Quel lunedì era il primo giorno di scuola per i nuovi arrivati alla DWMA.
Gli occhi degli studenti della Crescent Moon non la smettevano di squadrarli incuriositi.
Light Yagami sapeva benissimo che sarebbe bastato pochissimo per farlo esplodere di nuovo, così attese che fosse Black*Star a sedersi per primo per poi posizionarsi dal lato opposto dell'aula.
Pareva che l'azzurro fosse pienamente d'accordo col modo di fare del fastidioso Yagami, così non gli rivolse la parola e si limitò a fissarlo in cagnesco.
“Ehi Ryuzaki!” esclamò Mello non appena individuò il detective. Senza neanche attendere risposta si sedette vicino a lui con fare confidenziale.
“Dimmi, Mello.” rispose L con noncuranza. “Senti, vorrei ringraziarti per ieri...” “Non ti preoccupare, non è cosa da tutti i giorni obbligare il catering di un ristorante ad allestire un tavolo sul terrazzo. È stato divertente dopotutto.” “No, devo ricambiare in qualche modo.”.
L improvvisamente si voltò a fissare il suo successore.
“Mello?” “Sì?” “Sei troppo... normale.” “In che senso?” “Niente turpiloqui, niente urla insensate... non sono abituato. Così mi metti a disagio...” “Cazzo, Ryuzaki, mi stai prendendo in giro?” chiese il biondo non sapendo che pensare.
Inaspettatamente L rise a bassa voce.
L che rideva?
Era vicina l'apocalisse.
“Credo di sì.” rispose il detective poi. “Ehm... allora dicevo... Ci sono! Ryuzaki! Che ne diresti se per ricambiare tu facessi uscire con la bionda coi codini? Alla festa ho notato che la trovavi interessante.”.
A queste parole L si voltò a squadrare il suo successore: “Mello, non è che la trovi interessante in quel senso, semplicemente ha un cervello niente male, potrebbe rivelarsi una valida collaboratrice al contrario qualcun altro che so io.” “Bene, allora ti darò l'opportunità di confrontarti intellettualmente con lei. Non c'è problema! Cazzo, fidati di me una buona volta!”.
***
“Sei tu Maka Albarn?” chiese Mello prima dell'inizio delle lezioni alla giovane Meister.
“Eh? Sì. Sei uno dei nuovi arrivati?” chiese la biondina amichevolmente. “Sì, mi chiamo Mello. Senti un po', dato che sei così brava a scuola non è che ti andrebbe di aiutare a studiare un mio amico? So che sei la prima della classe, dopotutto.” “Un tuo amico?” chiese Maka sorpresa. “Sì, precisamente mi riferisco a quel ragazzo seduto... insomma, accovacciato sulla sedia.”.
***
“Cazzo! Hai visto Ryuzaki? La biondina si è convinta abbastanza facilmente, così potrete fare quei fottuti compiti insieme.” “Mello? Il linguaggio.” “E cazzo Ryuzaki! Prima mi dici che ti senti a disagio se parlo normalmente, poi se parlo come mio solito mi dici che devo smettere! Vuoi prendere una cazzo di decisione?” “E d'accordo Mello, parla come cazzo ti pare, per dirla come te.” disse L ridacchiando.
Strano.
Doveva essere di ottimo umore quel giorno.
***
“Mel?” sorrise Liz andandogli incontro durante l'intervallo. “Liz! Ciao...” rispose il biondino colto alla sprovvista. “Beh? Qualcosa non va?” chiese lei un po' preoccupata. “Va tutto a meraviglia.” rispose Mello avvicinandosi. “Ma andrebbe ancora meglio se stasera uscissi di nuovo con me.”.
Liz si sentì sollevata, per un istante aveva avuto paura che avesse fatto qualcosa di sbagliato.
“Non perdi neanche un secondo tu, eh?” gli sorrise lei rassicurata. “Non se si tratta di te.” le rispose il ragazzo sorridendo a sua volta. “Però stavolta devi essere sportiva, ti ho preparato una sorpresina.”.
***
Gli inviti di Mello erano occasioni che non si potevano rifiutare. Nel vero senso della parola.
Il perché era abbastanza semplice da indovinare, conoscendo un tipo come il biondino.
“Matt?” “Che c’è?” “Hai degli impegni?” “Ehm… dovrei superare il livello 98 di quel videgioco. Sono 108 in totale! Non avevo mai avuto tante difficoltà in un videogioco. Ne mancano solo 10 e avrò terminato il gioco più difficile a cui io abbia mai giocato!”.
Mello non gradì molto la risposta dell’amico dagli occhi celati dai soliti grandi occhialoni arancioni.
“Ascoltami bene, brutto idiota, i tuoi cosiddetti impegni non sono minimamente paragonabili a quello che dovresti fare stasera. Ti giuro che se mi rovini di nuovo la posta ti ritroverai un simpatico buco in mezzo alla fronte amico mio. Non credo ti interessi diventare Polifemo, vero Matt?” disse il biondo scandendo bene ogni singola parola.
“Ma… ma io… ti ho detto che sono occupato!” “Matt? Ora mi sto incazzando. Stappati quelle fottute orecchie: ho bisogno del tuo aiuto! Possibile che tu non l’abbia ancora capito?! Io avrei un appuntamento, ma c’è un piccolo problema che rischia di far saltare tutta la mia serata. Per questo ho bisogno di te!” disse forzandomi a mantenere una certa “calma”.
Dopo pochi secondi aggiunse: “Ah, e il mio problema è un problema giallo, con strane macchie marroni e buffe corna di forma indefinita.” “… Pikachu?”.
Mello sbiancò e rise istericamente.
“Ahah… Pikachu. Pikachu! SONO LE FOTTUTE GIRAFFE DEL CAZZO!” “Oh… che cosa tenera Mello. Da quando ti interessano degli animali così graziosi? È una cosa… come dire… dolce! Non è nel tuo stile, a cosa è dovuto questo tuo interessamento?”.
Il giovane dagli occhi di ghiaccio senza neanche rispondere spinse l’amico contro il muro della stanza stringendogli la mano destra al collo e spingendogli la pistola contro la tempia con la sinistra.
“Ascoltami attentamente, non lo ripeto più: NON ME NE FOTTE UN CAZZO DI QUELLE FOTTUTE GIRAFFE! COME CAZZO TI È SALTATO IN QUELLA FOTTUTA TESTA DI CAZZO CHE TI RITROVI DI PENSARE CHE UNO COME ME SI POTESSE INTERESSARE A QUELLE STUPIDE BESTIE?!” dopo l’urlo terrificante si calmò e con un mezzo sorriso di compiacimento aggiunse: “Io sono un leone e sono il re della savana. Le giraffe sono solo delle prede per me. È tu sei il prossimo della mia lista. Azzardati a pensare solo un’altra volta una cosa del genere e, te lo giuro, ti ritroverai come un ciclope. Solo che un ciclope ha un solo occhio, tu te ne ritroverai un terzo al centro di quella tua brutta testa di cazzo che ti ritrovi. Possibile che a vent’anni non ti riesca di capire una cosa così semplice?! Fott…” prima di terminare la frase il leoncino ebbe uno strano flash, ovvero una voce pandosa che diceva: “Mello? Il linguaggio, cortesemente. Moderati, altrimenti sarò costretto a diseredarti.” e come se non bastasse seguì una flebile voce che vagamente ricordava quella di un maledetto cagnetto bianco di sua conoscenza: “Mello… se continui così perderai il tuo posto e non mi supererai mai.”.
Al che il biondino emise una sottospecie di ringhio sommesso, che terrorizzò ulteriormente il rosso. Dopo pochi secondi lasciò la presa sul collo del povero Matt e cominciò ad allontanarsi verso la porta.
“Un’altra cosa: quei dannati animali, Pikachu o come cazzo si chiamano, non interessano a me, ma alla tua piccola compagnia di stasera. E un’ultima cosa: non accetto obiezioni. Penso di essere stato abbastanza chiaro, no Matt?” disse infine sbattendo la porta.
Nel corridoio prese un respiro di sollievo: “Fot… Dannate giraffe. Mi stanno creando troppi problemi.”
***
Alla villa del Patibolo, nella camera da letto della maggiore delle sorelle Thompson regnava il caos. I problemi che tormentavano la giovane era tanti e tutti piuttosto complessi da risolvere. Prima di tutto c’era da risolvere la questione Patty. La piccola bionda non poteva essere lasciata da sola in casa, in quanto rappresentava un pericolo di proporzioni inimmaginabili. L’unica volta in cui era rimasta sola in casa aveva quasi rischiato d’incendiare la residenza dell’erede del Sommo Shinigami e di distruggere l’armadio della sorella. Da quel momento Liz e Kid di comune accordo avevano deciso che in caso di uscite serali uno dei due sarebbe dovuto restare a casa. La soluzione più comoda sarebbe stata quella di trovare una baby-sitter, ma chi avrebbe accettato di fare la guardia a una sedicenne pistola magica fissata colle giraffe e con i videogiochi? Praticamente nessuno conoscendo la vivacità della piccola Thompson. Liz si tormentava da ore su come riuscire a gestire sua sorella e l’appuntamento col ragazzo che le faceva girare la testa e battere forte il cuore, come mai prima d’allora. Fu una telefonata improvvisa a migliorarle l’umore ed il pomeriggio.
“Ehi Liz! Sono io, Mel! Ascoltami ho trovato una soluzione per stasera! Siccome so che Patty non può stare da sola ho proposto al mio compagno di stanza, nonché il mio migliore amico, di prendersi cura della tua sorellina per questa sera! Ti piace l’idea? Ti assicuro che è molto affidabile!”. La bionda accettò immediatamente la proposta e rassicurò il giovane dagl’occhi di ghiaccio che si trovava dall’altro capo del telefono che avrebbe rispettato le consegne dell’appuntamento.
***
Dopo la confusione e il caos che avevano regnato il giorno prima nella camera della morte, Shinigami aveva sentito un irrefrenabile desiderio di calma e pace, tale da portarlo a convertirsi totalmente alla filosofia zen.
Calma, pace ed ordine. Soprattutto la calma lo aveva attratto di quella filosofia così consona ad un Dio della morte sui generis. Dopotutto era prevedibile dati i problemi del preside: infatti quotidianamente gli toccava impedire che il suo miglior professore dissezionasse il suo partner e che a sua volta quest'ultimo trascorresse le sue intere giornate al Chupa Cabras a dilettarsi in compagnia di Blair e delle sue colleghe. Inoltre aveva ogni giorno a che fare con le crisi di simmetria del suo adorato figlio che lo impensierivano non poco.
Quel giorno gli sarebbe servita tutta la calma possibile.
Nella Death Room quella mattina si trovavano le due menti più geniali e brillanti della Shibusen.
Brillanti e geniali allo stesso modo, simili nella forza d'animo e nella convinzione nelle proprie idee, eppure quei due non riuscivano a sopportarsi.
Simili e diversi.
Una differenza così lieve eppure così abissale.
Shinigami avrebbe dovuto evitare le violente scaramucce dei due e fare il possibile per trovare un compromesso affinché quei due accettassero di collaborare.
“Carissimi figlioli! Vi chiederete come mai vi abbia fatti alzare così presto per venire nella mia adorabile stanzetta. Dunque, la questione è mooooooooolto molto semplice. Vorrei che collaboraste...” “Cosa?!” “Impossibile. Le statistiche dicono che la nostra capacità collaborativa è pari all'1,7%.” “Carissimi figlioli... le statistiche non servono a niente! Superate le divergenze, aprite il vostro spirito alla calma e all'ordine... e vedrete che troverete la pace. E riuscirete a collaborare!”.
“Anche solo tentare di collaborare con un mio sospettato è decisamente inutile. Soprattutto trattandosi di questo individuo.”
“Lo stesso vale per me. Collaborare con te è praticamente impossibile visto che sei convinto che io sia Kira. Invece di mettere al primo posto la vera ricerca di questo killer ti fai prendere dai tuoi pregiudizi nei miei confronti e non fai altro che riversarmi addosso il tuo odio, il che è decisamente inutile ai fini delle indagini.”
“La vera cosa inutile sarebbe allontanarmi per cercare una persona che in realtà sei tu. Sarebbe una perdita di tempo, non credi, Light?”
“La perdita di tempo è cercare di farti capire che io non sono Kira, ma soprattutto farti mettere da parte il tuo stupido odio e il tuo ego.”
Shinigami tentò di intervenire: “Ragazzi... fate un bel respiro e cercate di moderarvi. La violenza verbale non porta a nulla...”.
Il detective e il sospettato ignorarono totalmente il dio della morte.
“Cosa c'è Yagami? Non avrai mica paura? Se non sei colpevole perché scaldarsi tanto? Dopotutto se hai così tanta fiducia nella tua innocenza basterebbe fare silenzio e farsi da parte.”
“Non mi farò mai da parte! Farmi da parte significherebbe ammettere che sono colpevole, il che ti renderebbe solo felice. Dopotutto non è quello che vuoi, Ryuzaki? Se collaboro a queste indagini non è solo per cercare di aiutare mio padre...” “... Ma anche per trovare un alibi e cercare di portarmi fuori strada, giusto, Kira?” “Io non sono Kira e non lo sono mai stato! Non è questo il mio obiettivo, voglio solo dimostrare che sono innocente. Voglio arrivare alla verità quanto lo vuoi tu, solo che a te interessa soltanto concludere che io sia Kira e sbattermi dentro. Solo se dovesse accadere questo tu saresti felice, caro L.” disse Light avvicinandosi minacciosamente. “Fino a prova contraria, un innocente non si prende gioco delle persone come fai tu sfruttando Amane. Devo ammetterlo, non sei niente male come attore, fin troppo bravo, ma con me non funziona. Anche io sono un bravo attore, Yagami, e riconosco chi cerca di imitarmi.” “Come, prego?” chiese Light con un ringhio.
“Ho detto: riconosco chi cerca di imitarmi.” ripeté L sottolineando ancora di più le ultime parole.
Light
non aspettò più neanche un secondo per colpirlo
con un
violento pugno sul volto. L reagì immediatamente chinandosi
all'improvviso e
sferrando un potente calcio utilizzando le tecniche della capoeira.
“Mi spiace,
ma sono costretto a farlo! Shinigamiiiiiii Chop!”. Il dio
della morte aveva
cercato di sedare pacificamente la rissa tra “il
panda” e “la volpe”, ma i suoi
tentativi erano miseramente falliti, così si era ritrovato a
doverli separare
con un potente Shinigami Chop. Il “panda” dopo
essere stato colpito congedò dalla
Death Room senza proferire parola alcuna.
***
“Hic!
Hic!” cominciò uno sbandato shinigami appena
arrivato nella
Death Room. “Ehi cugino! Guarda che ho portato!”
“Scusami, Ryuk, il panda e la
volpe stavano litigando proprio qui. Non sono molto
dell’umore, devo trovare
una soluzione. Chiederò aiuto a Kid. È tanto che
non passiamo insieme una
giornata padre-figlio.” “Oh… mi son
perso una scena molto divertente, ahahah! E
tu sai dov’è andato?”
“Chi?” “Light! La volpe! No?”
“È andato via…”
“Allora…
HIC! Lo cerco… HIC!” disse allontanandosi con
strane creature al seguito.
***
“Ehi
Light… HIC! Ti ho trovato! HIC! Dove ti eri
cacciato?” “Ryuk,
al momento non ho tempo da perdere con le tue idiozie. Comportati bene
e avrai
una fornitura di mele illimitata.” “Ma
Light… sei sempre occupato, dovresti
divertirti di più. Prendi esempio!” disse mettendo
in braccio al giovane Kira
uno strano esserino giallo dal naso rosso.
“Vuoi
un sandwich?” chiese cacciando un piatto pieno di panini.
“C’è con la mortadella, col prosciutto,
col pollo al curry, con la salsa
barbeque, col salame, con le salsiccie!”
“Ehm… Ryuk, cos’è?”
“Oh, lui? Lui si
chiama 625, Reuben per gli amici! Me l’ha prestato mio zio
Jumba insieme a
questi altri!” disse tirando fuori altri due esseri: uno
bluastro con un
gonnellino hawaiano e un altro di colore giallo.
“Lui
è Sparky, si diverte a far saltare la corrente! Sai che
buffo, Light, se salta la corrente durante le lezioni?” disse
Ryuk indicando
quello giallo chiaro. Per tutta risposta quello bluastro si mise al
centro
della stanza cantando una canzoncina che faceva più o meno
così: “I laila au
k’ila no malihini ohana welcome cousins
come on by aloha komo mai! MAKA MAKA!”
Light
squadrò da capo Ryuk: “Ryuk, ce ne sono
altri?” “Oh, sì!
Veramente questi non me li ha dati mio zio, questi si sono uniti
durante il
viaggio! Cercavano un leone…” disse portando
avanti un facocero e una suricata.
“Hakuna
matata… ma che dolce poesia…”
cominciò uno dei due.
“Scusami,
Ryuk… ma se cercavano un leone… perché
diamine li hai portati
qui?” “Perché mio cugino dice sempre che
Mello è un leone, allora li volevo
portare da lui! HIC! Però ti ho trovato e volevo rallegrarti
un po’. Hai sempre
quel muso lungo, prendi la vita con più Hakuna Matata!
Altrimenti Misa-Misa ti
lascia e finirai per fare un favore a L!”
“Ryuk…
tu e i tuoi amici
potreste uscire?”
***
“Vuoi
un sandwich?”
L
era particolarmente
incuriosito da quello strano essere.
“Ho
sandwich di tutti i
tipi! Ho la mortadella, il salame…” “Non
hai qualcosa di dolce?” “Sì! Marmellata
di fragole!” esclamò l’esserino dandogli
un panino.
L
lo prese con sole due
dita mormorando: “Questo sarebbe piaciuto a qualcuno di mia
conoscenza…”
***
“Vuoi
un sandwich?” “Non
so come comportarmi con i sandwich…”
“CAZZO LI VOGLIO IO! DOVE LI HAI?!” “Ne
ho
di tutti i tipi: col prosciutto, col salame, poi un tizio mi ha chiesto
di
farlo con la marmellata! Ho anche il burro d’arachidi! Ti
interessa?” “Sì!
Dammene una dozzina!” “In arrivo!”
***
“Questo
esserino
microscopico e giallo vuole sfidare in velocità un dio come
me? Sono troppo big
per perdere!” aveva detto Black*Star prima di iniziare la
gara, ma dopo soli
cinque minuti dovette ricredersi.
A
Soul non era andata
diversamente, così i due iniziarono a inseguire il povero
Sparky con intenti
omicidi.
“Ehi
ragazzi, che state
combinando?” chiese Maka appena arrivata. Sparky ne
approfittò immediatamente
saltandole in braccio: “Mi vogliono picchiare. Sono stati
cattivi con me.
Proteggimi!” disse fingendo una lacrima.
“Ah
sì? Chi è stato a
darti fastidio piccolino?” “Uno coi capelli a
stella azzurri e uno squalo coi
capelli bianchi.” “Ora ci penso io: SOUL!
BLACK*STAR! QUI SUBITO!”. I due
diretti interessati si presentarono alla velocità della luce
al cospetto della
bionda. “Voi due… IDIOTI!” disse
regalando un calcio magistrale nello stomaco.
“Cosa
sta succedendo
qui?” chiese L appena arrivato. “Quei due idioti
hanno infastidito questa
strana creaturina. Sono proprio due immaturi. Non come te, Ryuzaki. Tu
sei una
persona molto diversa, con te si può avere una conversazione
decente.” Disse la
bionda allontanandosi con L.
“Hai
preso un bel palo,
eh?” ghignò Black*Star. “…
Sta’ zitto, idiota.”
Un
colpo secco annunciò
lo svenimento del povero stellino.
***
La
campanella suonò e
tutti gli studenti corsero ai propri posti in classe dopo la pausa
pranzo.
Tutti
si aspettavano
l’ingresso del professor Stein, ma non fu così.
Ad
entrare in classe con
tanto di registro in mano, non fu il professore, ma due individui che
si erano
fatti notare molto in quei giorni: uno per la sua incredibile bellezza,
l’altro per
la sua stramberia, entrambi
per la straordinaria intelligenza.
“Oh
cazzo. Ora abbiamo
un grosso, grossissimo problema. Quei due nella stessa stanza non
possono
stare.” commentò Mello sconvolto quanto gli altri.
“Oh
mamma. Credo allora
che non sarà una lezione molto tranquilla.
C’è da aver paura.” Rispose Liz
accanto a lui. “Beh, se dovessi aver paura ti proteggo io.
Considerami la tua
guardia del corpo.”
“Salve
a tutti. Siccome
oggi il professor Stein ha dovuto assentarsi a causa di una brutta
influenza,
al suo posto il vostro preside ci ha chiesto di tenere una lezione in
due.” La
stragrande maggioranza della popolazione femminile della classe rimase
a bocca
aperta colpita dallo charme e dall’eleganza di cui erano
impregnate le parole
del giovane insegnante.
“Gentilmente
mi
servirebbe qualcuno che ci illustri l’ultimo argomento
affrontato col vostro
professore…”
“Dissezzione.
Non
facciamo altro che dissezionare fottute rane e fottuti topi.”
Prima
che Light potesse
intervenire per riprendere il giovane dalla chioma dorata, L
già era
intervenuto: “Mello, per favore, modera il linguaggio e
riprendi a flirtare con
la signorina Thompson. Almeno sembra che lei sia più saggia
di te e così non
disturberai la lezione.” Poi si avvicinò a Liz con
uno sguardo penetrante: “Mi
raccomando, signorina, lo riporti sulla retta via: lo affido alle sue
cure.”
La
maggiore delle
Thompson rispose cambiando colore: “S…
Senzaltro!”
A
rompere il silenzio
nella gelida aula fu l’applauso della piccola Thompson, che
prima rivolse un
allegro sorriso al suo “panda-pinguino”, poi
aggiunse: “Complimenti panda! Sei
troppo forte! Hai fatto bene a dare una svegliata a mia sorella e al
leoncino!
Così si sposano!”
“Oh,
beh, se si sposa
tornerà sulla retta via, ma dovrò
diseredarlo…” disse L a bassissima voce in
modo da farsi sentire solo dal diretto interessato. “NO!
Tutto ma non questo!
Non puoi dare il posto a quel FOTTUTO NANEROTTOLO ALBINO DEL
CAZZO!”
“…”
“Non
capisco perché
rivolga tutto il suo odio verso di me, quando in realtà odia
solo la mia
posizione. Tu me lo sapresti spiegare?” chiese un placido
Near a Crona, la
quale sobbalzò. “N-non so come comportarmi con un
bimbo fantasma che viene
odiato.”
Light
interruppe la
bizzarra situazione con un colpo di tosse.
“Signori,
qualcun altro
dopo il brillante intervento del caro signor Mello saprebbe dirmi
precisamente
che punto del programma state svolgendo?”
“L’ultima volta abbiamo trattato il
modo in cui va armonizzata la lunghezza d’onda delle anime di
meister e weapon
durante il combattimento.” rispose brillantemente Maka.
“Ehi,
belloccio! Se non
sai nemmeno la lezione del giorno come pretendi di essere un buon
professore? E
il bello è che ti sei ridotto a chiederlo a quella secchiona
della Albarn!”
disse Black*Star subito prima di essere colpito da un libro in piena
fronte.
“Dovete
scusarlo. Yagami
purtroppo ha molto da fare.” Cominciò L, poi si
rivolse direttamente a Light.
“Essere un serial killer, richiede molto tempo ed energia,
non è vero?” “Anche
la perseguitare un innocente richiede tempo ed energia. Quando la
finirai di
prendertela con me? Mai, suppongo, dato che sai benissimo che non sono
quello
che stai cercando. Anche se ormai sappiamo che tu vuoi che sia per
forza io.
Beh, te lo ripeto: io non sono quello che stai cercando. E mai
potrò esserlo,
quindi smettila di perseguitarmi e cerca il vero colpevole.”
“Complimenti
Light,
ottima prova di recitazione. Anche se non raggiungerai così
facilmente il mio
livello. Che ne diresti di trasformare questa lezione di scienza
dell’anima in
una di criminologia? Direi che proprio tu te ne intendi abbastanza di
questa
materia, dico bene?” “È vero, me ne
intendo di criminologia, dato che desidero
entrare in polizia. Ma ciò non significa che io sia un
assassino.” “Io non ho
detto nulla. Attento, ti stai mettendo con le spalle al muro da
solo.”
“Non
lo hai detto, ma lo
hai pensato. Soprattutto, è quello che avresti voluto dire
davanti a tutti.
Comunque continua pure a prendertela con me, tanto non hai
prove.”
“Light,
se non avessi
prove non avrei preso un qualsiasi studente. Se sono arrivato a te ho
dele
tracce ben precise che non ho alcuna intenzione di rivelarti. Adesso pensiamo alla
lezione.”
La
lezione finalmente
iniziò. Al suono della campanella, Patty corse incontro a L.
“Non
ti preoccupare
signor panda-pinguino! Se lui non vuole essere tuo amico,
sarò io tua amica! E
sarà tuo amico anche MRG!” disse mostrando il
pupazzo al detetctive.
Dopo
un secondo di
perplessità L accennò un sorriso.
“Grazie. Sei molto gentile. Non farti
ingannare da Yagami, quello userebbe anche la persona più
innocente sulla terra
per i suoi scopi.” “A me il volpacchiotto non
è tanto simpatico. Tu sei più
simpatico signor panda! Anche MRG ti trova simpatico! Se vuoi la
prossima volta
ti presento tutti gli amici di MRG così giochiamo insieme a
indovina la
giraffa!” disse Patty abbracciandolo. “Giocare? Io
non ho molto tempo. Forse
però potresti rivolgerti a Matt… lui non ha mai
niente da fare…” disse tra sé e
sé il detective. “Perché amico panda
non vuoi giocare con me? Il troppo studio
ti fa male! Nessuno gioca con me…” “Ma
io non studio. Io cerco il modo di far
capire a tutti che… il volpacchiotto non è
simpatico.” “Ma tu lascialo perdere
quello! Se quello non vuole giocare con te…”
“Yagami purtroppo gioca, ma con la
vita degli altri. Devo dimostrarlo in modo che non possa più
ricattare
l’umanità come vuole.”
Patty
guardò perplessa
il ragazzo dai capelli neri.
“Ma
non puoi pensare
sempre e solo al volpacchiotto. A te quando ci pensi, scusa?”
Le
parole innocenti
colpirono forte il detective. Non aveva mai, nella sua vita pensato a
sé. Non
si era mai preso quello che voleva e le sue conoscenze erano dovute
all’osservazione degli altri, non a esperienze personali.
Solo
ed esclusivamente a
un’invidia silenziosa.
“Non
posso giocare con
te, però prometto che sarò tuo amico.”
“Non c’è proprio nessun gioco che ti
piace?”
“In effetti uno c’è… domani te lo insegno, d’accordo?”
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Note delle autrici:
Black Nana: Aloha!
Any_: *arriva con gonnellino hawaiano e maracas* I laila au k'ila no malihini ohana! Welcome cousins come on by aloha komo mai! MAKA MAKA!
Black Nana: Ehm... Maka non c'è...
Any_: Genia, sono le parole della canzone. Lo so che Maka non c'entra niente! Solo che mi è entrata in testa questa canzone! Cambio genere?
Black Nana: Uhm... non lo so, vedi tu!
Any_: Ok! *scappa*
Black Nana: ANYYYYYYYYYYYYYYY! PERCHÈ CAVOLO SCAPPI?!
Any_: Torno subito! Pensa tu al pubblico!
Black Nana: *risata malefica* Adesso sono da sola, quindi...
L: Buongiorno. Spero di non essere in ritardo.
Black Nana: O.O Che ci fai qua?
L: Ah... Any mi ha mandato un messaggio molto strano che ho decifrato come una richiesta di venire qui... Però era scritto in Giapponese, Inglese e Latino...
Black Nana: O.o Sì... Any, non c'è...
L: Posso aspettare. Non ti preoccupare, non ti darò fastidio.
Black Nana: 625! RYUK! MUOVETE IL CULO!
625: Vuoi un sandwich? Ce l'ho con la mortadella, col prosciutto...
Ryuk: Ce l'hai con le mele?
625: Strana richiesta, ma... si può fare. Tieni! *gli da un sandwich con la marmellata di mele* Ehi, tu, panda! Vuoi anche tu un sandwich? Ce l'ho col prosciutto, con la mortadella...
L: Con la marmellata grazie.
*si accendono luci fortissime all'improvviso e si sente uno strano rumore. Dalla nebbia sbuca un palcoscenico con Any sopra*
Any_: Buonasera! *prende la chitarra elettrica e comincia a suonare American Idiot*
Black Nana: TU SEI FOLLE! MI HAI ROVINATO L'OCCASIONE DI FARE FESTA!
Any_: ... M-mi dispiace... *lacrimuccia* Non lo faccio più... *scende dal palco sconsolata e con gli occhi lucidi*
Black Nana: Paaaaaaaaaaanda! Consolala! Non vedi che piange?
Any_: No. u.u Mi consolo da sola. u.u Andrò a fare due chiacchiere con Kinder.
L: Kinder?
Any_: Certo! Kinder è la mia chitarra elettrica! Tutti i miei strumenti devono avere nomi di dolci: è la regola! Mi ritiro. Annunciate voi il vincitore di questo capitolo. :'( *se ne va abbracciando Kinder*
Black Nana: ... Ok, la vincitrice è Maka_93 che vuole incontrare... ma guarda! L!
L: Oh... d'accordo... E cosa dovrei fare di preciso?
Black Nana: Prenditi un the con pasticcini...
Any_: *rispunta da dietro al palco* GIOCA A SCACCHI! *aria assatanata*
L: o.ò
Any_: Tu sai giocare, no? E vinci sempre, no? Allora GIOCA A SCACCHI! Questo è un ordine. Tsè! *si allontana di nuovo*
Black Nana: Any? Conquisti il mondo con me?
Any_: Solo se mi lasci suonare in pace. u.u
Black Nana: Sì! Puoi suonare tutto quello che vuoi!
Any_: Aaaaaaaah! GRAZIE GRAZIE GRAZIE! *w*
L: ... Allora io vado.
NELLA FAVCHA ROOM
L: *si siede davanti a una scacchiera*
Maka_93: Grazie! Sono felice di poter giocare a scacchi con te, ti ammiro molto. :)
L: Di nulla... Anche se sono stato praticamente obbligato...
Maka_93: Mi spiace che ti abbiano obbligato... è stata una mia richiesta. Desideravo tanto giocare a scacchi con te!
L: Ah, beh... Sembrerebbe che quella lì stia impazzendo ogni giorno di più, quindi non importa.
*si sente da fuori American Idiot, ma a cantare è anche Black Nana*
L: Sì... Iniziamo.
Maka_93: Che colore vuoi?
L: *ci pensa attentamente* Nero.
Maka_93: Ok, allora dovrò iniziare io. Bene! *cominciano la partita*
INTANTO FUORI
Any_ e Black Nana: Do you know the enemy, do you know your enemy, well gotta know the enemy right!
Tutti: OEHOEH!
625: Do you know the sandwich!
Ryuk: Do you know your apple!
Black Nana: Well gotta know the ice cream right!
Tutti: OEHOEH!
Any_: Do you know the guitar, do you know your sweets, well gotta know the music right!
Tutti: OEHOEH!
DENTRO
Maka_93: Ma che sta succedendo fuori? o.ò
L: Niente... allora, c'è una ragazza che sa suonare la chitarra elettrica e non lo sapevo, comunque si è messa a cantare insieme ad altre persone un po'... schizzate, non so se intendi.
Maka_93: Non molto... comunque... SCACCO MATTO!
L: *osserva la scacchiera* Non avevo notato la posizione degli scacchi. Mi sono distratto troppo questa volta. Complimenti, signorina. *sorride*
Maka_93: Grazie! Sono felice di aver giocato con te!
L: Pare che tu sia l'unica persona normale qui. Mi accompagneresti fuori?
Maka_93: Certo certo! Volentieri!
FUORI DALLA FAVCHA:
Any_: I beg to dream and differ from the hollow lies!
Tutti: Hey!
Any_: This is the dawning of the rest of our lives! ON HOLIDAAAAAAAAAAAAAY! Oh! C'è il panda!
Black Nana: Panda! Noi stiamo andando in vacanza coi Green Day! Vuoi venire?
L: State bene?
Any_: Posso mai stare male dopo aver fatto due chiacchiere con Billie Joe? u.u CERTO CHE STIAMO BENE!
L: o.o
Maka_93: Intendevi questo per schizzati?
L: Più o meno.
Ryuk: Ehi, panda! Vuoi un po' di sidro?
625: Ehi, gente. Mi sa che è ora di andarsene.
Any_: Giusto! Billie Joe sta aspettando all'aereoporto! ANDIAMOOOOOOOOOOOOOO! TUTTI A BERKELEY!
Black Nana: YAHOOOOOOOOOOOOOOO!
L: Andate a Berkeley? O.ò
Any_: Certo! Perché?
L: Non vi sembra di esagerare?
Any_: Naaaaaaaaaaaaaaaaaah! Andrà tutto bene. Starò attenta e non morirò. Così nella prossima puntata posso convincere Billie Joe a venire! Sai che bello?
L: Any, quel tizio è sposato.
Any_: Ma ha un figlio della mia età precisa! Ciao! ^w^
Tutti: CIAOOOOOOOOO! *se ne vanno tutti*
L: ... Io li seguo. Potrebbero farsi male. *li segue*
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Se la vostra vita è stata dura e non sapete come passare l'estate, unitevi alla Shinda Sekai Sensen: Rebels Against the God!
Divertimento (e follia) assicurato!
Parola di Nakamura Yuri.