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Autore: Padfoot_    22/08/2012    5 recensioni
«Eccoci qua. Sfogati, non ci sentirà nessuno..» la rassicurò.
Hermione singhiozzava: «Cosa provi quando vedi Dean e Ginny, Harry?» gli chiese, tirando su col naso.
Harry non rispose, non ce n’era bisogno.
«A te piace Ginny, si vede da come la guardi..» continuò, frugandosi nelle tasche alla ricerca di un fazzoletto.
Harry ne tirò fuori uno lurido dalle divisa: «Tergeo!» borbottò picchettandoci sopra con la bacchetta prima di porgerlo, immacolato, alla ragazza.
«Oh, grazie..sei tanto carino..» fece lei, soffiandosi il naso.
«Insomma dicevo, tu e Ginny..» riprese poi, prima di essere interrotta dal Prescelto.
«Come fai a sapere che a me piace Ginny?» chiese quest’ultimo, sospettoso. Non ricordava di averne mai parlato con nessuno..
«Oh, andiamo Harry! Sono la tua migliore amica, ti conosco meglio di quanto conosca me stessa..» sbottò lei, tanto sconvolta dalla domanda da dimenticarsi di asciugare con la mano la cascata di lacrime che le inondava le guancie.
«Mi conosci meglio di chiunque altro, è vero..» fece Harry ad alta voce, rivolto più a se stesso che a lei, carezzandole il viso e tentando di asciugarla con con il pollice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione era contentissima della vittoria dei Grifondoro. Anche se di Quidditch non ci capiva niente non ci voleva un genio per rendersi conto del fatto che Ron era stato un portiere grandioso. Felix o non felix, le aveva parate tutte.
«Bagattelle» sussurrò alla signora grassa e varcò il buco del ritratto ben decisa a regalare a Ron un bel sorriso a trentadue denti..e forse anche qualcos’altro.
La sala era affollata oltre l’inverosimile. Harry, ancora in divisa, era di spalle vicino al fuoco e chiacchierava con il resto della squadra. Alcuni addirittura avevano ancora le scope in mano.
Hermione si avviò verso quella direzione, convinta di trovarci entrambi gli amici, stremati ma felici.
«Gran bella partita!» si complimentò, chinandosi sul prescelto per stampargli un meritatissimo bacio sulla guancia e strizzando l’occhio a Ginny che però sembrava essersi inspiegabilmente rabbuiata.
«Dov’è Ron?» chiese poi a quest’ultima, cercando il rosso con lo sguardo e constatando, allarmata, che non era tra loro.
Ginny puntò il dito verso la parte opposta della sala: «E’ lì, quello schifoso ipocrita»
Hermione s’immobilizzò e perse momentaneamente il filo del discorso.
«..E poi viene a fare la predica a me se mi vede con Dean, quel lurido verme» concluse la rossa, poggiando la scopa al camino con malagrazia e dirigendosi verso il tavolino con le bibite.
«Tu vuoi qualcosa, Hermione?» chiese rivolta all’amica, senza però ottenere risposta.
Hermione era ancora ferma sul posto a bocca aperta a fissare Ron che pastrugnava Lavanda con la stessa espressione di disgusto che riservava a Malfoy quando gli passava accanto.
Harry si accorse della reazione della riccia e le posò una mano sulla spalla, comprensivo: «Lo so..» le bisbigliò all’orecchio, tentando di confortarla.
La riccia sembrò svegliarsi dalla tua trans: aveva gli occhi inondati di lacrime.
«Portami lontano da qui, ti prego..» gli chiese, con voce supplichevole.
Harry la prese per mano e, sotto gli occhi stupefatti di un paio di ragazzine gridoline del quarto anno, la spinse oltre il buco del ritratto conducendola verso un’aula vuota.
«Eccoci qua» disse infine quando furono arrivati, sedendosi su un banco e tenendo l’amica stretta fra le braccia: «Sfogati, non ci sentirà nessuno..» la rassicurò.
Hermione singhiozzava: «Cosa provi quando vedi Dean e Ginny, Harry?» gli chiese, tirando su col naso.
Harry non rispose, non ce n’era bisogno.
«A te piace Ginny, si vede da come la guardi..» continuò, frugandosi nelle tasche alla ricerca di un fazzoletto.
Harry ne tirò fuori uno lurido dalle divisa: «Tergeo!» borbottò picchettandoci sopra con la bacchetta prima di porgerlo, immacolato, alla ragazza.
«Oh, grazie..sei tanto carino..» fece lei, soffiandosi il naso.
«Insomma dicevo, tu e Ginny..» riprese poi, prima di essere interrotta dal Prescelto.
«Come fai a sapere che a me piace Ginny?» chiese quest’ultimo, sospettoso. Non ricordava di averne mai parlato con nessuno..
«Oh, andiamo  Harry! Sono la tua migliore amica, ti conosco meglio di quanto conosca me stessa..» sbottò lei, tanto sconvolta dalla domanda da dimenticarsi di asciugare con la mano la cascata di lacrime che le inondava le guancie.
«Mi conosci meglio di chiunque altro, è vero..» fece Harry ad alta voce, rivolto più a se stesso che a lei, carezzandole il viso e tentando di asciugarla con il pollice.
Hermione allontanò la mano di lui per poi buttargli le braccia al collo e scoppiargli a piangere sulla spalla, se possibile,più forte di prima.
«Su,su..non è niente..» Harry le batteva una mano sulla spalla di tanto in tanto, sperando che la ragazza prima o poi esaurisse le riserve idriche.
Dopo una buona decina di minuti Hermione finalmente si calmò: «Perdonami..» fece, stroppicciandosi gli occhi già gonfi.
«Figurati»
Il moro alzò le spalle.
Hermione sciolse l’abbraccio, mantenendo però le braccia incrociate dietro al collo di lui.
«Sei stato molto dolce..» gli disse, avvicinandosi sempre di più alle sue labbra.
Il cuore di Harry prese a martellare come un tamburo. Lei era vicina, troppo vicina, incredibilmente vicina..
I loro nasi adesso si sfioravano..
«Un altro bacio bagnato, no!» si lagnò lui, ancor prima che riuscisse a frenare la lingua.
Il ricordo delle guancie fradice di Cho Chang l’aveva appena travolto, come un ceffone.
Hermione rise e si asciugò quel che rimaneva delle lacrime con la manica della divisa.
«Stupido..» gli soffiò sul collo, prima di posargli un bacio delicato sulle labbra.
Si diedero una serie di dolcissimi baci a timbro, timidi, finchè Harry decise che era il momento di smettere di giocare: schiuse le labbra carezzando con la lingua quelle di lei e, mordicchiandogliele, riuscì a farle seguire il suo esempio.
Quel bacio stava diventando pericoloso..
«Sei tremendo, Harry Potter..»
«E sta’ zitta..» fece lui, prendendole il volto fra le mani e ricominciando a baciarla con passione.
  
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