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Autore: Mistral    08/03/2007    8 recensioni
“Fin dove pensi possano spingersi due amici senza compromettere il loro rapporto?”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare

Prima di iniziare, vorrei fare una piccola premessa: l’ispirazione per questo brevissimo scritto mi è venuta da una chiacchierata con un amico, cui vorrei dedicare questa one-shot, e leggendo la fic intitolata “Sì, lo voglio!” di Elyxyz (che trovate qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=121300 e che consiglio a tutti di leggere, perché merita davvero).

Mi rendo perfettamente conto che il racconto nell’insieme può apparire un po’ particolare e i personaggi risultare  molto più che un po’ OOC, ma questo per me è una sorta di esperimento… spero lo apprezzerete.

Buona lettura!

 

8 marzo 2007

 

Lovers or Friends?

 

 

“Fin dove pensi possano spingersi due amici senza compromettere il loro rapporto?” La domanda di Lisa Cuddy giunse inaspettata al diagnosta, arrivato nell’ufficio della dirigente con la sua solita aria strafottente e un po’ annoiata, pronto a sorbirsi l’ennesima sfuriata del suo capo con un sorriso stampato in volto e la battuta pronta sulla punta della lingua.

Ma, nonostante l’iniziale sorpresa, House non impiegò molto a riprendersi e, appoggiando tutto il suo peso sul bastone, sorrise alla donna, la testa reclinata su una spalla. “Che c’è Cuddy? Hai il ciclo e gli ormoni ti hanno dato alla testa?”

“Ma tu non riesci proprio ad essere serio per due minuti di seguito, eh?” ribatté lei, fissando gli occhi chiari in quelli del suo interlocutore.

Il sorriso del medico si allargò. “A-ah! Avevo ragione allora!” esclamò, puntandole un dito contro.

Lisa roteò gli occhi. “No, evidentemente non ci riesci… e comunque non hai risposto alla mia domanda”

“Scusa, qual era la domanda?”

La donna sospirò e scosse la testa. “Non fare l’idiota, so benissimo che sai perfettamente quello che ti ho chiesto - solo che ti diverte vedere il mio imbarazzo nel chiederti una cosa del genere. Ma non ho intenzione di darti questa soddisfazione, non stavolta, almeno”

“Fin dove possono spingersi due amici, eh…?” ripetendo le parole pronunciate da Lisa poco prima, House le si avvicinò, raggiungendola al centro della stanza, dove lei stava in piedi a braccia conserte; quindi iniziò lentamente a girarle attorno, facendo scorrere il suo sguardo indagatore sul suo corpo, mentre proseguiva. “Cos’è, una proposta indiretta di fare sesso? Con me non hai bisogno di ricorrere a questi trucchetti, Cuddy!” Si fermò di fronte a lei e le sorrise, esaminando la scollatura profonda del vestitino nero che la donna indossava sotto la giacca color avorio. “Avanti, sputa il rospo…”

La dirigente si strinse nelle spalle. “Non c’è altro. Vorrei solo che rispondessi sinceramente a questa domanda. Perché devi sempre cercare tra le righe sottintesi che non ci sono?”

“Eh già, hai ragione, a volte la mia immaginazione è troppo fervida…” le rispose House, con ben più di una nota canzonatoria nella voce “Tu vuoi solo sapere se penso che due amici siano liberi di fare sesso quando vogliono, ma non hai nessuna intenzione di farlo con me! La tua è una semplice curiosità… che scemo sono stato ad illudermi!” concluse con fare melodrammatico.

Lisa si passò una mano sul viso, con aria afflitta. “Perché diavolo mi è venuto in mente di chiedere a te una cosa del genere?” domandò, più a sé stessa che a Greg.

Ma lui le rispose comunque, recuperando in un attimo la sua solita espressione impertinente. “Elementare Cuddy! Perché sei innamorata pazza del sottoscritto, anche se non lo vuoi ammettere, e il tuo più grande desiderio è andare a letto con me”

“Sì, certo, come no… adesso vuoi farmi la cortesia di rispondermi e poi tornartene nel tuo ufficio a giocare al Game Boy?”

“Allora ho anche la tua autorizzazione, che bello!” esclamò House, con un radioso sorriso “Così non mi romperai più le scatole… devo solo rispondere a quella domanda, giusto?”

Cuddy alzò gli occhi al cielo e sospirò. “Giusto…”

“Beh, diciamo che come quesito non è niente male - di sicuro molto più interessante di certi casi che mi appioppi ogni tanto…” iniziò il diagnosta, sedendosi sulla poltrona di Lisa e allungando le gambe sulla scrivania, il tutto sotto lo sguardo attonito di lei “Alla fine credo che tutto dipenda dalle parti in gioco; se hai a che fare con una persona razionale non c’è nessun problema, basta mettere in chiaro come stanno le cose. Ma se dall’altra parte c’è un emotivo che vive di illusioni… beh, dammi retta: cambia amico, è meglio. Tanto per sapere… chi è il fortunato?” Nel formulare l’ultima domanda, House lanciò alla donna uno sguardo penetrante, che la fece quasi rabbrividire tanto era intenso.

Ma Cuddy era una persona forte, abituata a celare le sue emozioni, così nulla trapelò dal suo sorriso mentre si accomodava sull’angolo della scrivania e accavallava elegantemente le gambe, offrendo al diagnosta (forse involontariamente o forse no) un’ottima visuale delle sue cosce. “Te l’ho già detto: è solo curiosità”

“Tutti mentono, sempre e comunque, su qualsiasi cosa”

“Può essere. Sta di fatto che ora io non sto mentendo”

Greg accennò un mezzo sorriso: quanto lo divertivano quei botta e risposta con lei! “Va bene, per questa volta ti credo”

Lisa sorrise di rimando. “Che magnanimità, dottor House! Adesso però ritorniamo al nostro discorso. La tua teoria mi piace… quindi: ammesso e non concesso di trovare un partner adatto, fin dove arriveresti?”

Il diagnosta riportò le gambe a terra e strinse le labbra in un sorriso soddisfatto. “Ammesso e non concesso di trovare un partner adatto… formula impegnativa, vuol dire tutto e niente…” si appoggiò all’indietro allo schienale della poltrona e fece un paio di giri su se stesso. Poi d’improvviso si bloccò e fissò nuovamente i suoi occhi di ghiaccio su Lisa. “Bene, ti racconto una cosa”

“Sentiamo…” La donna puntellò le mani dietro di sé e spostò il peso sulle braccia, rovesciando infine la testa all’indietro.

“Quando i ragazzi giapponesi parlano delle loro esperienze sessuali, utilizzano una forumletta piuttosto stupida, ma molto utile: l’ABC. In questa formula A sta per bacio, B per petting e C per sesso”

“E con ciò?”

“E con ciò, mettendo bene le cose in chiaro con il tuo amico immaginario…” una punta non troppo velata di sarcasmo nella voce indicava quanto poco Greg credesse alla versione di lei “…puoi arrivare tranquillamente alla A o anche alla B. Tenderei però ad evitare la C, sai non…”

“Perché?” la domanda lo spiazzò: non era l’interrogativo di uno che non ha capito nulla, era il quesito lucido di chi sa benissimo dove andrà a finire il discorso, ma non ne è soddisfatto e vuole sentire delle motivazioni articolate e convincenti.

House scosse lievemente il capo, ragionando tra sé; in fin dei conti aveva davanti Lisa Cuddy, non una donna qualsiasi. E da lei non ci si poteva aspettare altro. Era per questo che si era guadagnata il suo rispetto, non solo per le sue più che notevoli tette… “Il sesso cambia tutto, Cuddy”

A quella frase fu Lisa a sorridere, fissando il diagnosta con una luce indefinibile negli occhi cerulei. “Non accetto una risposta del genere da te, House. Tu non ti sei mai arreso davanti all’evidenza e hai sempre lottato anche contro l’impossibile per raggiungere i tuoi obbiettivi – quindi adesso non mi puoi liquidare con una sentenza da quattro soldi come quella”

Sentendosi provocato, Greg ricambiò lo sguardo di lei. Rimasero per qualche secondo occhi negli occhi, cielo e mare mai così vicini e mai così lontani, uniti e divisi da quella sottilissima linea di tensione sull’orizzonte. Nessuno dei due cedette, perché cedettero entrambi nello stesso istante, ponendo fine di comune accordo a quel silenzioso scontro di forze.

“Ehi! Non intendevo dire che non puoi portarti a letto il tuo migliore amico!” Come sempre, il diagnosta dissolse la serietà del momento con una battuta – e per una volta lei gliene fu grata. “Solo che la cosa diventa un attimino più complessa, perché sei costretto a prendere una decisione: amici o amanti?”

“E non sempre si può o si vuole rispondere”

“Capisci perché io preferisco mantenere le distanze? Stando da soli si evitano un sacco di problemi”

Lisa lo fissò, sorpresa da quelle parole. Per un attimo le era sembrato di scorgere come in un lampo uno scorcio dell’intimo dell’uomo che le stava di fronte, che conosceva da una vita e che pure non era mai riuscita a comprendere; ma poi, rapido come si era creato, quello squarcio nella sua corazza di impenetrabilità si era richiuso, e House era tornato ad essere l’enigma affascinante e indecifrabile di sempre.

La donna chinò il capo, non riuscendo a spiegarsi il motivo del peso che improvvisamente sentiva gravarle addosso, sul volto un sorriso tirato. “Ci sono cose nella vita che non si possono controllare, House… tutto scorre, tutto cambia e la corrente non si può fermare. Il massimo che si può fare è tentare di dirigere la barca dove si vuole, provando a sfruttare al massimo le opportunità che ci vengono offerte…”

Il diagnosta aggrottò le sopracciglia, non capendo che direzione avessero preso i pensieri di Lisa. Inutile dire che la cosa lo infastidiva parecchio, oltre al fatto che parlare con lei se non era al massimo della sua forma non era affatto divertente. “Ehi Cuddy, gli ormoni ti fanno proprio un brutto effetto, vedo…! O magari è perché sei incinta?”

La dirigente non reagì alla provocazione, anzi sembrò ignorarla; sorrise appena e proseguì la sua riflessione, puntando gli occhi in quelli di Greg. “Tu dici che non vuoi legarti a nessuna donna, ma i sentimenti sono incontrollabili… non puoi decidere quando e di chi innamorarti. Oppure pensi di essere in grado di fare anche questo?”

“È una sfida?”

Cuddy si strinse nelle spalle, sorridendo, questa volta con più convinzione – si era già pentita del momento di debolezza che si era concessa di fronte ad House. “Prendila come vuoi…”

Il diagnosta sembrò riflettere, mentre si alzava in piedi e si avvicinava a Lisa, ancora seduta sulla scrivania. “La prenderò come il vaneggiamento di una donna incinta, che ne dici?”

“House, per l’ultima dannatissima volta: non sono incinta”

“Sì, sì, dicono tutte così… ma le tue tette non mentono. Guarda qua!” ribatté lui, toccandole il seno con l’impugnatura del bastone.

“Smettila idiota!”

“Sbalzi d’umore… un altro segno di una gravidanza in corso…” ridacchiò House, allontanandosi da una Cuddy furente. “Non puoi ingannare il tuo medico… e ora, se permetti, vado a vedere la TV, sta per iniziare la mia soap preferita”

“Aspetta un attimo!” lo richiamò Lisa, balzando giù agilmente dalla scrivania “Ho un’altra domanda da farti”

“Oh no! Un’altra domanda…” si lamentò il diagnosta, allargando le braccia “Non era nei patti, però… sei scorretta…”

Ma tutte le sue proteste si spensero quando, voltatosi, incontrò lo sguardo serio della donna. “House, per una volta, ti prego di rispondermi sinceramente: hai affermato prima che, se si mettono le cose in chiaro, potresti anche arrivare a fare sesso con un’amica. Allora…” Lisa si interruppe un attimo, come a riordinare le idee, poi trasse un respiro profondo e proseguì “…allora se te lo chiedessi verresti a letto con me?”

Greg spalancò gli occhi, non riuscendo a trattenere la sorpresa: tutto si sarebbe aspettato tranne che una richiesta del genere. Di nuovo, però, il suo autocontrollo riprese velocemente il sopravvento e il suo cervello gli fornì in fretta la battuta sarcastica con cui uscire da quella situazione che si era fatta troppo imbarazzante. “Hai detto bene: potrei fare sesso con un’amica” ribatté, calcando sull’ultima parte “Ma dimentichi che noi non siamo amici, Cuddy, solo colleghi... e poi…” proseguì afferrando la maniglia “…non mi piace andare con le donne incinte…”

“Quante volte te lo devo ripetere?!” esclamò la dirigente, incenerendo House con lo sguardo “NON-SONO-IN…”

“Tutti mentono! Ricordatelo!” la interruppe lui, sollevando il bastone e agitandolo all’indirizzo di Lisa con fare da maestro elementare - ancora una volta lo scudo dell’ironia l’aveva salvato. Vedendo Cuddy sempre più furiosa, House si ritenne soddisfatto: tutto era tornato alla normalità, quindi poteva andare di nuovo a stravaccarsi nel suo ufficio. Sorrise alla donna e poi si chiuse rumorosamente la porta alle spalle, sparendo nel corridoio.

Rimasta sola, Lisa trasse un profondo sospiro e scosse la testa: Greg non sarebbe cambiato mai. Ma in fondo andava bene così.

È vero, era stata respinta e questa era una mazzata non indifferente per il suo amor proprio, ma da uno come House avrebbe dovuto aspettarselo.

Si buttò sulla poltrona, allungandosi contro lo schienale e incrociando le braccia. “Mi è andata male” constatò “Ho voluto fare il passo più lungo della gamba, giocando l’asso senza sapere che carte avesse in mano lui… ho rischiato e ho perso, pazienza! Certo che però…” una smorfia di disappunto le contrasse il viso “…certo che però avrebbe anche potuto essere un po’ più delicato! Anche se in effetti la delicatezza non è mai stata tra le qualità di Gregory House…”

Si sollevò e prese la penna, facendola girare tra due dita “Bastardo! Un cinico, bastardo, misantropo da un milione di dollari…” scosse la testa “Ma ne vale la pena, per lui ne vale la pena…” concluse infine. Un sorriso le illuminava il viso mentre dedicava la sua attenzione a quella noiosissima pila di scartoffie arretrate.

 

   
 
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