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Autore: REAwhereverIgo    25/08/2012    6 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Una simpatica compagnia

Tutti gli invitati alla cena arrivarono a casa Flame alle cinque e mezzo, ora che aveva indicato Larxene. Aveva proposto di stare un po’ in veranda a parlare per poi spostarsi all’interno per mangiare. Non era così elettrizzata da quando Axel l’aveva suggerita al professor Vexen per quello studio dei medicinali come sua assistente personale.

In realtà, era quasi più emozionata pensando al fatto che Roxas stava per arrivare e che lei avrebbe fatto una gigantesca sorpresa al suo migliore amico. Odiava che lui stesse ancora male per quell’idiota di Saix, anche perché lui non meritava il suo dolore, quindi era decisa a fare il possibile perché ritrovasse un po’ di armonia.

Sono arrivati!” gridò Demyx, vedendo le macchine apparire dal vialetto.

Uno dopo l’altro gli otto invitati entrarono in casa, e tutti si scambiarono baci e abbracci affettuosamente.

Larxene, tesoro, sei un fiore!” la salutò Marluxia. I suoi capelli rosa si notavano da lontano, così come il suo ego gigantesco, ma lei gli voleva bene.

Grazie, grande capo, anche tu non stai male” lo ricambiò sorridendo.

Passò i dieci minuti successivi a salutarli uno per uno: Xemnas e la sua pelle abbronzatissima anche d’inverno; Xigbar e Xaldin, che ormai erano inseparabili; Laxaeus, il gigante che stava sempre zitto; l’emo Zexion, che era venuto sorprendendo tutti quanti; il professor Vexen; e infine, il menefreghista Saix.

Ho messo il tavolino circolare in giardino, ci sono già le bevande per l’aperitivo se volete” li istruì.

C’è l’alcool?” s’informò Luxord.

In quantità industriali” rispose lei, serafica.

Allora andiamo a bere, gente: ho bisogno di ubriacarmi!

 

 

Roxas stava andando a casa di Axel con Sora. Aveva insistito affinché lui lo seguisse, anche perché proprio non ce la faceva ad andare là da solo, aveva troppa… cosa? Paura? No, forse è meglio dire che era emozionato al pensiero di rivedere il ragazzo.

Sono simpatici, questi tuoi amici?” domandò suo fratello mentre erano in macchina. Li stava accompagnando il nonno, che però non aveva smesso di tossire da quando erano partiti.

S-sì, diciamo di sì” rispose lui, poco convinto.

Ehi, bambini, siamo arrivati, la casa è quella” li avvisò l’uomo, indicando la villa.

Il biondo notò subito che c’erano un sacco di persone intorno all’edificio e questo non fece altro che accrescere la sua tensione. Però Larxene gli aveva detto che non c’erano problemi se andava.

Caspita, devono essere ricchissimi!” esclamò Sora.

Il nonno si fermò e li fece scendere.

Vi aspetto qui, ok?” chiese. Loro annuirono e si avviarono insieme verso quel gruppo di persone urlanti.

Roxas si zittì automaticamente quando furono praticamente in mezzo a tutta quella gente: come suo solito, non era capace di parlare tranquillamente in presenza di troppe persone, gli veniva l’ansia.

Ehi, ciao ragazzino!” lo salutò la padrona di casa facendosi largo tra gli incitati.

Scusami, forse è meglio se torno domani…” disse a bassa voce. Lei rise e gli dette una pacca sulla schiena.

Ma figurati, vieni pure! Axel ha il tuo skate, vado a chiamarlo!” lo rassicurò.

Il biondo rimase in mezzo a una decina di sconosciuti e cercò con la mano il braccio del fratello, che però non trovò. Si guardò intorno allarmato: dov’era Sora?

Xion! Guarda, ci sei anche tu! Che ci fai qui?” lo sentì parlare.

Sono qui dai miei cugini, ieri ho anche incontrato tuo fratello. Come mai siete tornati?

Lo skateboard di Roxas è rimasto qui e siamo venuti a riprenderlo” spiegò ridendo. Li vide parlare senza problemi e si chiese come diavolo facesse lui a sentirsi così a suo agio tra gente sconosciuta.

Ehi, e tu chi sei?” gli chiese una voce alle sue spalle. Si voltò e vide un uomo con una benda sull’occhio fissarlo incuriosito.

Ah-ehm… io sono Roxas” rispose, tendendo la mano.

Non mi ricordo questo nome. Sei nuovo del gruppo?” domandò.

No, sono qui per riprendere…

Xigbar, non mi mettere sotto inchiesta l’ospite! È qui per Axel e basta!” lo sgridò Larxene, tornando in giardino.

Veramente sono qui per il mio skate” precisò lui.

Che ha Axel, ergo sei qui per lui. Forza, è in laboratorio che finisce di lavorare, seguimi” gli ordinò.

Anche se controvoglia, il biondo le andò dietro senza fiatare, sentendo la bocca asciutta.

Ecco a voi il nostro laboratorio!” lo presentò lei, aprendo una porta. Dietro c’era una stanza non molto più grande della cucina ma decisamente più ingombra: provette, fiale, contenitori di varie forme e dimensioni erano disposti in modo disordinato (o così pareva) sui vari scaffali. C’era un lieve puzzo di bruciato.

Scienziato, c’è qui Roxas!” esclamò Larxene.

Axel spuntò da dietro un enorme mobile bianco. Sorrise non appena lo vide.

Ehilà, Roxas! Come stai?” lo accolse sorridente. La sua migliore amica lo aveva avvertito solo un minuto prima dell’arrivo del ragazzo e lui sapeva benissimo che l’aveva fatto apposta. Se avesse avuto tempo, l’avrebbe strozzata, ma ormai tanto valeva fare finta di nulla.

Bene, grazie. Sono qui solo per riprendere lo skate” disse.

Lo so, infatti la tua tavola è di sopra, al sicuro in camera mia. Con la casa invasa da dodici persone, ho dovuto salvarla” lo informò. “Camera sua?!” pensò il ragazzino, sentendo il cuore battere velocemente al sol pensiero.

Bene, io vi lascio soli. Ci vediamo tra poco” li salutò Larxene, uscendo dal laboratorio.

Scusa il disordine, ho avuto qualche problema con un paio di elementi incompatibili tra loro e…

Sono esplosi?” suppose il biondo.

Esatto, facendo un gran baccano e tanto fumo. Diciamo che non sono molto fortunato ultimamente” si scusò ridendo. Si tolse camice e guanti, appendendoli a un gancio al muro e rimanendo con un paio di jeans strettissimi e una maglietta rossa attillata. “Oddio!

Vieni, ti restituisco ciò che è tuo” lo guidò, uscendo dalla stanza.

Si sentiva il vociare delle tredici persone fuori dalla casa anche con la porta chiusa e Roxas si sentì a disagio a pensare che erano lì dentro da soli. Magari avrebbero potuto… “NO!

Entrò nella camera dove si era svegliato la mattina precedente e vide il suo skate appoggiato al muro.

Ecco qua!” esclamò Axel, chinandosi per prenderla. “Che bel sedere…

A te” gli disse passandogliela.

Il biondo sorrise e la strinse tra le mani, riconoscente.

Grazie, vi ho disturbati proprio molto in questi giornicommentò, un po’ imbarazzato.

Figurati, l’abbiamo fatto volentieri” minimizzò il rosso, con un gesto della mano. Lo fissò negli occhi, rimanendo incatenato a quel verde acceso che sembrava quasi finto.

Ehm… sssì, forse è meglio andare” suggerì Axel, riscuotendosi. Roxas sobbalzò, preso alla sprovvista, e annuì. Era fin troppo facile perdere il senso della realtà con quell’uomo intorno, doveva stare attento.

 

 

Ehi, rimaniamo qui a cena!” esclamò Sora quando uscì di casa.

Cosa?” chiese il biondo, andando nel panico.

Sì, Larxene mi ha chiesto se volevano mangiare qui e io ho domandato a nonno se andava bene. Ci ha dato il permesso, viene a riprenderci più tardi!” spiegò felice. L’altro strinse i denti e cercò di non cedere alla tentazione di ammazzarlo su due piedi.

Che… bellezza” disse, sputando fuori le parole.

Ragazzi, abbiamo due ospiti in più! Salutateli tutti!” gridò Larxene, passando un bicchiere di aperitivo anche a loro.

Benvenuti!” urlarono tutti all’unisono. Il castano mandò giù in un solo sorso la bevanda, mentre Roxas iniziò a berla poco per volta.

Buona!” commentò il gemello.

Furono presentati alla combriccola al completo. Andando in ordine di comparizione: Xemnas era quello abbronzato e super fico; Saix era quello sfigurato; Vexen era il professore matto; Laxaeus era il gigante silenzioso (metteva paura); Zexion era l’emo egocentrico; Marluxia era quello con i capelli rosa, l’ombretto e decisamente gay; Xaldin e Xigbar erano la coppia affermata (ma quanti gay c’erano in quel gruppo?); Demyx era il ragazzo di Larxene (che Roxas aveva già consociuto), mentre Luxord suo fratello; Xion la cugina. Infine c’era Axel, che gli fece l’occhiolino, vedendolo un po’ in difficoltà.

Stai tranquillo, se hai bisogno ti aiuto io” gli sussurrò in un orecchio quando riuscì ad avvicinarlo. Lui lo ringraziò con lo sguardo.

Si misero a sedere dopo aver bevuto un bel po’ di aperitivo e metà dei commensali era già brilla. Il ragazzo ringrazio la sua capacità innata di reggere l’alcool e sorrise, poi guardò il fratello e un po’ della sua positività scomparve: Sora era praticamente ubriaco e stava intrattenendo Xion e Demyx con discorsi assurdi riguardo alla scuola, facendoli ridere di cuore. scosse la testa sconsolato e si chiese come avrebbe fatto a spiegare a sua nonna come mai aveva preso la sbornia.

Allora, Roxas, che cosa fai tu?” gli chiese Marluxia sorridendo.

Studio” rispose lui, secco.

Che classe fai? La prima superiore?” lo prese in giro Xigbar.

Veramente tra un mese inizio la quinta, ma grazie per l’arguta osservazione” lo freddò, guardandolo male. L’uomo rise.

Hai la lingua tagliente, ragazzino, mi piaci!” si complimentò.

E dopo che farai?domandò, seriamente interessato, Axel.

Non lo so, ho molte idee, ma anche tanti dubbi. Probabilmente scienze o medicina” rispose con un’alzata di spalle.

Sul serio?” si stupì il rosso. Lui arrossì e annuì.

Ma pensa tu che casualità” commentò una voce fredda e distaccata. Lui si girò verso Saix con i brividi sulla schiena.

Anche tu uno scienziato? Anche il nostro amato Axel studia chimica, sai?” gli fece presente.

Sì, lo so” rispose, intimidito da quella voce glaciale.

Potreste lavorare insieme, non credi? Sarebbe così… divertente” lo stuzzicò. Il ragazzino rimase immobile mentre quelle parole, che di per sé non significavano nemmeno più di tanto, rimanevano sospese nell’aria.

Saix, se devi aprire quella boccaccia solo per dire fesserie, allora sta’ zitto!” gli intimò il rosso, fulminandolo con lo sguardo. Roxas ringraziò che ci fosse lui perché, contro quell’uomo sfigurato, non avrebbe saputo come comportarsi.

Quando la tensione fu svanita e lui non li considerava più, il rosso lo fissò con sguardo supplichevole.

Ti chiedo di perdonarlo, ha un carattere un po’… uhm… non ho aggettivi al momento ma ti prometto che ne troverò” si scusò. Quel sorriso gentile fu una ricompensa più che generosa e lui ricambiò.

Niente, figurati

 

La serata passò piacevolmente e anche lui si lasciò andare, bevendo un po’ di vino e spumante. Non sapeva dire se ci fosse altro, ma ogni tanto qualcuno gli riempiva il bicchiere e lui lo svuotava.

Alle undici e mezzo suo nonno non era ancora andato a prenderlo e lui iniziava a preoccuparsi. Sora era ormai in casa mezzo svenuto da più di un’ora e tutti gli altri invitati erano ubriachi. Se li avesse visti in quella compagnia li avrebbe chiusi in casa a vita.

In aggiunta, anche lui si sentiva un po’ brillo e non riusciva quasi a tenere gli occhi aperti.

A-Axel” chiamò, biasciando un po’ il nome. Non si era nemmeno reso conto che lo stava portando in camera a dormire.

Che c’è?” gli chiese il ragazzo, posandolo sulle lenzuola, accanto al fratello.

Devo chiamare mio… nonno” balbettò. Sentiva gli occhi chiudersi.

Ci penso io, stai tranquillo” gli assicurò.

Shai, sei gentile… a mala pena mi conosci e mi aiuti taaanto… mi piasci” gli disse, iniziando a perdere i sensi. Il rosso sorrise e gli posò un bacio sulla fronte.

Anche tu mi piaci, piccolo Roxas” sussurrò, fissandolo. Stava succedendo qualcosa di strano, se ne rendeva conto: aveva passato con quel ragazzino non più di sei ore e si sentiva legato a lui in modo indissolubile. Era come un filo legato doppio alle loro vite, che li univa senza scampo. Scosse la testa per quei pensieri assurdi, uscendo dalla camera per lasciarlo dormire. Spense la luce e si chiuse in laboratorio: avrebbe passato un’altra nottata in bianco, di questo era sicuro.

 

 

 

 

 

 

 

"Chiedo scusa per la buffa coppia Xaldin-Xigbar, ma è un'idea nata da quella mente malata di mia sorella minore... quando giochiamo insieme a Kingdom Hearts li scambia sempre e ieri, quando stavo scrivendo questo capitolo, mi ha detto "porca puzzola (testuale), io non li sopporto... Rea, nella tua yaoi falli mettere insieme, per favore, almeno se dico l'uno o l'altro è la stessa!" e quindi ecco qui la neonata coppia più assurda degli ultimi dieci anni! Perdonatemi il colpo di matto, ma mi ha fatta troppo ridere e mi è piaciuta l'idea... un bacio a tutti, a presto"

 

  
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