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Autore: _HappyCloud_    24/08/2012    12 recensioni
< allora? com'è che ti chiami? > chiese il ragazzo, continuando a curarle la caviglia.
< è buona educazione presentarsi prima di domandare >
< sono un pirata. i pirati non sono le persone più educate del mondo, adesso forza dimmi il tuo nome senza fare storie >
< è Lucy H-...solo Lucy > iniziò, dimenticandosi del cognome che ormai non faceva più parte di lei.
< Lucy...che nome noioso! >
< sta zitto! >
< ahahah, io sono Natsu, Natsu Dragneel. questa è la mia nave, "Fairy Tail", io sono il capitano dei Pirati del Drago > si vantò, donandole un enorme sorriso orgoglioso. Fu abbastanza da far perdere un battito al suo cuore.
Se non si è capito è una NALU! traduzione della fanfiction inglese "The Princess and the Pirate" di LeeSUP. RAGAZZI SI TORNA IN PISTA!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era peggio di prima. Lucy potè avvertirlo appena si svegliò. Lo stomaco le doleva e riusciva a sentire il battito cardiaco pulsarle nella mano gonfia. Almeno non era più bagnata il che era un bene… in effetti sentiva intorno a lei un confortevole calore. La sua mente ancora insonnolita incominciò ad elaborare che si stesse svegliando, così aprì gli occhi.

 

Oh, ecco perché, era sul letto con le braccia di Natsu intorno al corpo.

 

Già. Niente di strano.

 

Niente di niente.

 

Click.

 

Sbattè le mani sul petto del ragazzo, pentendosene immediatamente quando una scarica di dolore le attraversò la mano e la forza della sua spinta fu sufficiente a scaraventarli entrambi giù dal letto. Lucy riusciva ad immaginare che non fosse stato piacevole quel colpo nemmeno sul suo petto. Capitolò dal bordo del letto, sentendo Natsu colpire il pavimento dall’altro lato.

 

Ok, probabilmente non era il modo più gentile per svegliarlo ma non poteva invadere il suo spazio personale in quel modo mentre lei era priva di sensi. Era praticamente uno stupro…anche se stava solo cercando di riscaldarla.

 

Va bene, era stata una stronza per aver fatto una cosa del genere ma era stata una reazione onesta da parte sua…

 

< …ow… > sentì un piccolo gemito provenire dal capitano < buongiorno anche a te… >

 

Lei rise leggermente del suo sarcasmo e si mise in una posizione più comoda sul pavimento; non aveva la forza per rialzarsi al momento.

 

< hey, siete svegli? Siamo pronti ad andare quando lo siete voi > era la voce di Gajeel questa volta.

 

< oh, siamo arrivati? > chiese Lucy a Natsu, che si era alzato annuendo in sua direzione. Sembrava ancora decisamente spossato, Lucy era riuscita a dormire durante la notte mentre lui aveva l’aria di non aver chiuso occhio per niente.

 

< si, è arrivata l’ora di andare a sentirci meglio > con questo alungò una mano in sua direzione che lei accettò con gratitudine. Per un momento barcollò ma fortunatamente fu questione di un secondo, poteva riuscire ad usare la forza che le rimaneva per arrivare dal medico, non poteva essere troppo lontano.

 

< bene, andiamo! > disse abbastanza forte da poter essere sentito da Gray. Si mise la bandana che Lucy osservò per qualche istante. Doveva essere un inferno portare una bandana nera con quel caldo, solo per nascondere la sua identità? Natsu le fece cenno di andare, rimanendole sempre vicino, e finalmente uscirono da quella stanza, alla luce del sole.

 

Lucy avvertì istantaneamente le forza abbandonarla, faceva così caldo là fuori che le stava togliendo letteralmente il respiro. Poteva vedere la stessa reazione in Natsu, gli occhi che gli si chiudevano per la luce intensa. C’era un piccolo gruppo ad aspettarli lì fuori, solo Erza, Gray, Gajeel e Happy.

 

Lucy non era sicura del motivo per cui il gatto dovesse venire ma…sembravano tutti d’accordo. Galee fece cenno verso il bordo della nave, dove avevano saldato una larga rampa dal quale sarebbero potuti scendere senza usare la scala. Lucy per poco non si lasciò sfuggire una lacrima di gratitudine.

 

< il piano è di trovare un dottore, farvi curare e riuscire a farci avanzare anche qualche soldo. Potrebbe anche essere impossibile ma abbiamo tutti i giorno a che fare con l’impossibile. Andiamo > dichiarò Erza, segnalando che lei e Natsu sarebbero saliti per primi sulla rampa < cercate di resistere fino alla fine, non sforzatevi troppo. Se uno di voi due sviene, l’altro dovrà trasportarlo, questa volta non possiamo aiutarvi >

 

Natsu annuì, Lucy al seguito. Se Natsu fosse svenuto era spacciata! Almeno se fosse capitato a lei non sarebbe stato così difficile per lui trasportarla. Tremando al solo pensiero, Lucy non fece attenzione a dove metteva i piedi finendo per sbatterne uno contro il legno. Inciampò, ma solo per qualche secondo prima che la mano di Natsu l’afferrasse per il braccio per stabilizzarla.

 

< fai attenzione > fu tutto quello che disse, senza ancora lasciarle andare il braccio. Riuscirono a scendere senza ulteriori problemi e aspettarono che gli altri li raggiungessero, trasportando un enorme forziere che Lucy poteva solo supporre fosse pieno di soldi.

 

Ma esattamente quanto costava questa cura?

 

Vide Natsu voltare la testa verso la lunghezza delle banchine, notando un ragazzino: disordinati capelli neri, abbastanza pelle e ossa ma con gli occhi grandi e verdi che guardavano dritto verso di loro.

 

< siete pirati? > chiese avvicinandosi ma mantenendo comunque una certa distanza di sicurezza.

 

< no, siamo mercanti > rispose gentilmente Natsu.

 

< sembrate pirati. Non mentire se lo siete, non lo dirò a nessuno. Io trovo che i pirati siano una forza! > il bambino sorrise e Lucy non potè fare a meno di sorridere a sua volta. Non doveva essere un giorno più grande di 5 anni.

 

< ahhaha, si, i pirati sono forti vero?  E va bene ragazzino, che rimanga tra me e te, si siamo pirati >

 

< Natsu! > Lucy si trattenne dal dargli un pugno in testa, non era importante mantenere l’informazione segreta?

 

< davvero? Wow! Che forza! Dovreste portarmi con voi! Non devo vivere qui, potrei benissimo essere un pirata! > il bambino stava praticamente saltando per l’euforia ora.

 

< mi dispiace ragazzino, la barca è piuttosto piena al momento, ma potresti aiutarci se vuoi. Sai dirmi dove si trova il medico più vicino? > continuò Natsu, Lucy lo guardò parlare, sembrava essere bravo con i bambini. Non la sorprese considerando il fatto che qualche volta si comportava come tale.

 

< si! Sto andando lì proprio adesso per un controllo! Sono solo stato distratto dalla vostra nave pirata e dovevo venire a vederla da vicino! È sulla collina per la via principale. È una grande casa verde sulla sinistra…no, destra! È sulla destra. Non la puoi mancare perché c’è un grande cartello con scritto “dottore”  sulla porta >

 

< d’accordo, grazie piccolo > sorrise Natsu.

 

< vi aspetterò di fuori e dopo, visto che vi ho aiutato mi farete almeno fare un giro vero? > il bimbo se ne stava già andando come a voler dire che Natsu non aveva modo di opporsi alla faccenda.

 

< ahahah, come ti chiami, ragazzino? >

 

< Conner > si girò.

 

< d’accordo Conner, ci vediamo dopo >

 

Gli occhi di Conner brillarono; annuì entusiasta e corse via. Praticamente saltellando.

 

Lucy sorrise, la sorprese come qualcosa di così facile per un pirata potesse significare così tanto per un bambino.

 

< va bene, hai finito? Ora andiamo > brontolò Gajeel da dietro di loro. Natsu prese il braccio di Lucy e incominciò ad allontanarsi dalle banchine, dirigendosi a terra.

 

Gli ci volle moltissimo tempo per raggiungere la collina. Il sole bruciava e non rendeva affatto facili le cose ai due. Il pochi compagni che li stavano accompagnando avevano l’aria di volerli aiutare ma nessuno gli diede una mano. Non potevano permetterselo, lo sapevano.

 

< come stai? Ce la fai? > sussurrò Natsu. Probabilmente era il tono più alto che era riuscito a produrre. Erano finiti a supportarsi l’un l’altra mettendo un braccio intorno alla schiena dell’altro, sorreggendosi a vicenda il più possibile.

Lucy non aveva nemmeno abbastanza fiato per rispondere, si limitò ad annuire. Sentiva di voler cedere, non le ci era mai voluto tanto tempo per andare da qualche parte prima. Semplicemente camminare era un’impresa ardua. I piedi le sembravano eccessivamente pesanti.

 

Era decisamente pronta a mettere la parola fine a tutta quella faccenda.

 

Perciò quando vide la grande scritta “dottore” sulla grande costruzione, stava praticamente trascinando Natsu per tutto il sentiero mentre cercava di accorciare le distanze tra lei e il dottore il più velocemente possibile.

 

E finalmente eccoli là. Gray aprì la porta per tutti, permettendo a Natsu e Lucy di entrare dentro senza toccare niente. Per un breve istante Lucy si chiese dove fosse Conner, non aveva detto che li avrebbe aspettati fuori? Lucy scacciò via il pensiero.

 

Erza era già alla reception, chiedendo di vedere immediatamente un medico. A povera segretaria sembrò leggermente intimidita ma si mosse comunque alla svelta mentre Gray si sedeva, già con un aria decisamente annoiata. Il gatto…Happy…si arrampicò su di un’altra sedia, guardandosi intorno. Lucy ancora pensava che quel gatto fosse strano.

 

< ha detto che uno dei dottori sta effettuando una visita al momento. Sembra ci siano solo due dottori qui. L’altro arriverà immediatamente ma per ora voi due dovete andare in fondo al corridoio, prima porta a destra. State molto attenti a non toccare niente, farò loro presente la vostra situazione > disse Erza, avvicinandosi.

 

Lucy annuì, poi iniziò a dirigersi verso il corridoio, Natsu era stato stranamente silenzioso durante gli ultimi minuti e lei voleva sapere il perché, tutto quello che riusciva a sentire era un respiro leggero, che iniziava a suonare più come un affanno adesso. Forse era sull’orlo di svenire di nuovo. Riuscì a mantenere il passo svelto finché non raggiunsero la stanza. Tirandoselo dietro lo voltò in modo da farlo sedere sul letto presente nella piccola stanza. Le pareti bianche, il letto bianco, l’odore d’antisettico. Era decisamente come un mini-ospedale. Guardò Natsu che aveva la testa leggermente abbassata, dopo un po’ l’alzò portandosi una mano a coprire naso e bocca. Per un secondo pensò dovesse vomitare ma lui non si mosse di un centimetro.

 

< Natsu? Cosa c’è che non va? > gli chiese, sedendosi vicino a lui, le sue gambe erano stanche e sentiva di non poter resistere un altro secondo in piedi.

 

< …l’odore…è l’odore > mormorò, la mano ancora sulla faccia.

 

< …che cos’ha? È solo antisettico e disinfettante >

 

< no…non quello…c’è puzza di sangue…molto sangue >

 

Lucy rimase leggermente sorpresa dalla risposta. Era solo il piccolo studio di un dottore, certo era un palazzo di tre piani ma vi lavoravano solo due dottori. Non dovrebbe esserci un odore di sangue tanto forte come quello avvertito da Natsu. Non aveva senso. Glielo stava per chiedere quando qualcuno apparse sulla porta.

 

< buongiorno, sono la dottoressa Hadgins. So che siete stati contagiati dal Kiseichuu, abbiamo già discusso il pagamento con i vostri compagni fuori. Inizieremo il trattamento immediatamente. Quanto tempo è passato da quando siete stati infettati? > era una donna molto graziosa, con lunghi capelli biondi che le ricadevano sulla schiena.

 

< sono due giorni per me, ho contagiato lui circa sei ore dopo? > Lucy rispose, indicando Natsu, che stava stringendo gli occhi adesso.

 

Che cosa gli stava succedendo?

 

< va bene, e guardandovi posso intuire che il tuo punto di infezione è la mano mentre il suo è il petto? > continuò, avvicina dosi leggermente mantenendo comunque una certa distanza.

 

Lucy annuì in risposta, stava iniziando di nuovo a sudare. Iniziava di nuovo a fare un caldo tremendo.

 

< questo tipo di infezione è abbastanza complicata. Dipende principalmente dal sito di infezione. Nel tuo caso ci vuole più tempo perché le uova si spargano per tutto l’organismo. Invece, per il signore, è più complicato > continuò come se fosse un discorso di tutti i giorni, il suo viso inespressivo mentre parlava. Lucy sentiva che c’era qualcosa che non andava in lei, non le piaceva per niente.

 

< vedi, visto il punto d’ingresso è probabile che si trovino nei polmoni e visto che si tratta del petto potrebbero persino essere entrati nel sistema circolatorio vicino al suo cuore. Il cuore pulsa il sangue nel resto del corpo, perciò le uova sono circolate ovunque. In questo modo è più difficile rimuoverle. Dovrà sottoporsi ad un’operazione >

 

Gli occhi di Lucy si spalancarono. Operazione?

 

< cosa? Perché? > chiese, anche se la dottoressa Hadgins le aveva già spiegato il perché non potè fare a meno di essere shockata dall’andamento delle cose.

 

< Lucy vero? Se non hai capito ti spiegherò tutto dopo l’operazione, ma per adesso ti prego di non fare altre domande. Sono un dottore e ti assicuro che so cosa sto facendo, non è il primo caso che mi si presenta questo. Il tempo è fondamentale, più si aspetta e più rischiosa sarà l’operazione >

 

Rischiosa? Non si era mai detto che potesse essere un rischio; si doveva trattare semplicemente di una puntura veloce o qualcosa del genere. Non un operazione. Davvero il sito di infezione faceva così tanta differenza?

 

< sono arrivato! > un uomo apparve sulla porta. sembrava più gentile della donna. La sua espressione era più morbida e dava a Lucy una sensazione leggermente più rilassata. Aveva una barba ben curata ed era leggermente in carne. Quei due erano davvero sposati? Sembravano uno il polo opposto dell’altro.

 

< anch’io sono il dottor Hadgins, solo la versione maschile ahahhahah. Certo non bello come l’altra > scherzò, avvicinandosi con un sorriso < capisco che avete un problema da risolvere. Non si preoccupi signorina, faremo in modo che il suo amico sia rimesso a nuovo > allargò il sorriso in direzione di Natsu e Lucy si sentì rispondere automaticamente. Si sentiva più a sicuro nelle sue mani. Notò avesse portato con lui una barella.

 

< d’accordo figliolo, se riusciamo a farti sdraiare qui sopra poi ti puoi anche rilassare e lasciar fare tutto a noi > ancora una volta, il sorriso non sparì mai dalla sua faccia.

 

Natsu aprì di nuovo gli occhi, e osservò l’uomo. Per alcuni istanti non si mosse e Lucy iniziò a preoccuparsi, non sembrava fidarsi molto. Poi si alzò tremolante per andarsi a sedere sulla barella, sdraiandosi. Il suo viso si contorse mentre si avvicinava al dottore. Natsu non sembrava affatto contento.

 

< tesoro, portalo nell’altra stanza per favore > chiese l’uomo mentre la donna annuì educatamente iniziando a portar via Natsu. Immediatamente Lucy si alzò, posizionandosi di fronte la barella. La donna smise di spingerlo, guardandola con occhi annoiati.

 

< signorina, mi scusi, ma ho bisogno di prepararlo per l’operazione > dichiarò, la sua voce tranquilla che non la rassicurava affatto. Lucy abbassò lo sguardo su Natsu, che la guardava dal lettino. Lucy si portò di fianco la barella, sporgendosi per avvicinarsi a lui così che gli altri non potessero sentire e prendendogli anche la mano. Cercando di sembrare convincentemente una coppia in modo che i dottori non li avrebbero infastiditi per qualche minuto.

 

< starai bene? > chiese Lucy. Non poteva scrollare via la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato.

 

< non ne ho idea…non ho mai subito…un’operazione prima > mormorò lui, fissando la propria mano nella sua. Chiaramente non aveva colto cosa stesse facendo.

 

In più non era questo che Lucy stava cercando di chiedergli. Forse era maglio che lo lasciasse andare, sembrava che iniziasse ad essergli doloroso persino parlare.

 

< forse possiamo trovare un altro dottore con la cura? > sussurrò Lucy, guardandolo dritto negli occhi, cercando di far trapelare il messaggio.

 

< sta-tta >

 

Lucy sentì una vena pulsarle sulla fronte. La stava davvero prendendo in giro in un momento come quello?

 

< questo è…l’unico dottore…nei dintorni...saremmo morti…per quando…ne troviamo un altro > ogni parola usciva grattando prepotentemente nella sua gola.

 

Lucy annuì, sapeva avesse ragione eppure…

 

< signorina? > la voce del dottore suonava impaziente adesso.

 

Lucy si rialzò, dando inconsciamente una stratta rassicurante alla mano di Natsu prima di allontanarsi da lui. La dottoressa a quel punto iniziò di nuovo a spingerlo via, gli occhi di Natsu che la guardavano finché non scomparirono dietro la porta.

 

Lucy sentì il petto stringersi quando il ragazzo fu fuori dalla sua visuale. Qualcosa non sembrava giusto.

 

< d’accordo signorina, stia ferma solo un momento. Non vogliamo di certo ammalarci entrambi, giusto? La medicina è molto rara, non vogliamo di certo sprecarla > disse il dottore, avvicinandosi con un ago. Lucy non aveva ancora spostato lo sguardo da dove Natsu era scomparso. Sedeva immobile lasciandogli inserire l’ago nel suo braccio. A Lucy non erano mai piaciute le punture ma se era necessario per farla sentire meglio l’accettava senza pensarci due volte. Sentì la pressione del liquido entrarle nelle vene. L’effetto fu quasi immediato, sentì la sua temperatura abbassarsi e il dolore allo stomaco iniziò a diminuire. Questo la confuse ulteriormente. Era tutto qui?

 

< non capisco…perché non potevate fare una puntura anche a Natsu? > chiese, guardando attentamente il dottore.

 

< beh, vedi tesoro, se si trovano nei polmoni  molto più difficile da sterminare, in effetti dobbiamo proprio aprirlo e rimuovere le uova a mano. Se è solo nel sistema circolatorio è molto più facile > disse semplicemente.

 

< ora, se non ti dispiace, vado ad occuparti del tuo amico. Non preoccuparti > con un altro sorriso si voltò andandosene.

 

Lucy lo osservò allontanarsi nel corridoio. Per qualche momento rimase stordita finché non vide lampo color blu che la riportò alla realtà. Era una ragazzina, più giovane di lei di almeno quattro o cinque anni. Era veramente bellissima, lunghi capelli blu che arrivavano quasi al pavimento. Sorrise gentilmente a Lucy.

 

< ciao, il mio nome è Wendy > disse a bassa voce, era ovvio che fosse molto timida.

 

< ciao Wendy > Lucy cercò di non mostrare la confusione che sentiva al momento. Che ci faceva lì Wendy esattamente?

 

< sono la figlia del signor e la signora Hadgins…a dire il vero mi hanno adottata… > continuò Wendy, guardando la cartella clinica. Lucy trovò strano il modo in cui si riferiva a loro come signore e signora…e non mamma e papà…e anche senza il prefisso dottore.

 

< oh, ok > mormorò Lucy, ancora leggermente confusa del perché la figlia fosse lì. Stava giocando al dottore o qualcosa del genere? Che stava facendo con la cartella?

 

< che ci fai con la cartella clinica? > ed ecco che il suo cervello le faceva dire ad alta voce quello che dovrebbe solo pensare. All’inizio gli occhi di Wendy erano leggermente spaventati.

 

< …ti prego non dirlo ai miei genitori…mi piace ricontrollare quello che hanno fatto > le rispose praticamente sussurrando.

 

La mascella di Lucy cadde praticamente al suolo. Diceva sul serio? Una ragazzina riusciva a capire tutti i termini medici e le medicine appropriate per curare una persona? Era una follia…se era vero.

 

< davvero capisci tutto quello che c’è scritto? > Lucy non potè fare a meno di chiederlo, indicando con un cenno della testa la cartella clinica nelle mani di Wendy.

 

< ah, si ci capisco. Mi piace leggere i libri di medicina che ci sono qui perciò ho imparato in fretta > spiegò, ancora molto timida per l’intera faccenda.

 

< allora, cosa sta succedendo a me e a Natsu? > continuò Lucy.

 

< si, siete stati infettati da un kiseichuu, vero? Il pesce che impianta le uova nel sistema circolatorio dei mammiferi. I sintomi includono nausea, grave mal di stomaco, mal di testa e la tumefazione del sito d’infezione. A seconda del sito si possono presentare problemi respiratori o addirittura morte immediata. Questo solo se le uova entrano nel cervello però > snocciolò lei il discorso, quasi lo stesse leggendo direttamente da un libro.

 

Questo spiegherebbe i problemi respiratori di Natsu, grazie a Dio non gli aveva toccato la testa quando l’aveva afferrata. Avrebbe ucciso il suo Capitano!

 

< la cura non ci mette molto ad uccidere le uova, il tuo amico sarà fatto entrare qui tra circa cinque minuti > mormorò Wendy guardando qualcosa nella cartella clinica.

 

< perciò…è per questo che è stato portato in sala operatoria? > chiese Lucy ancora fissata sul fatto che Natsu dovesse andare ma non lei. Qualcosa le diceva di fidarsi della ragazzina, sembrava onesta e gentile.

 

La sua reazione non fu quella che Lucy aveva sperato. Fu solo per mezzo secondo ma i suoi occhi si spalancarono mentre leggeva il foglio, sembrava molto contrariata. Wendy si voltò, nascondendo la sua espressione a Lucy. L’atmosfera intorno alla ragazza cambiò totalmente. Era diventata molto pesante e sembrava che stesse parlando in automatico.

 

< la procedura è molto rischiosa > furono le sue ultime parole prima di uscire dalla stanza. Lucy deglutì rumorosamente.

 

Perché tutti continuavano a ripeterlo?

 

 

 

Natsu continuava a sbattere gli occhi che gli bruciavano come mai prima. Da quando erano entrati in sala operatoria l’odore di sangue era diventato insostenibile, gli occhi non la smettevano di lacrimargli. Natsu aveva pensato fosse male prima. Era uno degli odori che non riusciva a sopportare, specialmente in dosi così forti. Qualsiasi cosa avesse un odore troppo intenso non lo sopportava.

 

Gli avevano già iniettato qualcosa che gli offuscava i sensi e gli rendeva quasi impossibile muovere i muscoli. Natsu presuppose che eventualmente l’avrebbe fatto addormentare. Le erano state fatte all’incirca tre punture prima che il secondo dottore entrò nella sala. I due si scambiarono un consenso silenzioso, l’uno che semplicemente annuiva all’altra. Sembravano estremamente felici.

 

< pensare che saremmo stati così fortunati. Due colpi grossi in un giorno? > parlò il dottore, si muovevano nella stanza fuori dalla visuale di Natsu, prendendo attrezzi.

 

< beh, quello di prima era stato programmato da mesi, ricordi? Questo invece è stato un puro colpo di fortuna. Pensare che ha addirittura lo stesso gruppo sanguigno dei quattro principali offerenti! > rispose la donna.

 

< peccato per tutte queste cicatrici però, il tessuto cicatriziale sugli organi non sarà una bella veduta >

 

Parlavano piano tra di loro ma Natsu aveva sentito ogni parola. Si accigliò, di cosa stavano parlando?

 

< già, ma è molto in forma e sano. Beh, lo sarà dopo questo ahahah > parlò l’uomo e Natsu avvertì un ago entrargli nel petto. Sobbalzò, poteva sentire il dolore ancora molto chiaramente, specialmente quando gli avevano infilzato rudemente l’ago nella ferita. Tuttavia il suo corpo si rilassò dopo qualche secondo, e in tutta onestà Natsu potè dire di sentirsi decisamente molto meglio. La pelle rossa e squamosa sul suo petto aveva addirittura incominciato a sparire davanti i suoi occhi.

 

< allora, che organi possiamo usare? > chiese il dottore a sua moglie, togliendo l’ago dl petto di Natsu.

 

< beh, c’è un principe a Branith che ha bisogno di due reni, è disposto a pagare una bella cifra. Poi c’è un ricco signore a Hindensville che ha bisogno di un cuore e sua moglie di un fegato. Un’altra donna a Villmon ha bisogno disperatamente di un pancreas. Sono tutti di tipo AB, proprio come lui > lesse da un foglio la donna.

 

Natsu strinse gli occhi mentre guardava il soffitto. Proprio come chi? Natsu era di gruppo AB, lo sapeva bene eppure non riusciva a seguire bene la conversazione. Non aiutava che tutta quella roba che gli avevano iniettato lo faceva sentire così insonnolito. Che diavolo stavano dicendo? Che era tutta questa conversazione sugli organi? Natsu sobbalzò quando qualcosa di freddo gli fu messo sullo stomaco. Guardando in basso potè notare che il dottore aveva iniziato a legarlo. Le fibbie erano fredde sulla sua pelle. L’uomo continuava a tirare fortemente finché non riuscì quasi a sentire la circolazione bloccarsi. Poi si diresse vicino la testa di Natsu, spingendola  in modo che la guancia del ragazzo toccasse il lettino. Legò anche la sua testa. Non gli avevano detto nemmeno una parola da quando era uscito dalla stanza dove si trovava Lucy.

 

A che diamine servivano tutte quelle restrizioni? Il dottore si spostò lasciando Natsu a guardare per la stanza. Fu in quel momento che lo stomaco di Natsu si contorse, c’era qualcun altro sul letto nell’angolo della stanza. C’era sangue che scivolava dai bordi per riunirsi in una pozza sul pavimento. Non c’era da stupirsi che la stanza puzzasse tanto. Era un corpo piccolo, solo un bambino. Il suo piccolo torace era stato lasciato aperto, il suo letto abbandonato con noncuranza in un angolo. Gli arruffati capelli neri gli coprivano per la maggior parte gli occhi. Natsu riconobbe il suo odore, il fiato gli si mozzò in gola.

 

< Conner? >

 

 

 

Note

 

 

Oooooooook!!! Mega-cliffy questa volta!!!

Mi sa che per cattiveria vi faccio aspettare tanto và ù.ù *inserisci qui una risata malefica*

 

Allooooora…abbiamo incontrato la piccola Wendy, che penso tanto piccola non sia qua…forse avrà 15-16 anni? E poi vediamo finalmente Lucy stare meglio, ma anche Natsu ora sta meglio! O almeno per il momento…

 

Chissà cosa succederà? Ehhhh chi lo sa, chi lo sa!

 

E con il prossimo capitolo inizieremo a soffrire l’attesa tutti insieme ç.ç

 

E che altro dire?? Ma niente!!!

Lascio parlare voi! Con pareri e supposizioni sul prossimo capitolo! Ce la farà CAPITAN OVVIO ( Krizia mannaggia a te! Non riesco a chiamarlo in un altro modo ormai XD) a tenersi gli organi tutti per sé? (tranne il cuore, quello spetta di diritto a Lucy shi shi ù.ù)

 

Al prossimo capitoooolo!

  
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