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Autore: _Breakable    23/08/2012    3 recensioni
Presente il film "A Cinderella Story"? Cosa succederebbe se i protagonisti sarebbero i nostri amati Kurt e Blaine?
Il mio primo tentativo nello scrivere una fanfiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Blaine


Non riuscivo a crederci. Kurt era lì con me e mi stava baciando e mi aveva appena detto che ricambiava i miei sentimenti, mi amava anche lui.

Mi staccai ancora una volta sorridendo e alzando lo sguardo al cielo lo portai dentro la scuola.

Non potevamo restare ancora sotto la pioggia.

“Kurt, io davvero, perdonami per non averti parlato per tutta questa settimana-“ cominciai una volta dentro.
“No, Blaine, hai già detto abbastanza e ti sei fatto perdonare alla grande. Cosa ha detto tuo padre di tutto ciò?” mi domandò poggiandomi una mano sulla spalla.
“Io… me ne sono andato prima della partita, non l’ho detto neanche alla Coach…” ammisi abbassando lo sguardo. 

Kurt mi alzò il viso con una mano e mi guardò negli occhi sorridendo.

“Ehi, vedrai che andrà tutto bene. Parlerai con lui con calma dopo perché sai… ho appena visto la talent scout della NYADA!” esclamò tutto eccitato.
“Davvero? Tu sei stato preso alla NYADA vero? Perché io non ho intenzione di andarci senza di te e-“
“Blaine, non dirlo neanche! Non potresti gettare il tuo futuro solo per me!” disse lui interrompendomi.
“Ma nel mio futuro voglio che ci sia anche tu…”ammisi.

Lui mi guardò per un momento a bocca aperta e poi sorrise dandomi un colpetto alla spalla.

“Odio quando te ne esci con queste frasi…” disse assumendo un finto broncio che levai con un leggero bacio all’angolo della sua bocca.

“Comunque, in un primo momento ho pensato che non fossi stato preso, sai, quando Madison mi ha portato la lettera la risposta era negativa ma quando ho incontrato prima Carmen Tibideaux—“

“Carmen Tibideaux ci giudicherà?” quasi strillai fermandolo.

“Si! Mi sono agitato anche io un primo momento ma devi stare calmo, andrai alla grande, vedrai.” Disse sorridendo.

Ricambiai il sorriso e gli feci cenno di continuare.

“Insomma, lei mi ha detto che ero stato preso e che forse quelli della NYADA hanno sbagliato a scrivere la lettera perché nel suo registro c'era il mio nome…Adesso mi ha detto che tra mezz’ora inizierà e- oddio gli spartiti per Rachel!” strillò interrompendo il suo discorso.

Lo guardai interrogativo e mi spiegò che quel giorno il pianista mancava e che doveva sostituirlo lui per dare una mano a Rachel per la sua esibizione.

Quando gli chiesi dove li aveva messi lui arrossii per poi dirmi che li aveva fatti cadere quando ci eravamo baciati.

“Oh beh…non ne hai uno di riserva?” chiesi sentendomi almeno un po’ in colpa.
“Possiamo passare da Rachel e vedere se si è calmata almeno posso chiedere se ne ha uno lei…” rispose gesticolando.

Lo presi per mano ed annuii diretto all’auditorium.

“Hai pensato che canzone portare?”
“Oh, no… Non ho pronto nessun pezzo perché non sapevo di dover fare l’audizione oggi…” ammise lui con un leggero tono di tristezza.

Accarezzai con il pollice il dorso della sua mano e lo guardai cercando di trasmettergli un po’ di tranquillità, coraggio e sicurezza.

“Deve esibirsi Rachel e subito dopo io. Ed abbiamo ancora…” guardai l’orologio “venti minuti per trovarti una canzone, stai tranquillo.”

Lui mi sorrise e strinse la mia mano.

“Ehi, siamo del tutto bagnati e non possiamo esibirci così!” quasi urlò.
“Oh, no, i miei capelli…” sussurrai.

Lo vidi ridere e trascinarmi in una piccola stanza.

“E’ qui che ho preso il vestito del ballo.” Indicò un armadio.

Mi avvicinai all’armadio e lo aprii notando subito il vestito. “Vuoi indossarlo una seconda volta?”
“Oh no, la prima basta e avanza…” disse lui ridendo appena.

Ripensai a quella sera e mi lasciai scappare un sorriso.

Non  feci in tempo a fare altro che Kurt mi aveva tirato contro dei vestiti nuovi incitandomi di cambiarmi alla svelta per correre da Rachel.
 


**


Quando entrammo all’auditorium Rachel era troppo distratta dalle nostre mani intrecciate per parlargli dello spartito.

Solo dopo pochi minuti si ricordò di dirci che il pianista in verità era andato a farsi un sandwich e che quella scusa del pianista malato era solo uno scherzo per Rachel dai ragazzi della band.

Io e Kurt ci subimmo le lamentele di Rachel che diceva quanto infantili fossero e che non vedeva l’ora di andare a New York sperando di trovare persone più gentili e meno infantili.

Quando Kurt l’avvertii di tutto quello che era successo con la Tibideaux lei gli saltò quasi in braccio e io dovetti lasciare la presa dalla mano di Kurt.

Li guardai ridendo per un po’ e dopo seguimmo tutti e due Kurt dietro le quinte per decidere quale canzone sarebbe stata più adatta.

“For Good?” propose Rachel.
“E’ un duetto Rach e no, tu non puoi cantare con me, le audizioni dobbiamo farle singolarmente.” Ribatte lui.

“Somethings Coming?” provò di nuovo.
“La canta Blaine.” Rispose lui sorridendomi.

“I am the Greatest star? Hai la mia benedizione se vuoi cantarla!”
“Grazie Rachel ma per quella canzone avrei dovuto esercitarmi tutta la settimana…”

“Call me maybe?”

Ok, forse dovevo rimanere in silenzio o dire canzoni più sensate perché tutti e due mi rivolsero uno sguardo che neanche i meglio attori di film Horror sapevano fare.

“Blaine, tesoro…non dire mai più una cosa simile.” Mi riprese Kurt.

Ma io non ci feci caso perché ero rimasto alla seconda parola di quella frase.

“Mi hai chiamato tesoro…” dissi sorridendo.
Lui arrossii e abbassò lo sguardo mentre io non gli staccavo gli occhi da dosso.

“Ok piccioncini, dobbiamo pensare ad una canzone e non-“

“Blaine Anderson!” una voce poco più distante da noi rimbombò nell’atrio.
Mi girai strabuzzando gli occhi e vidi la figura di mio padre avvicinarsi sempre di più a noi.

“Cosa hai intenzione di fare? Perdere una partita così! Non sai che figura che ho fatto ora con i talent scout di Yale che erano venuti apposta per te!” Mi urlò contro facendo finta di non vedere Kurt e Rachel.
“Papà, è solo una partita e non serviva che venissero…” dissi abbassando un po’ lo sguardo.
“Quelle persone garantiscono per il tuo futuro! Così distruggi tutto il tuo sogno, non ci pensi?” continuò passandosi una mano tra i capelli.

“No papà, così distruggo il tuo.” Dissi alzando lo sguardo su di lui. “Non è mai stato il mio sogno andare a Yale e mai lo sarà. Sono qui per il provino della NYADA. Sai che sono un finalista? Ma no, non lo sai perché non mi hai fatto parlare per tutta questa settimana troppo occupato con i tuoi affari o a parlare continuamente di Yale!”

Ormai avevo confessato tutto a Kurt, avevo lasciato la partita, dovevo anche chiarire con mio padre. Non volevo più prendere ordini da lui.

“Sono stanco di nascondermi anche da te, papà. Il mio sogno è sempre stato salire su un palco ed esibirmi. Non sai quanto la musica mi abbia cambiato ed aiutato a superare momenti difficili, non sai quanto essa possa farmi bene. Quindi, per favore, lasciami seguire il mio vero sogno.”

Si passò un’altra mano tra i capelli mordendosi il labbro, lo faceva sempre quando era nervoso.

“Voglio solo che per una volta tu sia orgoglioso di me anche se quello che faccio non ti piace da impazzire…”  ammisi alla fine.

Rivolsi uno sguardo a Kurt e lui mimò un “ti amo” e sorrise.
Quando rialzai lo sguardo da mio padre lui mi stava guardando, stava guardando me e Kurt.

Ma invece di arrabbiarsi di nuovo fece una cosa che io non mi aspettavo minimamente.

Si avvicinò e mi abbracciò come non faceva da anni.

“Se è proprio questo quello che vuoi e io non posso fare più niente per farti cambiare idea…lo accetto. Insegui il tuo sogno e ricordati di prendere sempre due biglietti in più, per me e tua madre, quando farai il tuo primo spettacolo.” Disse staccandosi dall’abbraccio.

Volevo piangere, urlare, ridere perché finalmente mio padre l’aveva capito ed accettato.

“Grazie papà, non ti deluderò in questo.” Dissi sorridendogli.
Lui annuii e si girò facendo segno alle poltrone sotto al palco.

Sarebbe rimasto per guardarmi, mi avrebbe visto per la prima volta esibirmi.

Mi girai verso Kurt e lui si sporse in avanti per abbracciarmi.
“Sono così contento per te, Blaine…” sussurrò al mio orecchio.
“Per anni per lui non ero altro che una sagoma trasparente…Non me lo aspettavo, davvero.” Dissi ricambiando l’abbraccio.

“Ci sono!” ci distrasse Rachel.
“Cosa?” chiese Kurt staccandosi dall’abbraccio ma mettendo comunque un braccio attorno alle mie spalle.
“La canzone! Mr Cellophane, Kurt, è tua dall’inizio! Non prenderla come una cattiveria…” disse.
“No, Rachel, hai ragione! Per anni sono stato proprio trasparente come del cellofan agli occhi di tutti e sopratutto di Madison, quella canzone è proprio mia.” Rispose Kurt annuendo.

Avevo Kurt, mio padre che mi accettava, tutto in una sera. Cosa potevo desiderare di più?




Kurt


Rachel fu fantastica nella sua esibizione e non sbagliò neanche un passo.
La Tibideaux  gli fece anche i complimenti e lei  pianse dalla gioia dopo essere scesa dal palco.

Blaine era molto nervoso prima dell’esibizione. Ma non solo per l’audizione, anche per suo padre.
Vedevo che lanciava continuamente uno sguardo nei posti a sedere dove si trovava suo padre.
Quando vedevo che si innervosiva troppo lo distraevo prendendogli la mano e a chiedendo se mi aiutava a provare e lui subito sorrideva senza pensarci.

Ero così felice del fatto che finalmente ci eravamo ritrovati…
Quando toccò a lui quasi scordai come si respirava.

Non lo avevo mai visto esibirsi e forse non si era mai esibito lui così, ma aveva padronanza del palco come se fosse stata una semplice stanza di casa sua.
Sarebbe stato perfetto per la parte di Tony in West Side Story e la Tibideaux si fece scappare qualche commento del genere che mi fece saltare dalla gioia anche a me.

Una volta ritornato dietro le quinte  mi abbracciò e mi sollevò da terra girando appena.

“Sono così orgoglioso di te.” Gli dissi una volta che rimisi piedi a terra.

“Ora tocca a te Kurt, fagli vedere quanto vali.” Mi rispose lui dandomi un ultimo abbraccio.

Era la mia ora, dovevo solo salire sul palco ed esibirmi.

Non ci sarebbero state altre occasioni. E anche se non avevo provato molto la canzone e non ero sicuro  dei passi lo sguardo di Blaine mi diede coraggio prima di iniziare.



















Note dell'autrice.
Oooook, si. Questa in teoria è la seconda parte dell'ultimo capitolo. Manca solo l'epilogo! 
Ho dedicato un capitolo intero a Kurt per ribellarsi contro Madison e volevo che anche Blaine avesse la sua rivincita. 
Non ho fatto sbagliare l'audizione a Rachel perchè nella mia ff tutto va bene e tutti si amano! Ahahahaha. 
Volevo specificare una cosa che si trovava nello scorso capitolo... Io AMO Puck! E' dalla prima stagione che lo adoro fortemente e anche se prima buttava nei cassonetti Kurt, tirava le granite, con il Glee Club è cambiato. E ovviamente è cambiato il comportamento con Kurt, penso che ci si sia affezzionato. Insomma, mi faccio film mentali sulla loro amicizia. Ecco perchè ho messo quella piccola scenetta tra lui e Blaine.
Che dirvi... Spero di ritrovarvi all'epilogo che prometto che scriverò e pubblicherò presto e spero sempre che tutto ciò non vi deluda. 
Ancora non ci credo che sto per mettere la parola fine alla mia prima (celebrolesa) fanfiction! 
Waa, alla prossima!
  
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