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Autore: visbs88    24/08/2012    2 recensioni
Era davvero carina con le sue guance rosse, lo sguardo colmo di gaiezza e il suo sorriso entusiasta. Pareva emanare una luce calda e brillante come quella del sole, pensava Sesshomaru camminando al suo fianco o più spesso dietro di lei –perché quando Rin vedeva qualcosa di kawaii, fosse anche solo un peluche, correva avanti con esclamazioni gioiose che prima di allora lui aveva sentito solo sulle labbra delle bambine.[…]
Raccolta di quattro capitoli, ognuno formato da sei piccole fanfiction. Quattro stagioni, ventiquattro frammenti di amore e di tenerezza per raccontare una storia semplice e –si spera– dolce con protagonisti Sesshomaru e Rin.
[Scritta per la Fluff Fest Challenge indetta da Oy___ sul forum Contest & Challenge Mania]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FOLLOWING THE HAPPINESS

 
Challenge: Fluff Fest Challenge indetta da Oy___ sul forum Contest & Challenge Mania.
Tabella: una per capitolo.
Titolo: Following the happiness.
Introduzione: Era davvero carina con le sue guance rosse, lo sguardo colmo di gaiezza e il suo sorriso entusiasta. Pareva emanare una luce calda e brillante come quella del sole, pensava Sesshomaru camminando al suo fianco o più spesso dietro di lei –perché quando Rin vedeva qualcosa di kawaii, fosse anche solo un peluche, correva avanti con esclamazioni gioiose che prima di allora lui aveva sentito solo sulle labbra delle bambine.[…]
Raccolta di quattro capitoli, ognuno formato da sei piccole fanfiction. Quattro stagioni, ventiquattro frammenti di amore e di tenerezza per raccontare una storia semplice e –si spera– dolce con protagonisti Sesshomaru e Rin.
Personaggi: Sesshomaru, Rin.
Rating: Giallo/14+.
Generi: Fluff, Romantico.
Avvertimenti: AU, Flash-fiction, Raccolta.
Pairing: Sesshomaru/Rin.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.

 

Capitolo 1 – Primavera

 
 
Noia.
La voce monotona del professore ronzava nelle sue orecchie. La classe era silenziosa e sonnolenta, e in qualsiasi altra tiepida mattina primaverile lo sarebbe stato anche lui; ma nonostante il suo stato d’animo all’apparenza fosse uguale a quello di tutti gli altri, nel suo petto il cuore batteva molto più forte del normale.
Scrisse qualcosa su un foglietto, poi lo piegò sino a renderlo minuscolo. Dopo aver esitato per qualche minuto, lo lanciò sul banco della ragazza davanti a lui.
Attese lasciandosi cullare dalla noia della lezione, e appuntandosi di tanto in tanto qualche parola che emergeva dal borbottio dell’insegnante, fino a quando il biglietto non tornò da lui. Fece in tempo a vedere un sorriso radioso sul volto di Rin, prima che lei tornasse a guardare di fronte a sé.
Le scritte spiccavano sulla carta.
“Usciamo insieme oggi pomeriggio? Sesshomaru”. “Sì, va bene!”.
Decisamente, non era stata un’ora di noia mal impiegata.

 
Calore.
Era davvero carina con le sue guance rosse, lo sguardo colmo di gaiezza e il suo sorriso entusiasta. Pareva emanare una luce calda e brillante come quella del sole, pensava Sesshomaru camminando al suo fianco o più spesso dietro di lei –perché quando Rin vedeva qualcosa di kawaii, fosse anche solo un peluche, correva avanti con esclamazioni gioiose che prima di allora lui aveva sentito solo sulle labbra delle bambine.
E così l’aveva portato in pasticceria, in un negozio di giocattoli e in uno di animali, poi in una fioreria, ed infine al parco. Si sedette su una panchina, forse un po’ stanca suo malgrado, e Sesshomaru la imitò. Dopo qualche minuto passato in un silenzio imbarazzato, la prese per mano. La guardò solo dopo averlo fatto, per scoprire che ricambiava il suo sguardo con occhi pieni di lieta sorpresa. La vide arrossire e poi sorridergli.
Mai aveva sentito nel suo petto un calore così intenso.
 
Cicatrice.

Con la mano libera, Rin gli accarezzò la guancia destra, un’ombra di preoccupazione sul volto. Sesshomaru provò l’impulso di scostarsi, ma non lo fece.
- Come ti sei fatto questa cicatrice? - mormorò lei - E’ da tanto che me lo chiedo.
Era solo uno dei tanti ricordi di una situazione famigliare da schifo. Nulla di che, a parte un padre menefreghista, una madre persa e una nuova che non aveva niente a che fare con lui, e un odioso ragazzino adorato da entrambi i genitori.
- E’ stato mio fratello - disse piano in risposta dopo qualche secondo di silenzio. Lei sapeva –tutti quelli che lo conoscevano sapevano– che non erano mai andati d’accordo.
- Oh… sì, ho capito…
Sembrava essersi rattristata, e Sesshomaru desiderava tutto meno che quello. Ma non fece in tempo a trovare le parole adatte per cambiare argomento senza sembrare brusco, che lei tornò a sorridere dolcemente. Si fece più vicina.
- Sai, sei molto bello lo stesso - sussurrò prima di posare le labbra con delicatezza sulla cicatrice.
Non era in fondo un’enorme disgrazia averne una.
 
Primo bacio.
La strinse a sé con un braccio, al punto da sentire il suo cuore battere frenetico mentre con voce tremante gli sussurrava all’orecchio:
- Mi piaci moltissimo, Sesshomaru.
Si allontanò da lei quel tanto che bastava per poter ammirare i suoi occhi grandi e luminosi. Erano la prima cosa di Rin di cui si era innamorato, o forse la seconda dopo il suo sorriso. Erano bellissimi.
La baciò. Piano, senza impeto, perché le sue labbra a malapena dischiuse erano talmente delicate che aveva paura di farle male. Si accorse che le loro mani erano ancora strette l’una nell’altra.
Il sapore di Rin era dolce come il profumo dei suoi capelli. Le loro lingue si sfiorarono appena prima che le loro labbra si separassero, poi lei si strinse al suo petto senza nemmeno provare a nascondere l’intenso rossore sulle sue guance.
Sesshomaru chiuse gli occhi, lasciando che la felicità lo invadesse come mai gli era successo in passato.
 
San Valentino.
Fino a quell’anno, la festa di San Valentino per Sesshomaru non aveva mai avuto un senso: una volta finita la giornata, si ritrovava sempre ad avere tra le braccia una montagna di cioccolato che non aveva intenzione di mangiare e una scia di cuori infranti dietro di lui. I dolci venivano mangiati da suo fratello, e quello era l’unico favore che quel dannato ragazzino gli facesse durante tutto l’anno, ma le ragazze respinte erano un problema più serio: per più di un mese veniva guardato con occhi addolorati o astiosi, a seconda di come la prendevano, ovunque andasse dentro la scuola. Una cosa davvero seccante, senza dubbio: in fondo non era colpa sua se nessuna di loro gli piaceva.
Quella volta, tuttavia, almeno un problema gli fu risparmiato: quando nel cortile della scuola fu visto scoccare un tenero bacio ad una Rin più radiosa che mai, parecchie esclamazioni disperate si innalzarono al cielo, ma per fortuna a quel punto tutte si trattennero dal riversargli addosso una valanga di cioccolato.
 
Cioccolatini.
All’intervallo salirono insieme sul tetto della scuola e si rifugiarono nell’angolo più remoto che riuscirono a trovare. Solo allora Rin gli permise di aprire il pacchetto che gli aveva dato, benché il suo contenuto fosse ovvio.
- Spero che ti piacciano - mormorò lei arrossendo, mentre Sesshomaru guardava il regalo che, come previsto, consisteva in una scatola di cioccolatini. Ci mise tuttavia un paio di secondi a capire che erano di cioccolato bianco.
- E’ il mio gusto di cioccolato preferito.
E nessun’altra l’aveva mai indovinato, sebbene fosse piuttosto comune.
- Davvero? - domandò Rin sgranando gli occhi dalla contentezza. Sesshomaru annuì.
- Mangiamoli insieme - disse poi, apprestandosi ad aprire la scatola.
- Oh, no, sono solo tuoi…
- Rin. Era un ordine.
Lei scoppiò a ridere, e quel suono argentino gli colmò il cuore di gioia. La abbracciò e lei lo strinse talmente forte che quasi gli mancò il respiro.
- Ti amo, Sesshomaru!
Era come se fossero stati fidanzati da sempre, tanto si sentivano bene l’una con l’altro. Pareva impossibile pensare che si fossero dati il loro primo bacio solo il giorno precedente.
 
 
 

Spazio autrice:
In Giappone è usanza a San Valentino che siano le ragazze a regalare del cioccolato ai ragazzi di cui sono innamorate, lo specifico per chiunque non lo sapesse.
Ringrazio in anticipo chi commenterà questa mia piccola sciocchezza e chi anche solo la leggerà; mi sono divertita a scriverla anche se so che non è molto originale o profonda o altro. Aggiornerò la settimana prossima.
Un bacione, visbs88.
   
 
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