Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Zomi    24/08/2012    5 recensioni
L’artiglio si scagliò con forza nel buio, spezzandolo violentemente.
Si voltò nel nero più profondo, notando quel bagliore dorato tagliare le tenebre che lo circondavano, fissando la scia luminosa che, per pochi e brevi secondi, aveva brillato nell’oscurità.
Stinse i pugni combattivo, riconoscendolo.
Era lì. Lui era lì...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANGOLO DELL’AUTORE:
A Nico Robin92 e Robinchan07…

Zomi

 

JUST A DREAM

 
 
L’artiglio si scagliò con forza nel buio, spezzandolo violentemente.
Si voltò nel nero più profondo, notando quel bagliore dorato tagliare le tenebre che lo circondavano, fissando la scia luminosa che, per pochi e brevi secondi, aveva brillato nell’oscurità.
Stinse i pugni combattivo, riconoscendolo.
Era lì. Lui era lì.
Avanzo cieco nel buio assoluto, respirando profondamente per controllare la rabbia, strizzando gli occhi per vedere un qualsiasi movimento.
Eccolo, eccolo lì, di nuovo.
Un taglio netto e curvilineo, d’oro puro, che brillò acutamente e con crudeltà, cercandola assetato delle sue grida di paura.
Rufy deglutì nervoso, stringendo ancora una volta i pugni. No, quella volta non l’avrebbe toccata. Non l’avrebbe sfiorata nemmeno con un soffio. Quella volta, c’era lui a proteggerla.
Scricchiolò le nocche nei palmi, pronto a colpire alla cieca con i suoi fendenti carichi di Haki. Mosse pochi passi, incerto nel suo cammino buio, mentre tentava di avvicinarsi all’oscurità in cui l’uncino era arso. Calò il cappello di paglia sullo sguardo, infossandolo sui suoi passi, digrignando i denti rabbioso.
Dov’era, dov’era quell’animale?
Una scintilla dietro le sue spalle lo fece voltare, dandogli l’immediato avviso di un nuovo attacco del nemico, che questa volta però trovò, e colpì, la sua preda.
-AAAAAHHHHH!!!!-
L’urlo raggelò il sangue nelle vene calde di vita di Rufy, che scattò in avanti correndo, scagliandosi vero la fonte delle grida, che riecheggiavano dolenti e insopportabili in ogni particella di buio che lo circondavano.
Un nuovo bagliore, e l’artiglio tagliò l’oscurità, tingendolo in un attimo di uno schizzo di sangue purpureo, che svanì svelto, com’era apparso, inghiottito dal nulla.
-NO!!!!!!!- ringhiò il moro, giungendo nell’anfratto di nero, che si era tinto di dolore.
-Dove sei?!? Dove sei?!? Rispondi!!!!- chiamò a gran voce, sgolandosi.
-RUFY!!!!! AIUTO!!!!!!!-
La sua voce.
La sua meravigliosa e candida voce, così calma e trasparente, ma ora stridula di dolore e paura, piangente di disperazione.
-SONO QUI!!!! SONO QUI!!!!- ansimò correndo il ragazzo di gomma, volando con furia tra l’oscurità –SONO QUI!!!!-
Si fermò nuovamente, ansimando preoccupato.
Non la vedeva, non la vedeva da nessuna parte. Eppure, il suo pianto, continuo e disperato, riecheggiava sofferente e doloroso attorno a lui, rimbalzando in ogni angolo e giungendogli forte e spaventato.
-Dove sei?!? Dove sei?!? Non piangere!!! NON PIANGERE!!! IO SONO QUI!!!!- gridò con tutta la sua voce.
Un barrito violento e furioso risuonò al posto della voce idilliaca di lei, picchiando rudemente contro l’oscurità, che lo echeggiò ampliandolo aggressivamente, costringendo Rufy ad indietreggiare per schivarlo.
Lo riconobbe subito.
Mai avrebbe potuto dimenticare un urlo di battaglia tanto acre quanto prepotente. Ringhiò combattivo, ancor più preoccupato di prima, sapendo ora della presenza anche di quell’altra meschina bestia.
-Non piangere, non piangere…- implorava la compagna, avanzando senza sosta nel buio -… non piangere… ci sono io… io sono qui… ti proteggerò io… ti proteggerò io, Robin!!!!-
Un nuovo latrato spezzò il pianto femminile, accompagnando un tagliente affondo dorato, che colpì certamente la donna, che pianse indifesa.
Il suo pianto sembrò quasi frantumarsi contro il ruggito bestiale, piegandosi al colpo dell’uncino, ma impennò con un acuto terrificante, acuminato da un dolore indescrivibile, che sfiorava la dolce sofferenza della morte, che liberava da ogni male.
-ROBIN!!!!!!- si buttò a capo fitto nel buio Rufy, cercandola in ogni dove.
Finalmente la vide.
Rannicchiata a terra, le mani portate al volto per nascondere le lacrime, i capelli corvini rovesciati sul viso, le spalle tremanti di pianto, mentre attorno a lei due figure ghignavano appagate del suo dolore. Piccole gocce di sangue coloravano il lembo di terra in cui l’archeologa era inginocchiata, macchiandolo di rosso purpureo.
-Robin!!! Robin!!!- corse verso di lei, aumentando il ritmo della sua furia.
Lentamente, emergendo dall’ombra, Mr Crocodile, e il suo uncino dorato e affilato, e Spandam, con il suo Funkfleed, si mostrarono al pirata, esibendo i loro ghigni compiaciuti e crudeli, gioiosi nel vedere la loro crudeltà produrre tutta quella sofferenza.
-MALEDETTI!!!! LASCIATELA STARE!!! ROBIN!!!!-
 Ma più correva, più sembrava che la mora e i suoi due aguzzini si allontanassero da lui, scivolando nel buio, mentre continuavano a torturare la povera donna, che incassava i colpi senza reagire, terrorizzata da quei due mostri che le avevano rovinato la vita.
-ROBIN!!!!!!!-
Ormai le grida di Rufy non giungevano nemmeno più alle orecchie di Robin, che piangeva disperata, sola e indifesa, pietrificata dalla paura di quei due mostri. Le sue lacrime scivolavano oltre le dita strette al viso, straripando sul dorso bronzeo delle sue mani, bagnandole, prima di gocciolare a terra e mischiarsi al sangue delle sue ferite.
Con un ultimo sforzo, Cappello di Paglia si gettò contro i due nemici, tentando di colpirli con un pugno, ma essi scomparvero nel nulla, come erano arrivati, abbandonando il campo.
-Robin… non piangere, non piangere… sono qui… sono qui, Robin…- le corse incontro, rasserenato  dalla scomparsa dei nemici.
L’accerchiò per le spalle con le braccia, abbracciandola protettivo, ma non appena la sfiorò, la sua figura si tramutò in una statua di sabbia, che corse via dalle sue dita di gomma, ammucchiandosi in una montagnetta dorata di renella, priva di vita.
Nessuna più lacrima, nessun più pianto, nessun più respiro.
-Robin…- balbettò Rufy, incredulo –Robin… Robin…-
Si alzò da terra, guardandosi attorno, accerchiato dal buio più nero, cercandola ancora.
-Robin… Robin… Robin, dove sei?... Robin… ROBIN…!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
 
 
-…. ROBIN!!!!!!!!!!!-
Si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere sul materasso sudando freddo.
-Robin…- farfugliò ancora, con il suo nome sulle labbra.
Deglutì madido di sudore sul viso, mentre il cuore gli batteva forte nel petto, martellando furioso contro le costole.
-Mmmh… capitano…- si rigirò su un fianco l’archeologa, alzandosi a sedere anche lei sul letto.
–Che succede, Rufy?- chiese spontaneamente, accarezzando le tempie sudate del moro.
-Io… io…- farfugliò Rufy, puntando lo sguardo sul viso assonnato della donna, che lo accarezzava dolcemente sul viso, sorridendogli con amore.
-Credo di aver avuto un incubo…- affermò incerto, fissandola negli occhi color zaffiro.
-Non ti preoccupare…- lo baciò lievemente sulle labbra -… era solo un sogno, mio capitano…-
Rufy deglutì annuendo, sdraiandosi tra le lenzuola respirando con un po’ più di calma.
-Era così reale…- sussurrò, abbracciando Robin per le spalle, mentre lei si accoccolava sul suo petto nudo e caldo –…così vero…-
Robin lo baciò sul mento, rannicchiandosi a suo fianco, mentre sentiva la mano del ragazzo scorrerle lentamente sulla vita, sforandole la camicia corta bianca che indossava come pigiama.
-Era così terribile, da spaventare perfino il Re dei Pirati?- chiese, accarezzandogli il petto.
Rufy volse i suoi occhi neri su quelli cobalto di lei, che brillavano nella notte.
-Tu stavi soffrendo… piangevi…- le accarezzò con la punta delle dita il contorno del viso -… e io non riuscivo a difenderti… c’è visione peggiore e più terrificante? Per me, assolutamente no…-
La mora si protese verso di lui, baciandolo dolcemente, sorridendogli.
-Finché mi amerai, e starai con me, non sarò mai in pericolo, mio Re… non piango più, da quando ti conosco… da quando ti amo…-
Cappello di Paglia sorrise rincuorato.
-Ti amo Robin…- le baciò la fronte, chiudendo gli occhi assonnato.
-Ti amo anch’io, Rufy…- sorrise lei, abbracciandolo per la vita -… dormi tranquillo, amor mio… era tutto solo un sogno…- 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi