiunta la porta. era svenuto sdraiato sul gabinetto, la testa appoggiata ad uno dei suoi bracci mentre dormiva, l’altro abbandonato verso il pavimento. Lucy si appoggiò allo stipite della porta per qualche istante, si sentiva davvero in colpa per l’intera faccenda. Se non fosse stato per la sua ingenuità lui non si troverebbe qui adesso, a dormire scomodamente sul gabinetto. Quando non si mosse, Lucy entrò nel panico, era morto? Controllandogli il polso lasciò uscire un lungo respiro che non sapeva di aver trattenuto…era vivo, solo completamente primo di sensi.

 

C’era solo una cosa che doveva fare adesso…riuscire in qualche modo a spostarlo fino al letto. Decidendo fosse meglio agire prima e pensare dopo, si accovacciò portandosi un suo braccio intorno le proprie spalle. Trascinandolo, si rialzò facendo leva sulle gambe per sorreggere il peso del ragazzo. Era molto più pesante di quanto avesse pensato, e stava diventando molto più caldo per giunta. Avendolo così vicino riusciva a sentire il calore che emanava il suo corpo che le fece sentire ancora di più la nausea. Lucy gli diede una leggera scossa per vedere se si svegliasse in quel modo ma niente, era addormentato e pesantemente.

 

Stringendo i denti se lo trascinò dietro, l’aveva portata a letto più di una volta, ora era il suo turno. La stanza le girò intorno e finì per perdere la presa su di lui. Con un tonfo piuttosto rumoroso il ragazzo capitolò a terra. Lucy si fermò per un istante, con la paura che potesse svegliarsi ma invece, il ragazzo continuava a dormire. I muscoli le facevano male ma si accovacciò di nuovo tirandolo di nuovo su. Avrebbe dovuto dimenticare di menzionargli questo piccolo incidente.

 

Dopo qualche minuto di dolore, si ritrovò a guardare il letto che non le era mai sembrato più invitante in vita sua. Tirando con tutte le sue forza, trascinò Natsu sulle coperte, un arto alla volta. Poi collassò a sua volta sul letto, contemplando se fosse il caso di dormire lì ma faceva un caldo insopportabile vicino a Natsu perciò scivolò giù dal letto raggiungendo il pavimento fresco e sorrise.

 

 

< …Na…tsu!...id…Natsu? svegliati! >

 

Lucy si svegliò bruscamente quando la voce di Natsu le rimbombò nelle orecchie.

 

< CHE C’E’! >

 

< avete fame? > era Erza dall’altro lato della porta.

 

< diavolo no! Finiremmo comunque per vomitarlo! Non sprecare il cibo! >  appena il ragazzo finì di parlare, Lucy sentì il suo stomaco brontolare…aveva veramente fame ma sarebbe stato davvero solo uno spreco alla fine. Doveva per forza gridare? Le suonava così forte nella testa.

 

< ti ha brontolato lo stomaco, hai fame? >

 

Accidenti al suo dannato super udito. Sollevo leggermente la testa dal pavimento per scuoterla in segno di diniego, con l’unica eccezione che non si trovava sul pavimento…era di nuovo sul letto, Natsu per terra di fianco a lei. Seriamente. Questo gioco doveva finire.

 

< la vuoi smettere! > sibilò al ragazzo che nel frattempo si era seduto di fianco al letto.

 

< eh? Smettere cosa? >

 

< smettila di mettermi sul letto! Ti ho fatto ammalare io perciò il letto lo prendi tu! Questo giochetto a cui stiamo giocando è davvero stupido! >

 

< allora smettila di giocare e resta sul letto! >

 

< ah! Sei frustrante! > Lucy buttò le braccia in aria < non possiamo nemmeno fare a turno? >

 

< lo abbiamo fatto >

 

< perché tu non te ne vuoi stare in questo dannato letto! Ah! Lasciamo perdere > con questo si rigirò dall’altra parte e lo ignorò con tutta sé stessa. Se voleva starsene per terra così tanto che ci restasse, al diavolo il fatto che aveva faticato tanto per portarlo a letto! Stupido pirata testardo. Stava scendendo un silenzio quasi scomodo nella stanza, l’unico rumore i loro respiri. E in quel momento se ne accorse, c’era qualcosa che non andava nel respiro di Natsu. Anche se era ancora seccata per il loro battibecco si rigirò nel letto per guardarlo, aveva gli occhi chiusi ma Lucy sentiva che non stava dormendo. Era seduto con la schiena appoggiata al muro ma nonostante il supporto il corpo era completamente abbandonato alla parete. Il suo respiro somigliava più ad un silenzioso sibilo adesso.

 

< Natsu, stai bene? > lui alzò un sopracciglio alla sua domanda ma non si preoccupò di aprire gli occhi.

 

< si, sto una favola >

 

Ignorando il sarcasmo, continuò a domandare < hai il respiro strano, tutto ok? > avrebbe ricevuto una risposta a tutto i costi.

 

< … > lui rimase in silenzio.

 

< Natsu? >

 

< si, è un po’ difficile respirare al momento ma sto bene >

 

< che vuoi dire con ‘ è difficile respirare’? >

 

 < voglio dire che è difficile respirare, cose se prendere l’aria fosse due volte più faticoso…e non è piacevole. Non so…come spiegarlo meglio di così >

 

< prova a stenderti >

 

La guardò strano quando lo propose, avevano appena finito di litigare a tale proposito dopotutto.

 

< no, sul serio. Buttato lì in quel modo non ti aiuta per niente. Guarda, devo comunque andare in bagno perciò adesso è il tuo turno di usare il letto >

 

Senza aspettare una risposta si alzò dirigendosi in bagno. Fortunatamente si sentiva un po’ meglio al momento perciò non ebbe problemi a raggiungerlo. Sembrava si stessero alternando, lei stava male e lui bene, un minuto dopo l’esatto contrario. La nave dondolò leggermente, abbastanza piano da permetterle di aggrapparsi al lavandino ancora in costruzione. All’inizio pensò fosse passato, finché tutto non sembrò capovolgersi per un momento e Lucy lottò per tenersi in piedi. Sentì delle urla provenire da fuori, Erza che gridava ordini, riuscì a cogliere qualche parola, la maggior parte a proposito di una tempesta. La nave si piegò di nuovo e Lucy sobbalzò quando sentì i piedi bagnati dall’acqua ghiacciata.

 

Giusto, l’alloggio era ancora in costruzione e quindi non era ancora isolato al 100%. Il fatto che si trovasse sul ponte poi non aiutava per niente, l’acqua che scrosciava sul ponte andava a finire direttamente nella camera. Sicuramente era una delle cose che doveva far aggiustare ai ragazzi in seguito. Prima che potesse riacquistare perfettamente l’equilibrio, la nave oscillò di nuovo facendola scivolare sull’acqua. Le tirarono tutti i muscoli per lo sforzo che fece per rimanere in piedi. Era veramente il momento peggiore per ritrovarsi in mezzo alla tempesta! L’acqua era gelata e di sicuro non poteva essere una bella cosa per lei e Natsu viste le loro condizioni.

 

Natsu.

 

Assicurandosi che il muro fosse vicino in modo da potersi reggere se ne avesse avuto il bisogno, tornò correndo in camera. C’era molta più acqua lì che nel bagno, stava velocemente arrivandole alle ginocchia, già non riusciva più a sentirsi le dita dei piedi. la porta stava perfino sbattendo in balia del vento, permettendo a Lucy di vedere cosa stesse succedendo fuori e di capire perché erano pieni d’acqua: stava piovendo a dirotto e delle onde enormi si infrangevano sul ponte…entravano ed uscivano in continuazione nell’alloggio femminile…dov’era Natsu?

Non era nel letto, ne in piedi, il che lasciava solo un opzione. Prima ancora che potesse iniziare a cercarlo, si spaventò nel vederlo improvvisamente apparire, tirandosi fuori dall’acqua.

 

< Natsu! >

 

Il suo sguardo incrociò il proprio per qualche istante e lui le rivolse un piccolo sorriso.

 

< rinfrescante, vero? >

 

In verità lo era, contro la sua pelle bollente risultava troppo fredda ma decisamente rinfrescante. Dimenticandosi del supporto del muro, su avvicinò a lui, offrendogli una mano. Lui la prese, mentre la bionda lo aiutava ad alzarsi. Lucy si sentì orgogliosa di aver davvero aiutato un ragazzo così ‘robusto’ ma durò poco.

 

La nave oscillò di nuovo, violentemente, mandando a sbattere il letto dall’altra parte della stanza, dritto contro gli unici due presenti.

 

< salta! > gridò Lucy, afferrando saldamente il braccio di Natsu e cercando di saltare oltre il letto in movimento. Riuscirono a saltare, ma fallirono l’atterraggio, scivolando in acqua. Lucy ne inghiottì parecchia mentre la mano ferita sbatteva a terra. Aveva completamente perso la presa su Natsu. Per qualche istante galleggiò sull’acqua, stordita, finché non sentì una mano avvolgersi intorno al suo braccio e tirarla su. Tossì finché non riuscì di nuovo a respirare.

 

Guardando Natsu da vicino, non potè fare a meno di sentirsi dispiaciuta per il ragazzo. Aveva delle borse molto scure sotto gli occhi, ma aveva dormito abbastanza? O almeno un po’? il respiro non era migliorato inoltre e il modo in cui la presa sul suo braccio scivolava così facilmente iniziava a farla preoccupare. La nave s’impennò e loro scivolarono in acqua, Lucy si allungò per afferrare Natsu mentre lui li tirava di nuovo su.

 

La mano di Lucy era un pasticcio doloroso e dovette stringere i denti per non lasciarsi sfuggire un lamento. Non aveva mollato la sua presa ferrea su Natsu questa volta. Lucy non l’aveva mai detto ancora, ma lei non sapeva nuotare, nessuno si era preso la briga di insegnarglielo e anche se l’acqua non era molto profonda era dannatamente fredda ed essere sommersa incessantemente incominciava a spaventarla. Ora erano di nuovo in piedi e sembrava che l’acqua si stesse allontanando un’altra volta. Lucy sentì Natsu crollare leggermente ed iniziare ad appoggiarsi di più a lei. Avendo imparato dalle esperienza precedenti, sapeva che uno di loro poteva svenire in qualsiasi momento nel giro di qualche secondo e Natsu era un ragazzo pesante.

 

Così quando lui svenì lei era completamente pronta per gestire la situazione. Totalmente…nemmeno vicino. Inciampò all’indietro sia per il peso che per le oscillazioni della nave, finendo a sbattere contro il muro e scivolando a sedere nell’acqua gelida.

 

Restò lì seduta con Natsu svenuto tra le braccia e l’acqua che le colava dal viso, chiedendosi cosa fare. Un’onda li investì in pieno ma Lucy la ignorò, veloce come era arrivata se n’era andata e l’acqua era molto più bassa rispetto a cinque minuti prima. Lucy continuò a reggere la testa di Natsu sulle gambe, aspettando che il livello scendesse ulteriormente. La porta venne sbattuta, spaventandola. Qualcuno da di fuori doveva averla chiusa…o era stato il vento della tempesta. Si sarebbero presi entrambi un accidente in questo modo se non si asciugavano alla svelta.

 

Le oscillazioni della nave si erano placate così come le urla di Erza di fuori. Sembrava che la tempesta fosse passata.

 

Adesso Lucy era stanca, il suo letto era finito dal lato opposto della stanza rispetto a dove era stato posizionato in origine…i ragazzi avrebbero dovuto inchiodarlo a terra. Avevano avuto la fretta di finire il più presto possibile e non ne avevano avuto il tempo.

 

Chi si immaginava che un letto potesse essere tanto pericoloso su una nave?

 

Lucy tirò le ginocchia fuori dall’acqua, erano piuttosto blu ma niente che non potesse essere messo a posto da qualche coperta. Natsu tuttavia era ancora caldo, beh, almeno più caldo di lei. Stava accovacciato tra le sue gambe mentre lo abbracciava stretto ma era il meglio che potesse fare per lui al momento. Voleva solo restarsene seduta lì e non stressare il corpo in caso fosse svenuta anche lei.

 

Perciò se ne sarebbe rimasta lì per un po’, con le braccia che circondavano un uomo mezzo nudo nella fredda acqua di mare.

 

Se solo sua madre avesse potuto vederla in quel momento chissà cosa avrebbe detto.

 

Fin da quando si era arrampicata fuori della finestra del suo palazzo, le cose erano andate così freneticamente senza permetterle di rallentare un attimo. Era davvero così che sarebbe stata la sua vita? Era una follia. Abbassò lo sguardo per guardare Natsu, guardare il marchio rosso sul suo petto. Lei non aveva problemi nel respirare, che differenza c’era tra loro? Avevano entrambi lo stesso problema, giusto? L’unica differenza era il sito d’infezione, il suo era la mano e se le faceva così male poteva solo immaginare come potesse dolere il petto a Natsu di conseguenza. Era per questo che il suo respiro si mozzava ogni tanto e sembrava forzato?

 

Guardò il suo viso dormiente, era un uomo piuttosto attraente…ovviamente l’aveva notato prima. A parte qualche voce in circolo lei non sapeva davvero niente della sua vita da pirata. Diamine, non sapeva poi molto nemmeno del ragazzo in sé per sé. Conosceva qualcosa su Lisanna e Natsu probabilmente ignorava che lei sapesse così tanto.

 

Le si chiusero le palpebre e lei torno di scatto a sedersi diritta. Non andava bene, sentiva di poter svenire da un momento all’altro. Era l’acqua il vero problema, forse il letto non era poi tanto umico. Era un impresa disperata ma allo stesso tempo era la sua unica speranza, perciò iniziò a migrare attraverso la stanza trascinandosi il suo Capitano dietro.

 

Era ancora più difficile con l’acqua, sebbene fosse scesa notevolmente. Finalmente riuscì a raggiungere il letto sul quale collassò con Natsu ancora tra le sue braccia. Lucy cercò di spostarsi ma il suo corpo non glielo concesse, al contrario cominciava a sentirlo sempre meno. Il letto era zuppo e stava ancora attaccata a Natsu come se la sua vita dipendesse da questo, ma il suo corpo non le rispondeva più. La forzò nello sprofondare in un sonno profondo.

 

Con un piccolo colpo di tosse Natsu si svegliò ma non si mosse, sentiva le braccia di qualcuno circondarlo e, semplicemente abbassando lo sguardo, potè vedere che fosse Lucy. Stava tremando nel sonno e lentamente riuscì a rendersi conto che erano ancora bagnati.

 

Beh, lui poteva risolvere il problema. Era la sua specialità. Riscaldando il suo corpo senti i suoi vestiti iniziare ad asciugarsi, facendo attenzione a non alzare troppo la temperatura, Lucy non poteva tollerare la stessa temperatura, si avvicinò ulteriormente per assicurarsi che anche i vestiti della ragazza si asciugassero. Il letto si sarebbe asciugato a sua volta. Non avevano bisogno di ammalarsi ulteriormente.

 

Aggrottò leggermente la fronte, era svenuto di nuovo? Lucy l’aveva trasportato di nuovo, era una ragazza piuttosto dura se si impegnava, quando non si lamentava. Le dispiaceva per lei in un certo senso, l’aveva portata sulla nave per rendere la sua vita migliore ma…le cose non erano andate poi molto meglio di prima. Doveva fare in modo che lei si riprendesse così da mostrarle che essere un pirata era molto meglio di quello che aveva visto fin’ora. Certo, era duro ma non quanto stare così male, rigettarsi anche le viscere o dormire su un letto bagnato.

 

Dovrebbero raggiungere l’isola presto, nel giro di poche ore ipotizzò Natsu, oppure lo sperò soltanto. Poteva solo sperare che le cose sarebbero andate lisce una volta arrivati. Erano già stati su quell’isola prima, l’isola Thyme. Era piuttosto malfamata in alcuni punti ma finché erano scortati dagli altri membri non avevano nulla da temere.

 

Fino a quando non avrebbero toccato nessuno. Natsu odiava i dottori, beh più che altro il loro odore. Antisettico, disinfettante e vari altri prodotti chimici che gli pungevano nel naso. Più veloce ne uscivano meglio sarebbe stato. Non aspettava di certo con ansia di spendere tutti quei pochi soldi che avevano accumulato ma era necessario.

 

Onestamente il viaggio in cui si sarebbero imbarcati di lì a poco non sarebbe stato affatto divertente, nemmeno leggermente, e Natsu riusciva sempre a trovare qualcosa di divertente in qualsiasi situazione. Si mosse in cerca di una posizione comoda, stando attento a non svegliare Lucy. Era meglio provare a riposare il più possibile. Il corpo gli doleva, specialmente il petto. Stava diventando sempre più difficile riuscire a respirare, i suoi polmoni sembravano a malapena rispondere certe volte.

 

< Capitano? >

 

Era la voce di Gray, Natsu fece un verso in segno di essere in ascolto.

 

< l’isola è in vista. Saremo lì nel giro di qualche ora ma dovremmo aspettare fino a mattina prima di entrare al molo >

 

Fu abbastanza da far digrignare i denti a Natsu, ma in realtà i medici non avrebbero aperto nel bel mezz della notte su un isola piccola come quella. Dovevano aspettare fino a mattina.

 

< va tutto bene? >

 

< si, ci vediamo domattina > brontolò, abbastanza forte da poter essere sentito da Gray. Abbracciando Lucy più stretta a sé si assicurò che la sua temperatura rimanesse alta. Quella sarebbe stata una lunga notte.

 

 

 

Note

 

 

Finalmente il mio adorato capitolo 6 è qui *o* non so voi ma io quando lo lessi la prima volta lo adorai dall’inizio alla fine.

Secondo voi cosa succederà nei prossimi capitoli? Ditelo nella recensione!

E per questo invece? Vi aspettavate succedesse qualcosa di simile?

 

Beeeneeee questa volta non ho molto da dire in queste notine ( gia vi rompo abbastanza quando rispondo alle recensioni XD)

Perciò vi lascio questo video bellino bellino <3 ditemi se vi è piaciuto poi J

 

http://www.youtube.com/watch?v=74hGl1JfuAg

 

byebye!!!

  
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