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Autore: Aven90    23/08/2012    7 recensioni
Fred e Astoria Greengrass? Ma quando mai? Eppure...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Astoria Greengrass, Fred Weasley, Fred Weasley\Astoria Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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∙ Nick Autore: (sul forum e su EFP, se differenti)  Aven90
∙ Titolo: Niente schiaffi a colazione.
∙ Personaggi: Fred Weasley, Astoria Greengrass, George Weasley, Lee Jordan
∙ Genere: Introspettivo
∙ Rating: Verde
∙ Avvertimenti:/ 
∙ Introduzione: Né Fred né la bella Astoria avrebbero mai pensato di incontrarsi in quel modo, eppure i casi della vita sono così indecifrabili che ci sta anche questa situazione. 
∙ NdA eventuali: 

 

“George” chiesi a mio fratello, ancora assopito, ma mi era venuta quella idea e decisi di esporgliela.

“Mh?” mugugnò lui, alzando un occhio solo sul cuscino.

“E se ci intrufolassimo nella Sala Comune dei Serpeverde?” guardai George con una luce negli occhi che sicuramente non mi aveva mai visto.

“Geniale, Fred” commentò lui con voce roca. “Ma non ci eravamo ripromessi di infrangere le regole solo di un filino?”

“Ma non si tratta di infrangerle, si tratta solo di rimetterci in pari. Voglio dire, se ci è entrato Ronnino il Prefettino, chi siamo noi per non farlo?”

Grazie al mio eloquio, George si convinse ad alzarsi e a seguirmi per la colazione, dove avremmo informato Lee Jordan del piano.

“Allora, il piano è questo” cominciai.

“Scusa, Fred” mi interruppe Lee, il nostro migliore amico. È strano, lui. “ma tu dormi la notte? Oppure pensi a cosa fare il giorno dopo?”

“Zitto, Lee” lo interruppe George, il quale almeno lui mi capiva.

“Dicevo, il piano è questo: l’idea sarebbe quella di installare delle Pallottole Puzzole nella sala comune di quei lerci Serpeverde e andarcene con verofinta indifferenza”

Lee fischiò “Stiamo rischiando grosso, stavolta”

“E perché mai? Ronnino non l’hanno punito!” mi intestardii  in quella similitudine.

“Ecco, appunto” George mi diede ragione. Meno male che esiste.

A quel punto, come faccio sempre a metà dei nostri complotti, alzo la testa per vedere se qualche professore ci sta origliando di nascosto, quando alla fine vidi lei.

Era bellissima. Chi se ne importava dalla Casa di appartenenza, che lì per lì non vidi?

Era alta quanto me, i capelli nero lucido che le arrivavano fino alla vita e un paio di occhi neri magnetici che mi calamitarono fino a quando non uscì, con tutte le sue grazie, dalla Sala.

“Ehi! Freeed! Rispondi!” George schioccò le dita per ridestarmi, così gli chiesi “Che succede?”

“No, dovrei chiederlo io, fratello. Erano Serpeverde, e della peggior specie: sono le sorelle Greengrass! Secondo molti, persino i Malfoy sembrano Babbani al loro confronto!”

 Non risposi nulla e cambiai argomento, anche perché la cosa che dovevamo fare aveva più urgenza. “Allora: Lee, procurati dei vestiti verdi in lavanderia! George, usa il tuo charme da essere invisibile per origliare la parola d’ordine; mentre io vado a prendere le Pallottole Puzzole! Sapete, possono essere azionate anche a distanza!”

George mi guardò “Come, di grazia?”

Gli mostrai un telecomando babbano.

Lee chiese “Ma questo non è un attrezzo babbano?”

“Già” risposi fiero “L’ho sgraffignato a mio padre e l’ho rimaneggiato per i nostri scopi!”

///

“Grrr… non posso crederci! Mi fa una rabbia…” esclamai indignata, senza nemmeno sapere perché.

“Cosa succede?” anche in quel caso Daphne dovette dare sfogo al suo istinto materno.

“Quel Weasley, ecco cosa succede! Non capisco come mai, ma ogni due per tre cita i Serpeverde! E ogni volta che passo io! Mi sa che lo fa apposta!”

“Mia cara, lascialo perdere, è un traditore e in quanto tale vale meno di un falci”

“Ma proprio per questo dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare delle nostre famiglie! “

Ma a quel punto non potei più trattenermi e rimasi davanti l’uscita per accertarmi che perlomeno non aveva parlato male dei Greengrass. Era da un po’ che lo avevo notato, lui e suo fratello, e a quel tempo conoscevo solo il suo nome.

Fred.

E, coincidenza, il primo gemello che bloccai fu proprio quello che mi interessava.

///

Mi congedai dunque dai miei sodali e feci per imboccare l’uscita, ma non feci nemmeno mezzo passo che mi ritrovai preso per il bavero e spiaccicato al muro adiacente il portone della Sala, con la ragazza che avevo visto prima guardarmi con quei suoi occhi da favola, che mi facevano (e mi fanno) pensare al cielo notturno che si vede alla Tana.

“Allora?” esordì severa.

Decisi che la soluzione migliore era fare il vago, anche perché non sapevo davvero che motivo aveva per avercela con me.

“Allora… cosa?” chiesi.

“Che cosa vi siete detti sui Greengrass che io ho sentito benissimo, quindi è inutile che fai lo gnorri?” mi chiese stringendo gli occhi.

“Ehm… ma niente, che cosa ti aspetti che diciamo noi Grifondoro di voi Serpeverde? Sicuramente non complimenti, no?”

“Mmm… interessante. Se non vuoti il sacco spiffererò tutto alla professoressa Dolores”

“Dolores?”

“La Umbridge, come la chiamate irrispettosamente voi”

“Ah, lei. Beh, fallo pure. Io e mio fratello ne abbiamo passate di peggio”

Slap.

Non mi aspettavo quello schiaffo, e la guardai con occhi stupiti.

“NON CAMBIERAI MAI!” mi urlò, e scappò inviperita verso l’antro infernal… ehm, l’aula di Piton.

///

Non potevo credere a quello che era successo.

Non solo riuscii a trovare il coraggio per parlargli (cosa che progettavo da più tempo), ma gli avevo anche rifilato uno schiaffo.

Mi guardai la mano per una buona mezz’ora, fino a quando il professor Piton non mi riportò alla realtà.

“Signorina Greengrass, che cosa le succede? Perché oggi è così poco interessata alla mia lezione? Noto che si sta guardando la mano: si è forse punta con un aculeo di porcospino?”

“No, signore” risposi asciutta.

“E allora… a che pro?”

Ero conscia che tutti i miei compagni, sorella Daphne compresa, mi stavano guardando, però lo dissi lo stesso, tanto quel giorno era da considerarsi memorabile in ogni caso:

“Mi sono innamorata.”

///

Non potevo credere a ciò che sentiva la mia povera guancia.

Non mi capitava da molto tempo di restare impalato dopo aver ricevuto uno schiaffo da una donna.

Rimasi a massaggiarmi il rossore crescente in viso per una buona mezz’ora, fino a quando la professoressa McGranitt non si parò davanti a me.

“Weasley! Perché non sei in classe? Ti ho cercato dappertutto! Seguimi, o toglierò dieci punti a Grifondoro! Ma perché eri rimasto lì impalato?”

Non seppi davvero cosa risponderle, così le dissi la verità.

“Mi sono innamorato.”

Ricordo che ridacchiai divertito alla possibile reazione di George, il quale avrebbe dovuto essere l’unico al mondo a conoscere la verità, cosa che lo è ancora oggi:

“TU? INNAMORATO? DI UNA SERPEVERDE? E per questo ti sei tirato indietro dall’Intrufolazione?”

Gli feci uno sguardo da “Può succedere” e andammo avanti come se non fosse successo niente.

///

I giorni successivi furono un misto di emozioni che difficilmente riesco a sbrogliare.

Non so se avremo mai una relazione “seria”, considerato anche il carattere di Fred. A volte mi ritrovo a pensare che siamo un po’ come il sole e la luna, continuamente a rincorrerci senza incontrarci mai, consapevoli di questa condizione

///

Mi chiedo dove andremo a finire.

Non c’è più mondo: un Grifondoro che spasima per una serpe verde.

Eppure, è successo, e non so per quanto durerà, né se durerà, con i tempi che corrono. Ma di una cosa sono certo: niente schiaffi a colazione.

   
 
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