SEMPLICEMENTE SAKURA


Aria.

Aveva un disperato bisogno di respirare. Sembrava che i polmoni stessero per lacerarsi, dilatati fino allo spasimo. La milza era ormai infuocata, lo stomaco accartocciato su se stesso. Le veniva da vomitare. Un urgento bisogno di rigettare contro il mondo tutto quello che provava, tutto quello schifo che provava, tutta Sakura Haruno.

Ma lei non sentiva più nulla. Non più.
Aveva ormai preso la sua decisione.

E ora correva, se lo meritava. Era stata brava e forte.

Un ennesimo conato di vomito, un ennesimo giramento di testa. Tutto quel vuoto la uccideva.

Si fermò, le ginocchia cedettero. Gli occhi verdi persi nella Luna, che sembrava squadrarla da capo a piedi, provocante.Quella stessa Luna che la commiserava, fissandola insistente, ombreggiando il suo profilo d'argento, facendo danzare i suoi capelli nell'armonia del vento. Ogni notte, da tre anni a quella parte. Ogni dannatissima notte trascorsa insonne, accovacciata sul davanzale di camera sua. In attesa.

Un sorriso amaro si fece spazio sul suo viso. Con un gesto estramamente lento e controllato scostò i capelli dalla fronte imperlata di sudore, da quegli occhi, così vuoti da non poterci neanche cadere dentro, così vuoti da non vederne nemmeno la fine.

Tre anni.

Sakura non percepì alcun rumore, nemmeno una foglia smossa dal gelo, ma sapeva che Lui l'aveva raggiunta e adesso se ne stava lì a sfiorarla con lo sguardo, divertito. Avvertiva terribilmente la Sua presenza ingombrante. La conosceva a memoria, la sentiva sempre su di sè, ovunque lei andasse, ovunque Lui fosse.

Cercò di degluitire, facendosi male tanto la gola era secca.
Questo non era nei suoi piani. Lui non poteva stare lì, lei non poteva provare ancora quel contatto così forte e caldo, che le lasciava sempre un segno visibile sulla pelle, una bruciatura nell'anima.

Non ora che ci era riuscita, che aveva detto quel "basta".
Non ora che avrebbe potuto ricominciare a vivere.
Non si voltò.

- Sakura ...-

Gli occhi le si riempirono immediatamente di lacrime. Si sentiva stupida. Ridicola.
Cosa sperava di ottenere scappando?

Tutti castelli di carte.

Perchè lui era dannatamente il suo Lui.
Era quello il suo Mondo.
Non esisteva nient'altro.
Forse non esisteva nemmeno lei.

Decise di affrontarlo, una volta per tutte. Lo guardò, era bello come sempre, bello come la Notte. Pericoloso.
Si avvicinò a Lui, all'amore della sua Vita.

Ora doveva solo decidere se conficcare un kunai nel cuore di Sasuke Uchiha o baciarlo.