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Autore: Marta Horan    25/08/2012    0 recensioni
.. If I’m louder, would you see me? Would you lay down in my arms and rescure me? ‘Cause we are the same You save me when you leave it’s gone again..
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi.. Sono una Directioner..  Vivo a ‘Narnia’  e non incontrerò mai i miei idoli. Ne sono certa.. Anche se credo nel ‘Never Say Never’ questa penso sia la cosa più impossibile da realizzare.

 

Sono sempre stata brava in inglese e mia madre convinta da mia zia decise di mandarmi a casa di mia cugina in Inghilterra.. Per perfezionare il mio inglese.. Non ero molto sicura di andarci ma mi lasciai convincere, insomma non capita tutti i giorni che tua madre ‘faccia le storie’ per mandarti in Inghilterra!

Vivo a Roma, presi il treno per arrivare all’aeroporto di Fiumicino e poco prima di salire sull’aereo mia madre scoppiò a piangere, non era solita piangere per una mia partenza, ma si vede che questa volta era diverso.. Sarei andata per la prima volta all’estero, senza di lei, fare un viaggio così lungo, e arrivare così lontano, non la incoraggiava molto..

Le avevo promesso di comportarmi bene, e si stavolta avrei rispettato la mia promessa. Non come le altre volte, ovunque andavo mi facevo riconoscere.

Arrivata all’aeroporto vidi mia zia e mia cugina che mi aspettavano. Mi diressi verso di loro e le salutai.

- Dai sbrigati che tuo zio ci sta aspettando in macchina fuori da qua. -

Presi la  valigia e ci dirigemmo verso la macchina, salutai mio zio e partimmo.. Poco dopo eravamo arrivati, era una casa bellissima, enorme, non come la mia a Roma.. Questa in confronto sembrava un castello!

Entrai in casa e mi guardai intorno, ero molto spaesata, posai la valigia e decisi di uscire per prendere una boccata d’aria. Mia zia abitava in una villa, vicino a altre ville, quindi decisi di camminare sul selciato che le univa tutte scrutandole una a una.. Con le cuffiette alle orecchie e la musica dei miei idoli mi sentivo a mio agio, stavo camminando da dieci minuti, mentre cantavo la mia canzone preferita.. ‘More Than This’ , sentii un picchiettio sulla testa.

- Sta piovendo, allora è vero che il tempo qua fa così schifo, un momento il sole e il momento dopo la pioggia! -  Dissi alterata

Era iniziato un vero acquazzone. Mi fermai per girarmi nella direzione di casa di mia zia e poi ripartii ma la pioggia si era fermata, o no, mi girai e vidi un ragazzo che mi copriva con un ombrello, non so che faccia avesse perché l’ombrello copriva la visuale del suo volto.

- Che ci fai tutta sola in mezzo a un temporale? - Disse

Non risposi.. Ero troppo imbarazzata.. Non è che vado a parlare con gli sconosciuti..

Per cercare di alzare la testa per vedere chi fosse il ragazzo, mi caddero le cuffiette dalle orecchie, e la musica era così alta che si sentiva, e al momento del brano che preferivo il ragazzo cantò sopra la canzone proveniente dalle cuffiette..

‘ If I’m louder, would you see me?

Would you lay down in my arms and rescure me?

‘Cause we are the same

You save me when you leave it’s gone again’     

 

Non era possibile . Non ci potevo credere. Quello davanti a me non poteva essere NIALL   JAMES   HORAN!

Alzai gli occhi, scostai l’ombrello, lo vidi e diciamo che svenni letteralmente tra le sue braccia.

 

Mi risvegliai in una casa che non era quella di mia zia, era bellissima, arredata meravigliosamente ma non in stile Londinese.. Era più in stile Irlandese, quella non poteva essere casa sua! Non potevo stare a casa del mio idolo!

Mi svegliai su un divano comodissimo, era bianco in pelle lucida, con un peluche appoggiato sopra, sembrava.. Mm, una scimmia ecco! E c’era lui che mi fissava con occhi troppo dolci..

Sgranai gli occhi cercai di parlare.

-  Oddio, oddio, oddio non ci posso credere, oh mio Dio! - Dissi quasi sussurrando a me stessa

- Tu sei..  - Non riuscivo a finire la frase.. Provai a dire il suo nome tre o quattro volte ma non ci riuscivo.. Era come se la mia voce non volesse uscire dalla mia gola.

- Shh.. Si sono io, ma che ho fatto di male per farti avere questa reazione -  Abbassò lo sguardo, aveva un espressione triste.

- Tu.. Tu sei il mio più grande sogno! - Stavolta le parole mi erano uscite dalla bocca, e così fecero anche le lacrime.

Diventò tutto rosso..

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.. Scoppiai a piangere sulla sua spalla, e diciamo che gli sporcai tutta la camicia con il trucco.

- Scusa ti ho sporcato tutto di mascara come prima volta che ci vediamo non devi aver avuto una bella impressione su di me, scusami. - 

Si allontanò di pochi centimetri e mi guardò fissa negli occhi..

Mi sentii arrossire, ero diventata rossa come un peperone, fece un piccolo sorriso..

- Sei bellissima, anche con tutto il trucco colato. – Disse sussurrando con una voce troppo dolce

Arrossii ancora di più. Pensai che non ci potesse essere niente di più rosso di me in quel momento..

Avevo le guance rigate dalle lacrime e lui le asciugò con le sue mani.. Erano calde, morbide e molto delicate, si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia..

Quello era il momento più opportuno per svenire, ma non lo feci, che avrebbe pensa to di me poi?

- Allora, come ti chiami? Cioè io non ti ho mai vista qua in giro. – Mi chiese

- Mi chiamo Rachel. Sono a casa di mia zia, io vivo in Italia ma per un po’ di tempo sarò qua in Inghilterra.. - Risposi timidamente.

- Ah.. Ok. Dai si è fatto tardi ti riaccompagno a casa! Credo di aver capito qual è.. C’era una macchina e un uomo che trasportava una valigia circa due ore fa.  - Disse

- DUE ORE FA?! DOBBIAMO SBRIGARCI ALLORA! – Ero agitata perché mia zia non sapeva che ero uscita da casa e ora penso che si stava preoccupando molto.

 

Arrivati sotto casa di mia zia la trovammo a braccia conserte, ma poi appena vide Niall sembrava molto più serena.

- Dove sei stata tutto questo tempo? Ma qua vedo che sei in buona compagnia. – Disse guardando Niall

- Lo conosci? - Chiesi sgranando gli occhi

- Ovvio qua in giro lo conoscono tutti! È un ragazzo d’oro! - Disse zia con un piccolo sorriso sulle labbra.

Niall dietro di me arrossì e abbassò la testa

- ZIA TI ODIO! TU CONOSCI IL MIO IDOLO E NON ME L’HAI MAI DETTO? - Non ero arrabbiata ma facevo la finta offesa..

- Niall se vuoi entrare, fai pure, e tu fila in camera a disfare la valigia! - Mi disse con un tono un po’ severo.

- Signor Sì Signore! - Dissi mettendo una mano davanti la fronte come i militari, amavo prendere mia zia in giro quando faceva il tono autoritario.

Salii in camera e misi tutti i miei vestiti nell’armadio, scesi le scale e vidi Niall che come al solito mangiava.

Sentii che parlavano..

- Allora come l’hai conosciuta? - Chiese mia zia

- Stava camminando per i viottoli delle case e ha iniziato a piovere e l’ho riparata con l’ombrello, mi ha visto e diciamo.. Che mi è svenuta tra le braccia.. -

Arrossii dietro la porta della cucina, decisi di entrare per scusarmi con mia zia per aver fatto tardi, anzi no per essere sparita senza dire nulla.

Appena entrai Niall si girò verso di me e appena ingoiato il boccone che aveva in bocca disse:

- Stasera c’è una festa a casa mia, ci vuoi venire? -

Io avrei accettato, OVVIAMENTE, non c’era nemmeno bisogno di pensarci, ma mi girai verso mia zia, sapevo che non l’avrei mai convinta.

- Per tua zia va bene, sono riuscito a convincerla - aggiunse.

Corsi verso mia zia per abbracciarla, ma poi mi girai verso di Niall.

- C’è un unico problema.. Non ho niente da mettermi. - Dissi molto imbarazzata.

- Non fa niente, andiamo ora a fare shopping no? - Disse con un mezzo sorriso, mi faceva impazzire quando sorrideva, perché la sua risata era vera, non un mezzo sorriso forzato.

- Ok andiamo! - Salutai mia zia e uscimmo da casa.

 

- Portami tu perché io non conosco minimamente Londra e rischierei di farci perdere. -

 

Entrammo dentro un negozio, era bellissimo. Io mi tuffai dalla parte dei vestiti lunghi mentre lui scelse per me alcuni vestitini che per me erano indecenti, avevo un bel fisico sì, ma vestiti così non li avrei mai portati.

Presi due vestiti lunghi fino alle caviglie, e entrai nel camerino, uscii con il primo ma Niall fece cenno di no con la testa, fece così anche con il secondo..

- Aspettami qua vado a scegliertene uno io - Disse allontanandosi

Ritornò con un vestitino così corto che avrei dovuto evitare di sedermi per tutta la sera penso perché era così corto che si sarebbe visto tutto, un paio di scarpe tacco 9 e una pochette abbinate..

Era un vestitino, carino sì, ma indecente, blu, di un blu bellissimo, costernato di paillettes che luccicavano veramente tanto, era semplice, un tubino corto, con abbinate un paio di scarpe blu, più scuro di quello del vestito, e una pochette blu, lo stesso blu delle scarpe.

- No, Niall non lo provo questo! - Dissi.

- Dai, ti prego, fallo per me. - Aveva fatto quella faccia, a cui era impossibile dire di no.

- Lo provo ma non lo compriamo. - Dissi convinta.

- Vedremo.. - Sussurrò mentre entravo nel camerino.

 

Ci misi un po’ a indossare quel vestito perché non sapevo come metterlo.. Non ero pratica a mettermi quel tipo di vestiti.

Quando uscii Niall mi guardava scioccato, sembrava non avesse mai visto una ragazza.

- Come sto?! - Dissi mentre facevo una giravolta

- Una favola, ok stasera verrai con questo, punto. Sei uno spettacolo - Disse, non volevo, ma se a lui piaceva.. Per il mio idolo questo e altro.

- Niall, lo faccio solo perché me lo chiedi tu guarda, c’è solo un problema, costa un po’ e io non ho tutti questi soldi ora.. - Dissi quasi dispiaciuta

- Non dire cavolate! Credevi davvero che ti avrei fatto pagare? Pago io ovvio! - Appena finì la frase fece un sorriso, che non so perché mi fece arrossire.

Arrivò la sera, non volevo andare da sola, così chiesi a mia cugina, che non si perderebbe una festa per niente al mondo. Ovviamente accettò. Lei aveva vestiti per tutte le occasioni, quindi le bastò aprire l’armadio per avere un immensità di vestiti da provare, ma ne scelse uno verde acqua che le calzava a pennello, che valorizzava i suoi occhi verdi e i suoi capelli biondi. Ci truccammo, io mi feci la piastra mentre lei preferì i boccoli, e uscimmo da casa.

Non sapevo dove fosse casa sua, mi ricordavo vagamente, ma con imbarazzo chiesi a mia cugina, che lo sapeva fortunatamente, durante il tragitto venni a sapere che lei conosceva di vista ‘quei cinque ragazzi’ come li chiamava lei, sapeva che erano un gruppo di fama mondiale ma non le interessava, non amava quel genere di musica lei.

Arrivammo a casa di Niall, suonammo e appena aprì la porta vidi lui e Harry, che ridevano, la musica era altissima, non so come avevano fatto a sentire il campanello..

Niall mi vede e rimase sbalordito, anche se mi aveva già vista con quel vestito, Harry non dava particolare attenzione a me, ma bensì a mia cugina.

La ‘mangiava’ con gli occhi, sembrava farle la radiografia. Un po’ di contegno pensai.

- E così tu devi essere l’amica di cui Niall mi ha tanto parlato. - Finalmente Harry si girò verso di me.

- Sì, lei è mia cugina, divertitevi. - Dissi prima di entrare seguita da Niall.

Per tutta la serata persi di vista mia cugina, per mia fortuna perché non amavo ballare davanti a persone che mi conoscevano, per lo più il genere di ballo che si balla nelle discoteche..

Andai a sedermi sul divano bianco dove mi ero già seduta una volta, che ora non era al centro della stanza, ma bensì in un angoletto.

Non avevo tanta voglia di stare seduta, quindi decisi di alzarmi e mi diressi verso la mischia di persone che c’era al centro della stanza, che ballava a più non posso.

Sentii una persona picchiettarmi la spalla, mi girai e vidi Niall, che non appena mi girai mi disse arrossendo:

- Sei uno spettacolo, guarda, se ti conoscessi da più tempo ti sarei saltato addosso - Disse, facendo poi un sorriso che si trasformò in una risata che mi contagiò.

Sperando che non fosse ubriaco - ma non lo era perché non puzzava d’alcol - sperando di piacergli, per stuzzicarlo un po’ mi avvicinai a lui, presi i lembi della sua camicia e a pochi centimetri dalle sue labbra gli sussurrai:

- Davvero? -  mi morsi il labbro inferiore mentre mi allontanavo dal suo viso, feci per girarmi ma mi afferrò il braccio e mi tirò a se, mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso.

- Sì dico davvero ma ora non mi interessa più - Vidi il suo volto avvicinarsi pin piano al mio finché le sue morbide labbra non toccarono le mie, pochi secondi dopo quel bacio innocente, si trasformò in qualcosa di serio, le nostre lingue si intrecciavano e sembravano danzassero all’unisono, avevo sempre desiderato quel momento.

Non appena mi staccai, vidi che lui sorrise, e sorrisi anche io.

Stavamo insieme? Non lo so, ma sapevo che quel giorno era stato il giorno più felice della mia vita.

Non riuscirei mai a descrivere quelle emozioni, era felicità, gioia, amore, si amore, perché io lo amavo.

 

 

Le lacrime iniziarono a rigare le mie guance.

 Non ci potevo credere, era stato solo un sogno.

  
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