Quando penso ad Heloise penso a Katniss, e quando penso a Katniss penso a mia madre. È un sillogismo che non posso tenere bloccato nella mia testa, e poi sono così belle, soprattutto insieme.
Ho deciso che l'amerò, mia moglie. Sono giovane e ho tempo per dimenticare, ed Heloise non lo merita questo no, lei deve già vivere senza il padre, non può correre dietro a me che, pur essendo suo marito, non potrei darle la sicurezza che necessita, stando in questo stato.
Poi, lei mi ha dato la cosa più meravigliosa di tutta la mia vita, mio figlio, la creatura più bella dell'universo, e l'amo anche solo per questo. Imparerò, come sto amando mio figlio amerò lei.
Rimango in silenzio per così tanto tempo che le mani di Heloise si muovono frenetiche lungo le mie braccia, e contro le mie gambe piegate, con delicatezza, ma anche con agitazione.
Stringo la foto fra le dita e una lacrima la bagna, anche s enon mi accorgo che viene da me, mi affretto a pulirla per bene. Mio figlio è l'amore della mia vita.
Dopo un paio di millenni passati nei sogni nei pensieri e nelle parole, finalmente alzo lo sguardo, e ricambio lo sguardo preoccupato di Heloise con un sorriso sereno. L'abbraccio e la riempio di baci da capo a piedi. Dopo qualche minuto, però, sento lo sguardo di Katniss attaccato su di me, e l'eco delle risate di mia moglie scompaiono man mano che anche il solletico scompare.
Mi fermo e alzo di nuovo lo sguardo, me la ritrovo che mi guarda con un sorriso e le braccia conserte in piedi alla fine del letto ed io la guardo felice, ancor più di prima. Mi metto a sedere, ed aiutando Heloise a rimettersi in sesto, le stampo un bacio sul collo, e lei scoppia ridere, che ancora non riesce a capire perchè sono d'un tratto così felice.
Katniss mi prende la foto dalle mani, con delicatezza, e la guarda nostalgica.
«Johanna» – questa è la prima volta che dico a voce alta il suo nome riferito a lei, e mi da i brividi – «Te l'ha data per ricordarti sempre di lui, non è vero?»
Guarda la foto ancora, e le sorride con la dolcezza di una madre prima di rimetterla in tasca; i suoi occhi finiscono su di me, e prima di parlare ancora, mi fa una carezza.
«È stato con te, Junior» mi dice. «È sempre stato al tuo fianco, ti ha sempre protetto, ed adesso..» ho paura che pianga, si morde il labbro, ma vedo che si commuove. «Be', adesso sei tu che dovrai vegliare su di lui»
Si lancia fra le lacrime, ed io faccio lo stesso, ma abbracciandola cerco di non darlo a vedere. Dietro di noi, Heloise si alza e prende in braccio il bambino. Alla fine, si siede fra di noi e ci divide, da' un bacio sulla fronte del piccolo e me lo porge. La amo già. Lo amo già.
«Ciao piccolo» lo saluto solleticandogli il mento. «Sei pronto a ricevere il tuo nome?» tiro fuori un sospiro divertito e gli bacio un piedino. È così bello. «Sai, ti chiamerai come me»
Sospiro ancora, prima di dirlo. È emozionante, stupendo, meraviglioso.. non so trovare le parole per descrivere questa sensazione, ma alla fine lo dicono, quelle parole escono fuori dalla mia bocca.
«Ciao, piccolo Finnick»
-Fine.
F.
avete capito il finale? a me piace tantissimo com'è venuto sdjblnolgihsdo
allora, è ufficialmente finita, ma ora tocca agli epiloghi, che sono ASSOLUTAMENTE una novità, ok? ok
xoxo