Eccomi..
Sono una Directioner.. Vivo
a ‘Narnia’ e
non incontrerò mai i miei idoli. Ne sono
certa.. Anche se credo nel ‘Never Say Never’ questa
penso sia la cosa più
impossibile da realizzare.
Sono
sempre stata brava in inglese e mia madre convinta da
mia zia decise di mandarmi a casa di mia cugina in Inghilterra.. Per
perfezionare il mio inglese.. Non ero molto sicura di andarci ma mi
lasciai
convincere, insomma non capita tutti i giorni che tua madre
‘faccia le storie’
per mandarti in Inghilterra!
Vivo
a Roma, presi il treno per arrivare all’aeroporto di
Fiumicino e poco prima di salire sull’aereo mia madre
scoppiò a piangere, non
era solita piangere per una mia partenza, ma si vede che questa volta
era
diverso.. Sarei andata per la prima volta all’estero, senza
di lei, fare un
viaggio così lungo, e arrivare così lontano, non
la incoraggiava molto..
Le
avevo promesso di comportarmi bene, e si stavolta avrei
rispettato la mia promessa. Non come le altre volte, ovunque andavo mi
facevo
riconoscere.
Arrivata
all’aeroporto vidi mia zia e mia cugina che mi
aspettavano. Mi diressi verso di loro e le salutai.
-
Dai sbrigati che tuo zio ci sta aspettando in macchina
fuori da qua. -
Presi
la valigia e ci
dirigemmo verso la macchina, salutai mio zio e partimmo.. Poco dopo
eravamo
arrivati, era una casa bellissima, enorme, non come la mia a Roma..
Questa in
confronto sembrava un castello!
Entrai
in casa e mi guardai intorno, ero molto spaesata,
posai la valigia e decisi di uscire per prendere una boccata
d’aria. Mia zia
abitava in una villa, vicino a altre ville, quindi decisi di camminare
sul
selciato che le univa tutte scrutandole una a una.. Con le cuffiette
alle
orecchie e la musica dei miei idoli mi sentivo a mio agio, stavo
camminando da
dieci minuti, mentre cantavo la mia canzone preferita.. ‘More
Than This’ ,
sentii un picchiettio sulla testa.
-
Sta piovendo, allora è vero che il tempo qua fa
così
schifo, un momento il sole e il momento dopo la pioggia! - Dissi alterata
Era
iniziato un vero acquazzone. Mi fermai per girarmi nella
direzione di casa di mia zia e poi ripartii ma la pioggia si era
fermata, o no,
mi girai e vidi un ragazzo che mi copriva con un ombrello, non so che
faccia
avesse perché l’ombrello copriva la visuale del
suo volto.
-
Che ci fai tutta sola in mezzo a un temporale? - Disse
Non
risposi.. Ero troppo imbarazzata.. Non è che vado a
parlare con gli sconosciuti..
Per
cercare di alzare la testa per vedere chi fosse il
ragazzo, mi caddero le cuffiette dalle orecchie, e la musica era
così alta che
si sentiva, e al momento del brano che preferivo il ragazzo
cantò sopra la
canzone proveniente dalle cuffiette..
‘ If I’m louder, would
you see me?
Would you lay down in
my arms and rescure me?
‘Cause we are the same
You save me when you leave
it’s gone again’
Non
era possibile . Non ci potevo credere. Quello davanti a
me non poteva essere NIALL
JAMES HORAN!
Alzai
gli occhi, scostai l’ombrello, lo vidi e diciamo che
svenni letteralmente tra le sue braccia.
Mi
risvegliai in una casa che non era quella di mia zia, era
bellissima, arredata meravigliosamente ma non in stile Londinese.. Era
più in
stile Irlandese, quella non poteva essere casa sua! Non potevo stare a
casa del
mio idolo!
Mi
svegliai su un divano comodissimo, era bianco in pelle
lucida, con un peluche appoggiato sopra, sembrava.. Mm, una scimmia
ecco! E
c’era lui che mi fissava con occhi troppo dolci..
Sgranai
gli occhi cercai di parlare.
- Oddio, oddio, oddio
non ci posso credere, oh mio Dio! - Dissi quasi sussurrando a me stessa
-
Tu sei.. - Non
riuscivo a finire la frase.. Provai a dire il suo nome tre o quattro
volte ma
non ci riuscivo.. Era come se la mia voce non volesse uscire dalla mia
gola.
-
Shh.. Si sono io, ma che ho fatto di male per farti avere
questa reazione - Abbassò
lo sguardo, aveva
un espressione triste.
-
Tu.. Tu sei il mio più grande sogno! - Stavolta le parole
mi erano uscite dalla bocca, e così fecero anche le lacrime.
Diventò
tutto rosso..
Mi
avvicinai a lui e lo abbracciai.. Scoppiai a piangere sulla
sua spalla, e diciamo che gli sporcai tutta la camicia con il trucco.
-
Scusa ti ho sporcato tutto di mascara come prima volta che
ci vediamo non devi aver avuto una bella impressione su di me, scusami.
-
Si
allontanò di pochi centimetri e mi guardò fissa
negli
occhi..
Mi
sentii arrossire, ero diventata rossa come un peperone,
fece un piccolo sorriso..
-
Sei bellissima, anche con tutto il trucco colato. – Disse
sussurrando con una voce troppo dolce
Arrossii
ancora di più. Pensai che non ci potesse essere niente
di più rosso di me in quel momento..
Avevo
le guance rigate dalle lacrime e lui le asciugò con le
sue mani.. Erano calde, morbide e molto delicate, si
avvicinò a me e mi diede
un bacio sulla guancia..
Quello
era il momento più opportuno per svenire, ma non lo
feci, che avrebbe pensa to di me poi?
-
Allora, come ti chiami? Cioè io non ti ho mai vista qua in
giro. – Mi chiese
-
Mi chiamo Rachel. Sono a casa di mia zia, io vivo in Italia
ma per un po’ di tempo sarò qua in Inghilterra.. -
Risposi timidamente.
-
Ah.. Ok. Dai si è fatto tardi ti riaccompagno a casa!
Credo di aver capito qual è.. C’era una macchina e
un uomo che trasportava una
valigia circa due ore fa. -
Disse
-
DUE ORE FA?! DOBBIAMO SBRIGARCI ALLORA! – Ero agitata
perché mia zia non sapeva che ero uscita da casa e ora penso
che si stava
preoccupando molto.
Arrivati
sotto casa di mia zia la trovammo a braccia
conserte, ma poi appena vide Niall sembrava molto più serena.
-
Dove sei stata tutto questo tempo? Ma qua vedo che sei in
buona compagnia. – Disse guardando Niall
-
Lo conosci? - Chiesi sgranando gli occhi
-
Ovvio qua in giro lo conoscono tutti! È un ragazzo
d’oro!
- Disse zia con un piccolo sorriso sulle labbra.
Niall
dietro di me arrossì e abbassò la testa
-
ZIA TI ODIO! TU CONOSCI IL MIO IDOLO E NON ME L’HAI MAI
DETTO? - Non ero arrabbiata ma facevo la finta offesa..
-
Niall se vuoi entrare, fai pure, e tu fila in camera a
disfare la valigia! - Mi disse con un tono un po’ severo.
-
Signor Sì Signore! - Dissi mettendo una mano davanti la
fronte come i militari, amavo prendere mia zia in giro quando faceva il
tono
autoritario.
Salii
in camera e misi tutti i miei vestiti nell’armadio,
scesi le scale e vidi Niall che come al solito mangiava.
Sentii
che parlavano..
-
Allora come l’hai conosciuta? - Chiese mia zia
-
Stava camminando per i viottoli delle case e ha iniziato a
piovere e l’ho riparata con l’ombrello, mi ha visto
e diciamo.. Che mi è
svenuta tra le braccia.. -
Arrossii
dietro la porta della cucina, decisi di entrare per
scusarmi con mia zia per aver fatto tardi, anzi no per essere sparita
senza
dire nulla.
Appena
entrai Niall si girò verso di me e appena ingoiato il
boccone che aveva in bocca disse:
-
Stasera c’è una festa a casa mia, ci vuoi venire? -
Io
avrei accettato, OVVIAMENTE, non c’era nemmeno bisogno di
pensarci, ma mi girai verso mia zia, sapevo che non l’avrei
mai convinta.
-
Per tua zia va bene, sono riuscito a convincerla -
aggiunse.
Corsi
verso mia zia per abbracciarla, ma poi mi girai verso
di Niall.
-
C’è un unico problema.. Non ho niente da mettermi.
- Dissi
molto imbarazzata.
-
Non fa niente, andiamo ora a fare shopping no? - Disse con
un mezzo sorriso, mi faceva impazzire quando sorrideva,
perché la sua risata
era vera, non un mezzo sorriso forzato.
-
Ok andiamo! - Salutai mia zia e uscimmo da casa.
-
Portami tu perché io non conosco minimamente Londra e
rischierei
di farci perdere. -
Entrammo
dentro un negozio, era bellissimo. Io mi tuffai
dalla parte dei vestiti lunghi mentre lui scelse per me alcuni
vestitini che
per me erano indecenti, avevo un bel fisico sì, ma vestiti
così non li avrei
mai portati.
Presi
due vestiti lunghi fino alle caviglie, e entrai nel
camerino, uscii con il primo ma Niall fece cenno di no con la testa,
fece così
anche con il secondo..
-
Aspettami qua vado a scegliertene uno io - Disse
allontanandosi
Ritornò
con un vestitino così corto che avrei dovuto evitare
di sedermi per tutta la sera penso perché era
così corto che si sarebbe visto
tutto, un paio di scarpe tacco 9 e una pochette abbinate..
Era
un vestitino, carino sì, ma indecente, blu, di un blu
bellissimo, costernato di paillettes che luccicavano veramente tanto,
era
semplice, un tubino corto, con abbinate un paio di scarpe blu,
più scuro di
quello del vestito, e una pochette blu, lo stesso blu delle scarpe.
-
No, Niall non lo provo questo! - Dissi.
-
Dai, ti prego, fallo per me. - Aveva fatto quella faccia,
a cui era impossibile dire di no.
-
Lo provo ma non lo compriamo. - Dissi convinta.
-
Vedremo.. - Sussurrò mentre entravo nel camerino.
Ci
misi un po’ a indossare quel vestito perché non
sapevo
come metterlo.. Non ero pratica a mettermi quel tipo di vestiti.
Quando
uscii Niall mi guardava scioccato, sembrava non
avesse mai visto una ragazza.
-
Come sto?! - Dissi mentre facevo una giravolta
-
Una favola, ok stasera verrai con questo, punto. Sei uno
spettacolo - Disse, non volevo, ma se a lui piaceva.. Per il mio idolo
questo e
altro.
-
Niall, lo faccio solo perché me lo chiedi tu guarda,
c’è
solo un problema, costa un po’ e io non ho tutti questi soldi
ora.. - Dissi
quasi dispiaciuta
-
Non dire cavolate! Credevi davvero che ti avrei fatto
pagare? Pago io ovvio! - Appena finì la frase fece un
sorriso, che non so
perché mi fece arrossire.
Arrivò
la sera, non volevo andare da sola, così chiesi a mia
cugina, che non si perderebbe una festa per niente al mondo. Ovviamente
accettò. Lei aveva vestiti per tutte le occasioni, quindi le
bastò aprire
l’armadio per avere un immensità di vestiti da
provare, ma ne scelse uno verde
acqua che le calzava a pennello, che valorizzava i suoi occhi verdi e i
suoi
capelli biondi. Ci truccammo, io mi feci la piastra mentre lei
preferì i
boccoli, e uscimmo da casa.
Non
sapevo dove fosse casa sua, mi ricordavo vagamente, ma
con imbarazzo chiesi a mia cugina, che lo sapeva fortunatamente,
durante il
tragitto venni a sapere che lei conosceva di vista ‘quei
cinque ragazzi’ come
li chiamava lei, sapeva che erano un gruppo di fama mondiale ma non le
interessava, non amava quel genere di musica lei.
Arrivammo
a casa di Niall, suonammo e appena aprì la porta
vidi lui e Harry, che ridevano, la musica era altissima, non so come
avevano
fatto a sentire il campanello..
Niall
mi vede e rimase sbalordito, anche se mi aveva già
vista con quel vestito, Harry non dava particolare attenzione a me, ma
bensì a
mia cugina.
La
‘mangiava’ con gli occhi, sembrava farle la
radiografia. Un po’ di contegno
pensai.
-
E così tu devi essere l’amica di cui Niall mi ha
tanto
parlato. - Finalmente Harry si girò verso di me.
-
Sì, lei è mia cugina, divertitevi. - Dissi prima
di
entrare seguita da Niall.
Per
tutta la serata persi di vista mia cugina, per mia
fortuna perché non amavo ballare davanti a persone che mi
conoscevano, per lo
più il genere di ballo che si balla nelle discoteche..
Andai
a sedermi sul divano bianco dove mi ero già seduta una
volta, che ora non era al centro della stanza, ma bensì in
un angoletto.
Non
avevo tanta voglia di stare seduta, quindi decisi di
alzarmi e mi diressi verso la mischia di persone che c’era al
centro della
stanza, che ballava a più non posso.
Sentii
una persona picchiettarmi la spalla, mi girai e vidi
Niall, che non appena mi girai mi disse arrossendo:
-
Sei uno spettacolo, guarda, se ti conoscessi da più tempo
ti sarei saltato addosso - Disse, facendo poi un sorriso che si
trasformò in
una risata che mi contagiò.
Sperando
che non fosse ubriaco - ma non lo era perché non
puzzava d’alcol - sperando di piacergli, per stuzzicarlo un
po’ mi avvicinai a
lui, presi i lembi della sua camicia e a pochi centimetri dalle sue
labbra gli
sussurrai:
-
Davvero? - mi morsi
il labbro inferiore mentre mi allontanavo dal suo viso, feci per
girarmi ma mi
afferrò il braccio e mi tirò a se, mi ritrovai a
pochi centimetri dal suo viso.
-
Sì dico davvero ma ora non mi interessa più -
Vidi il suo
volto avvicinarsi pin piano al mio finché le sue morbide
labbra non toccarono
le mie, pochi secondi dopo quel bacio innocente, si
trasformò in qualcosa di
serio, le nostre lingue si intrecciavano e sembravano danzassero
all’unisono,
avevo sempre desiderato quel momento.
Non
appena mi staccai, vidi che lui sorrise, e sorrisi anche
io.
Stavamo
insieme? Non lo so, ma sapevo che quel giorno era
stato il giorno più felice della mia vita.
Non
riuscirei mai a descrivere quelle emozioni, era
felicità, gioia, amore, si amore, perché io lo
amavo.
Le
lacrime iniziarono a rigare le mie guance.
Non ci potevo
credere, era
stato solo un sogno.