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Autore: visbs88    31/08/2012    1 recensioni
Era davvero carina con le sue guance rosse, lo sguardo colmo di gaiezza e il suo sorriso entusiasta. Pareva emanare una luce calda e brillante come quella del sole, pensava Sesshomaru camminando al suo fianco o più spesso dietro di lei –perché quando Rin vedeva qualcosa di kawaii, fosse anche solo un peluche, correva avanti con esclamazioni gioiose che prima di allora lui aveva sentito solo sulle labbra delle bambine.[…]
Raccolta di quattro capitoli, ognuno formato da sei piccole fanfiction. Quattro stagioni, ventiquattro frammenti di amore e di tenerezza per raccontare una storia semplice e –si spera– dolce con protagonisti Sesshomaru e Rin.
[Scritta per la Fluff Fest Challenge indetta da Oy___ sul forum Contest & Challenge Mania]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 – Estate

 
 
Vacanze.
Rin indossava un vestito giallo canarino, e aveva un fiocco dello stesso colore nei capelli. Sesshomaru era così immerso nelle proprie riflessioni –perché lei riusciva a fargli piacere un colore che di solito lo infastidiva? Perché solo a lei stava così bene quella tinta abbacinante?– che per poco non sentì la vocina limpida che gli domandò timidamente:
- Ti va di andare in vacanza insieme? Ho una casa al mare.
In realtà, lui adorava la montagna, ma qualcosa –l’abbigliamento di Rin? La sua personalità? Il calore che emanava?– gli suggerì che per lei non era affatto lo stesso. Prima ancora di aver davvero deciso annuì in silenzio.
Barcollò pericolosamente quando la ragazza lo abbracciò con slancio, e anche se alla fine riuscì a mantenere l’equilibrio rischiarono di finire lunghi distesi sul marciapiede. Qualcuno vicino a loro rise e Sesshomaru avrebbe voluto girarsi a guardare chi fosse, ma un lungo bacio scoccatogli da Rin glielo impedì. D’altronde, non era così importante.
- Sono così felice che tu venga! Saremo solo noi due, ma ci divertiremo un sacco, promesso! Oh, la spiaggia è così bella, e…
Non gli occorreva di certo una descrizione dettagliata del posto per capire che sarebbe stato, in fondo, fantastico. Bastava Rin a renderlo tale.
 
Mare.
Non faceva poi molto caldo, o almeno non dopo aver fatto un lungo bagno, pensò Sesshomaru distendendosi sull’asciugamano steso sulla sabbia. Attese che Rin facesse lo stesso, ma ciò non accadde: la ragazza preferì salire direttamente sopra di lui, e subito dopo si mise a ridere. Con tutte le probabilità trovava molto buffa l’espressione stupita del suo fidanzato di fronte ad un simile gesto.
Sesshomaru gettò qualche rapida occhiata a destra e a sinistra, sicuro di trovare persone che li osservavano indiscrete, ma scoprì che passavano quasi inosservati in mezzo al caos della spiaggia. A quel punto tornò a prestare attenzione ai capelli fradici di Rin che gli solleticavano il volto, al profumo di sale che su di lei gli sembrava stranamente gradevole, a quel corpicino esile e sottile che era poggiato sul suo.
La baciò, e nel contempo ammise a se stesso di star cominciando seriamente a venerare il mare.
 
Scommessa.
Era arrivata e passata la loro prima, semplice cena in quel piccolo appartamento tutto per loro. Dalla terrazza potevano vedere il mare luccicare sotto la luce chiara della luna, o per meglio dire lo guardavano abbracciati l’uno all’altra da almeno dieci minuti.
- Ti diverti, Sesshomaru?
Le rispose con un breve cenno affermativo.
- Domani facciamo dei castelli di sabbia, ne ho tanta voglia. Magari per una volta sarò più brava di te in qualcosa!
Era convinta che Sesshomaru eccellesse in tutto; in verità era bravo solo nello studio, nel calcio e a suonare la chitarra come cose rilevanti. Di sicuro però era competitivo e molto orgoglioso, e inoltre l’idea di una sfida con lei lo divertiva parecchio.
- Impossibile. Io sono invincibile.
- Scommettiamo? Vince chi fa il castello più bello!
Rideva. Ogni cosa era più magica, quando Rin rideva.
- Se il mio castello sarà il migliore, e lo sarà - le sussurrò all’orecchio - tu ti tuffi dagli scogli. Da sola.
Non avrebbe mai dovuto confessargli di aver paura di farlo; lui non accettava che lei temesse qualcosa, non insieme a lui. In quei meravigliosi occhioni scuri brillò una luce meravigliata e un po’ timorosa, subito sostituita da un’altra più maliziosa.
- Accetto, tanto vinco io! Se perdi tu, prima della fine della vacanza qui in casa ti faccio provare un mio bikini.
Che idea agghiacciante.
- Niente foto.
- No, d’accordo!
Già meglio.
- Accetto.
 
Castello di sabbia.
Alla fine erano stati sleali entrambi, con la differenza che nella slealtà lui aveva avuto più fortuna. O forse nessuno dei due aveva commesso scorrettezze, perché nella scommessa non avevano stabilito l’obbligo di non farsi aiutare da altri.
Di solito i bambini irritavano Sesshomaru. Troppo rumorosi e troppo stupidi, gli ricordavano suo fratello, ossia proprio una di quelle persone che avrebbe gradito dimenticare per sempre; ma quel giorno l’amara verità era stata evidente fin da subito: senza l’aiuto di quegli scriccioli, la sua sfida era persa. Solo quelle manine minuscole erano in grado di far stare la sabbia bagnata come volevano loro, senza che cedesse all’improvviso o si deformasse. Rin si era divertita molto più di lui a collaborare con loro, ed in fondo fu un bene, perché non se la prese troppo per aver reclutato quelli più scarsi.
Stavano ammirando i due castelli di sabbia. Quello di Sesshomaru era più grande, con una rozza merlatura, tante finestrelle costituite da conchiglie e pure quattro torrette; quello di Rin ne aveva solo una, tra le altre cose che lo rendevano evidentemente meno bello.
- Agli scogli - le soffiò all’orecchio il ragazzo, abbracciandola alle spalle una volta che i marmocchi furono dispersi. Lei girò la testa per baciarlo sulla cicatrice come le piaceva tanto fare. Sorrideva, anche se sembrava piuttosto preoccupata.
 
Tuffi.
L’aveva tenuta per mano mentre nuotavano insieme verso le rocce del terrore, come le chiamava lei; le aveva ispezionate con cura per trovare un punto in cui fosse facile anche per Rin salirvi, l’aveva aiutata ad issarsi sugli scogli non senza una certa fatica, le aveva indicato passo dopo passo dove mettere i piedi per evitare di farsi male, l’aveva condotta in un punto ottimo da cui buttarsi…
- No, ho paura, Sesshomaru!
… e ora lei pretendeva di vanificare tutte le sue imprese?
- Tieni stretta la mia mano - mormorò piano - Lasciala però quando salti, altrimenti ci ammazziamo tutti e due.
- Così non mi aiuti!
- Dovrei, invece.
Con la mano che Rin non teneva suo malgrado stretta come in una morsa le accarezzò i capelli. Lo infastidiva davvero tanto il fatto che lei non si sentisse al sicuro con lui. Le diede un bacio sulla guancia con tutta la dolcezza di cui fu capace. Mormorò parole incoraggianti, le promise cinque volte di fila che non si sarebbe fatta nulla, e malgrado tutto trascorsero dieci minuti prima che la vedesse saltare nell’acqua.
La guardò riemergere e allontanarsi dagli scogli, poi si tuffò a propria volta. Nuotò fino a lei e l’abbracciò con delicatezza. Tremava, ma gli sorrise.
- È stato terribile. Preferivo vederti in bikini.
 
Imbarazzo.

Era così piccola, così timida.
Se ne rendeva pienamente conto solo in notti come quella, quando dopo aver fatto l’amore se la stringeva al petto e vedeva che il rossore non accennava ad abbandonare quelle guance morbide nemmeno dopo parecchi minuti. Era fragile, delicata, e lo era rimasta anche dopo la loro prima volta; al di fuori delle coperte poteva essere più maliziosa –troppo, se si incominciavano a tirare in ballo i bikini–, ma forse a causa dell’imbarazzo per quel suo corpo sottile in fin dei conti gli sembrava sempre piena di una tenera innocenza.
- Ti piaci, Rin? - le sussurrò quella sera, incapace di trattenere ancora quella domanda che si poneva tanto spesso.
- Tu mi piaci molto più di me - pigolò Rin, da qualche parte imprecisata sul suo petto.
- Sbagli. Sei bellissima.
Ebbe in risposta un mugolio e il dolce tocco di due labbra delicate all’altezza del proprio cuore. Chiuse gli occhi e l’abbracciò più forte per farle capire che a lui il seno abbondante e tutte le altre curve non interessavano, se poteva avere una come lei.
 
 
 

Ringraziamenti:
Grazie a MangaMania per aver recensito il primo capitolo e messo la storia nelle seguite.
 
Spazio autrice:
Le fic sono un po’ più lunghe questo giro. ^^
Grazie a chi leggerà/commenterà/le solite cose questo capitolo, ci vediamo la settimana prossima.
Un bacio, visbs88.
   
 
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