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Autore: cinnana    24/08/2012    2 recensioni
Correva l'anno 1998, quando la città di Banathopia venne creata e insieme a lei una profezia, che raccontava di tre cose: un mostro, un paladino e un grande cambiamento. La profezia non diceva nient'altro, non specificava alcuna cosa, se non che il tutto sarebbe cominciato 4 secoli dopo.
Genere: Demenziale, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Erano giorni felici quelli per Banathopia. Forse anche troppo felici perché durassero abbastanza. Difatti era giunto il 4 aprile 2398, e quasi tutti i banahopiani si erano radunati nelle rispettive case, ansiosi di vedere se la profezia raccontata secoli or sono era vera o il contrario. I più scettici continuarono la loro monotona quotidianità, andando al lavoro o riposando in giardino. 
 
Un tonfo. Un altro tonfo. Da lontano si scorgeva un'enorme figura maschile che veniva incontro alla città di Banathopia, schiacciando qualsiasi cosa trovasse nei paraggi. Arrivato a destinazione, cominciò a spiaccicare qualsiasi banathopiano, senza alcuna pietà. 
«Io sono lo Chef Tony, e sono qui per sterminare tutti voi.» pronunciò il gigante, che continuava a sfracellare tutto.
 
                                                                                                        ****
 
Una settimana dopo tutta la città di Banathopia era stata rasa al suolo completamente, e gli unici sopravvissuti 'vivevano' sotto alle macerie, cercando di non farsi notare in alcun modo dal mostro.
In Applelandia non si parlava di altro: nei telegiornali era l'unica notizia in costante aggiornamento. La cosa si era fatta preoccupante, così preoccupante che il sindaco applelandiano decise di mettere su un esercito enorme, convocando tutti i frutti possibili. 
 
                                                                                                         ****
 
L'esercito ci mise poco tempo per arrivare a Banathopia, ma a suo malgrado la città era ormai distrutta. Gli unici banathopiani rimasti si appartarono direttamente nei rifugi creati dai soldati, che invano cercavano di combattere lo Chef Tony.
Ad Applelandia l'unico rimasto era Thom, che in preda ai sensi di colpa decise di partire anche lui, in modo da raggiungere l'esercito. Corse in camera sua, si mise in spalla il suo zaino-noce e corse verso Banathopia, con tutta la forza che possedeva nei muscoli. 
Arrivato a destinazione il fiatone aveva preso il sopravvento, così Thom si sedette per terra, cercando di riprendere le forze. Una strana ombra si stava avvicinando a lui, così che la mela si voltò: lo Chef Tony lo stava guardando con particolare avidità. Thom sobbalzò, tirandosi indietro, mentre lo Chef Tony lo prese per lo zainetto e lo pose sul palmo della sua mano, scrutandolo per bene: era tondo (ovviamente, era una mela) e lucido. "Probabilmente sua madre ci tiene molto alla pulizia di suo figlio" pensò Tony, riferendosi alla mela Thom. 
«Non voglio farti del male, sono stanco di questa guerra. Mia mamma mi ha mandato qui solo per questa stupida profezia. Io non voglio uccidere e non voglio essere ucciso.», lo Chef Tony lasciò Thom per terra e si accovacciò accanto a lui, continuando a parlare. 
«So che può sembrare da incompetenti, ma io odio questa cosa delle profezie. Va avanti da generazione in generazione, e sono pronto a scommettere che mia mamma mi obbligherà a fare lo stesso con i miei figli. Il punto è che la maggior parte della gente non sa che dietro a questa faccia da mostro c'è una persona che vuole essere capita, anzi, c'è una persona.» Tony singhiozzò, e Thom si apprestò a consolarlo quando lo Chef si alzò tutto d'un tratto e cominciò a piagnucolare. Enormi lacrime cadevano al suolo, creando delle gigantesche onde. Thom quasi affogò, ma Tony lo prese -nuovamente- per lo zainetto e lo tirò su, scusandosi. 
"A quanto pare questo mostro non è poi così mostruoso." pensò Thom tra sé e sé, mentre Tony si asciugava le guance. 
«Ho trovato!» esclamò Thom, scendendo per terra e chiamando lo Chef Tony a sé. «Sono pronto a scommettere che se ti scusi con l'esercito, potrai andartene in pace e continuare a vivere la tua vita come più ti piace.» e così accadde. Lo Chef Tony si scusò e ritornò a casa sua, dove disse esplicitamente a sua mamma di smetterla con questa cosa delle profezie. 
Alla fine la predizione fu reale: vi fu un mostro, un paladino della giustizia e un grande cambiamento. Difatti tutte le città fruttifere si unirono in una sola città, chiamata Macedonia, dove la pace e la serenità regnano incontrastate. 
 
                                                                            THE END
  
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