... Sono i guai che trovano me

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La colazione a casa Potter era decisamente caotica, come in ogni casa al mattino: tutti sono piuttosto di corsa e agguantano un biscotto e cercano di inzupparlo nel latte mentre sono già con una gamba fuori dalla porta. Ma, la villetta a Godric's Hollow, dal giardino piccolo ma rigoglioso, era nella confusione più totale. Di certo c'entrava la magia.
« James! Perchè tua sorella è coperta di pappa
d'avena?! »
Ginny guardava il maggiore dei suoi tre figli con un piglio piuttosto arcigno e con la punta del piede batteva fastidiosamente sul pavimento.
« Oh, è sempre colpa mia. Non potrebbe esserselo rovesciata da sola?! »
Aveva uno sguardo che ad un primo sguardo poteva sembrare innocente, ma sua madre lo conosceva troppo bene.
« Certo. Una bambina di un anno che solleva la ciotola di pappa d'avena di Albus e se la lancia addosso. Mi spiace, James, non mi freghi. Sono cresciuta con due tra i più grandi furbastri mai conosciuti nel mondo magico. »
James sbuffò, ma subito ebbe un'illuminazione.
« Beh, è ovvio che è stato Albus, no? E' la sua pappa d'avena quella sulla faccia di Lily. »
Era visibilmente soddisfatto. Per un bambino di quattro anni, quello era davvero un ragionamento che non faceva una piega.
Albus guardava con astio il fratello maggiore e aveva cercato di convincere la madre.
« Mamma, non è vero. E' stato James! »
« Sempre il solito frignone! » lo zittì James, facendogli una linguaccia.
« Riusciamo a fare una colazione normale almeno una mattina? Vi sto forse chiedendo troppo? Sempre che combini guai, James! »
Il bambino smise di tartassare il fratellino e incrociò le braccia al petto, corrucciando la fronte.
In quel momento entrò un giovane uomo, dai capelli neri ed indomabili che si fermò a guardare la scena che gli si presentava davanti, cercando di non farsi scoprire dalla moglie a sorridere troppo.
« Che cosa è successo qui? Quale calamità naturale ha messo a soqquadro la cucina? »
La vocina acuta e dolce della piccola di casa irruppe in un: « James! »
« Sei proprio un combina guai, James Sirius Potter! » rise Harry. « Devi aver preso da tuo nonno e dal suo compare, da ciò che mi hanno raccontato. »
« Ma papà, non è colpa mia. La pappa d'avena di Albus era sulla traiettoria sbagliata per il mio scherzo. Alla fine è colpa sua che l'ha messa lì. Vedi? Non sono io che faccio i guai, ma i guai che mi rincorrono. »
A quelle parole, Harry non potè fare a meno di sorridere e di ripensare a quanto, in realtà, suo figlio avesse preso anche da lui.


« Non vado in cerca di guai. Di solito sono i guai a trovare me. »

 

E' da una vita che non pubblico qualcosa, lo so, ma sono alle prese con tante piccole cosette, come amministrare un numero spropositato di pagine ._.
E tra l'altro, con la cara Libra sto scrivendo una Fanfiction Harmony davvero, beh... leggetela, che facciamo prima ;) Si chiama "Ti piacerebbe restare per sempre?" :)

Comunque, questa Slice of Life la trovate anche sulla mia pagina facebook -> The elder wand <-... se vi va, seguitemi anche lì ;)
Ok, sono ovunque, avete ragione.
Passiamo alle cose serie. Che ne dite di questa storia? Spero si capisca il riferimento alla battuta che Harry pronunciò nel 'Prigioniero di Azkaban". Solitamente, si accomuna Harry a Albus Severus, per l'indole mite, per il colore degli occhi, ma mi è piaciuto divertirmi ad immaginare una sorta di legame anche col maggiore di casa Potter, il vivacissimo James Sirius.
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

Baci,
HermyLily89