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Autore: Desty    22/08/2012    6 recensioni
Destiny Hope Jones, un nome e una garanzia.
Des non è la tipica ragazza perfetta: è bassa, goffa,permalosa, lunatica, nevrotica, parla spesso con sè stessa e non ama particolarmente starsene in compagnia.
A due anni dopo la morte della madre, il padre di Des, Andrew, decide di risposarsi e indovinate chi è la novella sposa? Anne Cox, la madre di Harry Styles. Per Des, Harry, è solo un ragazzo arrogante e spocchioso ma dopo la loro convivenza potrebbe capire che è da tutti sbagliarsi.
Quindi, posso due fratellastri innamorarsi l'uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 9.

The Wedding”

 

Il sole splendeva alto nel cielo, gli uccelli cinguettavano liberamente posandosi sui rami degli alberi, le rondini volavano tranquille nei loro gruppi, un leggero venticello si liberava di tanto in tanto e tutto sembrava tranquillo al di fuori di casa Styles. Nell’enorme villa c’era un casino infernale: Parrucchieri e truccatori continuavano a fare avanti e indietro per tutta la casa, Anne era in preda ad un attacco di panico visto che si era svegliata con un enorme brufolo sul viso proprio sul mento e continuava ad urlare dicendo che si vedeva ingrassata e che sicuramente il vestito non le sarebbe più entrato. Gemma intanto non riusciva più a ricordare dove avesse messo il suo vestito e quindi saltava di camera in camera e buttava giù tutti gli armadi per ritrovarlo. Cece non la smetteva di piangere per l’emozione rovinando così ogni secondo il suo make up e il truccatore era costretto a rifarglielo ogni volta e io… io tranquillamente me ne stavo chiusa a chiave in bagno con addosso il mio vestito da damigella perché non volevo che mi truccassero o pettinassero e poi, avevo una paura tremenda. Sentivo l’ansia che continuava a crescere, insomma dopotutto mio padre si stava per risposare con una donna che non era mia madre e… per quanto potesse farmi piacere, un po’ di dispiacere restava comunque.

-Desty sei qui dentro?- riconobbi la voce di Cece dall’altro lato della porta, alzai la testa da sopra le ginocchia e osservai la porta bianca di fronte a me.

-Forse- risposi la prima cosa che mi passò per la mente facendo così ridere Cece e il parrucchiere francese che se ne stava da mezz’ora davanti alla porta. Sorrisi leggermente anche io poi tornai a sentire quell’insopportabile dolore allo stomaco.

-Vuoi uscire?- domandò Cece picchiettando con le perfette unghie contro la porta.

-No- risposi scuotendo violentemente la testa.

-Andiamo Desty, devi pur uscire! Altrimenti il matrimonio te lo scordi!-

-Va bene, il bagno non è poi così male sai!?- urlai cercando di superare le urla isteriche del parrucchiere che aveva iniziato a sbraitare in francese e sicuramente mi stava mandando a quel paese.

-Oh Harry sei un miracolo! Ascolta Desty non vuole uscire dal bagno, prova a parlarle tu perché io ci ho già provato una volta ma non vuole uscire e… Pierre ha iniziato a dire cose poco gradevoli su di lei- sentì Cece e sbuffai sonoramente visto che aveva chiamato Harry, e sicuramente con la forza o senza mi avrebbe tirato fuori dal bagno conoscendolo e conoscendomi.

-Ok. Cece ti conviene andare da Cleo a risistemarti il make up, sembra tu abbia pianto e Pierre, si vous plait, ma mere cherche toi, vous pouvez aller avec Cece- Harry sapeva parlare francese così perfettamente, sembrava una seconda lingua per lui e sentirlo parlare sembrava emozionarmi. Sentì Cece e Pierre allontanarsi e il peso del corpo di Harry che si posava delicatamente sulla porta, ecco che ripartivano le fitte allo stomaco.

-Harry sappi che non ho intenzione di uscire di qui!- urlai. Mi sentivo molto una bambina che si nascondeva dai genitori visto che non l’avevano accontentata comprandole un giocattolo che a lei piaceva.

-Non ho intenzione di farti uscire… solo ti andrebbe di farmi entrare?- rimasi per qualche secondo in silenzio poi di scatto mi alzai e mi avvicinai alla porta per aprirla di scatto facendo quasi cadere Harry che mi sorrise radioso cercando di non farmi ridere per la figura di merda che stava per fare.

-Muoviti ad entrare, non voglio che qualcuno mi veda e mi costringa ad uscire- risposi velocemente facendogli segno, lui con calma entrò e si sedette sul bordo della vasca, io chiusi la porta e diedi un giro di chiave.

-Ti sta benissimo il vestito, e sicuramente con un po’ di trucco e una bella pettinatura, diventeresti ancora più splendida- mi disse perforandomi con i suoi occhioni verde smeraldo che quel giorno brillavano anche più del solito per via del sole e dell’emozione.

-Non provarci nemmeno Styles, non funzionano con me queste tattiche-

-Non era una tattica, era la verità-

-Smettila-

-Ti dà proprio così fastidio?-

-Abbastanza-

-Scusa, non lo faccio più- abbassò lo sguardo e iniziò a guardarsi le all-star bianche che stavano benissimo con i suoi pantaloni neri e la sua camicia in tinta con le scarpe. Il farfallino non era ancora allacciato e notai che i suoi tentativi erano proprio pessimi.

-Ti serve una mano?- domandai avvicinandomi a lui.

-Sono pessimo, vero?- domandò alzando leggermente l’angolo destro della bocca.

-Direi- mi inginocchiai davanti a lui e iniziai a trafficare con il suo farfallino. Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono e i nasi si sfioravano.

-Che cos’hai Des? Perché non vuoi uscire?- domandò spostandomi un ciuffo di capelli all’indietro. Arricciai il naso e sentì di nuovo quella fitta allo stomaco talmente forte che mi costrinse a posarci sopra una mano cercando di placarlo.

-Non lo so… paura… agitazione… emozione e poi… insomma mio padre sta per risposarsi- ammisi mettendomi a sedere sopra i talloni sospirando.

-Hei, ti capisco, anche io sento lo stesso… fino a qualche mese fa ero io l’uomo di casa e dopo oggi… ce ne saranno altri due e uno di loro sarà il nuovo marito di mia madre… insomma, è normale ma sono sicuro che tuo padre non si dimenticherà mai di te Des. Nessuno potrà mai dimenticarsi di te, sei unica e… si beh, hai capito- con due dita mi alzò il mento così che i nostri sguardi si incrociarono di nuovo, sorrisi leggermente per fargli capire che lo ringraziavo per quelle parole, aveva colto nel segno, avevo paura che mio padre si dimenticasse di me.

-Allora, che ne diresti di uscire di qui e chiamare Pierre e Cleo?- domandò accarezzandomi una guancia sorridendo, acconsentì con un cenno del capo e lui si alzò sorridendo dal bordo della vasca porgendomi una mano aiutandomi ad alzarmi.

Appena uscì dal bagno Pierre e Cleo mi trascinarono via da Harry e mi portarono in camera per iniziare a tartassarmi con phone, spazzole, ferro, pennelli, ombretti, matite, mascara e tutti oggetti infernali per me.

-Oh madamoiselle tu est très chic!- disse Pierre asciugandosi una goccia di sudore dalla fronte, in effetti non mi sentivo particolarmente brutta, e dovetti ammettere che avevano fatto un ottimo lavoro.

 

 

~

 

-Vuoi tu Andrew Tomas Jones prendere Anne Cox come tua legittima sposa?- domandò il prete lanciando prima un’occhiata a mio padre, poi una ad Anne che da quando era salita in macchina per dirigersi nella piccola chiesetta, non aveva smesso un secondo di sorridere e trattenere le lacrime.

-Lo voglio- rispose mio padre prendendola per mano e guardandola con tanto amore, aveva la stessa espressione di quando guardava la mamma, e quello sapevo perfettamente che era il suo sguardo da innamorato.

-E vuoi tu Anne Cox prendere Andrew Tomas Jones come tuo legittimo sposo?- domandò di nuovo il parroco sorridente e con in mano la bibbia, che di tanto in tanto apriva come se li dentro ci fosse scritto quello che doveva dire.

-Lo voglio- rispose Anne con voce tremante e felice, portandosi un dito sotto l’occhio e asciugando una piccola lacrima che lentamente scivolava lungo la guancia.

-Dai poteri a me conferiti, vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa- e senza farselo ripetere due volte entrambi si avvicinarono e si scambiarono uno dei baci più belli che avessi mai visto. Mi scostai un ricciolo da davanti agli occhi e lanciai uno sguardo veloce ad Harry, che mi guardava sorridente e scambiava parole veloci con Louis, che stava proprio dietro di lui. Avevo notato che Naomi non si era vista per tutta la cerimonia, non che la cosa mi dispiacesse, solo sembrava strano perché le poche volte che l’avevo vista, non aveva fatto altro che scassare le ovaie sul fatto del matrimonio.

Finito il bacio appassionato io e le altre damigelle insieme ai testimoni e a tutti gli altri invitati uscimmo dalla chiesa pronti per il lancio del riso ai novelli sposi, e con mia grande agilità riuscì a beccare mio padre nell’occhio.

-Ehi Des, vieni con me?- domandò Harry prendendomi per un polso, indicandomi la sua Range Rover,

-Dove scusa?- domandai non afferrando al volo dove volesse andare.

-Al ricevimento volpe- rispose lui scuotendo la testa, io sorrisi come una demente e acconsentì con un cenno del capo.

-Aspetta, Cece?- domandai fermandomi di colpo e lanciando occhiate veloci in giro per vedere dove fosse e dove fossero anche gli altri del gruppo.

-Tranquilla Liam ha detto che ci avrebbe pensato lui, adesso muoviamoci che dobbiamo arrivare lì prima degli sposi e non so se facciamo in tempo per via del traffico- mi strattonò e iniziò a correre tenendomi per mano, io però già facevo fatica a camminare lentamente, figuriamoci correre per di più come faceva lui.

-Styles! Cavolo sono un’impedita con questi trampoli, potresti avere un po’ di pietà e non correre?- domandai fermandomi. I miei poveri piedi sospirarono esausti mentre Harry mi fissava, sembrava quasi agitato, insomma avremmo fatto sicuramente in tempo.

-Non c’è tempo. Vieni qui, ti porto io alla macchina- così dicendo infilò un braccio dietro le mie ginocchia e l’altro a metà della mia schiena, io mi aggrappai al suo collo e iniziò a correre verso la macchina. Perché diavolo l’aveva parcheggiata così lontano?!

-Sai, sembriamo noi i novelli sposi- disse ridendo, io arrossì violentemente e scossi la testa, non mi passava neanche per l’anticamera di cervello di sposarmi, poi figuriamoci con lui!

-Non dire cazzate Harry, piuttosto apri la macchina- dissi notando che aveva raggiunto la sua Range Rover.

-Mi spieghi come faccio a prendere le chiavi, con te in braccio?- domandò con tono sarcastico, io con un salto scesi e per poco non mi slogai la caviglia per via di quei trampoli tacco 12 che avevano deciso di torturarmi i piedi, le caviglie e tutte le gambe.

-Muoviamoci!- urlò salendo in macchina, ma che cacchio gli prendeva?

“Styles… ricorda la legge del Keep Calm! Andiamo!” pensai tre me e me mentre salivo in macchina e non appena mise in moto, mi tolsi le scarpe tirando un sospiro di sollievo.

-Scusa ma… Naomi?- domandai troppo curiosa di sapere come mai non si era vista per tutta la cerimonia.

-Ha detto che verrà al rinfresco, è per questo che voglio arrivare il prima possibile, così magari riesco a non beccarla subito appena arrivato, ma avere qualche secondo o minuto di libertà- disse premendo sempre di più sull’acceleratore, rischiando parecchie volte di tamponare le macchine davanti a noi, sorrisi leggermente pensando che Harry con la macchina era un pericolo pubblico e che io ogni volta da vera cretina andavo sempre con lui.

-Allora tu e Louis, durante la cerimonia, stavate parlando di questo?- domandai abbassando leggermente il volume della radio, lui sorrise e scosse la testa.

-Veramente stavamo discutendo su quanto fossi carina, e del fatto che lui volesse chiederti di uscire- rispose come se la cosa fosse normale, mi sentì parecchio in imbarazzo e rimasi a fissare il cruscotto davanti a me.

-Ovviamente, gliel’ho proibito- aggiunse notando il mio imbarazzato silenzio.

“Ah bene Styles sapere che gliel’hai proibito, mi farà dormire sogni tranquilli! Che razza di idiota! Resta comunque il fatto che mi sento in imbarazzo!” pensai sistemandomi un ricciolo che cadeva sugli occhi abbastanza nervosamente.

-Ok. Bene. Ora gira a destra poi siamo arrivati- dissi all’improvviso facendogli gesto con la mano destra, lui con un cenno del capo fece quello che gli dissi poi parcheggiò nel posto riservato a lui e scese dalla macchina, io rimasi dentro a fissare quei mostri di fronte e me: belle, bianche e alte, decisamente troppo alte e trappole mortali per i miei poveri piedi.

-Scendi o no?- domandò Harry aprendo di scatto la mia portiera, scossi la testa.

-Primo, detesto le feste, secondo odio queste scarpe e terzo… ci sarebbe da fare il discorso davanti a tutti ma… non ho preparato nulla- ammisi giocando nervosamente con la gonna del vestito, Harry sorrise.

-Ok tranquilla, ho la soluzione per tutto. Se detesti le feste, tranquilla che con me e i ragazzi le adorerai; dammi cinque secondi, ti ho preso un paio di all-star bianche questa mattina dalla tua camera sapendo che non avresti retto fino alla cerimonia e per il discorso, l’ho fatto io anche per te- mi porse le scarpe e un foglietto di carta, sopra c’erano scritte un paio di frasi belle e anche divertenti con una scrittura tipica di un ragazzo anche se abbastanza comprensibile e lineare. Rimasi letteralmente spiazzata dal gesto di Harry, insomma come poteva conoscermi così bene nonostante fosse passata solo una settimana dalla nostra nuova convivenza? Mi aveva portato un paio di scarpe sapendo che non avrei retto i tacchi e per di più mi aveva scritto il discorso per il matrimonio. Harry si era dimostrato completamente diverso da come me lo immaginavo, in quella settimana mi era stato vicino ed era persino riuscito a farmi sentire bene, con lui ero riuscita ad aprirmi e a piangere raccontandogli tutto di mia madre e di come mi sentissi. Gli volevo bene, davvero bene e…

 

“No Des, non ti azzardare nemmeno a pensarlo! NO, NO, NO!” pensai scacciando via il pensiero che per pochi secondi mi aveva attraversato.

-Grazie Harry. Insomma io… non so seriamente cosa dire- ammisi guardandolo sorridermi soddisfatto.

-Tranquilla, adesso però ti prego infilati le all-star e scendi dalla macchina, voglio per lo meno godermi qualche secondo di questa festa prima che arrivi Naomi - mi infilai le scarpe e scesi dall’auto quando d’improvviso e senza rendermene conto lo presi per mano, forse era l’abitudine visto che continuava a farlo anche lui. Inizialmente rimase sorpreso da quel gesto poi sorrise e strinse ancora di più la mia mano nella sua mentre io continuavo a fissare la ghiaia che veniva calpestata dai nostri piedi. Entrammo nel locale che avevano affittato per il rinfresco, non era per niente male anzi, era molto spazioso e illuminato. Le pareti di un bellissimo azzurro pallido mescolato ad un bianco candido, c’erano tantissimi tavoli a riempire la sala: erano circolari e ogni tavolo poteva “ospitare” sette persone, le tovaglie e i copri sedia erano intonate al colore delle pareti e poggiati su ogni tavolo c’era un vaso contenete orchidee blu notte. Louis ci venne in contro e saltò letteralmente addosso ad Harry che fu costretto a lasciarmi la mano per prendere Louis in braccio, sorrisi e mi avviai verso Cece, Liam e il resto del gruppo che stavano attaccati al piccolo bouffe per via di Niall che sicuramente stava morendo di fame.

-Ehi piccola Des, come siamo semplicemente stupende oggi- disse Zayn avvicinandosi e passandomi un braccio attorno alle spalle, sussultai e mi sentì arrossire leggermente.

-Oh… grazie Malik. Anche tu non sei male sai?- risposi osservando come stesse bene in smoking. I pantaloni neri e la camicia bianca slacciata nei primi due bottoni, la cravatta nera allentata e la giacca nera aperta. Cavoli stava davvero bene, per non parlare del suo viso, del suo sorriso, dei suoi occhi, dei suoi capelli…

-Desty tra poco sbavi- sussurrò Cece al mio orecchio passandomi di fianco con Liam e andandosi a sedere al tavolo che era riservato a noi, la fulminai con lo sguardo e notai che anche Louis, Niall e Harry erano andati a sedersi al tavolo mentre la sala stava iniziando a riempirsi con gli invitati. Guardai prima Zayn poi lanciai una veloce occhiata a Harry che parlava tranquillamente con Liam e Cece mentre lanciava veloci occhiate a me e Zayn ancora al bouffe.

-Che ne diresti di sederci anche noi?- domandai indicando il tavolo, lui acconsentì e insieme andammo a sederci, mi misi tra Harry e Zayn, perfetto.

-Tra poco dovrebbero arrivare gli sposi, Gemma mi ha appena avvisato, la macchina è qui vicino- disse Harry spostandomi leggermente la sedia per farmi sedere, lo ringraziai con un sorriso.

-Perfetto, quindi tra poco mi toccherà fare il discorso?- domandai nervosa giocando con il foglietto che mi aveva dato Harry, lui da sotto il tavolo mi poggiò una mano sulla gamba.

-Tranquilla, possiamo farlo insieme- aggiunse sotto voce, istintivamente poggiai la mia mano sulla sua e la strinsi cercando di fargli capire che lo ringraziavo.

 

~

 

-Ragazzi il discorso migliore che si possa sentire ad un matrimonio!- Cece si congratulò con me e Harry che avevamo appena finito il nostro discorso. Finalmente Anne aveva lasciato andare le lacrime, mio papà non la smetteva un secondo di sorridermi e quando era arrivato il momento degli abbracci, sembrava non volesse lasciarmi andare. Alex, oltre ad averci provato per tutto il discorso con una delle nipoti di Anne, alla fine mi aveva abbracciata affettuosamente scompigliandomi i capelli.

-Grazie mille Cece, tutto merito di Des che nonostante l’agitazione è riuscita a fare tutto naturalmente ed è riuscita a rendere divertente anche un momento così importante- ammise Harry spostandomi la sedia per farmi sedere, lo ringraziai e mi sedetti, lui sorrise e prese da bere lanciando sguardi perplessi a Louis che continuava a guardarci.

-Smettila, ero tremendamente agitata e poi sono riuscita ad inciampare anche con le all-star - risposi abbassando lo sguardo.

-Guarda che è per questo che sei riuscita a renderlo divertente- aggiunse Louis sporgendosi verso di me sorridente, da sotto il tavolo cercai di tirargli un calcio.

-Ahia! Chi diavolo è stato?!- Niall si alzò di scatto dalla sedia portandosi le mani al ginocchio.

-Sicuramente Louis che cercava di tirare un calcio a me- risposi immediatamente facendo la linguaccia al ragazzo davanti a me, lui mi guardò perplesso per poi ritrovarsi con la faccia a pochi centimetri dal piatto per colpa della sberla che gli aveva tirato Niall per ripicca. Lui lo guardò male pronto per vendicarsi ma Liam si mise in mezzo facendo sedere Niall e placando Louis con una battuta molto superficiale che però lo fece morire dalle risate.

-Sai pensavo che quella sera si comportassero in quel modo solo per divertimento ma… dopo questa scena capisco che sono proprio così- sussurrai ad Harry che cominciò a ridere divertito sia per la scena che per la battuta.

-Cavoli, ma quando arriva da mangiare?- domandò Cece passandosi una mano tra i capelli rossi, facendo illuminare gli occhi di Niall.

-Scommetto arriverà presto, a meno che Niall non si sia intrufolato di nascosto nella cucina e abbia divorato tutto- disse Zayn sorridendo, facendoci ridere tutti tranne Niall che lo fulminò con lo sguardo.

-Andiamo Niall, sappiamo perfettamente che non l’hai fatto. Perché non l’hai fatto, vero?!- Liam lo guardò alzando un sopracciglio notando lo sguardo vuoto di Niall, come se volesse nascondere qualche cosa.

-Tranquilli che non ho fatto nulla- ammise dopo qualche secondo di silenzio, sorrise radioso facendoci tirare un sospiro di sollievo.

-Grazie al cielo, perché sinceramente sto morendo di fame!- ammise Louis alzando le mani al cielo.

-Allora siamo in due e a quanto pare le nostre preghiere sono state ascoltate- aggiunse Cece notando che i camerieri stavano iniziando a servire la cena.

 

~

 

Finita la cena restammo seduti per qualche minuto al tavolo per vedere il taglio della torta e il lancio del bouquet, lo presi io ma lo cedetti molto volentieri a Cece che fin da piccola desiderava riceverne uno, lei adorava i matrimoni e tutte quelle cose dolci. Io, da sua vera opposta che sono, non ne ero una fanatica e per di più non credevo per niente alla storia che se predi il bouquet della sposa, troverai il tuo vero amore. Dopo aver divorato anche il dolce, i due novelli sposi aprirono le danze e furono seguiti da Gemma e il suo ragazzo, Alex e la nipote di Anne e infine si aggiunsero anche Cece e Liam. Restammo io, Harry, Zayn, Niall e Louis seduti al tavolo a fissarci come cinque dementi che non hanno proprio nulla da fare. Mi accorsi che di Naomi non si era vista nemmeno l’ombra, non che la cosa mi dispiacesse affatto, e neanche Harry sembrava particolarmente dispiaciuto per l’assenza della sua ragazza.

-Harreeee che ne diresti di andare a ballare?- domandò Louis alzandosi dalla sedia e prendendo Harry per mano trascinandolo in mezzo alla pista da ballo e iniziarono a ballare accompagnati dalle note di Take me away. Iniziai a ridere per via dell’assurdo modo di ballare dei due ragazzi che erano riusciti ad attirare gli sguardi di tutti i presenti.

-Che ne diresti di andare anche io e te?- domandò Zayn sussurrandomi all’orecchio, sussultai e acconsentì con un cenno del capo e mi alzai dalla sedia.

-Aspetta Niall perché non vieni con noi?- domandai notando che il povero biondino irlandese se ne stava lì seduto al tavolo, mi sorrise e ci seguì sulla pista da ballo, ma lasciò immediatamente da soli me e Zayn perché una delle mille cugine di Harry gli aveva chiesto di ballare e lui si era dileguato con lei. Zayn mi cinse la vita e io posizionai le mani sulle sue spalle e iniziammo a ballare lentamente. Entrambi ci sorridevamo e di tanto in tanto mi faceva girare, la mia scarsa bravura nel ballo si notava parecchio ma Zayn faceva di tutto per non farmi sentire in imbarazzo.

-Chiedo scusa, mi lascerebbe danzare con questa donzella per qualche istante?- Harry picchiettò sulla spalla di Zayn che si scostò lasciandomi i fianchi e facendo spazio ad Harry che lo ringraziò con un sorriso. Vidi Zayn andare in contro a Louis mentre Harry con una mano mi cinse un fianco mentre con l’altra strinse la mano destra, io misi la mano libera sulla sua spalla, intanto partì Isn’t she lovely e iniziammo a ballare l’uno contro l’altra. Ogni tanto mi lasciavo scappare qualche sorriso imbarazzato e lui mi sorrideva come per incoraggiarmi.

-Come mai questo linguaggio forbito?- domandai ricordando come aveva chiesto a Zayn di lasciargli il posto come mio ballerino, lui sorrise e alzò le spalle.

-Non saprei mia cara donzella, solo credo che questo tipo di linguaggio sia più appropriato ad una cerimonia così importante- mi sorrise e si scostò i capelli dalla fronte con un movimento elegante del capo. Mi morsi il labbro inferiore, era tremendamente bello; i ricci neri che gli ricadevano morbidi, i suoi occhi verde cristallino, le sue fossette e il suo sorriso. Abbassai lo sguardo.

-Sa mio caro gentil uomo credo che questo tipo di linguaggio sia molto noioso e inappropriato ad una ragazza come me, quindi la prego non usarlo più- dissi per stare al gioco.

-Le chiedo umilmente perdono e… prometto che non parlerò più in quel modo- sorrise e mi strinse ancora di più a sé, io poggiai la testa contro il suo petto inspirando a pieno il suo profumo.

-Stanno così bene insieme- dissi notando Anne e mio padre che ballavano l’uno attaccato all’altra e si sorridevano scambiandosi baci affettuosi, sorrisi e mi strinsi ancora di più ad Harry.

-Molto, davvero molto. Poi sono così felici insieme- aggiunse Harry poggiando il mento sulla mia testa cercando di non farmi male.

-Sono contenta che mio padre abbia conosciuto una donna splendida come tua madre, Harry-

-La cosa è reciproca, Andrew è fantastico, proprio come te- alzò la testa dal mio mento, la alzai anche io e ci fissammo negli occhi, i nostri corpi appiccicati, i nostri volti a pochi centimetri che lentamente continuavano ad avvicinarsi, ormai i nostri nasi si toccavano eravamo praticamente ad un passo dal baciarci quando la tasca di Harry si illuminò e iniziò a vibrare. Ci staccammo immediatamente e lui estrasse il cellulare dalla tasca guardando la schermata, immediatamente si rabbuiò.

-Scusa ma devo rispondere, arrivo subito- mi scoccò un bacio sulla fronte per poi allontanarsi e uscendo nel giardino sul retro del locale, io rimasi qualche secondo in mezzo alla pista a fissarlo quando Cece mi prese per un braccio trascinandomi fuori dalla pista e portandomi in un angolino appartato della sala.

-Oddio Desty! Non vi ho tolto gli occhi di dosso neanche per un secondo! Insomma tu e lui stavate per baciarvi!- sembrava quasi in preda all’extasi mentre sorrideva radiosa e mi stritolava il braccio, rimasi imbambolata a fissarla senza sapere cosa dire. Insomma io e lui stavamo veramente per baciarci, per la seconda volta e la cosa era sbagliata, tremendamente sbagliata, eravamo appena diventati fratellastri, e tecnicamente non era giusto, corretto e persino… illegale, almeno credo.

-Desty? Sei ancora tra noi?- Cece mi sventolò una mano davanti agli occhi e li sbattei velocemente sussultando leggermente.

-Scusa… è solo che… insomma, è sbagliato Cece, non posso, non devo ma…- balbettai ancora scioccata, fui costretta ad appoggiarmi contro il muro e Cece si mise di fianco a me prendendomi la mano.

-Desty, non è sbagliato e se vuoi, puoi. Insomma tra te e Harry non c’è nessun legame di sangue e per di più non possono neanche fare storie perché non avete lo stesso cognome, e poi… è inutile rinnegare quello che provi- Cece scivolò con me lentamente fino ad arrivare a sedersi sul pavimento con me. Aveva ragione, non potevo rinnegare quello che provavo ma, il problema era che neanche io sapevo quello che provavo.

-Già… peccato che la cosa non sia particolarmente facile- risposi poggiando la testa sulla sua spalla, lei iniziò a giocare con i miei ricci mentre io iniziai a giocare con la gonna del suo vestito.

-Se lo vuoi, tutto è possibile- disse sorridendo, ecco che iniziava con le frasi sensate che leggeva nei suoi libri pieni di citazioni famose.

-Non in questo caso-

-Volere è potere-

-Stai sparando frasi a caso?-

-Non del tutto-

-La smetti?-

-Va bene. E comunque, andiamo Desty, segui il tuo cuore- mi baciò sulla fronte e si mise in piedi trascinandomi su con lei.

-Grazie Cece. Ti voglio bene, davvero. E adesso muoviti e và da Liam che sembra un cane sperduto e non ha smesso un secondo di fissarci, quindi corri!- le sorrisi dandole una leggera spinta e lei dopo un sorriso corse da Liam mentre vidi che Louis mi stava venendo in contro.

-Ehi simpaticona- mi sorrise strizzandomi una guancia.

-Ehi marinaretto - gli risposi strizzandogli a mia volta la guancia, lui sorrise.

-Ti andrebbe di ballare?- domandò indicando con un cenno del capo la pista da ballo, acconsentì e sotto braccio con Lou mi avviai alla pista da ballo.

 

~

 

Harry spense addirittura il cellulare dalla rabbia, era stanco e stufo. Naomi gli aveva dato per l’ennesima volta buca per via del suo lavoro da attrice, se si poteva considerare attrice visto che faceva solo la comparsa per film scarsi e senza senso che la maggior parte delle volte non uscivano neanche nelle sale cinematografiche. La loro “relazione” durava ormai da dieci mesi e da nove faceva veramente schifo. Non si vedevano mai, ogni volta che Harry la chiamava partiva la segreteria telefonica e le poche volte che si sentivano si parlava solo e soltanto di lei e del suo stupido e assurdo lavoro. Scosse la testa e si sedette sul bordo della fontana, sentendosi sollevato di aver finalmente chiuso quella relazione che ormai era andata completamente a puttane. Prese una bella boccata d’aria e iniziò ad ascoltare il silenzio. Chiuse gli occhi e il volto di Des gli apparve immediatamente davanti, sorrise volontariamente. Sapeva perfettamente che quello che provava per lei era sbagliato, tremendamente sbagliato ma bello, troppo bello. Quando stava con lei tutto spariva, restavano solo lui e lei, le preoccupazioni sembravano non esistere. Riaprì gli occhi e davanti a lui vide il nulla. Aveva mille idee che gli ronzavano per la testa ma nessuna gli sembrava talmente perfetta da essere utilizzata con Des. Sentiva il bisogno di parlarle, di dirle tutto quello che provava, di tutto quello che sentiva ogni volta che stavano a pochi centimetri l’uno dall’altra. Sapeva perfettamente che la cosa non era delle più giuste ma, se ne fregava altamente perché quando una cosa lo rendeva felice, faceva di tutto pur di averla; Des lo rendeva felice. Sentì un colpo di tosse e alzò lo sguardo, riconobbe subito il vestito bianco candido della ragazza che se ne stava appoggiata sul tronco di un albero a pochi centimetri da lui, subito si alzò e le corse in contro.

-TI prego, possiamo parlare?- domandò prendendola per mano.

-Credo sia d’obbligo parlare- rispose stringendo la sua mano in quella di Harry che sorrise radioso dimenticandosi anche come si chiamasse.

-Perfetto, sediamoci- disse lui posandole una mano sulla schiena e camminando di fianco a lei fino alla fontana.

 

~

 

Io e Harry eravamo seduti sulla fontana del giardino sul retro del locale e nessuno dei due aveva ancora aperto bocca. Sinceramente avevo talmente tante parole e frasi che mi passavano per la mente ma non appena credevo di aver trovato quelle giuste me ne venivano altre in mente che sembravano più adatte.

-Des… io… insomma… non so bene che dire. È passata solo una settimana da quando sei entrata nella mia vita ed è stata una delle settimane più belle che avessi mai passato. Con te tutto sembra sparire. Riesco ad essere veramente me stesso e non il tipico ragazzo che cerca di conquistare tutte solo perché sa di essere bello. Riesci a tirare fuori il meglio di me e… insomma c’è questo pensiero che mi sta letteralmente tormentando. Mi piaci Des, in tutto e per tutto- Harry sembrava letteralmente agitato anche se non aveva smesso un secondo di guardarmi dritto negli occhi. Senza pensarci due volte mi alzai dalla fontana e mi misi davanti a lui, così che fossimo alla stessa altezza, gli presi il viso tra le mani e feci quello che avevo già perso due volte, posai delicatamente le mie labbra sulle sue, erano morbide e calde. Lui ricambiò immediatamente e per non so quanto tempo restammo lì a baciarci lentamente, quasi avessimo paura. Mi sedetti sulle sue gambe senza staccarmi da lui e mentre le nostre labbra si muovevano lentamente le nostre lingue si cercavano, come se l’una avesse bisogno dell’altra. Con una mano giocavo con i suoi ricci mentre con l’altra gli accarezzavo una guancia, lui invece mi stringeva sempre di più a al suo corpo. Avrei desiderato che quel momento non finisse mai, anche perché era uno dei più belli che avessi mai passato.

Here I am :D
Buoooon giorno gente!! Beh, visto che ieri sera mi hanno chiesto di continuare, e visto che sono molto clemente u.u, ho deciso di pubblicare anche il nono capitolo della storia: il matrimonio *-* Ok, ammetto che il capitolo è un pò lunghino ma spero vi piaccia davvero :3
Che dire? Finalmente Harry e Des si sono baciati!!! :'D Insomma, non siete emozionate anche voi? O sono solo io che da vera malata mi emoziono?
However,
ringrazio tutti quelli che hanno recensito la storia (vi A D O R O, davvero :'D) però mi duole informarvi che il prossimo capitolo sarà l'ultimo *sono indecisa se mettere l'epilogo o no D:*
Spero vi piaccia anche questo capitolo :3 e attendo altre vostre recensioni
Un bacione, Destiny ∞

  
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