Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Up_    22/08/2012    3 recensioni
"Dio, odio Hibari!"
"E perchè mai? E' sicuramente più figo del Tonno"
"Zitta. Mi sta proprio sulle palle!"
"Dimmi venti motivi per cui lo odi"
Guardo mia sorella scettica, alzando un sopracciglio.
"Davvero vuoi che faccia questa cosa idiota?"
Lei sorride, tranquilla.
"Se riuscirai a scriverli tutti, ti darò ragione...in caso contrario, ammetterai che Hibari è più hot di qualsiasi altro personaggio"
"Sei seria?"
"Come mai"
"Va bene...farò come dici tu. Ma solo per questa volta"
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kyoya Hibari, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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      *avvertimento iniziale! Per chi segue 'HISTORY', posterò i capitoli tra moolto tempo, perchè in questi giorni ho da fare è.è
  Bene! Ora che finito di dire cose inutili, vi lascio al capitolo! Come al solito, lasciate una recensioncina, neh? *
 





















«Sveglia Arianna! Oggi si parte!»
Questo è il caloroso "buongiorno" che mi ha dato Yamamoto stamattina, aprendo di colpo la porta e
spalancando la finestra.
«Spegni…la luce…», borbotto io, cercando di coprirmi con il lenzuolo.
Che Yamamoto ha pensato bene di sfilarmi, lasciandomi scoperta.
«Forza, tra poco dobbiamo partire!»
Mi tiro su lentamente, seguendolo con lo sguardo mentre afferra un borsone bianco e blu e me lo lancia addosso.
«Abbiamo esattamente…venti minuti, prima che Tsuna passi a prenderci»
«Ma si puó sapere dove dobbiamo andare?», domando con la voce ancora impastata dal sonno.
«Al mare!», esclama lui facendo uno dei suoi enormi e raggianti sorrisi.
Sorrido anche io: che fico andiamo al mar—
«Ma io non ho un costume!», esclamo saltando dal letto e avventandomi su qualsiasi cassetto presente nella stanza.
Yama si mette a ridere.
Mi pare ovvio: io sto andando in crisi e lui che fa? 
Ride.
Lascio perdere, sperando che ci sia almeno un negozio; infilo nel borsone alcune magliette e dei pantaloncini corti, più una felpa di Yamamoto (rigorosamente in tema di baseball).
Io e Yama usciamo di casa, ognuno con il proprio borsone in spalla, e saliamo sull'innovatissimo pullman firmato Vongola che ci aspetta in strada.
Naturalmente Gokudera è seduto accanto a Tsuna, perció scarto l'idea di sedermi accanto a lui per il viaggio.
Incontro lo sguardo poco promettente di Reborn, che mi intima di prendere posto accanto a lui.
«Dobbiamo parlare», mi fa lui, ritornando poi a sorridere e salutare ogni membro della combriccola che sale a bordo.
Poco dopo la partenza, nel bus cala il silenzio più totale.
Dalla faccia del Tonno capisco che questa non sarà una vacanza, ma uno dei tanti allenamenti progettati da Reborn.
Quest'ultimo mi fa segno di avvicinarmi, e per un attimo spero che mi riveli il segreto della sua relazione con Luche—
«Tutti i guardiani pensano che sia uno dei miei allenamenti…ma in realtà non lo è. Ho organizzato questa vacanza per premiarli del loro duro lavoro»
Lo fisso, sconvolta.
Da quando lui premia i guardiani?
Devo essermi persa qualcosa...
Lui risponde sorridendo, per poi addormentarsi con la classica bolla alla Reborn.
Guardo fuori dal finestrino, contemplando per un po' il panorama.
Senza nemmeno accorgemene, mi addormento anche io, mentre Leon si piazza comodamente sul cappello del suo padrone.



 
Il posto che ha scelto Reborn è uno spettacolo nel vero senso della parola: spiaggia bianca, acqua cristallina, un enorme prato verde, alcuni negozi (per la mia gioia) e anche un bar.
Tutto rigorosamente in stile Vongola.
I ragazzi si guardano attorno un po' spaesati prima di precipitarsi da Reborn per chiedere spiegazioni.
«Che razza di allenamento è, Reborn!», esclama Tsuna guardando il volto impassibile del tutor.
«È una semplice vacanza», risponde tranquillo Reborn, facendo poi un balzo e sparendo dentro l'acqua.
Tonno si volta verso di me, ancora con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
«TU! Tu sapevi tutto!»
Faccio l'offesa, incrociando le braccia al petto.
«Non è ver—anzi, si. Lo sapevo»
Tonno scuote la testa.
Un'improvvisa folla si raduna al centro della spiaggia e, curiosi, ci avviciniamo anche noi.
Vorrei non averlo mai fatto.
«Un concorso…"Miss Maglietta Bagnata"?», domando scettica.
Nessuna risposta.
Vedo le mascelle dei ragazzi toccare quasi terra.
Dopotutto, sono i loro istinti.
Mi allontano lasciandolì lì, presa dalla priorità di trovare un costume.
Corro verso il negozio, girando ogni scaffale e trovandone un paio molto carini; come al solito, la scelta finale ricade su un modello solo, perció sono costretta a decidere tra un pezzo unico nero e un bikini giallo Hibird.
«A me piace quello nero»
Sobbalzo, mettendomi una mano sul cuore.
«Ah, sei solo Hibari», dico voltandomi e ripendendo a respirare normalmente.
«Chi pensavi che fosse? Essendo un guardiano, hanno obbligato anche me a venire»
Senza rispondergli, mi dirigo verso la cassa con entrambi i costumi, pagandoli alla svelta e uscendo.
Appena arrivo davanti ad una cabina, mi volto, ritrovandomi di nuovo dietro Hibari.
«Vuoi seguirmi fino in cabina? Certo che no» , domando retorica, entrando nel piccolo spazio e chiudendo la porta dietro di me.
«Hibari?»
«Si?»
«Giuro che se appena esco sei ancora qui ti faccio diventare donna»
Lui soffoca una risata, poi lo sento allontanarsi.
Mi cambio, indossando quello intero.
Non appena esco, vengo investita da una cascata di acqua gelida.
«KYOYA
Lo inseguo per mezza spiaggia, consapevole che la mia canottiera bianca adesso vale meno di zero.
«Abbiamo una nuova vincitrice! Un applauso per la ragazza con il costume nero!»
Seppur troppo tardi, mi accorgo fi essere al centro della mischia, con una fascia che dice "Miss Wet Shirt" e una coroncina di plastica in testa.
Se prima le mascelle dei ragazzi erano saldamente attaccate all mandibole, adesso toccavano definitivamente terra.
«H.i.b.a.r.i»
Se ne sta in un angolo, con un ghigno poco rassicurante stampato in faccia, che guarda con interesse la mia pseudo canottiera ormai trasparente e l'attillato costume nero.
"Sembri una spogliarellista"
E muori, Cervello.
Mi avvicino minacciosa ad Hibari, pronta psicologicamente per dirgliene quattro, quando contro ogni mia aspettativa—
«Hibari, così sembri un maniaco sessuale», commento sarcastica facendo riferimento al nostro attuale status.
Hibari ha piazzato le sue mani sui miei fianchi, mentre io sono praticamente appiccicata a lui; contando il fatto che sono completamente bagnata e lui perfettamente asciutto.
«Non del tutto, erbivora»
Stringe la presa ancora di più, tanto che i nosti volti sono ormai a pochi millimetri l'uno dall'altro.
«Domani ci sarà un torneo di beach volley, perció ti propongo una scommessa», dice lui sorridendo.
Oh no.
Ho un brutto, terribile, pessimo presentimento.
«Cioè?»
«Se vinco io, sarai obbligata a venire con me al ballo di fine anno»
O mamma.
«Se invece vinco io, mio caro Kyoya, sarai costretto ad indossare un abito da donna»
Lo sento sorridere, anzi, ghignare.
«Prepara un vestito sexy, erbivora»
«Il tuo invece lo sceglieró io. E fidati, non ci andró leggera»
«Bene»
«Bene»


Passeggiare sulla spiaggia quando è notte è molto rilassante.
Stretta nella felpa di Yama, mi fa sentire bene la sensazione della sabbia umida sotto i piedi nudi, e senza saperlo inizio a saltellare come una scema, improvvisando un balletto tipo Michael Jackson.
«Non riesci a dormire per domani, erbivora?»
Dio, ma anche qui mi segue?!
"Non puó fare a meno di te, Arianna"
Va a dormire, Cervello.
«Ho già la vittoria in pugno, Kyoya»
«Non ne sarei così sicuro»
«Abbiamo scommesso, no? Staremo a vedere»
Mi fermo, sedendomi sulla sabbia; Hibari mi si affianca, silenzioso.
«Come mai sei in piedi a quest'ora?», domando tanto per fare conversazione.
Lui chiude gli occhi, sdraiandosi poi completamente; lo seguo, rimanendo a fissarlo.
«Perchè mi guardi?»
«Perchè rispondi ad una domanda con un'altra domanda?»
«Perchè rispondi ad una domanda con un'altra domanda a un'altra domanda?»
Scatto a sedere, colpendo Hibari con uno dei miei pugni mortali, che lui devia senza problemi.
«Kyoya, non vale!», protesto rialzandomi.
«Non ti sarai mica offesa?»
Sbuffo, per poi iniziare a camminare verso l'albergo.
Un paio di braccia mi fermano, con una innaturale delicatezza.
Mi fermo anch'io, sentendo poi il petto di Hibari toccare la mia schiena.
«Sei ancora arrabbiata?», domanda a bassa voce, stringendo di poco la presa.
Mi volto verso di lui, imponendomi di guardarlo negli occhi.
«Sono arrabbiata perchè TU mi fai arrabbiare. Sono arrabbiata perchè prima o poi tutto questo finirà. Sono incazzata nera perchè so che mi mancherai da morire»
Mi abbraccia.
"Cerca di non svenire"
Ma per favore, mi sta abbracciando Hibari Kyoya mica cazzi!
«Va a riposare. Domani sarà una giornata impegnativa, erbivora»
Sorrido, felice che quel soprannome sia, almeno in quel momento, solo per me.
«Allora…buonanotte, Hibari»
Fa un cenno con il capo, che ricambio con un gesto veloce della mano.
Corro in camera mia, buttandomi a peso morto sul letto.



 
Ehi, sorella: hai visto? Hibari mi ha abbracciata! Chissà se la tua lista mi farà cambiare idea sul suo conto…per adesso passo e chiudo, sista!


9.  ODIO ogni tuo singola fibra muscolare



 
  
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