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Autore: biancamoonlight    22/08/2012    5 recensioni
'io ti amo, è così difficile da capire?' - 'no,è così difficile da realizzare.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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July’s pow.

‘ Sei pronta? ‘ mi urlò Joe dall’altro lato della porta.
Ero davanti allo specchio,indecisa sul da farsi. Dopo mangiato,mi aveva detto che saremmo usciti e che sarebbe stata una serata importante senza però dirmi né come vestirmi né come truccarmi e nella mia indecisione,avevo messo un vestito color ciliegia e le ballerine. Speravo per lui che non sarebbe stata una serata di gala o gli avrei strappato tutti i capelli.
‘ Sì,sono pronta. Entra. ‘ –‘ No,ti aspetto giù. Fuori la porta. ‘- ‘Ma sei scemo? -  ‘ Ti ho detto che è una serata importante,quindi iniziamo come al primo appuntamento.’
Sorrisi e lo sentii scendere le scale e poi risalirle. ‘ Ah,lo so che stai sorridendo in questo preciso momento e stai riempiendo la borsa con cose inutili’.  E riscese le scale. Ero davvero così prevedibile?
Alla fine,misi sul serio in atto il suo copione. Scesi le scale,aprii la porta e me lo ritrovai in jeans e t-shirt a guardarmi sorridere.
‘Devo sul serio salutarti? Siamo stati tutta la giornata insieme.’  Mi baciò.  ‘Questo non l’hai fatto al primo appuntamento,idiota ‘ – ‘ Ero timido all’epica’ Poi mi prese  la mano.
‘ Se c’è una cosa che non ti caratterizza,è la timidezza. Eri una rock star tutta capelli ed ora beh..sei una rock star ma i capelli che fine hanno fatto?’ – ‘ Spiritosa’. Poi mano nella mano,ci dirigemmo  in un piccolo ristorante messicano aperto da poco. Il suo nome,tradotto in inglese,stava ad indicare il piatto della casa. Dentro c’erano sombreri di tutti i colori,quadri che raffiguravano varie città messicane e dei tavoli a due posti o a quattro con le sedie impagliate.
Appena entrati,dei musicisti si avvicinarono ed iniziarono a suonare,poi ci accompagnarono al tavolo.
Proprio come al primo appuntamento,Joe mi spostò la sedia per farmi sedere e mi passò il menù. Dopo aver ordinato,dissi: ‘ Devo preoccuparmi? Perché fai tutto questo? ‘. Lui alzò la testa dalla tavola e mi dissi: ‘ Perché sono stato via due settimane,perché è stato il tuo compleanno e perché.. perché dopo devo parlarti. ‘ – ‘ Devo preoccuparmi? ‘ – ‘ Per come sei fatta,direi che devo essere io quello preoccupato.’ – ‘ E perché?  ‘ dissi cambiando tono,leggermente adirata per l’ultima frase. Lui mi sorrise ed esclamò  ‘ Vedi? Cambi umore tante quante volte Nick cambia le parole di una frase di una canzone mentre la scrive. Ora godiamoci la cena,dopo andiamo in un altro posto e ti parlerò. E non devi preoccupartene,credimi. Sono io che sto tremando e  se parli piano,non riuscirò a sentirti perché ho il battito del cuore a milleseicento . Ora devo respirare,mangiamo. Ne parliamo dopo. Piuttosto,che torta ti ha preparato Denise per il compleanno?’ E così passammo la cena. Parlammo del più e del meno,mi raccontò delle fans del parcheggio,delle interviste e di quante volte gli chiedessero di me e di cosa volessimo fare in futuro. Mi comprò una rosa,e poi andammo in spiaggia.
Lì fui io a parlare. Gli parlai di cosa avessimo fatto io e Nick,di quando se ne andò da casa mia alle tre del mattino per scrivere una strofa e mi aveva chiesto di fargli del caffè,del mio compleanno e della torta di Danielle e delle scuse di Denise.  Insomma,di ciò che era successo in quelle due settimane.
Mentre dicevo : ‘ ..Che poi è tutto così strano. Perché si scusa lei? Non dovresti scusarti nemmeno tu,so che non lo fai per cattive intenzioni,ma devi pur lavorare..Joe? ‘
Stava in ginocchio,le labbra che tremavano e la testa bassa. Mi alzai in piedi. ‘ Joe,che succede? Ti senti male? Torniamo a casa se vuoi..Joe? perché sei con le mani sulla sabbia? Hai perso le chiavi? ‘
Quando alzò la testa vidi che aveva gli occhi lucidi,sempre in ginocchio mi prese le mani ed iniziò a parlarmi.
‘ July,quando prima ho parlato dei giornalisti che mi chiedevano di me e te,volevo che tu reagissi.Sei la persona più importante per me,ma ultimamente sento che non hai più stimoli,ti sento diversa oppure sono io che ho questo macigno dentro da quando sono andato a New York. Ho fatto qualcosa? E’ perché sto sempre così lontano? Lo hai detto tu stessa,non è mia intenzione. Sai che uscirei tutte le mattine a prendere le ciambelle,sai che ti aiuterei a preparare il pranzo e che ti accompagnerei a scegliere quale verdura prendere al supermarket. Sai che il mio mondo è completo quando io e te dormiamo abbacciati ma non posso,ed ultimamente sento che ci stai rimanendo sempre più male. July,io devo chiederti una cosa.’
Mise le mani in tasca e mi fece vedere un anello. Iniziai a capire qualcosa,forse.
‘Julien Rose Gallagher,vuoi  diventare la donna della mia vita? Ti prometto che mi farò in quattro per non sparire per settimane intere. Io ti amo.’
Rimasi letteralmente stordita,lui ora stava quasi per piangere sul serio.
Era tutto troppo strano,vedevo le cose intorno a me girare,i suoi occhi fissi nei miei. Io potevo diventare Julien Rose Jonas,potevo sposare l’unico ragazzo che mi aveva mai fatta sentire viva ed entrare a far parte della famiglia più bella del mondo. Potevo essere sua ogni notte,sentirmi felice ed invece dalla mia bocca uscì un semplice e netto NO.
Lui mi guardò ed una lacrime gli scese sul volto. ‘No,Joe,no. Non mi sento pronta. Sono troppo piccola. Ti amo con tutto il mio cuore.’ Mi misi in ginocchio,di fronte a lui e continuai. ‘ Sei tutta la mia vita,credimi. Ti amo tantissimo e così su due piedi non ..non ce la faccio,scusa. Ti amo.’
Mi aspettavo qualcosa,mi aspettavo una reazione ma mi disse semplicemente ‘ Andiamo a casa,sono stanco.’ E così,ci incamminammo verso casa,con un silenzio tombale che ci circondava.
Una volta arrivati dentro,lui chiuse tutte le finestre. Preparò cuscini e coperte e si spostò sul divano. Non riuscii a dirgli che avevo bisogno di lui. Gli dissi solamente ‘ Ti amo’. Lui sollevò le spalle e si sedette.
Iniziai a piangere. Potevo sembrare una menefreghista,una stronza,qualunque cosa vogliate ma ero sincera. Non lo volevo. Non adesso.  Sempre piangendo,andai a mettermi a letto e ripensai a ciò che aveva fatto per me,fin dal primo giorno ed a tutto ciò che avevamo passato insieme in quei quattro anni. Da quando io e Nick stavamo per baciarmi a quando lui fece saltare il mio esame di pedagogia.
Chiamai Nick. ‘Ti ha chiesto di sposarti,vero?’
‘ Nick,gli ho detto no. ’ – ‘ Aspetta,che vuoi dire? ‘ – ‘ Voglio dire che non sono pronta,Nicholas. Stava piangendo,non credo di essermi mai sentita peggio.’ – ‘ Quindi..?’ esitò un attimo. ‘ Vi siete lasciati?’.
Fu come un cazzotto nello stomaco o un colpo secco alle ginocchia capace di farti cadere in men che non si dica. Non ci avevo pensato,avrebbe potuto lasciarmi. Avrebbe potuto già avermi lasciata. Inizia a piangere ancora di più ora lui stava sul divano,stava pensando al mio no col cuore spezzato. Io avrei potuto perderlo,avrei potuto perdere la persona che amavo e con la quale volevo dei figli.
Quando conobbi Joe,quella sera alla festa,capii che l’unico che avrebbe potuta tenermi tra le braccia e farmi sentire felice come una bambina con una caramella,era lui. Ma ora,molto probabilmente,non c’era più niente di tutto questo.
‘Non lo so. Non lo voglio sapere’. Staccai la chiamata ed iniziai a pensare,anche se tutto il mio corpo di chiedeva di andare a dividere il divano con lui,al piano di sotto.
 
 
  
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