The end.

 
Immobile, era lì, immobile sul divano. I piedi appoggiati al tavolino di cristallo e le braccia conserte, fissava lo schermo nero della televisione ormai suo solito da qualche giorno.
Intorno a lui regnava il silenzio più totale, fuori era già calato il buio della notte, solo una luce accesa in quella grande casa, solo una luce a fargli compagnia in quella serata vuota.
Louis si aspettava un’altra cena da solo per poi andare sotto alle coperte a dormire.
Era triste, ma anche incazzato.
Era malinconico, ma anche spaventato.
Era pensieroso, ma anche preoccupato.
Avrebbe potuto prendere a calci e pugni ogni cosa che gli fosse passata sotto tiro, a partire dal cuscino accanto a lui.
Un rumore lo fece sobbalzare, ma non tanto da farlo muovere, era arrivata una macchina, sentì il tintinnio di un mazzo di chiavi e la porta spalancarsi.
“Amore, sono a casa”, Harry era tornato, si tolse il cappotto, accese qualche luce e andò a cercare il suo amato che trovò nella grande sala.
“Hey, amore come stai?”.
 Chiese Harry sorridendo, andando a sedersi proprio vicino a lui.
Nessuna risposta.
Silenzio, solo un interminabile silenzio. Louis rimaneva immobile, sembrava paralizzato.
“Louis, mi fai paura!”
Finalmente Louis si girò verso Harry, il suo viso era rosso, rosso a causa della troppa rabbia, stringeva i pugni, tanto da colorare di bianco le sue nocche.
“Secondo te cos’ho?” .
Rispose Louis digrignando i denti e cercando di trattenersi dallo sferrargli una manata in faccia.
“Non lo so, dimmelo tu”.
Disse Harry quasi scioccato.
All’improvviso il volto di Louis tornò normale, ma i suoi occhi divennero lucidi e fecero traboccare una lacrima dopo l’altra, tanto da assumere un ritmo regolare in quel pianto amaro.
“Harry, non capisci? E’ circa una settimana che te ne vai via al mattino e torni alla sera, a volte manco vieni a casa, mi saluti con un bacio e qualche coccola e ti addormenti, per poi re iniziare  quella che è ormai una routine per te”.
Rispose Louis singhiozzando.
“Louis, dio mio, scusa, è che è un periodo in cui sto tanto con Nick, sai, era da un po’ che non lo vedevo e con lui mi diverto e…” .
Disse Harry cercando di trattenere le sue di lacrime.
“Ah, con lui ti diverti… con me no? Con il tuo fidanzato no? Perché se non te ne ricordi io sono il tuo ragazzo, fino a prova contraria”.
Disse Louis con tono seccato.
“Lo so e io amo te!” .
Concluse Harry sperando che quella conversazione finisse lì.
“Harry, una domanda: mi hai tradito?”. 
Chiese Louis credendo in una possibile risposta positiva.
Invece niente, solo silenzio, di nuovo quel atroce silenzio e poi un abbassamento di testa da parte di Harry.
“Harry, guardami negli occhi: mi hai tradito?” .
Richiese Louis praticamente urlando.
“Louis, è… è successo così… di colpo… io… io… io non volevo…” .
Rispose Harry tenendosi la testa tra le mani, cercando di far apparire il suo dispiacere.
Louis rimase allibito, continuò a piangere, aumentando il tono delle urla e la fuoriuscita delle lacrime.
Si alzò di scatto, prese le chiavi della macchina e corse via, lasciando una frase ad Harry, una delle più brutte che si possano mai sentire.
“Ci vediamo, spero il più tardi possibile, lassù…”.
 Un ultimo bacio, l’immagine impressa nella sua testa della faccia sconvolta e piena di lacrime di Harry e via, dritto verso la sua fine.