18 Agosto, ore 12.36 (cosa pretendete da Shikamaru Nara?!) – Mercatino delle pulci di Konoha
 
La cosa più seccante di tutte le seccature in una seccante giornata d’estate, è la scelta del regalo per la mia Seccatura. Tutti dicono che fare un regalo ad una ragazza è più facile che farlo ad un ragazzo, ed hanno ragione; ma per cosa esattamente Temari potrebbe essere considerata una ragazza? Il corpo, certo… Nulla da dire a riguardo. Non riesco però a trovare in lei molte altre caratteristiche del gentil sesso perchè, a differenza di Ino e mia madre, ad esempio, lei non mi ha mai chiesto di andare a fare shopping insieme o che le facessi le coccole, quando siamo andati a mangiare fuori è stato solo perchè non avevamo voglia di cucinare, non ha mai preteso che mi ricordassi qualche data importante. Stavolta è diverso: voglio stupirla, farle capire con un piccolo gesto quanto lei sia importante per me. Ovviamente con piccolo gesto non intendo una cosa stupida come un ciondolo d’argento o cosmetici – non li considererebbe nemmeno di striscio. Ho ragionato e ragionato sulla scelta del regalo e purtroppo ci sto ragionando ancora. Avevo pensato all’inizio a qualche arma particolare, ma otterrei lo stesso risultato se le regalassi una qualunque cosa per la casa: una morte lenta e dolorosa, nel primo caso per puro divertimento e nel secondo per sfogo di rabbia. Un completino intimo potrebbe essere divertente un paio di volte, ma a noi le cose piace farle alla classica maniera; senza considerare che è il regalo preferito dalle cinquantenni che non sanno dove sbattere la testa. Potrei portarle altre piante per la sua collezione, ma gliele porto già ogni volta che vado a Suna; l’unico modo per stupirla sarebbe portarne una gigante – e non mi sembra il caso.*
 
Ultimamente penso spesso che l’ideale sarebbe averla affianco per tutta la vita. Non solo in questo caso la scelta del regalo risulterebbe più facile – avrei modo di indagare -, non dovrei nemmeno preoccuparmi di prendere una settimana di ferie per andare fin lì e restare un solo giorno, cosa alquanto rilevante. A pensare di averla sempre vicino sono dominato da sensazioni contrastanti, di gioia e paura. Lei sempre a casa mia: mi chiedo cosa mai succederebbe. I miei Sensi di Nara (così li chiama Kiba, pare che sia la battuta di un film ma non mi interessa) dicono che sarebbe una tragedia e che non dovrei nemmeno provare a presentarmi a Suna fra 4 giorni. Invece quel coso maledetto che mi ritrovo in mezzo alle gambe vuole lei e soltanto lei, e anche quanto prima; purtroppo è lo stesso anche per quella mia instancabile vena masochista.
Con questi pensieri mi addentro per il mercato del sabato di Konoha. Magari mi è sfuggito di mente qualcosa (anche se ne dubito) e potrei trovare un bel regalo.
 
Ma, come previsto, la mia è stata una ricerca parecchio sfortunata; soprattutto perché ho trovato una comealsolitopetulante Ino che ha cercato in tutti i modi di farmi comprare un paio di scarpe per Lei – sebbene le abbia ripetuto più volte che non ho la più pallida idea di quale sia la sua misura. Cosa più importante, non ha capito che è inutile cercare di renderla un po’ più femminile. E sinceramente non voglio nemmeno provarci, a me piace esattamente com’è. Magari un po’ meno manesca… No no, va bene così. Ed eccola di nuovo, la vena masochista.
 
 
23 Agosto, ore 18.47 – Piazza centrale di Suna, di fronte al palazzo del Kazekage
 
Sono arrivato piuttosto tardi, lo ammetto. Il viaggio è seccante così come lo è questo afosissimo deserto e uno Shikamaru Nara che si rispetti non può non prendersi le sue pause.
Avrei dovuto farle una sorpresa facendomi trovare su quell’adorabile e favoloso divano che ha in casa; ma ora è lì, proprio di fronte ai miei occhi, davanti all’ingresso del palazzo. Non ho avuto i riflessi abbastanza pronti da riuscire a spostarmi dalla sua visuale. Che stupido, sono rimasto inebetito come un pesce lesso! La scusa “sono un uomo, e in quanto tale è normale” non attacca. Però… Dannazione! Quei vestiti non lasciano davvero niente all’immaginazione. Mica si allena sempre così? E i fratelli? Non dicono niente? DANNAZIONE!!!
Come al solito, mentre penso a quelle cosce da cerbiatta che sembrano fatte apposta per me e quelle bellissime dispense di latte, lei ha avuto tutto il tempo di raggiungermi e di richiudere con un violento colpo sotto al mento la mia bocca spalancata. E anche di iniziare i discorsi nei posti peggiori.
 
“Nara, che ci fai qui?” me lo dice con quello sguardo e quel ghigno a metà tra la malizia e la superiorità. “Non dirmi che sei venuto per il mio yodel compleanno! Lo sai che non ci tengo affatto a queste inutili ricorrenze.”
“No.” Non gliela darò vinta; non questa volta. Preparati a rimanere scioccata, Seccatura.
“E quindi vorresti farmi credere che tu ti sei fatto tre giorni di viaggio per…?”
“Sono venuto a prenderti Tem.” Ha perfettamente ragione. Le ricorrenze sono assolutamente inutili: è importante vivere felici e insieme tutti i giorni. Sì, il pene e la vena masochista hanno vinto sulla razionalità e il buon senso.
“Per portarmi dove?! Spero per te a casa, ne ho abbastanza di andare in giro per oggi.”
“Sì, a casa.”
“No aspetta… Tu intendi a Konoha?”
Sbaglio o prima di scoppiare a ridere mi ha guardato come il peggiore dei clown? Ma non posso mollare! Forza, re dei corardi!
“Mi sembra il posto più adatto ad un’ambasciatrice di Suna.”
“Perché non Iwa allora?”
“Perché non potrei spezzare il collo degli uomini che ti guardano quando indossi questi vestiti succinti, mi sembra ovvio.” Senza nemmeno farlo apposta credo che la mia faccia fosse quella della completa normalità.
“Capisco…” Si è voltata come se ci stesse veramente pensando. Incredibile. E io che credevo sarebbe rimasta talmente scioccata da ottenere come risposta uno schiaffo e un adorabile NO. Forse sto frequentando un po’ troppo Ino.
“Un’ultima domanda Nara: da quando sei diventato così masochista?”
“Per essere il tuo ragazzo lo sono sempre stato.”
“Perfetto!” Oddio no, quel sorriso è più perfido di quello Uchiha. “Vuol dire che ci penserai tu a dirlo ai miei fratelli e aiutarmi con il lavoro! Povera me, potrei metterci anni ad ambientarmi nel nuovo villaggio.”
 
Ecco. Lo sapevo.
 
Maledetta Seccatura.