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Autore: damnhudson    25/08/2012    2 recensioni
Letters to Finn.
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" Finiresti col farti uccidere tu stesso per non togliere un padre ai propri figli, perché tu Finn, tu sai come ci si sente a non avere un padre, non lo faresti mai. Saresti preso di mira perché sei troppo buono, perché il tuo sorriso e persino le tue fossette fanno presagire quanto il tuo animo sia buono. E forse moriresti. Dimenticato da tutti, persino da quelli che chiamava compagni. I tuoi unici compagni siamo noi, Finn. "
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1. Artie Abrams.
2. Blaine Anderson.
3. Rachel Berry.
4. Mike Chang.
5. Tina Cohen Chang.
6. Sam Evans.
7. Quinn Fabray.
8. Carole e Burt Hummel.
9. Kurt Hummel.
10. Mercedes Jones.
11. Santana Lopez.
12. Brittany Pierce.
13. Noah Puckerman.
14. Will Shuester.
15. Shannon Beiste.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Letters to Finn;
29 Maggio 2013.
 
Ciao Finn,
Ho ricevuto la cartolina che mi hai mandato. Mi è piaciuta molto, soprattutto sono stato sorpreso, quando mamma me l’ha portata in camera. Solo non la capisco. Come mai non mi hai scritto durante un anno e poi mi hai mandato una cartolina? Lo so cosa dirai, perché ti conosco. Dirai: ‘Amico, non sono tipo che scrive le lettere.’ E forse è anche vero, ma c’era una nota sbagliata in quella cartolina, in quel testo, ci metterei – se potessi – la mano sul fuoco, Hudson. Perché appunto, ti conosco come le mie tasche.
Sembra ieri, quando abbiamo iniziato ad essere amici. Non ho mai capito cosa ti spingesse a seguirmi, cosa ci vedessi in me. Sono sempre stato al di sotto dei tuoi standard. Ero la stessa persona che ero fino all’anno scorso: uno scapestrato, un criminale. Rubavo i coltellini in sughero e li rivendevo per comprarmi le caramelle e questo non è migliorato col tempo. Ho rubato in tutti i negozi in cui sono stato. Eppure tu non mi hai abbandonato, non mi hai lasciato solo nemmeno una volta. Non capisco. Mi sei stato vicino anche quando per due volte ti ho fottuto la ragazza, ti sei allontanato un po’, hai provato un po’ di rabbia e poi mi hai lasciato perdere. Sarebbe stato meglio essere preso a calci in pancia, piuttosto che vederti così deluso da me. Oltre mia madre, sei – tutt’ora – l’ultima persona che voglio deludere, chissà come sta procedendo il mio lavoro! È strano, oggi, pensare a tutte quelle cose che abbiamo fatto assieme senza mai preoccuparci delle conseguenze, nonostante fossimo adulti e punibili dalla legge, è incredibile tanto quanto pensare a come non siamo mai stati capaci di allentarci, nemmeno col passare del tempo o io non sarei seduto qui, con un dizionario affianco, a scriverti una lettera. Fa strano pensarti così lontano da casa, noi che di aspettative ne avevamo ben poche e volevamo prendere l’officina di Burt e mandarla avanti. Tu ti sei mosso, Finn, hai mandato avanti la tua vita, per quanto sia scontato dirlo, mentre io invece sono ancora qui buttato a Lima a lavare piscine. Ho provato ad andare in California come ti avevo raccontato e proposto ma mi sono reso conto che da solo non posso poi fare niente. Mi sono sempre convinto di essere abbastanza e a volte troppo per tutti e invece non basto nemmeno a me stesso. Non sono riuscito a portare avanti quelli che io definivo i miei sogni e sono tornato a casa, dove le vecchie mammine mi hanno ripreso a lavorare. Lavo qualche piscina e me la cavo, riesco anche ad andare al bowling di tanto in tanto e.. sono stato a trovare Quinn, spacciandola per una vacanza. Non penso che ci abbia creduto però. Non sono il genere di persona che ha abbastanza soldi per farsi una vacanza. E’ stato bello rivederla. Era così leggera. Non era più la Quinn Fabray di un tempo, quella che era sempre sotterrata dai problemi, no… Ora il suo unico problema è la matematica che si è fatta troppo difficile. Mi ha detto che ce la farà, che si laureerà e che poi verrà a prendermi a Lima e andremo in California assieme, così non avrò paura. Paura. Si tratta di questo, Finn. E lei è l’unica che l’ha capito. Paura delle conseguenze. Diventando grande impari che certe cose puoi farle e altre no. Da grande non puoi fallire, Finn. Da grande non puoi avere il lusso di avere piani B per la tua vita. Il piano è uno solo e se fallisce sei fottuto. Io non ho altri piani di riserva, è stata una delusione scoprire di essere impaurito dal diventare grande, mi è dispiaciuto molto, ma soprattutto mi ha fatto incazzare. Quando mi hai detto di no per andare assieme in California, Finn… Mi hai detto che avevi dei piani, mi avevi detto che avresti seguito la Berry a New York. Finn, avrei preferito che facessi il cagnolino da compagnia piuttosto che andartene lì. Mi hai mentito, quando dicevi questo, quindi? Conoscendoti quello era solamente il tuo piano B. Si parla sempre di piani B. Quel piano poteva essere benissimo un piano A, Finn. Sarebbe stato meno pericoloso, meno dignitoso, sì, ma non avresti rischiato costantemente la vita.
Lo capisci che siamo tutti preoccupati per te? Lo capisci che ho ripreso ad andare in chiesa con mia nonna per cercare di tenerti al sicuro? Io non lo so se c’è qualcuno, comunque si chiami, ma spero che mi stia ascoltando, perché devi stare vivo. Ci sono miliardi di cose che devo fare con te, che ancora non abbiamo avuto il tempo di fare. Ci sono cose che voglio dirti, motivi per cui ringraziarti… Abbiamo una vita per continuare ad essere amici e mi darebbe fastidio mandare tutto a puttane perché hai scelto di fare l’eroe al posto di tuo padre. Perché l’hai fatto per questo, lo so, Finn. Ti conosco. Non hai preso per niente bene la notizia di tuo padre e fin lì ci sta, ma addirittura provare a migliorare la sua posizione? Sei un altro Hudson, Finn. Non sei lui. Se ha fatto qualcosa di male resterà per sempre. Non migliorerai mai la sua posizione. Amico… Lo dico per te, non per farti stare male. Nemmeno se ucciderai più di tutti, nemmeno se non prenderai mai i congedi, nemmeno se… ti dimostrerai obbediente, come nessun’altro. No, Finn. Non cambierà mai niente, ma se pensi che questo spingerà i tuoi commilitoni a salvarti la vita, ti sbagli. Non lo vedi che siete solo persone unite da un fucile? Non siete amici. Non vi conoscete. Quanti dei loro nomi conosci? Io darei la vita per te, Finn. Io la darei perché ti conosco una vita. Io perché so qual è il tuo colore preferito, cosa ti piace mangiare, cosa ti sei rotto quando sei caduto a nove anni dallo scivolo, perché so qual è il tuo film preferito… Io, Finn. Io. Soltanto io posso dare la mia vita per la tua. Perché sei il mio migliore amico. Nessuno rischierebbe la morte per una persona che non conosce. Con queste parole guardati intorno, Finn. Ripetimi che quello è il posto in cui vuoi stare e pensaci bene a quanto ti faccia stare bene stare in quel posto. Tuo padre può anche essere orgoglioso di te, in un altro mondo, ma tu, io, tua madre, la tua ragazza… noi siamo orgogliosi di te? Siamo orgogliosi di una persona che ha rinunciato ai suoi sogni per un no ad una borsa di studio, per fare contento il padre? Io no. Non dovevi rinunciare ai tuoi sogni, amico.
Ora devo andare a pulire una piscina… Devo scappare. Ciao, stai bene, sempre. E pensa a chi ti aspetta a casa per una vita da vivere.
Puckerman.
 
 
*martichu.*
Ho appena trovato e scritto la mia lettera preferita. Forse perché come freinship li scippo da morire o forse perché Puckerman è uno dei miei personaggi preferiti, ma sta di fatto che ho adorato questa lettera dall’inizio alla fine. Ogni cosa che è scritta la sento, mentre Puck la pronuncia. Lo sento mentre gli dice che il suo migliore amico e che gli fa capire senza dirlo che gli manda molto. Finalmente gli ha detto quanto ci tiene a lui.
Nel mio universo parallelo, i Fuck(Finn+Puck) si conoscono da una vita, sin da quando sono piccoli. Ho sempre avuto questa ossessione da quando ho scritto una raccolta Fuck. Comunque spero che possa piacere anche a voi… sì.
Grazie mille per essere qui a tutti. Chi legge in silenzio, chi invece recensisce… Grazie. You’re the best part of me.
Damnhudson aka Marti.
   
 
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