La tua casa è fra le nuvole e il deserto
Ogni volta che rimango intrappolato
nelle profondità del tuo sguardo è difficile liberarsi e rivolgere
l'attenzione altrove; impossibile non andare oltre e trovare un mondo
intero fatto di paesaggi selvaggi, fieri, pieni di sabbia, polvere e
racconti di paesi fantastici e storie d'amore al tramonto.
Non posso fare a meno di leggere tutto questo universo: è un po' come se ti passassero davanti infiniti fotogrammi e tu sei lì, incollato ad essi, curioso di saperne sempre di più, insaziabile.
E sei lì, proprio nelle strade della tua città natale che tanto ami, che tanto proteggi; riesci perfino a vedere i tappeti stesi al sole rovente, nella speranza di togliere gran parte della sabbia -anche se sanno già che è tutto inutile.
Intravedo anche le tende nomadi che ogni tanto sei costretta a visitare: il tuo ruolo te lo impone, e ti ritrovi a viaggiar tra le dune, di notte perché è più fresco, in silenzio perché il deserto è un luogo sacro: se non lo rispetti, uccide. Se non lo sai trattare, consuma. Se non lo conosci, ti abbandona a te stesso.
Un po' come te, Temari.
Una volta sola mi hai portato al vostro mercato, ricordo solo il caldo insopportabile, una moltitudine di voci e colori e te, così posata e tranquilla. Nonostante si trattasse di niente di nuovo da una banale giornata a Konoha solo con il triplo del caldo mi è rimasto un odio smisurato per la gente del posto vestita fino al collo grondanti sorrisi e cortesie, penso che non li capirò mai.
Ma quella notte non la dimenticherò mai: fiera, sorridente e scalza -anche se era terribilmente freddo, non smetterò mai di dirlo: odio le notti a Suna- nelle stesse vie del mercato vuote e deserte, perché adori sentire la consistenza della sabbia battuta con i tuoi piedi. Te lo concedi solo in questi momenti, mi hai confidato, visto che di giorno il tuo ruolo e la tua fama da mantenere non ti permettono certe libertà.
E poi mi hai attirato a te, avvolgendomi con le tue braccia al collo; il tuo profumo di erbe fresca – è incredibile il miracolo di un'oasi in mezzo al nulla- di spezie e di mille promesse mi avvolse per non lasciarmi più.
Sono obbligato ad aver a che fare con Suna più di quanto il mio ruolo da ambasciatore/ ninja/ alleato/ amico mi avrebbe costretto a fare: e tutto per una donna e per il suo sorriso dannatamente bello. E non importa se ti farà morire di fatica in un allenamento nelle ore più calde del giorno, o se ti farà annoiare su stupidi documenti o peggio ancora costringerti nei suoi pellegrinaggi in giro per il paese del Vento ad inseguir carovane raminghe anche solo per portare un saluto, un consiglio o presenziare cerimonie. Feste che non comprenderò mai ma che ho imparato ad amare: i fuochi accesi all'aperto per proteggersi dal gelo della notte, l'incenso sempre fumante, i vestiti delle donne pieni di colore e campanellini – che sei costretta ad indossare, per non offendere la loro ospitalità- ti sanno trasformare e allora non sei più solo una kunoichi abile e crudele: torni ad essere figlia del deserto vestita di vento, sabbia e libertà.
Ed ogni volta è come riscoprirti da capo: mentre balli tra i bracieri accompagnata da coloro che per me sono estranei -ma tu conosci per nome- e musica esotica; quando facciamo l'amore in una tenda sconosciuta e sussurri il mio nome.
All'inizio della nostra relazione non riuscivo a capire il motivo dell'attaccamento alla tua “casa”, nonostante la tua voce richiamasse sempre il caldo, i colori e le storie del tuo paese: ora invece sono costretto ad ammettere che un paese così misterioso, ardente, ospitale – se sai come trattare la gente del posto- e profondo non è paragonabile con nessun altro.
Eppure Temari della Sabbia si è innamorata di un ninja svogliato e legato a Konoha, disposta a sacrifici impareggiabili pur di starmi vicino e creare una famiglia normale.
Nonostante tutto sono convinto di una cosa: la tua casa è fra le nuvole e il deserto.
Suad – Modena City Rambler
Hai
negli occhi foto di polvere e tramonti
Di
tappeti stesi, di tende e di silenzi
Di
casbah e di mercati
Di
aeroplani su terre straniere
E
di piedi scalzi nei vicoli di Algeri
Hai
il profumo dolce dell'erba e dell'incenso
Di
bracieri accesi che brillano d'inverno
Di
ebano e di spezie
Di
sabbia portata dal vento
E
di palme cresciute alla luce dell'Oriente
La
tua voce parla di caldo e di colori
Di
mattoni gialli asciugati sotto il sole
Di
strade e carovane
Di
villaggi ai confini del mondo
Di
esuli stanchi che aspettano il ritorno
La
tua casa è fra le nuvole e il deserto
La
tua casa è fra le nuvole e il deserto
Note
Per questa volta mi sono cimentata in una specie di Songfict per il compleanno di Temari, non adoro infilare parti della canzone qua e là quindi ho scritto quello che mi ispirava il testo dei MCR e ho messo qualche parola direttamente nella storia.
Spero che l'esperimento sia stato gradito x°D
Appena ho sentito questa canzone (soprattutto le battute finali) ho subito pensato a Temari e da lì a far descrivere a Shikamaru la sua seccatura il passo è stato breve!
Sempre partecipante ad una delle mille mila iniziative del super-forum The Black Parade, venite a salutarci ;)
Tanti Auguri Temari!!