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Autore: Kekkafox    23/08/2012    3 recensioni
Blaine decide di lasciarsi il passato alle spalle e si trasferisce a New York. Qui, conosce persone molto sorridenti, a parer suo. Anche se, non ha né un lavoro, né una casa. Così, cerca una casa, possibilmente con un coinquilino e fortunatamente la trova. Peccato, però, che sembra non andare molto d'accordo con il suo nuovo coinquilino.
Klaine. Fic.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avevo una paura pazzesca di tornare a casa. Avevo paura che Santana e Brittany mi avessero preparato un altro dei loro scherzi. Però, dovevo ammettere che, un po’, erano divertenti. Cioè, quando mi avevano rincorso per l’intera casa, cercando di saltarmi addosso, era stato divertente. Avevo riso come un matto, anch’io.

Fortunatamente, quando rientrai, non c’era nessuno scherzo preparato. Le due ragazze erano accoccolate sul divano a guardare “Winter il delfino”. E solo il titolo spiegava il perché stessero guardando quel film. Anche se, mi sembrava tutto troppo tranquillo. Le ragazze mi avevano salutato gentilmente e quando gli avevo detto che sarai andato a farmi una doccia, loro mi avevano detto che mi avrebbero aspettato per cenare.

Peccato, però, che appena entrai in bagno, mi cascò un secchio d’acqua gelata addosso, mentre le due ragazze scoppiavano a ridere sul divano e si scambiarono il cinque. Che me ne facevo di una doccia? Quella bastava per tre docce.

- Scusa, non l’abbiamo fatto apposta. – si giustificò Santana, con aria da finta innocente e poi scoppiando a ridere. Era stata colpa mia. Non dovevo abbassare la guardia e, invece, lo avevo fatto. Stupido, Blaine!

- Ti aspettiamo per cenare, stavolta per davvero. – mi disse, sorridendo malignamente, Brittany.

- Ah, e daresti una ripulita? Lo apprezzeremo*. – continuò Santana, ridendo di nuovo e ridando il cinque alla bionda.

Ma cosa avevo fatto di così perfido, per meritarmi questo?

****

Finalmente, andai a dormire dopo quella giornata stancante. Non vedevo l’ora di gettarmi nel letto. Dovevo ammettere, che la giornata di lavoro era stata più leggera delle ore passate con quelle ragazze.

Gli scherzi non erano mica finiti al secchio d’acqua in testa (che avevo dovuto perfino asciugare). Mi avevano fatto trovare un ragno finto nel piatto. Ma quella sera si erano sbizzarrite con i ragni. Mi avevano fatto precipitare sulla testa un ragno finto di venti centimetri**.

Sperai, solo, di andare a letto senza trovarmi un ragno. Perché quello mi avrebbe fatto spaventare di brutto. Beh, il ragno di venti centimetri sulla testa mi aveva fatto rischiare un infarto.

Peccato, però, che appena m’infilai nel letto, sentii una porta scricchiolare. Non sapete quanto io sia superstizioso. Iniziai a spaventarmi di brutto. Anche se, la porta che scricchiolava non era quella della stanza, come avevo pensato io, ma era l’anta dell’armadio. Sì, perché a un tratto, vidi Santana spuntare dall’armadio. E davvero, fu un miracolo che riuscii a sopravvivere, mentre le due ragazze se la spassavano alla grande.

- Volevamo augurarti buona notte. – disse Santana, tra le risate. Che buona notte! Io ero rimasto pietrificato dalla paura.

- Ah, che peccato che domani parta. Ti va di accompagnarmi hobbit? – stava dicendo a me? Oddio, non ragionavo più e la mia espressione non smetteva di far ridere le due ragazze.

- Cosa? Ah. Vorrei, ma non posso. Sam mi aspetta al bar.

- L’ho già chiamato io Sam. Sei giustificato, quindi sei obbligati a venire. A domani, nano. – mi disse la ragazza, uscendo dalla stanza, mentre Brittany mi fece un cenno con la mano e seguì la mora. Mi chiesi se, ora che Santana se ne fosse andata, Brittany mi avesse fatto altri scherzi.

****

Come la mattina precedente, Brittany mi stava saltando addosso, cercando di svegliarmi. Stavolta, però, Santana se la rideva. Era incredibile, come Santana fosse cambiata da santa a Satana. Solo quando gli diedi il buongiorno, la ragazza mi scese di dosso.

Facemmo colazione tutti insieme e, per fortuna, non ci fu nessun ragno nel caffè, né nessun secchio d’acqua addosso. Questo non vuol dire che gli scherzi fossero finiti. Infatti, io uscii per primo. Volevo andare da Sam, per assicurarmi che sapesse davvero dove andavo. Appena mi avvicinai alla porta, finii catapultato a terra.

- Buon scherzo! Ti abbiamo imburrato il pavimento.*** - mi disse Santana, scambiandosi un altro cinque con la bionda, che poi mi aiutò a rialzarmi.

Io cercai di scoccare un’occhiata criminale a Santana, ma i miei occhi sono capaci solo di produrre occhi da cucciolo abbandonato, che non fecero altro che aiutare la mora a ridere. Davvero, cos’ho fatto per meritarmi questo?

****

Finalmente, eravamo all’aeroporto di New York. Brittany sembrava essere diventata triste tutto a un tratto. Per tutto il tempo in taxi, le due ragazze si erano tenute per mano. La bionda era davvero triste e se avessi detto che la capivo, avrei mentito. Non sapevo come ci si sentiva, quando una persona importante va lontano da te.

Brittany si era fatta scappare qualche lacrima, che Santana aveva catturato in un bacio e l’aveva abbracciata. Mi facevano davvero tenerezza.

La cosa che più non mi aspettavo e che Santana abbracciasse anche me. A primo impatto, mi stupii, ma poi ricambiai la stretta. Ero nella loro casa da solo due giorni e mi aveva fatto già migliaia di scherzi, ma mi sarebbe mancato. Mi guardò negli occhi.

- Mi mancherai, nano da giardino. – mi disse con un sorriso malinconico. Gli risposi un “anche a me” di rimando. Diede un altro bacio a Brittany, sussurrandole “ci vediamo tra due settimane”.

Ci salutò in lontananza e la salutammo anche a noi, mentre la bionda piangeva. La abbracciai dolcemente e, dopo un po’, guardammo l’aereo di Santana volare via dalla pista. Già mi mancavano i suoi scherzi.

****

Brittany non volle tornare a casa, così decisi di portarla al bar con me. Io mi occupai dei clienti, mentre Sam cercava di consolare la ragazza. Ci sapeva fare il ragazzo. Gli raccontò delle storie su degli unicorni, che vivevano in un mondo fatto di amore e arcobaleni. Era incredibile, come Brittany pendesse dalle sue labbra.

Sam si rinchiuse di nuovo nella stanza lì vicino. A fine giornata, mi raccontò che aveva fatto vedere dei film alla ragazza, per fargli dimenticare la partenza di Santana e mi raccomandò di starle vicino. Io annuii, anche se lo avrei fatto comunque. Non avrei sopportato di vedere Brittany soffrire.

Durante il pomeriggio, decisi di dare una ripulita allo scaffale dei drink. Era pieno di polvere. Da quanto Sam non lo ripuliva? Senza accorgermene, avevo iniziato a canticchiare. Era da parecchio che non cantavo. E a un tratto capii che mi mancava la Dalton. Mi mancavano i Warblers, David, Wes, Jeff, Nick e tutti gli altri. Un po’ mi mancava anche Sebastian****. Come cercava in tutti i modi di farmi andare a letto con lui. Di tutte le sue stupide battute. Mi mancavano i miei amici.

Perso nei miei pensieri, non mi accorsi che Kurt entrò nel bar. Mi stava osservando.

- Ciao! – esordì e mi fece sobbalzare. Mi girai e vidi il suo sorriso luminoso come sempre. Mi misi la mano sul petto e sentii il mio cuore battere all’impazzata. Non sapevo se era perché avevo rischiato un infarto o perché avevo visto Kurt. Pensai fosse più la prima.

- Che piacere vederti. – lo salutai ironico. Lui rise e ordinò il suo solito latte macchiato scremato. Le mie mani iniziarono a sudare di nuovo. Mi succedeva ogni volta che arrivava Kurt. Forse, era la maledizione che mi aveva mandato con quelle sue occhiate.

- Sam è di nuovo su internet? – mi chiese. Io diedi un’occhiata alla porta chiusa della stanza e, poi, rivolsi lo sguardo di nuovo a Kurt.

- Sta consolando Brittany. Stamattina Santana è partita e mi è sembrata molto triste. – risposi e lui assunse di nuovo quell’espressione che mi spaventava tanto. Scappa, Blaine! Muoviti!

- Santana è partita?! – mi chiese, urlandomi in faccia. Io annuii spaventato e lo vidi precipitarsi fuori dal locale. Intanto, il suo ordine era rimasto sul bancone. Sarebbe diventato freddo.

****

Ritornai alla mia pulizia degli scaffali. Kurt ritornò dopo un po’. Aveva in mano il cellulare. Forse, aveva chiamato Santana. Il suo ordine era diventato freddo e si era fatto anche abbastanza tardi. Forse, sarebbe dovuto andare a lavoro.

- Scusa. L’ho chiamata. Non mi aveva detto che sarebbe partita oggi. – mi disse, facendo un sorso del latte. A quanto sembrava, era freddo. Fece una smorfia strana e ci mancò poco che non gli ridessi in faccia.

- Sembra del formaggio andato a male. Mi sa che dovrai farmene un‘altro. – mi disse. Io gli sorrisi e mi rimisi all’opera. Guardai l’orologio. A quell’ora, il giorno prima, era andato via per il lavoro. Forse, quella giornata aveva una pausa più lunga.

- Non dovresti andare a lavoro? – gli chiesi. Lui guardò l’orologio e sgranò gli occhi.

- Oddio, devo andare. Fa niente, oggi niente caffè. Ciao. – mi disse, alzandosi e dirigendosi verso la porta. Io gli fece un cenno con la mano e lui mi sorrise.

- Ah, dimenticavo. – mi disse, voltandosi – Sei bravo a cantare. Potresti far strada. – ed io arrossii di colpo.

 

*: ricordate quando la Sylvester lo disse a Will, nella 2x06? Sparò i coriandoli e poi disse questa frase a Schuster.

**: questo scherzo l’ho visto in Pranked, su MTV. Mi fece morire dal ridere.

***: ricordate lo scherzo che i nostri ragazzi hanno cercato di fare alla Holiday, nella 2x07? Quando Rachel e Kurt caddero, scoppiai dalle risate.

****: nella storia, Blaine non si è trasferito al McKinley, quindi è rimasto alla Dalton e ha incontrato Sebastian all’ultimo anno.

 

 Note dell’autrice

Salve! Eccomi ritornato con un nuovo capitolo di The Course of Destiny. Vi è piaciuto? Purtroppo, la mia cara San è partita e non potrà fare più scherzi al nostro caro Blainey. Che peccato.

Vi anticipo che da questo complimento di Kurt, s’inizierà il cammino verso l’appartamento Klaine. Eh, sì. Immaginate il perché. Scervellatevi, amici!

Anche se non v’importa un fico secco, sono un po’ guarita dalla mia depressione. Grazie a tutti voi, alla mia amica Fiorenza e la mia cuginetta Marianna, grazie ai nuovi spoilerini e grazie anche a dello shopping-terapy che non fa mai male. Vi ringrazio tutti.

Beh, fatemi sapere cose ne pensate sul capitolo con una recensioncina piccola piccola oppure, questo è il mio profilo Facebook, dove potete dirmi qualsiasi cosa: http://www.facebook.com/francesca.volpe2. Se volete anche il mio account Twitter, basta che me lo chiedete e per me sarà un piacere darvelo.

Ah, quasi dimenticavo. Volevo dedicare questo capitolo alla mia bellissima futura mogliettina, GretaSallingGleek,che mi ha fatto un regalo nella sua ff, Unexpected love. Non sarà mai un regalo come il tuo, ma sappi che comunque ti voglio bene. Anche se è previsto l’arrivo di Puck a New York. Chissà, magari un flirt Pucklberry ci potrà essere.

Bene, ora mi eclisso dopo aver fatto una scoperta sensazionale su un mio professore, tutta da ridere con la mia cara Fiorenza e con la mia best friend Nunzia. Sì, lo so che non ve ne frega una mazza. Scusate.

Gay Bye. Cioè, volevo dire Bye Bye.

   
 
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