Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Prongs4    22/08/2012    2 recensioni
Ancora James e Sirius, e ancora una volta una storia per certi versi trita e ritrita; la fuga di Sirius da casa. Spero però di essere riuscita a dare un pizzico di originalità alla storia, vi prego di farmi sapere cosa ne pensate. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vedo la pioggia scendere a catinelle e le gocce picchiettare appena sul vetro del  nottetempo,che va’ così veloce da non dare loro il tempo di poggiarsi davvero sul finestrino. Che pioggia. Che cielo. Che tempo. Che freddo. Un brivido mi scende lungo la schiena e istintivamente mi stringo nel mio mantello da viaggio. Resto a fissare il buio fuori per una buona mezz’ora,poi controllo l’orologio,sono le 3 e mezza.. James e i suoi staranno di certo dormendo … per un attimo pondero l’opzione di passare la notte sul nottetempo,ma arriva subito a farmi cambiare idea una brusca fermata con tanto di tamponamento ad un’auto parcheggiata. No, decisamente non posso restare qui.                                                                                                                  

 “Godric’s Hollow! Siamo arrivati” la voce del controllore mi distrae dai miei pensieri. “Ehm.. si” dico,come risvegliandomi all’improvviso “E’ la mia fermata!”, noto con piacere che ha smesso di piovere e scendo dal bus che,appena poggiati i piedi sull’asfalto, riparte a tutta velocità.

Mi soffermo qualche istante ad osservare i lampioncini che illuminano fiocamente la strada,poi,travolto da una ventata d’aria gelida e accortomi del cielo plumbeo che minaccia di nuovo pioggia o peggio una tempesta di neve, mi avvio nella direzione dove dovrebbe trovarsi casa Potter, e infatti dopo pochi minuti mi trovo davanti a una villa, con un ampio giardino,le luci spente e circondata da un’aurea di silenzio che quasi quasi non vorrei  infrangere,la stanchezza e il freddo però  hanno la meglio su di me,perciò mi avvicino alla porta e dopo un attimo di esitazione busso con una certa forza.

Uhm..niente.

Busso di nuovo con maggiore determinazione e stavolta sento dei rumori,poco dopo dei passi che si fanno sempre più vicini,e proprio quando mi sembra di perdere la sensibilità ai piedi,la porta si apre. Un James in pigiama e con l’aria assonnata mi squadra con curiosità e una certa sorpresa.

“Ciao paddy” dice sfoderando il suo solito sorriso sghembo “ come mai da queste parti?”

“Sono scappato di casa” spiego con la voce un po’ tremula a causa del freddo.

Per qualche secondo resta interdetto e mi scruta un po’ accigliato,ma si riprende subito e cercando di sdrammatizzare mi dice: “ Beh ‘mi casa est tu casa’ Sir,entra!”.

Mi tira da un braccio e un attimo dopo vengo accolto dal calore dell’ingresso. Levo il mantello, Jamie me lo prende di mano e lo appoggia sull’appendiabiti,poi trascina il mio baule in un angolo, una luce di accende e vedo la figura di Dorea Potter avanzare verso di noi in un’elegante vestaglia viola.

“Sirius..? Che sorpresa! Cosa ci fai qui a quest’ora  della notte?”

“Scusi signora Potter,non volevo disturbarvi” mi affretto a precisare “Io..ehm...ecco..sono andato via di casa” spiego incerto.

Un attimo di silenzio.. “Capisco” dice infine Dorea rivolgendomi un sorriso gentile “Beh che ne dite intanto di andare a letto? Domani potremmo discuterne con più calma e decidere sul da farsi. Vado a sistemarti una stanza Sirius!”

“Oh no,non c’è bisogno che si disturbi ancora,per me andrà benissimo dormire sul divano,o..”

“o ancora meglio con il tuo adorato Jamie!” finisce Prongs per me, gli sorrido riconoscente.

“D’accordo,buonanotte” dice Dorea con un sospiro.                                                                                                                                                    

 “Grazie,anche a lei signora Potter”                                                                                                                                                                             

“ ‘Notte mamma!”

James mi spinge verso le scale, imbocchiamo il primo corridoio a destra ed entriamo in una stanza accogliente e calda, i cui muri sono ricoperti di stendardi Grifondoro, al centro salta all'occhio un enorme letto con su parecchi cuscini e una coperta bordo che ha l'aria di essere molto morbida e calda, invitante in effetti. James mi supera e accende una lampada accanto al comodino, che illumina a stento la zona circostante del letto.                                                   

Mi guardo intorno, cercando di osservare la stanza con la sola luce della luna i cui raggi sono riusciti ad oltrepassare le pesanti tende, e ricordo di aver lasciato il baule all'ingresso.

"Ho lasciato il baule di sotto, vado a prenderlo, dovrebbe esserci un pigiama dentro.."

"Nah, lascia stare, è inutile disfarlo ora, sistemerai le tue cose domani, intanto posso prestarti io quel che ti serve."

Si china, apre un cassetto e mi porge un pigiama blu. Lui, tanto per cambiare, ne indossa uno rosso. Gli faccio un cenno con la testa a mo' di ringraziamento e inizio a cambiarmi.

"Ti ha fatto del male?" mi chiede James d'un tratto di nuovo accigliato.

"Oh no, Walburga non sprecherebbe mai del purissimo sangue Black.", pronuncio queste parole con tutto il disprezzo di cui sono capace.

"L'importante è che non ti abbia toccato, altrimenti temo che il sangue versato sarebbe stato il suo" dice con un ghigno diabolico. Sono fiero di lui.

"Allora cos'è successo?" cerca di usare un tono indifferente, quasi casuale, ma riesco a cogliere l'apprensione che c'è sotto. James, sebbene non sia mai stato un 'mammone'  o roba del genere, ha sempre tenuto molto alla famiglia, e il fatto che la mia non possa essere considerata tale, gli è sempre  dispiaciuto.

"Niente di particolare, le solite liti, solo che non ne potevo più! Io..io non la sopporto più! Non li sopporto più, non ne posso più dei Black, dovevo liberarmene! Scusa se ti ho disturbato, ma non sapevo proprio da chi andare..."

"Non fare lo stupido, Sir! Perchè saresti dovuto andare da qualsiasi altra parte, quando ci sono io a tua disposizione 24 ore su 24?! Sarà una pacchia vivere insieme,vedrai! Basta che non ti impossessi di tutto il letto e sarai il benvenuto nella mia stanza, altrimenti.." lascia la frase in sospeso, cercando di assumere,senza riuscirci tra l'altro, un'aria ostile e minacciosa. Sogghigno. James si è già rimesso a letto e ha mezza faccia sprofondata nel cuscino, io mi siedo sul bordo.

"Non sapevo tu sapessi dormire anche seduto" la sua voce è di nuovo un po' impastata dal sonno e scherzosa.

Mi sdraio anch'io e cerco, inutilmente, di prendere sonno. Immediatamente però ripenso a quelle scure mura, a quell'oppressione, a quelle grida costanti.. Mi torna in mente anche qualcos'altro di Grimmuald Place però: Regulus. Abbiamo perso il nostro rapporto anni fa', ma ho sempre nutrito qualche speranza circa un suo rinsavimento, Speranze vane, purtroppo. Ogni giorno che passa diventa diventa sempre più simile a loro, un perfetto Black, con aria altezzosa, disprezzo e un altro mucchio di stronzate. Andandomene però ho azzerato le sue possibilità di cambiare, adesso, più che mai, è nelle loro grinfie, comandato a bacchetta peggio che sotto la maledione imperius.

Le mie delucidazioni sono interrotte da James, mi volto verso di lui e mi accorgo che mi sta osservando.

"A cosa pensi?" mi chiede in un sussurro. "Sei pentito di essertene andato?"

"Affatto!" cerco di sorridere, ma a dire il vero sento lo stomaco stringermi, come a volermi ricordare, o meglio far capire, che non va proprio tutto bene.

E come sempre Prongs sembra capire il mio stato d'animo, perchè mi rassicura: "Puoi dirmi se non è così, voglio dire.. dopotutto quella era casa tua, i Black la tua famiglia!"

Scuoto la testa lentamente, "No, quella non è mai stata una casa per me, una prigione piuttosto e i Black non sono certo la mia famiglia, solo un covo di iene che mi somigliano terribilmente!" . Annuisce. "Anche se io sono più bello", aggiungo a onor del vero. Jamie scoppia in una risata fragorosa.

"Che c'è? E' la verità!" Non può negare la mia oggettiva bellezza.

"Certo Pad" dice mentre si asciuga un lacrima per le troppe risa.

Mi scappa uno sbadiglio. Sono proprio stanco.

"Che ne dici  di dormire adesso? Domani avremo tutto il tempo di parlare della tua.. della tua.." fa un ampio gesto con la mano.

"Bellezza? Grazia innata?" completo con un sorrisetto scaltro.

Altra risata da parte di Prongs "Hai ragione, Sir! Sei davvero irresisistibile, buonanotte!"

"Buonanotte cerbiattuccio"

"Si, 'nott- EHI! NON. CHIAMARMI. IN. QUEL.MODO!" scandisce le parole una per una, per enfatizzare il concetto.

Ovviamente non gli darò retta e continuerò a chiamarlo così, ma dettagli. "Aha, certo Jamie"

"Ecco" fa uno dei suoi sorrisi degni di un cerbiatto, ma evito gentilmente di farglielo notare. Che mi stia rammollendo..? Sbadiglio di nuovo, ora sarà meglio dormire, lo sfotterò domani.

Socchiudo gli occhi e mi sistemo meglio sotto le coperte.. ma quel dolore allo stomaco torna a torturarmi a tradimento.. ancora non riesco a ragionare, sentendo il braccio di James tirarmi.

"So a cosa stai pensando" comincia " e non pretendo di far finta di capire ciò che provi, ma in qualche modo posso immaginarlo.. perciò se vuoi sfogarti.. beh io sono qua!"

Sospiro e annuisco. "Grazie Jamie, davvero, devo ammettere che quando sono andato via.. anche sul nottetempo.. ero pervaso da una sensazione di.. libertà,ma ora, ripensandoci.. non so.. non sono pentito del mio gesto, tutt'altro! Non tornerei là neanche sotto tortura, però tu hai ragione, purtroppo so che i Black sono, o meglio erano, la mia famiglia, ma l'ho sempre negato perchè il pensiero di essere legato a loro, mi disgusta. Se penso che abbiamo qualcosa in comune, che sono anch'io in quel modo.. mi disgusto anche di me stesso".

"Sirius, non sono di certo i legami di sangue a dirci chi siamo!* Tu sei tu, diverso dai Black sotto molto aspetti e uguale sotto altrettanti, hai senza dubbio diversi tratti dei Black, quali l'altezzosità, la presunzione, il portamente e moltre altre cose certo, ma non sei  un razzista purosangue! Sei una gran bella persona, generosa, gentile, quando vuoi..tante cose che fanno la differenza. Il fatto stesso che tu ti ponga il problema, il desiderio di non essere come loro, ti rende diverso- prende un lungo sospiro- e se mai decidessi di tornare a Grimmuald Place, non vorrebbe dre che sei debole e avresti il mio totale appoggio, se invece preferisci restare qui.. Sei assolutamente il benvenuto! A te la scelta. Non vorrei sembrarti.. melenso o qualcos'altro, non farti strane idee, ma ricorda che io ci sarò sempre e comunque per te!"

"Si in effetti sembri un po' melenso". dico con un mezzo sorriso, per prenderlo in giro. Lui mi squadra alzando un sopracciglio e aggiungo: "Grazie per il tuo sostegno, e per quel che vale anch'io ci sarò sempre ad aiutarti..!"

 

 

Angolo autrice

* Frase tratta quasi interamente da Gossip Girl

Eccomi qua! Devo dire che questa storia non mi convince del tutto,ma la tentazione di avere un parere altrui ha avuto la meglio.. perciò che ne pensate? Fatemi sapere!

Ringrazio anticipatamente chi mi recensirà o chi semplicemente leggerà la storia :)

A presto   

Prongs                                                                                                                                                                                                                                       

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Prongs4