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Autore: Shan    22/08/2012    5 recensioni
Solo una piccola riflessione di Remus J. Lupin davanti ad una finestra. Mi è venuta così, ascoltando la canzone di Katy Perry che da il titolo alla storia e ho voluto dare un po' di spazio a quella che per me è una delle storie d'amore più belle. Quella fra Moony e Padfoot. Spero vi piaccia!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                                                                                                          Cause when I'm with her                                                                                                                                  I am thinking of you
                                                                                                                                        Thinking of you
                                                                                                                              What you would do if
                                                                                                                                     You were the one                                                                                                                        Who was spending the night                                                                                                                                           Oh I wish that I
                                                                                                                       Was looking into your eyes                                                                        

  

Thinking of You

 

Scosti leggermente le tende di un improponibile color salmone e osservi la strada sottostante inondata di luce lunare. La panchina, proprio antistante la tua finestra, riluce argentata, ancora bagnata dopo la forte scarica di pioggia che c’è stata mezz’ora prima. Adesso il cielo è scoperto, anche se ogni tanto una nuvola scura, carica di pioggia, nasconde a tratti quella che, a tutti gli effetti, è una delle presenze più certe nelle tua vita.
Continui a fissare la panchina, soffermandoti sui bordi ampiamente scrostati e arrugginiti. Anche quelli sembrano più belli, sotto quell’impietosa luce. Solo tu alla sua luce diventi un mostro. Alzi il capo, riempiendoti gli occhi di quella tua eterna nemica. Nemica? Beh, ormai puoi quasi considerarla una vecchia amica. C’è sempre. E’ costante. Non ti abbandonerebbe mai. Fino alla morte. Di questo c’è da rendergliene atto.
Un sorriso amaro ti incurva le labbra.

Fino alla morte.

C’era qualcos’altro, qualcun altro che aveva già pronunciato quelle parole.

Fino alla morte.

Non che abbia rispettato la promessa. O perlomeno, una parte della promessa l’ha rispettata. Peccato fosse quella sbagliata. Ma del resto, quando mai Sirius Black ha fatto la cosa giusta? Non sarebbe stato da lui.

Sempre quella sbagliata. Sempre.

Appoggi la fronte al vetro freddo della finestra, lasciandoti sfuggire un sospiro, lo sguardo di nuovo catturato da quella panchina.
Era vuota.
Non puoi biasimarla. C’è freddo. Ha appena piovuto. E’ notte. Non può che essere vuota. Più o meno come ti senti tu. Ti sembra molto appropriata.
Sorridi all’idea di paragonarti ad una panchina. Perché lo sai che è stupido e che stai solo alimentando la tua vena melodrammatica. Quante volte te lo aveva detto Sirius? Con quel sorrisetto strafottente, i capelli lunghi sul viso, la risata simile ad un latrato, roca, scura. Te lo diceva sempre.

Sei un cazzo di attore consumato con tutto questo melodramma, Moony!

Un attore consumato.

Il tuo sorriso amaro non accenna a sciogliersi.

Perché?

Non riesci a non chiedertelo.
E’ terribilmente irrazionale, lo sai. Non è da te esserlo. Non aveva potuto farci niente, lo sai. Se avesse potuto avrebbe mantenuto la promessa, lo avrebbe fatto. Lo sai.

Perché ti aveva lasciato?

 

 

« Moony? »

« Dimmi »

« Non trovi che sia bella? »

« Non starai ancora pensando alla McGranitt? »

« Non toccare la mia Minnie. E comunque, parlavo di lei. »

« Chi, Sirius? Lei è un pronome piuttosto comune, capiscimi. »

Lui sbuffa e ti indica la volta celeste.

«Lei »

Aah. Ti lasci sfuggire un sospiro di comprensione. Quella Lei.

« Penso che sia bella. Così luminosa. »

Stai zitto. Non la trovi bella per niente. E lui lo sa. Ti capisce al volo.

« Anche se quando è tonda diventa ancora più bella. »

« Si dice luna piena, Sirius. Non tonda »

« Lo so come si dice. Però è tonda. » aggiunge e scosta un po’ il viso dalla tua spalla dove è rimasto appoggiato per tutto quel tempo. Ti guarda come se ti vedesse per la prima volta.
Arrossisci impietosamente e la situazione peggiora solamente quando lui avvicina piano la sua mano al tuo viso. E’ ruvida. Senti dei piccoli calli sui polpastrelli. Chissà quale delle sue occupazioni l’ha ridotta così. Il lancio della Caccabomba? Il Quidditch? Il tormentare Mocciosus? O forse l’inseguimento al lupo mannaro ogni mese?
Ti irrigidisci a quel pensiero e forse lui lo vede come un segno di fastidio al suo tocco. Poggi la mano sulla sua perché non la tolga dal tuo viso. E’ così calda.

« Ti assomiglia. E’ per quello che mi piace » attesta e ti guarda. Continua a guardarti con quegli occhi così scuri e limpidi. Senti che potresti annegarci ,in quegli occhi. Anzi forse l’hai già fatto.

« Mi stai dando del ciccione? » ti esce, senza alcuna logica.

Lui sbuffa e torna a posarsi sulla tua spalla. Ti penti istantaneamente e desideri morsicarti la lingua. Lo fai. Così, giusto per.
Senza neanche accorgertene la tua mano scivola sui suoi capelli e cominci ad accarezzarli. Lui fa dei versi che ricordano dei grugniti soddisfatti.
A volte ti dimentichi quanto la parte canina sia evidente in lui.

« Sai, se non fosse così.. così sarebbe bella » sussurri. Quando sei con lui, il tuo, di solito ampio e ben fornito vocabolario subisce duri colpi. Illetterato di un Black.

«Mi piace proprio perché è così così » attesta lui, muovendo appena il capo per incitarti a continuare ad accarezzarlo. Non ti eri accorto di aver smesso.

Rimanete così per quelli che sembrano decenni, sul tetto della Torre di Astronomia, uno sull’altro a guardare il cielo. Il quarto di luna che brilla nel cielo illumina le vostre figure, vicine. Avete le mani intrecciate e sotto quella luce sembrano quasi marmoree, quelle di una statua. Al pari di una statua, vorresti stare così per sempre. Non muoverti mai più. Rimanere lì con Sirius tra le tue braccia, una luna innocua ad illuminarvi, il suo profumo penetrante nelle tue narici e persino la vista piena solo di.. lui.
Sospiri.

« A cosa pensi? »

« A niente. »

« Hai appena sospirato. »

« Non posso farlo? »

« A cosa pensavi, Moony? »

« Che vorrei stare così per sempre » ti lasci sfuggire.

«Per la luna? »

« No »

« Per le stelle? »

« In un certo senso »

« Cioè? »

« Sirius.. »

« Remus »

Ti sale un groppo in gola quando pronuncia il tuo nome.

« Per te, Sirius »

« Oh. Sì. Mi sembra giusto. » Ti lancia un sorrisone. Illumina più della luce della luna. Probabilmente lo farebbe anche più del sole se fosse giorno.

« Anche io vorrei stare così sempre. Mi piacciono tanto i grattini » continua a sorridere e si accoccola di nuovo su di te.

Ancora silenzio.

« Moony? »

« Si? »

« Cos’è la cosa che ti fa più paura? »

« Non so. »

« Non puoi non saperlo. Andiamo. La mia è di rimanere chiuso da qualche parte e non riuscire più a muovermi. »

« Beh, si. E’ abbastanza brutto »

« La tua, Moony? »

« Non lo so, Sirius.. »

« Moony »

« Rimanere da solo » ti lasci sfuggire alla fine. Di nuovo.

Rimane in silenzio e piano piano si gira verso di te.

« Non dovresti avere questa paura, Moony. »

« E perché no? »

« Perché ci sono io. Non ti lascerò mai da solo, Remus. Mai. »

« Davvero? » la tua voce s’incrina leggermente.

« Mai. Fino alla morte. Te lo prometto. »

Chiudi gli occhi mentre lui si avvicina al tuo viso e posa leggermente le sue labbra sulle tue.

 

 

Fino alla morte.

Beh, Sirius. Sei morto. Ma non sei rimasto con me. Lo so che non è colpa tua. Non lo è mai stata.
Ma mi hai lasciato solo.

Strizzi appena gli occhi. Sono leggermente inumiditi. Ti passi stancamente una mano sul volto, cancellando per un attimo la panchina vuota e quel quarto di luna che continua a guardarti beffardo.

« Remus, amore.. »

La voce di Dora ti riporta lentamente alla realtà. Ti abbraccia da dietro e tu le stringi piano una mano quando lei posa il capo sulla tua spalla.
Ami tua moglie. E’ l’unica dopo di lui che è riuscita a non farti sentire solo. Hai provato ad allontanarla, ma lei ha insistito, ti è rimasta accanto. Hai paura che se ne dovrà pentire un giorno. Speri con tutto il cuore che non lo dovrà fare. Ma lo temi.

« A che pensi? » ti chiede.

Il sorriso amaro torna sulle tue labbra.

« Alla luna »

« Ah » Ti accarezza i capelli.

« E’ bella nonostante tutto. » dici e lei appoggia le sue labbra sul tuo collo, lievemente.

« Si hai ragione. Lo è »

Rimanete stretti per qualche tempo, poi lei si stacca dolcemente e ti sussurra « Ti aspetto giù con la cena, amore »

 Annuisci lievemente e la senti andare via. Rimani ancora qualche attimo nella stanza in penombra, poi ti giri e fai per andartene.
Prima di chiudere la porta guardi nuovamente la luna. Sorridi. Non è poi così male. Del resto la luna non ti lascia mai da solo.
Così come non lo fanno i ricordi.

« Addio, Sirius. Ti ho sempre amato. Anche se non hai mantenuto la promessa »

Affidi queste parole sospirate alla luna e chiudi la porta.

 

 

 

 

 

                                                                                 “ Mio amore, mio dolce, mio meraviglioso  amore

                                                                                                    dall'alba chiara finché il giorno muore

                                                                                                                      ti amo ancora sai ti amo."


                                                                             [La Canzone Dei Vecchi Amanti- Franco Battiato ]

NdA

 Okay. E' la prima volta che scrivo qualcosa del genere. E' solo che mi è capitato di ascoltare Thinking of You di Katy Perry e ho immaginato Remus alla finestra e ho sentito il bisogno di scrivere questa cosa. Non è un granchè ma non vuole esserlo. E' solo un mio piccolo omaggio a Pad e Moony. 
Per chi non avesse letto lo Shoebox Project mi riferisco alla storia lì raccontata. Il flashback sulla Torre di Astronomia è una mia piccola rivisitazione del compleanno di James. Ma è applicabile a qualunque altro momento. Io avevo immaginato quello.
Ad ogni modo, l'unica precisazione che ho da fare è quando Remus risponde " in un certo senso" quando Sirius gli chiede se stia pensando alle stelle. Si riferisce al nome di Sirius, che è una stella della costellazione del Cane Maggiore, vicino alla cintura di Orione. Per ulteriori informazioni c'è Wikipedia ;)
La canzone finale è "La canzone dei vecchi amanti" di Franco Battiato che mi è sembrata ragionevolmente profonda e adatta a quello che mi ispirano questi due personaggi. 
Ah, all'inizio ho cambiato il pronome "him" ( nell'originale di Katy Perry) in "her". Chiaro riferimento a Tonks. 
Spero vi piaccia o in ogni modo, che vi faccia pensare almeno per un secondo a quei due Malandrini che hanno visto i loro piani per il futuro, distrutti.
Un bacio,

Elena

  
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