Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: heyyouthere    25/08/2012    7 recensioni
"Aspetti un invito scritto per caso? Non perdere questa occasione, perché questi miei scatti di bontà non capitano spesso." "Tutto merito del mio fascino." disse, alzandosi anche lui e mettendosi lo zaino in spalla. [Dal II capitolo]
Prima ff che scrivo. Ditemi cosa ne pensate, tutte le critiche sono ben accette. :)
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stavo per ucciderti, Sheeran. Non farlo mai più.”gli intimai, tirando fuori i popcorn per versarli nella ciotola e lasciandoli subito cadere sul ripiano perché troppo bollenti.
Lo guardai riprendere l’operazione che io avevo abbandonato e pensai che magari potevo stare zitta per quanto riguardava la sera prima e fare finta di niente. Magari anche lui avrebbe fatto lo stesso.
“Senti, riguardo a quello che è successo ieri.. ecco..” Cominciai, disegnando piccoli cerchi con il dito sul marmo freddo.
Ma che diavolo stavo dicendo? Perché la mia bocca non si decideva a sincronizzarsi con il cervello?
“Tranquilla, non voglio certo rovinare la tua storia con Kevin.”disse e a quell’ultima parola storse il naso quasi impercettibilmente, come quando non trovava più le sigarette che gli avevo nascosto.
“Senti, lasciamo fuori Kevin da questa cosa, visto che non ci sono nemmeno uscita e me la stai gufando alla grande. Lui non c’entra niente.”
“Ah, no? Perché sembrava un argomento molto importante quando è arrivata Silvie ieri sera.” E con un’espressione molto tranquilla alzò lo sguardo su di me, mangiando una manciata di popcorn.
“Mi sono lasciata prendere da un istinto represso, ok? È successo, succede anche ai migliori. Ma non è stato niente di che.”
“Quindi niente di che? Non mi sembrava che ti dispiacesse poi tanto.”
“Senti, Sheeran, eri tu che non mi lasciavi più andare, per cui direi che è stato il contrario piuttosto.” Mi avvicinai a lui, colpendolo con il dito puntato sulla sua spalla.
“Non è stato niente di che.” Riutilizzò la mia battuta, circondandomi i fianchi con le braccia. “Ma potresti sempre farmi cambiare idea.” Sussurrò avvicinandosi a me.
“Sei un maniaco.”lo canzonai, mentre passavo le mani tra i suoi capelli. “E casomai sei tu che devi far cambiare idea a me, visto che sono stata io a presentare la lamentela per pri..”
Di nuovo! Non mi aveva fatto finire la frase di nuovo che già le sue labbra erano attaccate alle mie.
Cavolo, non poteva succedere ancora. Mi ero ripromessa che avrei chiuso questa faccenda, ma con quale forza di volontà potevo staccarmi da quella bocca?

“I ain’t gonna stop you if you wanna crowd my neck
Talk sexy to me like that
Just do what I taught you, girl
When I give you my heat and I need you to push it right back”


Ok. Quella stupida canzone non mi stava aiutando. Affatto.
Sentii le sue mani scendermi sulla schiena fino al sedere e quando capii che stava per sollevarmi incrociai le gambe intorno ai suoi fianchi.
Nel momento in cui mi appoggiò sul bancone, per poco non feci cadere i popcorn.
Quel rumore mi risvegliò dalla trance e mi staccai da lui, mordendogli con forza il labbro.
Dannazione, quanto mi piaceva mordere le sue labbra.
“Ti odio. Non mi fai mai finire le fra..”cercai di dire convinta, ma non feci in tempo a concludere, visto che mi stampò un altro bacio a tradimento.
“Se questo ti rende così aggressiva, allora lo farò più spesso.”parlò sulla mia bocca.
“Non so se ti conviene, Sheeran.” lo ammonii, passandomi la lingua sulle labbra e toccando inevitabilmente anche le sue. “Potrei torturarti all’infinito, sono una persona molto, ma molto crude..”
Ancora! L’aveva fatto di nuovo. Ma che razza di malattia perversa è mai questa?
“Potrebbe cominciare a piacermi.”disse, baciandomi di nuovo. “Ma forse hai ragione tu, è solo un istinto. Forse sarebbe meglio fare finta di nien..” cercò di allontanarsi, ancora con le mani sulle mie gambe, ma non finì la frase, quando cominciai a lasciargli, salendo, una scia di baci lungo la linea della mandibola.
“Dovresti tenere la barba più spesso.”gli mormorai nell’orecchio, per poi dargli un piccolo morso.
Non doveva giocare con me.
L’avevo avvertito.
“Sì, sai essere davvero crudele. Io cerco di allontanarmi e tu cosa fai? No, così non va affatto bene. Mi stai provocando.”mi sgridò, attaccando il mio collo, mentre io cominciai a ridere.
Il telefono di casa cominciò a squillare con un volume così forte da svegliare anche i morti.
Lo presi per le spalle e lo spostai da me, per andare a rispondere.
Saltai giù dal bancone e mi trovai intrappolata in uno spazio piuttosto angusto.
“Questa volta devo andare. Sul serio. Devo prepararmi.”dichiarai, portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lo guardai a malapena, cercando di essere fredda come un iceberg. Magari proprio come quello che aveva affondato il Titanic. Quello sì che era un gran bel iceberg.
Ci ero cascata di nuovo, però non sarebbe più capitato. Dovevo finirla con questa storia. Tra meno di due ore dovevo uscire con Kevin.
“Anche io.”concordò lui.
Andai in fretta in salotto e presi la cornetta. “Pronto?”
“Ciao. Sono Alex.”
“..ciao?” Alex? E questo adesso?
“Ciao.”
Ok. La cosa stava diventando un po’ inquietante.
“Sono della T-mobile. Ho chiamato per sapere se per caso eri interessata alla nostra offerta che compr..”
“Oddio, Alex, ma dillo! Mi fai prendere i colpi.”
“È un brutto momento? Sto disturbando?”
Che dolce. Era il suo primo giorno, di sicuro. Gli operatori telefonici non solo non sono così dolci e affettuosi, chiedendoti del tuo stato d’animo. Anzi. Non te lo danno nemmeno il tempo di parlare.
“Sì, effettivamente è un momento molto brutto. Non riesco nemmeno a parlare. Mi viene da piangere.” Va bene, forse stavo approfittando un po’ della sua gentilezza, ma la mia voglia di stare a sentire il sermone su un’altra “miglior’offerta telefonica della mia vita” era andata da qualche parte a suicidarsi, insieme alla mia coscienza.
“Va bene allora. Richiamerò in un altro momento.”
“Grazie.”
“Tranquilla, passerà tutto. Ciao.”
 Ma qual’era il suo problema?
La gente al giorno d’oggi, non sai mai cosa aspettarti.
Grazie però ad Alex avevo messo fine a quella faccenda molto sbagliata. Più che sbagliata. Oltre ogni soglia ammissibile dello sbagliato.
Solo un episodio isolato.
Ok, due episodi isolati. ISOLATI. Basta.
Quando riattaccai, mi fiondai velocemente sotto la doccia. Ci misi un po’ per fare tutto e per asciugare la massa di capelli biondi e quando uscii dal bagno per andare in camera, Sheeran era già uscito. Tanto meglio.
Mi preparai con cura e attenzione, in modo da dare al mio aspetto un aria curata ma non troppo, del tipo “mi sono ricordata del nostro appuntamento, ma giusto un’oretta fa, quindi sono così bella e fantastica senza bisogno di grandi preparativi”.
Presi l’ultimo autobus della giornata alle 8.55, che avrebbe contribuito magnificamente a realizzare il mio elegante ritardo, accessorio d’obbligo per una donzella che si rispetti. Infatti arrivai con dieci elegantissimi minuti di ritardo e trovai Kevin seduto su uno sgabello al bar rivolto verso la porta.
 Appena mi vide, alzò la mano in gesto di saluto e fece per alzarsi, ma io lo raggiunsi prima che potesse venirmi incontro.

.....








Buooooooongiorno!
Sono stata in vacanza (uohoooo), ma ora sono tornata (purtroppo) ed eccomi di nuovo qui a rompere un altro po'.
Forse vi sarete anche dimenticate quello che è successo nell'altro capitolo, visto che è ben una settimana che non aggiorno (come vedete, nonostante sia in vacanza, so ancora contare i giorni, che brava), però spero che la stiate ancora seguendo.
Ditemi cosa ne pensate del capitolo, anche perchè mi sembra di essere impazzita (e forse è anche un po' cortino, ma in questo strano editor mi re ndo mai conto bene della lunghezza). Sto forse degenerando? Dovrei darmi all'uncinetto? Vi prego ditemi di no, anche perchè sono un disastro per quanto riguarda qualsiasi lavoro manuale che non sia il mangiare. Ma comunue penso che questo non conti come lavoro manuale. Visto? Non so nemmeno classificarli, quindi farli tanto meno.
Ok, tutto questo caldo mi sta facendo davvero male e i miei due neuroni stanno precipitando in un abisso da cui non potranno più fare ritorno. Mi mancheranno ç__ç
Duuuuunque, lo so che siete pigre e che la vostra voglia di lasciare una recensione in questo momento è di molto inferiore a zero (sappiate che in questo caso siete esattamente come me), peròòò vi dico solo che con una di quelle cosine (a.k.a. recensione) fareste la sottoscritta davvero felice. Così felice ad andare a salvare una di quelle specie in via di estinzione, o magari a cercare di risolvere insieme ad un team di scienziati il problema del buco nell'ozono... o forse solo andare a giacere sul letto con il ventilatore puntato in faccia, pensando al continuo di questa storiella, visto che sono troppo svogliata per fare qualsiasi cosa.
Oh Zeus, questa cosa sta diventando più lunga del capitolo, quindi adesso mi dileguo.
Mi siete mancate taaaanto. :)
A presto, dolcezze
-xo


  
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