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Autore: Ale666ia    23/08/2012    3 recensioni
Da Gesù Cristo a Nelson Mandela, da Rosa Parks a Martin Luther King, la legge é sempre stata infranta per permettere cambiamenti sostanziali.
(Gary Yourofsky, vegano, attivista per i diritti animali)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Metto subito a tacere la vibrazione del cellulare che questa mattina ha svolto la funzione di sveglia. Sono le 8, devo essere al ristorante per le 9 e mezza, quindi qualche minuto in più di ozio posso concedermelo.
Mi giro dall'altra parte, ma c'è qualcosa di terribilmente fastidioso che punta conto la mia schiena.
E, beh, l'immagine di Colin che dorme completamente stravaccato si palesa davanti ai miei occhi: probabilmente si è staccato da me quasi subito questa notte, lui è uno di quelli che si muove in continuazione, che si attorciglia nelle lenzuola.
Però ha voluto mantenere un minimo di contatto fisico sfiorandomi la schiena con la punta delle dita.
Sorrido.
E provo una strana sensazione.
È durata un attimo.
Dimentico quello stato d'animo in pochi minuti, mentre mi alzo con lentezza estrema dal letto per non svegliarlo. Cerco dei vestiti puliti, prendo la divisa da cameriere (camicia bianca e pantaloni neri) e dopo essermi fatto una doccia ingurgito del cibo. Infilo qualche frutto nella borsa, monto sulla bici (non so con quali forze potrò pedalare al ritorno, ma questo è l'unico mezzo che ho per spostarmi. Ok, non è del tutto vero, ci sono i mezzi pubblici, ma sono sempre strapieni) e sono pronto per andare a guadagnare qualche dollaro.
 
Ecco un altra nota dolente nella vita di un vegano: il lavoro nel campo della ristorazione. Se sei fortunato vai a fare il cameriere in un ristorante vegetale al cento per cento, o in un ristorante macrobiotico, vegetariano, biologico...
Ma l'unica offerta che ho trovato è stata questa: servire pizze condite da wurstel, salsicce, prosciutti e formaggi in un locale gestito da una famiglia italiana.
Per superare il disagio che mi crea vedere che sto portando in giro per la sala i cadaveri di chi sto cercando di salvare mi immagino di servire tofurstel, seitan, affettati vegetali e mozzariselle a simpatiche famiglie vegane, entrate nella pizzeria vegetale di Giovanni per consumare un pasto all'insegna della giustizia e della pace nel mondo.
Un quadretto idilliaco che svanisce non appena entro in cucina e trovo la coscia di un maiale appoggiata accanto all'affettatrice, ma tant'è.
Quando è così, l'unica cosa da fare è distogliere lo sguardo velocemente e confidare nella fine dell'orario lavorativo.
 
Il servizio scorre bene, ed alla fine, dopo aver ricevuto il pagamento dal mio capo mi ritrovo a pedalare nuovamente verso casa. Sono stremato, le gambe mi fanno male. Ho lavorato ininterrottamente per nove ore, facendo avanti e indietro dalla cucina con braccia e mani carichi di piatti pesanti. In più ho anche sparecchiato tutto, spazzato per terra, messo a posto le sedie ed asciugato piatti, bicchieri, coltelli e forchette. Per fortuna il capo mi ha mandato via prima, soddisfatto del lavoro che ho svolto.
Proprio mentre mi faccio coraggio per imboccare la salita finale, mi devo fermare per rispondere ad una chiamata proveniente dal telefonino.
 
“Pronto Shan” ansimo un po'.
“Ciao fratello!” mi saluta lui allegramente “Che stavi facendo?”
“Tornavo a casa, ho appena staccato dal lavoro.”
“Allora sarò breve. Beh, fratellino, assicurati di avere accanto a te un sostegno a cui appoggiarti perché devo darti una fantastica notizia!”
“Sentiamo.” sorrido.
“Io, Shannon Leto... ho deciso di portare i 30 Seconds to Mars a San Francisco!”
“EH?” sono allibito, questa dichiarazione mi ha colpito con una forza terribile.
“C'è un evento che si chiama Out of Time.” spiega “L'iscrizione costava 50 dollari a componente e-” alza la voce perché io mi sono indignato, come possono far pagare così tanto?? “Sai che non spenderei mai tutti questi soldi se la posta in gioco non fosse alta!”
Io sbuffo. “E quale sarebbe questa posta in gioco? Shan, spero che non sia un concerto-bufala perché non ho così tanti soldi da spendere... Riesco a malapena a pagare la retta scolastica!” Un sacco di dubbi e domande si affollano nel mio cervello.
“Stai tranquillo” mi liquida lui. “Alla giuria ci saranno persone che di musica se ne intendono... e i vincitori... Indovina! ...Riceveranno un contratto discografico!”
Silenzio da parte mia.
“E... vogliono solo cinquanta dollari? Ci dovrebbero essere un sacco di partecipanti!” esclamo.
“Jay... Spaccheremo i culi.” lo sento sorridere “...Io ho fiducia in noi. Ho fiducia nei marziani.”
“Ma sei sicuro che dovremmo buttarci in un evento del genere?” mormoro, un po' preoccupato “Voglio dire, non proviamo da un sacco di tempo.”
“Tranquillo. Non credere che io e Tomo siamo rimasti con le mani in mano: suoniamo ogni giorno da quando ti sei trasferito, sia in solitario che assieme. Vedrai, spaccheremo i culi!” ripete.
Io assimilo le informazioni velocemente. “E le prove?” insisto “Quando le facciamo? Come?”
“Beh. Veniamo su da te. L'evento è previsto tra un mese esatto, direi che tra una settimana e mezza avrai ospiti in casa...”
“Fammi parlare di questa cosa con Colin... Non credo avrà problemi, ma chiedere il permesso è buona educazione.”
“Okay, fratello. Comincia a scaldare la tua ugola d'oro, io ti saluto~”
“Mh-mh... Ciao Shan.”
Chiudo la telefonata con l'euforia che invade completamente il mio corpo.
Un concerto.
Dopo tutto questo tempo...
Ommioddio!!
 
“Colin!!” urlo, appena oltrepasso la porta di casa “Devo assolutamente raccontarti una cosa!”
Non mi giunge alcuna risposta, segno che è uscito, e quindi ne approfitto per farmi una doccia. Sotto l'acqua canto qualche canzone: cliché dei cliché. Sono così euforico che davanti allo specchio mi ritrovo a lanciare innumerevoli sguardi sexy ad una videocamera immaginaria, fantasticando sulle riprese di un ipotetico videoclip musicale. Non riesco a smettere di saltellare in giro, di fare piroette come un perfetto idiota.
Verso l'ora di cena comincio a cucinare qualcosa: le carote si trasformano in microfoni.
Apparecchio per due ed aspetto.
Aspetto che Colin torni da me per raccontargli questa bellissima notizia.
Sono arrivate le nove di sera e io ancora aspetto.
Aspetto fino a quando gli occhi non mi chiedono pietà.
Non ho nemmeno i soldi nel telefono per poterlo chiamare.
Sono preoccupato, probabilmente non ho neanche un reale motivo di farlo.
Mi tranquillizzo convincendomi che è uscito con qualche amico.
Che ora se ne sta dentro ad un bar.
O magari lungo il corso principale della città.
Non voglio arrendermi al sonno, devo assolutamente raccontargli la fantastica notizia.
E mi ritrovo a pensare a ieri sera, a come abbiamo dormito assieme.
A tutte le volte che mi chiama 'bambolina'.
Penso a tutto questo in modo nostalgico.
Per un attimo bramo intensamente di rivedere il suo viso.
 
Scuoto la testa.
“Jared, tutti quei soprannomi ti hanno confuso le idee.” dico a me stesso... ma lo faccio con poca convinzione.
Guardo l'orologio.
E' tardi, sono stremato e domani devo anche andare all'accademia.
Prendo un foglietto dove scrivo Ti ho lasciato la cena sul tavolo.
Mi alzo e, deluso, vado a cercare conforto nel mondo dei sogni. 





ANGOLO DELL'AUTRICE
Buonasera care, volevo solo ringraziarvi per le recensioni che mi lasciate e chi mette questa storia tra le seguite, tra i preferiti e anche chi legge e basta.
Mi rendete euforica ;3;
Ci si sente al prossimo capitolo!
  
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