Non ho dormito la notte scorsa.
Troppi pensieri nella mia testa. James o Oliver?
Non ho tempo di pensare a questo. Il servizio fotografico mi aspetta.
Scendo al bar per una rapida colazione e trovo i ragazzi seduti ad un tavolino, con un giornale in mano
-E' impossibile… stupidi tabloid!- Oliver è fuori di sè
-Cosa… cosa è successo?– chiedo subito.
-Siamo stati paparazzi tutti e tre, ieri sera.– Risponde James.
-Cosa? Non ci credo!- sono le prime parole che mi vengono in mente, prendendo il giornale.
Noto subito il grande titolo: IL TRIANGOLO.
Sotto una foto di noi tre, forse scattata mentre stavamo tornando all'albergo.
Giro pagina e per poco non urlo. '' Ieri sera il trio di modelli più famoso del momento è stato paparazzo in un momento alquanto delicato:
I gemelli James e Oliver Phelps (26 anni), dopo una cena insieme alla loro compagna Clarissa Carter (24 anni),
hanno avuto la stessa idea: chiedere la mano alla loro bella amica.
Una piccola lite è scoppiata tra i due pretendenti, ma poi le acque si sono calmate.''
No. Non può essere. Come diavolo ci sono riusciti quegli idioti del paparazzi a fotografarci?
Ma ormai quel che è fatto è fatto e non si può tornare indietro.
Faccio colazione velocemente e poi mi avvio con James e Oliver a cercare un maledetto taxi.
Siamo appena entrati, quando compaiono dei paparazzi.
-Non avete niente da fare, oltre che assillarci?- urlo mentre cercano di fotografarmi.
Finalmente se ne vanno e noi arriviamo a destinazione.
Non sappiamo ancora il tema, perché i nostri manager sono stati così carini da non dircelo.
Ma il nostro incubo peggiore si è realizzato: abiti da matrimonio.
Vado in camerino per mettermi il primo abito: un vestito lungo a sirena con degli strass sul busto. Un abito meraviglioso.
Con tanto di bouquet abbinato. Nei capelli ho solo una rosa bianca, niente acconciature.
-Sei bellissima- sento dire dietro di me.
Capisco subito che si tratta di Oliver. Beh, dopo aver passato tre mesi insieme a due gemelli notte e giorno, riesci a distinguerli…
-Oliver! Che ci fai qui?-
-Beh… ti volevo dire una cosa…- è evidentemente imbarazzato.
-Dì pure!-
-Oh, Dio… Non so come dirlo…- Un attimo di silenzio, forse un po' scomodo. -Sappi che non mi importa se sceglierai me o James… Voglio solo dirti che ti amo…-
-Lo so. E credimi, io non voglio assolutamente ferirti.- Oliver ora è più vicino a me e mi ha messo una mano su un fianco. Mi giro verso di lui, come se fosse una cosa naturale.
E lui lo fa. Mi bacia. Non l'aveva mai fatto prima, non si era mai osato. Rispondo al bacio con entusiasmo, ma so che sto facendo la cosa sbagliata.
Passa un minuto, forse il minuto più bello della mia vita.
-Dobbiamo andare. Si staranno preoccupando- Invento una scusa per staccarmi da Oliver
-Si, hai ragione.- Ci dirigiamo insieme nella sala adibita a set fotografico.
-Cosa stavate facendo nel camerino?- dice James, evidentemente arrabbiato.
-Niente, stavamo parlando. Non possiamo neanche più parlare?- risponde Oliver irritato.
-Oh, sì, scusa…- Ora sembrano due bambini piccoli. Due fratellini che litigano per la stessa macchinina.
-Ragazzi… sembrate due bambini dell'asilo! Svegliatevi! Avete 26 anni, diamine!- Mi metto ad urlare dopo averli sentiti litigare per vari minuti.
-Ora vogliamo concentrarci sul servizio fotografico?- Aggiungo, irritata.
***
Per tutta la durata del servizio fotografico, non ci siamo più parlati. A volte possono essere molto infantili… ma li adoro lo stesso!
Riaccendo il cellulare e vado su Twitter. Mi blocco subito su una notizia di gossip: riguarda me.
''L'amore è stato trovato dalla modella ventiquattrenne Clarissa Carter. E' stata beccata in momenti romantici con quello che ci sembra l'amico ventiseienne Oliver Phelps.
Ecco tutte le foto del loro appassionato bacio…''
Ci sono cinque foto del bacio e altre tre di noi due insieme. Non è possibile. Non ci posso credere. James mi ucciderà.
Ritorniamo in albergo e dopo dieci minuti sento James che bussa alla porta di Oliver e comincia ad urlargli contro.
Sapevo che sarebbe accaduto. James è molto geloso. Vorrei fermarli, ma ho paura. Meglio lasciarli fare e magari riescono a calmarsi.
E infatti dopo quindici minuti di terrore smettono di urlare. Si saranno ricordati di quello che gli ho detto ieri sera.
Ma ora non c'è tempo di pensare, è tempo di riposare. Scommetto che domani sarà una giornata pesante.