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Autore: Hotaru_Tomoe    08/03/2007    4 recensioni
Due bambini, un incontro casuale, una promessa.
Se per Piccolo è solo un ricordo sbiadito dal tempo, per qualcun'altro quell'incontro rappresenta la salvezza e la speranza di cambiare un destino di morte.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio, Piccolo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO: UN NUOVO GIORNO

Piccolo si avvicinò a quella montagnola di cristallo lucente a passi lenti, si sentiva strano, come se si muovesse all’interno di un incubo.
Voleva che quello fosse un incubo, ma sapeva che così non era.
Filly si era dissolta quando Daknon l’aveva assorbita.
E poi lui aveva frantumato l’armatura.
Continuava a ripetersi che era ciò che lei avrebbe voluto, che non c’era altra soluzione, eppure non riusciva a scrollarsi di dosso il senso di colpa.
Si chiese se il Drago Shenron avrebbe potuto riportarla in vita… ma probabilmente no… perché il suo corpo non c’era più, e lo spirito nemmeno.
D’un tratto si sentì più vecchio di molti anni, vecchio e stanco come Kami. Quella piccola seccatrice dal viso di porcellana se n’era andata per sempre, la sua vita solitaria ricominciava.
Ma se fino a pochi giorni prima ciò rappresentava la consueta e perfetta normalità, ora gli sembrava un peso insopportabile da sostenere.
Si inginocchiò di fronte a ciò che restava dell’armatura. Esitante, vi posò sopra una mano. “Perdonami per non averti saputo proteggere.”
La montagnola di sabbia lucente brillò, e una voce melodica si spanse dolcemente nell’aria fresca dell’alba.

~ Anche tu la ami?~

“Chi sei?” domandò il namecciano. Quella non era la voce di Filly.

~ Noi siamo chi siamo state.
Ciò non conta ora.
Ti prego, rispondi alla nostra domanda.
Anche tu l’ami?
~

“Io…”
Voleva dire tante cose: che non era così facile rispondere ad una domanda del genere, perché non conosceva questo sentimento, non l’aveva mai provato, perché lui era un guerriero e i sentimenti sono preclusi ai guerrieri, invece le sue labbra formarono un semplice
“Sì.”
Il mucchio di cristalli davanti a lui rimase inerte: la sua lucentezza andava via via svanendo. I piccoli cristalli lattei mutavano in un grigio spento e opaco. Poi una nuova forza lo animò e la voce delle ragazze bianche parlò di nuovo:

~ E sia. ~

Una luce abbagliante costrinse il namecciano a coprirsi gli occhi col dorso del braccio, fasci di luce saettarono nel cielo. Cautamente, Piccolo riaprì gli occhi e vide che la luce dei cristalli era completamente spenta.
Si stava chiedendo cosa diavolo fosse accaduto, quando minuti frammenti di cristallo rotolarono dalla sommità sul prato, rivelando una mano lattea.
Piccolo accorse e afferrò quell’arto, tirandolo verso di sé con forza inaudita. Filly fu catapultata contro il suo torace muscoloso e stretta in una morsa d’acciaio. La ragazza era fredda e senza vita, ma ora aveva di nuovo un corpo.
“Com’è possibile?” si chiese incredulo.
Un’eco flebile risuonò tra le pareti della valle:

~ Perché l’amore è anche sacrificio.
Questo è quanto ci ha fatto comprendere nostra sorella Filly.
Ognuna di noi
vi ringrazia,
perché ora abbiamo capito,
ed ora siamo finalmente libere. ~


I cristalli si sgretolarono in polvere grigia: presto sarebbero stati dispersi ovunque: nell’aria, nell’acqua verso il mare e per ciascuna di quelle sventurate l’incubo di una non-esistenza finiva per sempre.
Piccolo appoggiò Filly sul prato, incrociandole le braccia sul petto: “Aspettami, tornerò subito.”
Piccolo raggiunse la casa dei Son poco dopo: Gohan era già alzato e si stava allenando. “Piccolo-san! – agitò la mano festoso quando lo vide – Che sorpresa! Come va l’allenamento di Filly?”
Piccolo gli spiegò brevemente cos’era accaduto “Puoi prestarmi la sfera del drago che tenete in casa?”
Gohan gli sorrise “Sicuro.” e andò a prenderla.
Mentre era nel prato ad aspettare una voce lo fece sussultare: “Ehi tu!” era Chichi e non sembrava di buon umore. Probabilmente era seccata nel vederlo lì, che ancora distraeva il suo amato figliolo dagli studi. Invece quel che disse la donna lo sorprese molto: “Quando avrai finito di fare ciò che devi, ti devo parlare.” Il tono era stranamente pacato, quasi una supplica e stupì non poco il namecciano, che ben conosceva il carattere isterico della moglie di Goku.
“V- va bene.”
Nel frattempo Gohan tornò con la sfera e gliela consegnò.
“Gohan, non mi sento tranquillo ad aver lasciato il corpo di Filly da solo. Non è che puoi andare a controllarla intanto che raccolgo le sfere?”
“Nessun problema.”
“Vengo anch’io – sentenziò Chichi – Chissà come sarà sconvolta quella povera creatura. Ma d’altronde questo è il minimo che può capitare vivendo vicino ad un maniaco della guerra.”
“Ve - veramente mamma, Piccolo non c’entra nulla, Filly era già inseguita da quel mostro…” cercò di spiegare Gohan, ma Chichi scosse la testa continuando a borbottare tra sé sulla violenza innata degli amici del marito e della cattiva influenza che potevano avere sui suoi figli.
Piccolo ne approfittò per volare via e andò alla Capsule Corp. Trunks era in giardino che giocava con un cane più grosso di lui “Piccolo! Cosa ci fai qui?”
“Avrei bisogno del dragon radar di tua mamma.”
“Ok, è in camera sua. Se vuoi ti accompagno io.”
Vegeta e Bulma avevano già abbandonato la stanza, che un robot stava prontamente riassettando. I due si misero a frugare nei cassetti “So che è qui, da qualche parte…” disse il bambino.
Nel frattempo Vegeta stava tornando in camera per recuperare una nuova battle suit, visto che la sua era a brandelli. E vide Piccolo chino dentro l’armadio di Bulma.
Senza nemmeno rendersene conto, si trasformò in super saiyan, scagliandosi contro di lui “Bruttomusoverdechediavolocerchiincameramiaedimiamoglieiotidisintegro!!!!”
Spinse Piccolo contro la parete che si frantumò come se fosse stata di cartapesta e i due volarono all’esterno.
“Calmati papà! – urlò Trunks – Piccolo cercava solo il dragon radar.”
“NO! NON DI NUOVO!” strepitò Bulma, alla vista della sua camera da letto distrutta.
“Questa volta io non c’entro, mamma.” Trunks mise le mani avanti e additò i due litiganti nel cielo.
“PICCOLO!!! VEGETAAAA!!!” urlò la donna. I due contententi, raggelati da uno sguardo azzurro come un iceberg dell’Artico, smisero di fare a botte.
“Io vi lascio alle vostre questioni familiari.” Piccolo volò verso Trunks, ma Vegeta lo richiamò: “Sbaglio o ieri notte c’è stato un po’ di trambusto dalle tue parti?”
“Ordinaria amministrazione. Se ti interessava tanto, perché non sei venuto a dare un’occhiata di persona?”
“Tsk. Il principe dei saiyan non si scomoda per così poco.”
Piccolo raccolse tutte le sfere in meno di mezza giornata ed evocò il drago, che apparve davanti a lui in tutta la sua maestosità: “Chi ha raccolto le sfere, esprima il suo desiderio. Io lo esaudirò, qualunque esso sia.”
“Voglio che questa ragazza torni in vita.”
Gli occhi del gigantesco drago si illuminarono di rosso “Non c’è nulla di più facile.” Poi scomparve e le sette sfere si dispersero.
Piccolo, Gohan e Chichi si chinarono sul corpo immobile di Filly, trattenendo il fiato. Le iridi adamantine si spalancarono in uno sguardo confuso e disorientato e la ragazza si mise a sedere fissando le sue mani come se le vedesse per la prima volta: “Ma - ma io ero… come…?”
“Le tue sorelle hanno deciso di usare il loro potere residuo per ridarti un corpo e poi io ho usato le sfere del drago per riportarti in vita.”
“E Daknon?”
“Ce l’hai fatta. L’hai sconfitto.”
Filly si lasciò sfuggire una risatina: “Ma dai, non prendermi in giro! Io non ho fatto nulla, sei tu che l’hai colpito.”
“Ma se tu non avessi persuaso le altre ragazze ad abbassare la guardia, quell’armatura sarebbe rimasta inviolata per chissà quanti altri secoli. – Piccolo le posò una mano sulla spalla – Il gesto che hai compiuto è stato molto coraggioso ed io ne sono fiero.”
“Piccolo…” esordì Filly. Avrebbe voluto buttargli le braccia al collo e gridare tutta la sua gioia per averlo potuto incontrare di nuovo, ma Chichi si frappose tra i due “Ancora? Ma la finiamo di parlare di battaglie? Gohan, ho portato con me dei vestiti puliti, aiuta Filly a sceglierne uno!”
“Ma mamma! – protestò il ragazzo – Io non sono uno stilista.”
La severa madre gli rivolse una occhiata che non ammetteva repliche e Gohan si arrese “D’accordo.” sospirò. Tese una mano a Filly: “Proviamo a camminare per un po’: se ti senti debole o strana dimmelo, ok?”
Quando i due si furono allontanati a sufficienza, Chichi si piazzò di fronte al namecciano, tormentandosi l’orlo della camicetta con le dita.
“Allora, di cosa volevi parlarmi?”
“Di recente tu e Gohan vi siete visti, non è così?”
Eccola lì: sicuramente ora Chichi gli avrebbe fatto l’ennesima sfuriata perché i due si erano allenati un po’: possibile che in tanti anni non avesse capito che la forza di Gohan era necessaria per la difesa della Terra? “Sì – disse seccato – ci siamo allenati qualche volta.”
“E come l’hai trovato?”
“In forma, come al solito.”
“No – Chichi scosse il capo – non è quello che mi interessa sapere.”
“E allora spiegati meglio.” Piccolo iniziava a esasperarsi: forse chiedere a quei due di venire fin qua non era stata un’idea così brillante.
“Non trovi che sia cambiato, che sia diverso? Schivo, scontroso, preoccupato, sciupato, agitato?”
“No – rispose stupito – nulla del genere.”
Chichi si tormentava la treccia con le dita “Non è che tu sai qualcosa e me lo stai tenendo nascosto?”
“Insomma Chichi, che ti prende?”
“Da quando frequenta il liceo, Gohan è cambiato! E’ sempre fuori casa, con me non parla più. Io ho paura che frequenti brutte compagnie… d’altronde passando la sua infanzia vicino a tipacci come te o Vegeta, era quasi inevitabile.”
Per l’amicizia che lo legava a Goku e al suo primogenito, Piccolo decise di ignorare l’insulto e continuò ad ascoltare lo sfogo della donna “Io sono disperata… e so che sei stato come un secondo padre per lui e con te si confida. Penso che sia finito in un giro di droga… o magari di armi…” concluse piagnucolando.
Piccolo invece scoppiò una risatina ironica “Nulla del genere.”
“Allora tu sai di cosa si tratta?”
Il namecciano sbuffò: “Gohan si arrabbierà perché te l’ho detto, ma se tu continui a fantasticare su cose inesistenti, finirai per impazzire. Molto semplicemente, si è trovato una ragazza.”
“Una ragazza?”
“Sì, una fidanzata.”
“Tutto qui?”
“Tutto qui.”
“E chi è?” chiese Chichi, recuperando il suo tono baldanzoso.
“Questo devi chiederlo a lui.”
Chichi sorrise rilassata ed arrossì lievemente “Mi sento così idiota… ma Gohan è tutta la mia vita… crescerlo senza Goku è stato difficile e a volte mi chiedo se sono stata una buona madre.”
Piccolo le posò una mano sulla spalla: “Lo sei stata, sia per Gohan che per Goten. I tuoi figli sono dei bravi ragazzi.”
Chichi strinse brevemente la mano di Piccolo “Grazie.”
Filly finì di vestirsi e si girò verso i due proprio in quel momento, mentre Piccolo dispensava a Chichi un raro gesto espansivo, che voleva solo essere di conforto, ma lei fraintese tutto, pensando che fosse indice di un rapporto molto più profondo che legava i due.
Si sentiva davvero molto sciocca: in fondo lei non sapeva nulla di Piccolo… non era poi così strano che avesse già una donna, che fosse così vicino alla madre del suo migliore amico. Vedere quei due così vicini le faceva male… ma d’altronde che altro si aspettava? Lei era piombata nella sua vita all’improvviso… non poteva pretendere che lui l’avesse aspettata per tutti quegli anni… eppure…
“Filly, tutto bene?” la voce di Gohan la riportò con i piedi per terra.
Annuì silenziosamente e restò lì in disparte, mentre Gohan recuperava sua mamma per poter arrivare a scuola puntuale. Salutò brevemente e senza entusiasmo i due ospiti, fissando il cielo con aria assente. Piccolo vide che era un po’ strana, ma pensò fosse ancora scossa per ciò che aveva passato… invece Filly lo afferrò per la scollatura a V della sua tuta, attirandolo a sé e premendo forte le labbra sulle sue. Piccolo restò congelato per la sorpresa, mentre una scarica elettrica percorreva tutto il suo corpo. Poi, improvvisamente, Filly si staccò da lui e prima che potesse dire qualunque cosa, lo inondò di parole “Ti prego, perdonami, lo so che hai già Chichi. Però tu mi piaci, tantissimo, voglio farti sapere che ci sono anch’io. Lo so che è da egoisti e che Chichi mi odierà per questo, ma non posso farci nulla. Tu mi piaci fin da quando ero bambina!”
“Chichi…? Cosa centra…” Piccolo aggrottò la fronte: ma cos’avevano tutti quel giorno? Perché saltavano alle conclusioni più assurde? Tuttavia non ebbe assolutamente il tempo di replicare, perché Filly lo stava sommergendo con un fiume di parole.
“Sei arrabbiato? Ma certo che sei arrabbiato, te lo si legge in faccia… ti ha dato fastidio, vero? Ma certo che ti ha dato fastidio, tu probabilmente stai con lei da tanti anni, l’hai consolata quando Goku è morto, da cosa è nata cosa e adesso vi amate profondamente. Poi arrivo io e ti sconvolgo la vita… è solo che mi era sembrato che tra noi due…” non potè portare avanti ulteriormente il filmino mentale che si era fatta, perché Piccolo si era chinato su di lei, strappandole un bacio profondo e passionale. Filly sentì le ginocchia cedere e Piccolo la sostenne passandole un braccio attorno alla vita. Quando il namecciano staccò le labbra dalle sue le mormorò: “Lezione della giornata numero 1: prima di saltare alle conclusioni, ascolta quello che ho da dirti.”
“Bella lezione – uno scintillio malizioso fece brillare i suoi occhi di cristallo – ma è un po’ complicata… non è che me la spiegheresti meglio?”
E Piccolo l’accontentò.

“Visto Goku, ce l’hanno fatta senza problemi.” disse Re Kaioh, sospendendo il collegamento con la Terra. Il saiyan però restò con la mano poggiata sulla sua spalla.
“Perché tanta fretta Re Kaioh? Io volevo vedere cosa aveva da insegnare Piccolo a Filly.”
Il Re Kaioh arrossì fino alla punta delle orecchie “Io non sono un guardone Goku. Non ti pare il caso di lasciarli da soli?”
“E perché mai? – chiese il ragazzo con il solito sconfinato candore – Volevo vedere se le insegnava qualche tecnica nuova.”
Il dio provò imbarazzo al posto del saiyan per la sua ingenuità, tossicchiò con fare allusivo e buttò lì: “Qualcosa le insegnerà di sicuro, ma dubito che attenga alle arti marziali.”
“Urka Re Kaioh, adesso sa anche prevedere il futuro? Che forza! Allora se non ha a che fare con le arti marziali, sarà sicuramente qualche magia! D'altronde suo padre era un mago! Sicuro che non possiamo guardarli?”
Il dio lo guardò con un’aria tra l’esasperato e il rassegnato: “Goku… ma tu hai *davvero* avuto due figli da Chichi?”
“Eh? Certo che sì, perché me lo chiede?”
“Lasciamo perdere. Vieni piuttosto e dammi una mano a rimettere in ordine il mio pianeta.”
Goku lo seguì grattandosi la nuca “Uffa, qui nessuno mi spiega mai niente. Cosa c’entrano gli allenamenti di Piccolo con i figli miei e di Chichi? Bah… se tornerò a far visita sulla Terra lo chiederò a Piccolo in persona.”


FINE

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Note conclusive:
- Intanto chiedo scusa a tutti per il mega ritardo, ma tempo fa il disco fisso del mio pc ha deciso bene di friggere, lasciandomi nello scoramento più totale: infatti avevo perso tutto quello che c’era su, inclusa questa fic, pertanto ho dovuto riscrivere l’ultimo capitolo da capo T__T giuro che volevo piangere!!!
- Dato che la storia virava decisamente verso angst e depressione, ho voluto scrivere un epilogo allegro, che spero vi abbia strappato qualche sorriso.

Comunque tutto è bene quel che finisce bene. NdHotaru
Però, bella vita che mi hai fatto passare *sgrunt* NdFilly
Senza, non ci sarebbe stata tensione drammatica! NdHotaru
L’unico insoddisfatto resto io alla fine! Ci faccio sempre la figura del fesso! E ancora nessuno mi ha detto che cosa ha insegnato Piccolo a Filly! NdGoku
-__-“ Fesso. NdTutti in coro
   
 
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