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Autore: _itsnickymine    23/08/2012    5 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                'Do you believe in destiny?'




Chapter 6.

 

 Aveva l’ansia e non sapeva perché.

In fondo stava solo andando all’Empire per incontrare Nicholas.

Non faceva molto freddo quella sera.

Aveva indossato un jeans stretto con ai piedi le sue converse con le borchie, un maglione color panna di cashmere e la tua pochette Chanel nera.

Aveva portato con se anche la rosa rossa che Nick le aveva messo nella scatola.

Respirò profondamente prima di entrare nell’Empire e dirigersi verso l’ascensore per arrivare all’ultimo piano.

 

 

“ciao” disse la mora vedendolo, era già lì.

Nicholas si voltò velocemente verso di lei e le sorrise.

Portava un paio di jeans con ai piedi delle Nike nere e sopra una giacca di pelle.

“ehi” disse guardandola “credevo non saresti venuta” ammise il riccio

“mi piace sorprendere le persone” disse la mora sorridendogli ricevendo un fantastico sorriso da lui.

“c..come va?” chiese incerto Nicholas guardandola profondamente come se volesse leggerle l’anima.

 “va” disse la mora

Nicholas le sorrise, rimando per vari secondi in silenzio.

“vieni, saliamo di più” disse allungandole la mano ma le rimase immobile.

“ma non si può, è vietato” disse la mora

“vieni!”  disse prendendole la mano e tirandola verso di se.

Salirono alcune scalini e si ritrovarono davanti ad una porta.

Nick era davanti a lei, mentre lei qualche passo più indietro. E il ragazzo le teneva ancora la mano.

Stava davvero per avere un infarto.

“ed ora?” chiese la mora

“chiudi gli occhi” disse il riccio alla mora voltandosi verso di lei.

“cosa? No, ho paura” si lamentò la mora

“non devi avere paura di me, girati e chiudi gli occhi” disse il riccio sorridendole.

Samantha sospirò. Poetva fidarsi?

“d’accordo” disse per poi voltarsi.

Sentì nick prendere qualcosa dalla tasca, ma che stava facendo? Dio, quel ragazzo era strano e a Sam piaceva.

Nicholas intanto prese le chiavi dalla tasca e ne inserì una nella serratura, la porta si aprì e lui si voltò verso di lei, mettendo le sue mani davanti ai suoi occhi.

“non sbirciare” cherzò il riccio facendola voltare verso la porta

“fai qualche passo” disse facendola andare in avanti.

Sam sentiva la sua presenza dietro di lei, erano praticamente attaccati e a Sam stava per balzare il cuore fuori dal petto.

Cercò di calmarsi, non voleva che Nick capisse quanto stava male a causa della sua vicinanza.

Il cuore le batteva forte, da quanto non provava una cosa del genere?

“posso capire dove stiamo andando?” chiese la mora

“c’è uno scalino, attenta” disse il riccio ignorando la domanda della ragazza.

“cavolo sei strano, cosa stiamo facendo?” chiese la mora

“altri tre scalini e siamo arrivati”

Nicholas la ignorò di nuovo.

“la smetti di non rispondere alla mie domande?”

Samantha odiava essere ignorata, ma soprattutto odiava chi non le dava risposte.

“siamo arrivati” disse il riccio non rispondendo nemmeno all’ultima domanda della mora e togliendo le mani davanti gli occhi della ragazza.

A Sam mancò quasi il fiato.

Tutta New York vista dall’ultimo piano dell’empire era uno spettacolo, ma lei non si trovava all’ultimo piano su cui tutti potevano accedere, si trovava in un piano più alto, era un piccolo terrazzo e New York di sera era meravigliosa. Vista da lassù era uno spettacolo magnifico.

“è..è bellissimo” commentò la mora “ma tu sei pazzo, come hai fatto?”

“no, non sono pazzo, ho la chiave, il guardiano è un amico di mio fratello e beh posso venirci quando voglio” disse il riccio

“wow, è davvero pazzesco stare qui sopra” disse la ragazza continuando a guardare le magnifiche luci che illuminavano tutta New York.

Nicholas annuì

“beh ma chissà quante ne hai portate qui” disse la mora appoggiandosi alla ringhiera e prendendo un bel respiro.

“In realtà sei la prima” ammise il riccio lasciando la mora senza fiato.

“perché mi hai portata?” chiese curiosa

“Perché questo è un ottimo posto per pensare, per rilassarsi e credo che a te farebbe bene, ogni volta che ci vuoi venire basta chiamarmi” disse Nicholas sorridendole

“grazie” sussurrò la mora

“quel ragazzo era.. era il tuo ex fidanzato?” chiese Nick incerto, come se avesse paura di mettere in mezzo quel discorso, in realtà ne aveva.

Aveva una fottuta pausa che lei scappasse come era successo la mattina.

Samantha annuì.

“mi dispiace per oggi, per esser scappata così di fretta.. ma è che…”

Nicholas non la fece finire.

“cos’è che non va?” chiese

“Tutto non va bene, mia madre non c’è, mio padre è occupato con la sua nuova famiglia, con la sua nuova fidanzata e io suoi figli che sono insopportabili, a scuola tutti contano su di me ed io sto per avere una crisi. Mi sento sola, triste, inadatta e sono stanca. Ho il cuore a pezzi e vorrei andare via, scappare per  sempre da questo posto che mi ha portato solo sofferenza. Le mie amiche non fanno che portarmi a squallide feste dove tipi ubriachi ci provano con me e…. ed io non ne posso più”

Samantha si stava sfogando con quel ragazzo.

Da quanto non lo faceva?

“spero che con i ‘tipi ubriachi che ci provano con me’ non era riferito a me” disse il riccio facendola ridere

“oh no, magari fossero tutti come te” ammise la mora “ora so cosa starai pensando di me, questa è una pazza che dovrebbe stare al manicomio, lo so, adesso starai anche provando pena per me, ma non farlo, ti prego”

“in realtà non lo sto facendo, mi sto solo chiedendo perché ti senti così? Nessuna ragazza dovrebbe sentirsi inadatta o avere il cuore a pezzi”

“oh prova a vivere tu a casa mia, dove tuo padre non fa altro che metterti pesi sulle spalle. Il fatto è che tutti pretendono il meglio da me, ed io non ne sono capace, io odio tutto, odio tutti. È come se fossi in una stanza piena di gente ed io mi sento sola, tutti vogliono aiutarmi ma nessuno prova a capirmi”

“wow da quant’è che non parli con qualcuno?”

“credo anni” ammise la mora

“c..come mai tua madre non c’è?” chiese Nicholas

“è morta, otto anni fa in un incidente, c’ero anche io nell’auto” disse Sam

“m..mi dispiace molto” disse il riccio “t.. ti capisco”

“anche tu non hai più tua madre?” chiese la mora

“no, ma una persona davvero speciale per me non c’è più e beh sono passati quasi sette anni e non riesco ancora a scordarla” disse il ragazzo

“non devi dimenticarla” disse Sam “non provare nemmeno a farlo, anzi cerca di ricordare tutto di lei, io ricordo tutto di mia madre e mi piace quando ripenso a lei a quanto amava ridere o a quanto amasse cantare per casa”

“a volte però non ricordare è meglio, non ti fa stare così tanto male” disse Nicholas avvicinandosi a lei e appoggiandosi anche lui alla ringhiera del terrazzo.

“io più guardo new york di notte con tutte queste luci e più me ne innamoro” disse la mora cambiando discorso

“se ami new york perché prima hai detto che vuoi andare via?” chiese

“perché New York è così. Un secondo la ami, l’attimo dopo la odi. Un secondo ami tutta la gente che la popola, l’attimo dopo odi quando devi fare la fila perché c’è troppa gente” disse la mora ridendo

“hai ragione” commentò il riccio

“e tu? Sei fidanzato? Mi sono appena accorta che non so niente di te, scusa se prima ti ho assalito con la mia schifosa vita” disse la mora

“non mi hai assalito e poi sono un bravo ascoltatore, mi piace ascoltare e si, sono single” disse Nicholas sorridendole

Sam rimase a guardarlo per un po’.

Era davvero bellissimo.

Le sue labbra a cuoricino, quei ricci perfetti. Aveva mai visto qualcosa più meraviglioso di lui?

Quando era con lui tutte le sue paure scomparivano come per magia.

“e come mai sei single?”

“Beh vedi come tutti ho sia un lato migliore che uno peggiore, e beh quello peggiore non piace a tutti” ammise il riccio alzandosi poiché era ancora appoggiato alla ringhiera e appoggiandosi con le spalle al muro.

“È ovvio che non piace, è quello peggiore” disse la mora continuando a guardare quella magica veduta.

“È troppo peggiore” si lasciò scappare Nick

“In che senso?” chiese

“Urlo, perdo subito la pazienza, mi incazzo subito e cose del genere” disse il riccio

Samantha annuì continuando a guardare tutti gli altissimi palazzi di New York.

“Sai in questo momento, io..io sono…sono felice. Si, qui sopra, è come essere in un altro mondo, dove tu puoi guardare tutti ma nessuno può vedere te”

“già”

“g..grazie per avermi portata qui, sul serio. Non mi conosci e mi hai resa per un momento felice, perché?”

“perché mi piace rendere felici le persone”

“per questo lavori in ospedale? Ti piace aiutare le persone?” chiese la mora

Nicholas annuì sorridendole.

“wow Nick sei..sei ogni giorno una sorpresa” si lascio scappare la mora

“spero in positivo” disse il riccio

“si, in positivo” disse la mora più a se stessa che a lui “perché una rosa rossa?” chiese poi la mora dopo vari secondi di silenzio, mostrandogliela e guardandolo profondamente negli occhi.

“rosso come il colore delle tue labbra” disse lui

“e le spine?” chiese poi Sam

“anche, ognuno ha qualche spina o qualche fantasma del passato” disse

“come si fa a guarire dal passato?” chiese la mora sospirando.

“non si guarisce, si supera e come hai detto tu prima, non si dimentica ma qualcuno ti da la forza di andare avanti”

“e come lo trovo questo qualcuno?”

“il destino te lo fa trovare” disse il ragazzo facendola sorridere.

“e tu l’hai trovato?”

“credo di si”

Samantha fece un lungo respiro.

“mi piace parlare con te. Sei intelligente e maturo ed è come se mi capissi” ammise la mora

“grazie, anche tu, sei..sei p..piccola e..”

“guarda che mi offendo, ho diciotto anni” disse la mora

“non era mia intenzione, quel piccola era positivo” disse il riccio

Sam annuì sorridendogli.

Nicholas si avvicinò a lei, mentre lei indietreggiò finendo contro il muro.

“perché scappi?” chiese Nick con uno strano sorrisetto stampato sul viso.

“i..io non..non sto scappando, da cosa dovrei scappare poi?” chiese la mora balbettando.

Nicholas aveva una dannata voglia di baciarla.

Quella ragazza lo intrigava troppo. Sembrava quelle bambole di porcellana che se le stringevi troppo si potevano rompere.

Forse era la sua pelle, bianca come il latte e liscia come una bambola di porcellana. Forse la sua statura, non troppo bassa e non troppo alta.

I suoi lunghi capelli color castano e i suoi meravigliosi occhi azzurri come l’oceano, ti potevi perdere solo a guardarli.

“da quest-”

Non finì di parlare poiché fu interrotto dalla suoneria del cellulare di Samantha.

Chi era che rovinava quel meraviglioso momento?

Il ragazzo sbuffò dentro di se.

“è..è il mio” disse la mora prendendo il cellulare dalla borsa.

Lesse il nome sullo schermo.

‘daddy’

Oh mio dio. Il padre si era accorta che era uscita. Doveva tornare a casa, immediatamente.

“si?” rispose al telefono

“tesoro, ma dove sei? Sono le undici e mezza perché non mi hai detto che uscivi?”

La voce del padre era leggermente stizzita, notò la mora.

“oh.. io.. arrivo subito” disse la mora per poi attaccare velocemente e nervosamente.

“io devo andare” disse poi al ragazzo posando il cellulare nella borsa frettolosamente.

“ti accompagno?” chiese il riccio

“oh no, vado da sola, ci metto due minuti. Grazie di tutto, Nick” disse per poi guardarlo negli occhi e sorridergli.

“non devi ringraziarmi”

“oh devo farlo eccome, quando ci rivediamo?” chiese la mora

“..credi nel destino e vedrai che ci rivedremo” disse Nicholas imitando il suo tono di voce.

Sam gli sorrise per poi scendere le scale ed entrare nel primo ascensore che trovava libero.

Cavolo aveva ancora il cuore che le batteva forte a causa della vicinanza di Nick.

Avrebbe tanto voluto baciarlo, ma aveva una fottuta paura.

Era così insicura.

Non lo era mai stata così tanto, perché con quel ragazzo lo era?!

 





Bonesoir :3 *si scrive così, vero?*

Come va? a me benissimo perchè @jonasmusicnews ha appena annunciato che i Jonas Brothers faranno un tour fuori dagli USA asdzfdasf che cosa fantastica perchè tecnicamente potrebbero venire anche in Italia sdghnfghfgdf va be spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciatemi qualche piccola commentino please *ww*

Grazie alle meravigliose persone che recensiscono ogni capitolo, siete fantastiche, vi amo! :)

Al prossimo capitolo.


 

 


SPOILER.

“uh torno subito, c’è mio fratello” disse il ragazzo guardando verso l’entrata del ristorante.

“hai un fratello?” chiese curiosa Sam

“In realtà ne ho tre” disse Kevin facendole quasi sputare tutto ciò che aveva in bocca.

“cosa? Perché non me l’hai mai detto?” chiese la mora

“perché non me l’hai mai chiesto” si difese Kevin per poi allontanarsi verso l’entrata.

Samantha lo guardò allontanarsi  verso l’entrata del ristorante e non riuscì a vedere il ragazzo, vide solo una massa di capelli ricci parlare con Kevin, ma non ci fece molto caso.

  
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