Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
Segui la storia  |       
Autore: Melisanna    06/03/2007    1 recensioni
Kandrakar sta andando in rovina e l'Oracolo giace morente. Mentre le Witch devono difendersi dalle aggressioni inaspettate di sei sconosciuti guerrieri, un mondo lontano cerca di arrestare la sua inevitabile decadenza. E' tutto collegato? E come? La spiegazione dell'Oracolo è semplice, ma sarà quella vera? Un mistero da risolvere e una guerra da combattere, mentre le cinque ragazze abbandonano l'adolescenza e entrano nell'età adulta attraverso dubbi e turbamenti.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Please title this page. (Page 1)

Ciao a tutti, eccomi qua, sto riuscendo a scrivere regolarmente in questo periodo.

Max: Grazie mille per l'aiuto che mi hai dato per correggere questo ostico capitolo! A presto!

In piedi poco fuori dalla cancellata della scuola, Taranee guardò Hay Lin allontanarsi con Matt indirezione dell'edificio. Era inevitabile che finisse così: era chiaro come il sole che Hay Lin fosse cotta di lui, e non era difficile intuire che lui la ricambiava. Prima o poi ci sarebbero cascati di sicuro.
Ma perchè proprio ora che avevano già tanti problemi e che erano così divise?
Forse sarebbe stato meglio far finta di niente, per il momento.
Si eclissò fra la folla di studenti, sperando che Hay Lin non l'avesse vista.

Una chioma rossa sbucò all'improvviso di fronte a lei.

Ora doveva arrivare? Accidenti!

Taranee scoccò una rapida occhiata alle sue spalle: Hay Lin stava parlando timidamente con Matt, tenendo una manica della sua felpa stretta nella mano sinistra. Erano entrambi un poco arrossiti e c'era una certa qual intimità, nel loro atteggiamento, che avrebbe insospettito anche il più ben pensante. Non erano poche le ragazze che scoccavano occhiate degne di Cerbero ad Hay Lin. Una bionda prosperosa, in particolare, sembrava volerla incenerire con lo sguardo.

Si voltò verso Will, appena in tempo per agganciarle un braccio e trascinarla in un'altra direzione.

L'amica la guardò vagamente perplessa, ma l'apatia che la pervadeva in quei giorni fu provvidenziale, perchè non reagì altrimenti.

"Allora, cosa pensiamo di fare?", proruppe Taranee scegliendo il primo argomento che le passava per la testa. "Non possiamo continuare ad aspettare l'evolversi degli eventi. Pensa se ci attaccassero di nuovo! Se succedesse qualcosa a Irma o a Cornelia, ci metteremmo giorni a scoprirlo. Già spariscono nel nulla per conto loro".

Allungando il collo, si accertò che Matt e Hay Lin si stessero allontanando. Vide che l'amica aveva tirato fuori un disegno e lo stavano guardando insieme. Probabilmente si trattava della famosa copertina galeotta, da cui Hay Lin sembrava essere stata completamente assorbita negli ultimi giorni. Forse sarebbe tornata con i piede per terra, una volta finito.

Anche se sembrava improbabile, dato come guardava Matt. Se non altro non erano più in atteggiamenti compromettenti.

"Taranee, mi ascolti?". Will la stava guardando interrogativamente.

"Uh... io sì, sì certo... stavo cercando Dean...", ridacchiò nervosamente.

Will riprese: "Dicevo... dicevo che non riesco a prendere una decisione da sola su quest'argomento. Vorrei parlarne con le altre. Irma sembrava volerci dire qualcosa quel giorno, a Everlan".

Continuò con voce incolore di rassegnazione: "Se soltanto l'avessimo ascoltata allora, forse...".

Taranee annuì. Ciò che diceva Will aveva un senso.

Se solo non fosse stata troppo distratta da Hay Lin e Matt, forse avrebbero potuto cavare qualcosa di buono da quel discorso. "Parlare... parlare con le altre... Sì sarebbe... sarebbe utile, sicuro. Sì utile. Hay Lin doveva dirci qualcosa, vero?", balbettò, cercando di concentrarsi sulle parole dell'amica.

Will la squadrò perplessa.

"Hay Lin? Ma no, stavo parlando di Irma. Ti ricordi quando è tornata da quella fantomatica festa sulla spiaggia? Sosteneva di avere delle informazioni".

I due neo-innamorati sembravano sufficientemente lontani.

Con uno sforzo, Taranee riuscì a ricollegare il cervello. "Sì, sì, è vero. Pareva che Irma dovesse dirci qualcosa. Dovremmo bloccarla in un angolo e costringerla a parlarci. Credi di riuscire a fermarla a ricreazione?"

Will scosse la testa, affranta: "Scappa via appena suona la campanella. E lo sai com'è... sguscia come un'anguilla. Forse, se Hay Lin mi desse una mano...".

"Eeeehu... sì. Hay Lin. Sicuro...". Che situazione imbarazzante!

A distrarre Will, fortunatamente, si era levato un improvviso brusio. Due figure alte e snelle fendettero la folla davanti ai cancelli della scuola, fianco a fianco, camminando con l'altezzosa grazia di due modelle in passerella. Una delle due era terribilmente familiare, nonostante la grande coppola di stoffa scozzese che le copriva metà volto e il trucco che stravolgeva l'altra metà.

Cornelia era di nuovo con la Shane... e non sembravano proprio intenzionate a entrare a scuola.

Anzi,marciavano decise nella direzione opposta, incuranti dei mormorii degli studenti e delle occhiate indignate di un paio di insegnanti.

Taranee si sentì fremere. Questa volta non avrebbe permesso alla Shane di trascinare di nuovo una delle sue migliori amiche nelle sue assurde avventure.

Trascinandosi dietro la apatica Will, si parò davanti a Cornelia.

Questa la squadrò con disappunto. "Bhè? Che vuoi?" domandò aggressiva.

"Si può sapere cosa credi di fare?", la rimproverò. "Ultimamente salti le lezioni quasi tutti i giorni. Non è da te. Non avevi mai fatto una forca prima! Cosa ti sta prendendo?". Squadrò ostile l'alta figura della Shane. "E' colpa di questa tua... amica?".

"Sono fatti miei cosa faccio e con chi esco", soffiò Cornelia. "Tu pensa ai tuoi".

Taranee sentì l'ira, repressa lungamente nei giorni precedenti, montarle alla gola. "Sono fatti anche nostri! Ti ricordo che abbiamo dei doveri. Sembra te ne sia completamente scordata!".

"Ne ho abbastanza di doveri!", sbottò Cornelia con astio. "Me ne frego, voglio pensare un po'a me!".

Quella risposta e quell tono colpirono Taranee profondamente. E' così che la pensava allora? Dove stava la loro amicizia, in tutto questo?

"E' colpa sua, vero? E' tutta colpa sua!", abbaiò indicando Meg, mentre la rabbi ale dava alla testa. "Ti comporti in modo strano da quando la conosci!".

Era stanca! Stanca che tutte si comportassero come delle bambine viziate, che pensassero soltanto a loro stesse. Le avrebbe fatte ragionare, a costo di usare la forza, di prenderle tutte a schiaffi. Era inutile continuare a rimuginare, stare lì a pensare, pensare, pensare e non combinare niente.

"Cornelia Hale, possibile che tu non riesca a comportarti in modo più responsabile?", aggiunse, poi si voltò furibonda verso Margareth. "E' da quando ti conosce che si comporta in queso modo assurdo!", gridò, ergendosi in tutta la sua altezza nel patetico tentativo di competere con la Shane, che la guardava impassibile dall'alto del suo metro e ottanta.

Perchè diavolo non reagiva, quella stronza? Perchè non si levava dalla faccia quell'espressione amabile e non le rispondeva a tono? La riteneva solo una povera stupidella, indiana e bassina per di più. Ma ci avrebbe pensato lei, Taranee, a cancellarle quell'aria strafottente dalla faccia!

A cancellare direttamente lei dalla faccia della terra, magari!

Il fuoco dentro di lei ruggì, sempre più violento, sempre più affamato.

"Credo che ti sbagli", rispose Meg pacata, alzando appena le spalle e accendendosi un'altra sigaretta. "Esce con me perchè è cambiata, non il contrario. E' troppo in gamba per farsi plagiare".

Cornelia fece un passo avanti, cercando di costringere Taranee a rivolgersi di nuovo a lei. "Tieni fuori Meg da questa storia. Lei non c'entra niente", ringhiò puntandole un dito sul petto. "Sono io che decido cosa faccio!"

Ella sentì dentro di sé la furia salire come una marea. Più plagiata di così...

Sposto con un gesto brusco il braccio di Cornelia, continuando a tenere gli occhi puntati in quelli della Shane.

"E allora perchè si comporta così? Perchè si è dimenticata di noi, che siamo le sue migliori amiche, e difende te, che quasi non la conosci? Perchè si dimentica di tutto quello che abbiamo passato insieme e ci abbandona nel momento del bisogno?"

Le fiamme si agitarono selvagge, cercando di liberarsi dalle catene con cui le teneva avvinte. E sarebbe stato così piacevole, lasciarle andare, scagliarle contro quella stangona bruna che la guardava con... con compatimento! Come se fosse dispiaciuta per lei. La credeva una stupida?

"Dovresti provare ad ascoltare di più, sai?", suggerì Meg, in tono colloquiale e affabile.

Era troppo per Taranee. Era stanca di dubbi, di chiedersi cosa fosse giusto. Era stanca di pensare, di essere ragionevole! Abbandonarsi al fuoco era tanto più facile e piacevole!Il fuoco si levò feroce dentro di lei. Poteva rendere tutto semplice, tutto chiaro, tutto luminoso. Eliminare ogni problema, smettere di esitare. Bastava che lo volesse.

Ed ella lo chiamò a sé, godendo dell'impaziente prontezza con cui le rispondeva,lambendole la pelle, accendendole gli occhi, crepitando nelle sue orecchie.

Aveva soltanto fame, adesso. Nessun dubbio, più.

"Tara... nooo!"

Sentì una voce gridare e due braccia stringerle le spalle con forza.

Il fuoco l'abbandonò all'improvviso, mentre Will la tratteneva. Taranee avvertì la consapevolezza, il senso di colpa, il panico farsi largo dentro di lei.

Cornelia si era appesa al collo della Shane, facendole scudo con il proprio corpo, il viso affondato nei capelli scuri dell'amica, che la guardava, lievemente sorpresa e, forse, un po' compiaciuta.

Si slacciò lentamente dall'abbraccio e squadrò Taranee con odio.

"Sei impazzita? Ti sei resa conto di cosa stavi per fare? E poi sarei io che mi comporto in modo strano!".

Si, se ne rendeva conto. Cosa le stava succedendo? Aveva ragione Cornelia, era lei che stava impazzendo completamente.

Sarebbe mai più riuscita a controllare quella belva feroce che le si nascondeva dentro?

L'aspetto peggiore di tutta quella storia era che una piccola parte di lei sospettava che la Shane potesse aver ragione. Forse, se fosse stata vicina a Cornelia in silenzio, invece di dirle come doveva comportarsi, non si sarebbe arrivati a questo. Il germe del dubbio la rodeva da dentro e la confondeva, come tutto, tutto in quei giorni. Perchè non poteva essere più semplice? Bianco e nero, giusto e sbagliato.

"Io... io non so cosa mi abbia preso. Davvero. Mi spiace, mi spiace tanto".

Will, vicino a lei, le strinse appena una spalla per farle coraggio.

"Non ti preoccupare, per fortuna ce ne siamo accorte prima che succedesse qualcosa di grave. L'abbiamo sentito crescere dentro di te. Non è colpa tua, siamo tutte strane in questi giorni".

Meg, che non aveva capito cosa stesse succedendo, sfiorò i capelli di Cornelia, che cominciò a singhiozzare convulsamente. La punk, con espressione allarmata, l'abbracciò cercando di consolarla, mormorandole all'orecchio qualcosa che Taranee non riuscì a sentire.

L'altra scosse i lunghi capelli biondi e, asciugandosi le lacrime, si allontanò rapidamente da loro.

Meg si morse un labbro, inquieta. Guardò le due ragazze di fronte a lei.

"Ha bisogno di voi...ma non in questo modo".

Si voltò e la inseguì a lunghi passi.

Taranee, svuotata dal fuoco e dalle emozioni che l'avevano travolta, si accasciò fra le braccia di Will, mentre le lacrime cominciavano a scivolarle lungo le guance.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h. / Vai alla pagina dell'autore: Melisanna