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Autore: elizabethstillfights    22/08/2012    2 recensioni
Questa FF è stata scritta così, improvvisamente...palerà di una ragazza, Elizabeth che tenterà in tutti i modi di realizzare il suo sogno, cantare insieme al suo idolo. Il tutto mischiato ad una buona dose di amicizia, fortuna e amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elizabeth era ancora scioccata; come aveva fatto ad attaccare quel foglietto sul suo cellulare? Ed era veramente il suo numero? Era ancora seduta appoggiata al muro a fissare quel numero, incerta se provare a chiamare o no, quando fu la sua migliore amica a chiamarla.
Elizabeth!
Ciao Ariana, come va?
Bene bene, ma dove sei stata tutta oggi? Ho provato a chiamarti, ma non rispondevi! disse Ariana.
Si, scusa..ero a casa di Michael…si giustificò titubante, preoccupata che anche lei non le credesse.
A casa di Michael? Michael Jackson? chiese incredula.
Si a casa sua… rispose.
E che avete fatto?
Beh, siamo finiti in piscina, poi ho conosciuto i suoi figli e ho giocato un po’ con loro… rispose, abbastanza vaga…
Wow, dev’essere stato fantastico! esclamò l’amica.
Già, è stato meraviglioso…
Non mi sembri convinta…c’è qualche problema?
No scusa, è che ho avuto una discussione con mia madre e mi sono un po’ demoralizzata…ma è tutto ok, davvero… assicurò Elizabeth.
D’accordo…senti, sei libera domani, dopo lavoro? Mi sarebbe piaciuto fare una passeggiata con te…
Ehm…domani no…ho una riunione con il mio capo…
Mmm..va bene…ci vedremo un’altra volta…ora ti saluto, ciao bella! rispose Ariana.
Ciao Ariana! ricambiò lei.
Aveva mentito anche a lei…ma preferiva che la sua famiglia e i suoi amici non sapessero niente di Michael. Sarebbe nata una questione troppo complicata e non intendeva mettere nei guai Michael.
Dopo qualche istante di riflessione, prese in mano il cellulare, compose il numero scritto nel foglietto e attese. Qualche secondo dopo una voce rispose; era una voce limpida, delicata e familiare.
Pronto? disse la voce.
Michael? chiese stupita Elizabeth.
Lo sentì ridere. E così hai trovato il numero?
Si… hai un modo tutto tuo per dare il tuo numero, eh?
Eh certo…allora, com’è andata con tua madre?
Abbastanza bene…non ha creduto al fatto che sono stata da te, ma ho preferito non raccontare niente a nessuno. Non vorrei che ti giudicassero male…non tutte le persone sono come te.
Sono sicuro che ce ne sono di migliori. Ah hai fatto colpo sui miei figli! le disse Michael.
Che vuoi dire? gli chiese.
Per esempio che Blanket ha messo il broncio perché te n’eri andata. Secondo me, ha visto una ragazza diversa dalle donne di servizio che girano in casa mia e si affezionato. Diciamo, che ti ha preso un po’ per una mamma…
Michael, non ho intenzione di ‘rubarti il ruolo di genitore’…hai dei bambini simpaticissimi, ma non voglio..diciamo, prendere il potere si giustificò.
No, no non voglio dire questo! Sono molto contento, perché li ho visti contenti…e sono felicissimo che tu venga anche domani…e poi…a me fa piacere vederti… confessò abbastanza imbarazzato.
Lo stesso vale per me…oh no, mi chiamano…se ti va, possiamo sentirci più tardi…
Molto volentieri…a dopo Elizabeth!
A dopo, Michael!
La conversazione tra i due si concluse così. La ragazza scese al piano inferiore per la cena. Durante il pasto evitò di parlare di quel pomeriggio con suo padre. Il suo pensiero era fisso sulla conversazione appena avuta con Michael. Al pensiero che l’indomani l’avrebbe rivisto un sorriso spuntò sul suo viso. Quella notte non dormì. Michael non l’aveva richiamata, ma verso mezzanotte Elizabeth ricevette un messaggio.
Scusa se non ti ho chiamato, ma mi sono fermato a giocare con i bambini…ad ogni modo, buonanotte Elizabeth! Ci vediamo domani…
Un brivido percorse la sua schiena e rispose immediatamente. Poi spense il telefono e provò a dormire.

***

Elizabeth si svegliò alle sette, di buonissimo umore. Scese in cucina, dove consumò la sua colazione di fretta. Poi corse in bagno, si rinfrescò il viso, usò un velo di correttore per illuminare un po’ il viso e corse in camera. Spalancò l’armadio e scelse un paio di pantaloni abbastanza corti, una maglietta con i personaggi della Disney e un paio di sandali bassi. Afferrò la solita borsa, infilò il cellulare e ri-scese. Salutò tutti e avvisò:
Dopo il lavoro ho una riunione con il mio capo, non posso rispondere al cellulare!
Va bene, buona giornata Elizabeth! la salutò suo padre.
Elizabeth uscì di corsa, respirò a pieni polmoni e si avviò verso il locale. Le ore passarono lentissime nonostante ci fosse un bel carico di lavoro…nel pomeriggio entrò un misterioso personaggio, il volto era coperto dal cappello e anche se il caldo era insopportabile indossava una giacca a maniche lunghe. Si avvicinò alla cassa dove c’era Elizabeth che chiese, senza neanche alzare la testa.
’Salve, che desidera?’
L’uomo rispose: ‘Desidererei molto accompagnarla a casa, dove ci sono tre bambini che fremono per averla tra noi.’
Elizabeth alzò gli occhi e vide proprio lui.
’Michael! Potevi mandarmi un messaggio e uscivo!’ sussurrò per non attirare l’attenzione.
’Non sarebbe stato così divertente, dai vieni!’ rispose ridendo.
Elizabeth lasciò la cassa, entrò in cucina dove afferrò la sua borsa, salutò i colleghi e raggiunse Michael. I due arrivarono alla macchina con il sorriso sul volto. Nessuno dei due si accorse però che dall’altra parte della strada ad osservarli, c’era Ariana. Scoprì che le aveva mentito; non aveva nessuna riunione, stava semplicemente andando a divertirsi con Micheal…
  
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