Sono passati ormai sei mesi da quando se n'è andato.

Harry era tutto per me. Era aria, era acqua,era cibo, era vita.

Ricordo ancora quelle sue fossette quando sorrideva. Ricordo quando scherzava con me sul palco, e quando si arrabbiava perchè voleva dire che dopotutto la bromance "Larry" era reale.

Ricordo quando facemmo l'amore per la prima volta, tutti e due molto impacciati. Era la prima volta con un uomo per entrambi, ma fu la più bella di tutta la mia vita.

Ricordo quando mi sussurrò per la prima volta "ti amo" , tra le lacrime,dopo aver discusso perchè aveva preferito uscire con Nonna Flack piuttosto che uscire con me come prestabilito.

Ricordo quando si fece tatuare "I can't change" sul polso, perchè i menager volevano che ci lasciassimo, e che diventassimo etero, per paura che le fans ci scoprissero.

Ricordo quando si sentì male e lo portammo all'ospedale. Cancro, gli diagnosticarono il cancro, purtroppo già molto avanzato. Non sapevamo quanto gli restasse e decidemmo di prendere in mano le redini e di vivere al meglio la nostra vita insieme , fin quando si sarebbe potuto.

Ci sposammo appena due settimane dopo essere usciti dall'ospedale, a Doncaster, il giorno del suo compleanno. 

Ricordo il viaggio di nozze in Australia e in Italia come se fosse ieri. Avevamo sognato tante volte di ritornarci dopo il tour, ma per vacanza non pe lavoro. Sono state le due settimane più belle che io abbia mai trascorso.

L'ultima volta che facemmo l'amore la ricordo perfettamente, era il 31 agosto ed eravamo nella sua casa di famiglia. Senza accorgene le risate e gli scherzi si trasformarono in gemiti e sopsiri, per l'ennesima volta.

La mattina dopo si sentì male e prima che potessi chiamare l'ambulanza se ne andò, lasciandomi con queste semplici parole " Promettimi che andrai a vanti senza me, che non ti abbatterai. Promettimi che mi amerai per sempre, non preoccuparti per me starò bene. Ti amo Boo, Ti amerò per sempre". Si spense assieme all'ultima parola tra le mie braccia, non potei fare niente se non chiamare gli altri, in lacrime, per dir loro che gli angeli avevano chiamato tra loro il nostro dolce Hazza.

Cammino verso il cimitero, con gli altri dietro me.La band si è sciolta, non aveva senso stare lì sul palco senza lui. Ma questo non ci ha separato.  Oggi è il primo febbraio, sarebbe stato il nostro anniversario e lui avrebbe compiuto ventun'anni. Stamattina mi sono svegliato e quando stavo uscendo di casa, loro erano furoi ad aspettarmi. Non mi avrebbero mai abbandonato.

Mi avvicino alla tomba, tremando. La riconosco subito, passo una mano sull'incisione di pietra.

"Harold Edward Styles, 1-02-1994  01-09-2014"

Mi siedo e con calma accarezzo la sua foto iniziando a parlare. Certo che mi ascolterà come ha sempre fatto.

"Sai Harry, mi dicevi sempre che ero forte, e forse lo ero davvero. Quando mi succedeva qualcosa, la superavo senza indugi, senza stare male. Ora invece mi sento fragile come un vaso di porcellana a contatto con un trapano. basta il minimo tocco e crollo. Cercherò di essere forte per te, ma ora sono fragile. Sai il perchè? Non ho più te , non ho la ragione della mia forza, e mi sembra di essere solo al mondo. Ma mi rialzerò Hazza, lo prometto. Ti amo mio piccolo Curly Boy" ero ormai in lacrime e dopo aver depositato i fiori, corro tra le braccia dei miei amici. Pronti a consolarmi.

Soffia un vento caldo, e dentro sento un sussuro dolce.. "Ti amo anche io, Carrots man"