Ciao
a tutti!
Eccomi di ritorno miei cari Gleeks, Klainers e chiunque abbia il coraggio di leggere questa FF. Come sta andando l'estate? IO non stò più nella pelle per la quarta stagione!
Anche dopo i tragici spoiler sulla nuova serie io continuo a scrivere … spero sempre di incuriosire almeno uno di voi a continuare la lettura nonostante le recensioni scarseggino! SO SAD! Enjoy it… Giada XO XO
Coffee -
Blaine
Mentre preparavo la terza tazza di caffè
seduto
allo stesso tavolo della sera prima realizzai quanto fosse stata
stupida l’idea
di permettere a Sam di prendere il controllo della situazione. Non solo
Sam aveva
organizzato un agguato e poi un’invasione, si era anche autoproclamato
grande
mente criminale del gruppo montandosi non poco la testa. Così lui e
Brittany se
n’erano andati da casa mia alle 4.30 della mattina e solo perché la
povera Brit
si era addormentata sul tavolo.
Grazie a dio mi ero svegliato al suono della
sveglia di mia madre ed ero riuscito a mandare un fresco messaggio di
buon
giorno a Kurt dando l’impressione di essermi alzato di buon ora dopo
una notte
di sonno profondo, invece avevo le borse sotto gli occhi e un malditesta non indifferente. Tra
il primo e il secondo caffè avevo anche
riflettuto sui motivi del suddetto malditesta: avevo dormito poco, il
suono
della voce di Sam ascoltata per un tempo eccessivo aveva sù di me
questo
effetto collaterale, la cose che mi aveva incaricato di fare in meno di
due
giorni erano troppe – da fare e da ricordare –
e non sapevo come tenere nascosto tutto questo a Kurt. Non male.
Tra il
secondo e il terzo caffè invece mi ero occupato di rileggere la lista
scritta
con la penna colorata e profumata da Brittany: la mansioni di Sam in
azzurro,
quelle di Brit in verde, le mie in rosa e le restanti da suddividere
con il
resto del gruppo in blu e rosso. Ovviamente i colori li aveva scelti
Brit.
‘Catering,
complicità dei genitori, trasporto
di una delle vittime’ citava
la mia parte. Ripensandoci
bene mi era andata di lusso perché da
assiduo frequentatore del Brasticks mi avrebbero anche fatto uno sconto
per un
rinfresco, avevo il numero di cellulare di Carole e Burt e prendermi
cura del
mio ragazzo inventando cose da fare mentre la gente tramava alle sue
spalle non
era affatto un lavoraccio.
Visto che oramai Burt era di sicuro andato in
officina decisi che una parte dei miei compiti l’avrei assolta subito.
Cercai
il numero di Burt nella rubrica e dopo pochi squilli rispose ansimando.
‘Blaine?’ chiese molto sorpreso.
‘Sign. Hummel scusi il disturbo , se ha da
fare la richiamo dopo!’ oramai avevamo un buon rapporto ma tutte le
volte mi
sentivo un po’ in soggezione.
‘No tranquillo ho il fiatone perché avevo il
telefono ad un kilometro da me, dimmi pure e smettila di darmi del lei,
perché te
lo devo ripetere tutte le volte che iniziamo una conversazione?’ aveva
un tono
burbero ma era palese che le sue intenzioni fossero buone.
‘Ehm mi servirebbe la sua… la TUA complicità per una cosa.’ feci una pausa
cercando il modo più sintetico di dirgli tutto ‘Penso tu sia a
conoscenza della
partenza forzata di Rachel…’ un verso dall’altra parte del telefono mi
fece
capire che la risposta era sì ‘…bhe vista la situazione di Kurt
pensavamo di
fare una cosa del genere con lui e farlo partire con Santana…per loro
ovviamente abbiamo dei piani alternativi alla Nyada e progettiamo una
festa a
sorpresa prima della partenza, mi segui? Forse è tutto un po’
confuso!’non ero
sicuro di essermi spiegato bene.
‘Sto ascoltando dimmi di più…’ disse
con tono neutro.
‘Per Kurt ci sarebbe la possibilità di fare
uno stage in qualche rivista di moda – Mercedes si stà informando – e
visto che
Santana vuole andare a New York ma non sa cosa fare lì intanto
accompagnerebbe
Kurt, entrambi anche se non trovano subito qualcosa da fare si
farebbero
compagnia e male cha vada sarebbe un viaggio preliminare per poi
ripartire
definitivamente a settembre. A livello economico so che la madre di San
le ha
messo a disposizione un bel budget e parte dei soldi che dovevano
andare per la
retta della Nyada di Kurt potrebbero essere utilizzati per il viaggio.
Cosa ne
pensi?’ chiesi sperando di aver esito positivo.
Burt sispirò ‘Non è una brutta idea…’
finalmente mi rilassai un po’ ‘…ci sono molto dettagli tecnici da
definire per il
viaggio ma mi pare che per quanto riguarda il denaro già ci avete
pensao …mi
dovrai anche spiegare come e dove si svolgerà la vostra festa, ma ti
confido
che sarei molto contento se convincessi Kurt a partire…’ Burt fece una
pausa
quasi avesse paura di continuare ‘…se sei tu ad insistere ti darà
retta. Stai
facendo una bella cosa per lui, grazie.’ .
Le sue parole mi fecero uno strano effetto
perché
era già capitato che mi dicesse cose simili ma ogni volta mi rallegrava
sapere
quanto ci tenesse a Kurt e che avesse capito quanto anche io ci tenevo.
‘Grazie a te per averlo messo al mondo…’ non
potevo credere di averlo detto, non era proprio la risposta adeguata.
Ma sentii
Burt ridere, forse il mio essere schifosamente sentimentale quando si
trattava
di suo figlio non gli dispiaceva.
‘Avete già contattato la madre di Santana?’
esordì cambiando discorso. E in effetti anche lei doveva essere
informata.
‘No’ risposi ‘Devo cercare il suo numero e…’.
‘Tranquillo…’ m’interruppe Burt ‘…ho il
numero
di suo marito, li avverto io:tu pensa ad organizzare una festa degna di
Kurt!Okay?’ Burt ero davvero gentile ad aiutarci in quel modo.
‘Davvero non è necessario se hai da fare…’
provai a controbattere ma non ci furono scuse e dopo avermi chiesto di
tenerlo
aggiornato sui preparativi Burt borbottò che avrebbe subito contattato
i Lopez
e mi salutò velocemente. Perfetto una parte era sistemata.
Il caffè si era freddato oramai ma ripresi a
berlo e continuai distrattamente a giocherellare con la lista di Brit.
Fu solo
dopo aver deglutito l’ultimo goccio rimasto nella tazza che mi resi
conto di un
fatto molto tragico. Rilessi la lista più volte per essere sicuro di
non
scatenare un allarme rosso invano ma non mi ero affatto sbagliato. Ecco
cosa
succedeva a lasciare le redini a Sam. Guardai l’orologio, erano le
dieci. Sam
di sicuro dormiva ancora ma digitai il suo numero senza batter ciglio.
La
bolletta del telefono sarebbe stata cara questo mese.
‘Mjksdjs …’ mi rispose una voce sofferente
solo dopo una decina di squilli.
‘Sammy, vecchio mio!’ urlai il più forte
possibile
‘Buongiorno principessa!’. Sentii un fruscio che attribuii a Sam che si
stava
rotolando tra le coperte portando il cellulare con sé.
‘Blaine…’ disse con voce roca ‘…mi ami così
tanto che non puoi stare più di sei ore senza sentirmi?’ chissà come
faceva ad
avere quel sarcasmo appena sveglio?
‘Sono un uomo occupato Sam lo sai, smettila
di
provarci spudoratamente!’ gli dissi
sulla scia della sua battuta ‘Ma sai abbiamo un grosso problema col
nostro
supermegasgeniale piano malefico…’ ovviamente la dicitura attribuita al
piano
era opera mia.
‘Ma perché non dormi a quest’ora…aspetta
cosa!?’
Sam sembrò svegliarsi all’improvviso, teneva al suo piano come ad un
figlio, si
allarmò esattamente come un genitore apprensivo.
‘Vedi Sam stavo leggendo la lista e…’
sospirai
per fargli capire quanto lo odiassi in quel momento ‘...penso tu ti sia
dimenticato un particolare molto importante tipo il luogo dove
organizzare la
festa per Kurt e San!’ il tono della mia voce era aumentato mentre
costruivo la
frase e alla fine stavo praticamente urlando.
‘Bhe faremo come alla festa alcolica
dell’anno
scorso, a casa di…’ poi Sam si bloccò ‘…. Merda!Rachel sarà partita non
possiamo fare la festa da lei!Cavolo!!!’.
‘Ecco appunto…’ sottolineai stizzito.
‘Blaine dove piazziamo i palloncini, il cibo,
il plastico e la gente?Dove?!’ Sam stava avendo un attacco isterico e
sinceramente
non mi andava di consolarlo perché era stata una sua idea e ancora
prima di
iniziare i preparativi c’era un intoppo.
Mentre Sam sbraitava al telefono e, a
giudicare dai rumori in sottofondo, cercava di vestirsi per andare non
si sa dove
continuai in tutta tranquillità la mia routine mettendo la tazza nel
lavello e
riprendendo la lista di Brit in mano. Aveva evidenziato le cose più
importanti
con i pastelli e quando riconobbi due colori che già avevo visto abbi
nati da
qualche altra parte ebbi un idea.
‘SAM!’ urlai per zittirlo e funzionò ‘Sam ho
un idea: lascia fare a me!’.
‘Blaine ma che dici? Che idea? Oddio sarà un
disastro ….’ Pensai che Sam stesse per mettersi a piangere.
‘Sammy fidati di me!’ sentenziai ‘ La
mia idea
comporterà qualche invitato in più e molto più chiasso ma alla fine
Kurt ne
sarà felice e infondo anche Santana!Fidati!Ti chiamo più tardi!’. Non
diedi il
tempo a Sam di rispondere in nessun modo e chiusi il telefono. Scorsi
nella
rubrica cercando un nome che ignoravo da tempo, presi un bel respiro e
misi in
atto la mia supermegageniale idea.