Così come ogni pomeriggio ci trovavamo li, in uno di quei parchetti nella periferia di Londra,nella speranza di non incappare in qualche paparazzo assetato di gossip. Guardai attentamente i lineamenti perfetti del ragazzo che mi stava accanto,mentre alcuni flebili raggi del sole gli illuminavano il viso e trasformavano quelle iridi che tanto amavo in colori sensazionali,che sfumavano dall’azzurro al verde,fino al grigio. In quel piccolo parchetto diviso da un lungo viale alberato sul quale passeggiavamo io lui e qualche coppia di anziani, vi erano dei ragazzini che si rincorrevano allegramente. Un leggero venticello frizzante,causato dall’inverno che era alle porte ci scompigliò i capelli,rendendo i suoi ancora più arruffati e adorabili. Stringevo la sua mano come se fosse un prezioso gioiello dal valore di diecimila sterline. Voltò lo sguardo posandolo sul mio e come se un tiratore con l’arco avesse centrato il mio cuore, mi sentii avvampare abbassai lo sguardo. Che sciocca che ero, stavamo insieme da un bel po’ e ancora arrossivo… Sorrisi e continuai a tracciare con lo sguardo la persona di cui mi ero perdutamente innamorata,un piccolo sorriso si allargò nelle sue labbra fini,perfette, disegnate da angeli… Lui era perfetto,troppo perfetto per me,chissà magari quando andava in tour incontrava una ragazza più bella di me e mi lasciava,avevo paura,una terribile paura e dovevo sapere se lui mi amava tanto quanto lo amavo io. -Ho paura!-dissi pendendomi subito di aver lasciato scappare un mio pensiero. Guardai dritto nei suoi occhi che osservavano dei bambini intenti a giocare a palla, -Paura di cosa?- chiese distogliendo lo sguardo da dove l’aveva posato precedentemente puntandolo dritto al mio. -Paura di perderti...- bofonchiai -Paura che tu mi lasci,perché io senza di te non sono niente,sono come il mare senza pesci, come il cielo senza uccelli,come Londra senza le sue nuvole.- spiegai, per poi distogliere lo sguardo dalle sue iridi color cielo di primavera. Nessuna risposta mi giunse alle orecchie, segno che era stato spiazzato dalle mie parole e che quindi non provava lo stesso per me. Così curiosa dal vedere la sua espressione sicuramente confusa e persa,alzai lentamente lo sguardo pronta a qualsiasi tortura. La cosa che vidi però fu tutto il contrario di ciò che mi aspettavo, mi ritrovai davanti un sorrisone che andava da un orecchio all’altro. Lo guardai confusa per poi sentire le sue labbra sulle mie,che avide le stavano possedendo,presto sentii la sua lingua che stava cercando disperatamente la mia,quando la trovò approfondì il bacio ancor di più. Pochi minuti dopo si staccò da me respirando affannosamente, -Io volendo potrei essere il mare e tu i pesci,io il cielo e tu gli uccelli,tu Londra e io le sue nuvole,questo però sempre se vuoi…- disse osservandomi,sorrisi e annullai le distanze che ci separavano con un bacio. -Ti amo Louis- bisbigliai poi al suo orecchio, -Ti amo anch’io- rispose


Sciauz belli,questa è la prima cosa che scrivo su efp,e spero vi piaccia questa piccola storiella e il modo in cui scrivo,mi farebbe tanto piacere se mi lasciaste una recensione, anche piccola piccola.

Bacii roby! c: