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Autore: epiclove    25/08/2012    1 recensioni
D'improvviso, Brittany udì dei passi accelerare nella propria direzione e si preoccupò. Quel giorno non glielo poteva rovinare nessuno, nemmeno quella che sembrava una dog-sitter. Ma la ragazza non intendeva fermarsi e le venne addosso. C'era un confine estremamente sottile tra sopportazione e odio. Santana lo aveva varcato di netto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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< Ma ti rendi conto? Persino la baby-sitter mi ha sentita. Bisogna che ci diamo un taglio, perchè i-io non so se posso reggere ancora per molto senza spezzarmi >
< Amore, quando ti spezzerai, io sarò qui a raccogliere i tuoi cocci per ricomporli >
< No, dannazione, non voglio! Non voglio spezzarmi per poi essere ricomposta, maledizione. Non voglio dover nascondere tutto a tutti. Non voglio più amarti senza sentirmi in colpa. Non voglio > disse Brittany, mentre le compariva un tic nervoso all'occhio.
< Lo so e nemmeno io lo voglio, credimi. Tu però sai qual'è la soluzione ad ogni nostro problema. Sì, insomma, se solo tu... >
< Mai > tuonò Brittany in modo velenoso < non lo farò mai. Ti prego, abbracciami e basta, sono stanca. Tra poco Richard tornerà e si accorgerà che non ho chiuso occhio. Lo farà. E poi io devo andare a prendere Derek >
< Vieni qui... > e si strinsero, come se quello fosse un addio.
< Che sta succedendo? > chiese Brittany in tono supplichevole.
< Ci stiamo ritrovando. E' una cosa rara, ma noi due siamo destinati a stare insieme, piccola mia >
< Lo siamo? >
< Lo siamo >
 
Come da routine, Brittany salì le innumerevoli rampe di scale fino ad arrivare all'appartamento di Santana.
< Oh, salve > disse Santana e senza troppi convenevoli la fece entrare.
< Com'è stato il mio Derek? >
< E' stato... un demionetto, ma è talmente carino che ho lasciato correre > disse, mentre si incamminò verso la culla per riconsegnarlo alla mamma.
< Sei stata davvero gentile
< E' il mio lavoro. Sà, infondo i bambini e i cani sono simili, solo che i cani sono più pelosi > stranamente, Brittany sorrise a quella giovane donna che l'aveva inquadrata molto più di quanto non si fosse inquadrata lei stessa < senta, visto che abbiamo praticamente la stessa età, che ne dice se ci dessimo del tu? >
< Io, ecco... non credo che mi sentirei molto a mio agio > rispose elusiva Brittany.
< Oh, ma davvero? E perché? Magari perché non indosso un tailleur da 4.000 dollari oppure perché non ho un attico nell'Upper East Side? >
< Come osa rivolgersi a me in questa maniera? >
< Ma lei si sente mentre parla? Io ho un lavoro onesto, pago le tasse, sono una cittadina rispettabile, siamo coetanee e mi sta dicendo che non si sentirebbe a suo agio darmi del tuo? Quanto è ipocrita >
< Se continua a parlarmi con questo tono, sarà costretta a licenziarla > disse Brittany, con un ghigno che lasciava poco spazio all'immaginazione.
< Lo faccia pure, poi la resa dei conti verrà quando non troverà nessuna baby-sitter disposta a tenere Derek la notte. Io ci penserei se fossi in lei >
< Va bene se te lo porto questa sera alle otto? > disse Brittany, senza nemmeno un filo di pentimento nella voce.
< Sì, signora > esordì Santana con tono provocatorio.
 
< Basta, smettila di tormentarmi, Sean. Sto lavorando >
< Lo vedo e vedo anche quanto sei sgradevole con le persone, a cominciare dalla tua assistente. C'è ancora del bello nel mondo, sai? >
< Senti, senti. E tu che ne sai? >
< Lo so' meglio di te, Brittany >
< Tu sai solo esasperarmi >
< E tu sai solo irritarmi >
< Allora lasciami andare e facciamola finita >
< Non posso farlo, lo sai. Io le porte emozionali non le so chiudere. Le accosto, rimangono lì tutta la vita come per dire ''io non dimentico''. Io aspetto, ed è per questo che sono qui con te >
< E' curioso che tu parli della vita e dello starmi accanto e ora scusami, ma non ho tempo >
 
< Signora? >
< Tu che cosa ci fai qui? > chiese Brittany appena vide Santana varcare la soglia della galleria d'arte nella quale lavorava.
< Senta, mi dispiace, ma oggi non posso badare al piccolo Derek >
< Questo non è professionale >
< Lo so, è che... mia madre è all'ospedale, sà, al St. Luke's-Roosevelt Hospital Center e... è in coma e forse questa sera... >
< Oh. Mi dispiace > rispose Brittany in maniera automatica.
< Già. Ma, sarò disponibilissima a tenerglielo domani sera >
< Va bene. Ma, come facevi a sapere il mio luogo di lavoro? >
< Sono un'agente segreto della CIA >
< Che cosa? >
< Era una battuta. In realtà, volevo chiamarla, ma passavo di qui, l'ho vista e ho pensato di dirglielo di persona >
< D'accordo. Allora, buona fortuna con tua madre >
< Grazie > e se andò, chiedendosi cosa le avessero trapiantato al posto di un cuore che batte.
 
< Sei stata quasi gentile con quella ragazza >
< Smettila >
< Allora? Che vuoi fare stasera? >
< Badare a mio figlio >
< Senza dedicarti a me? >
< Sai essere davvero indelicato quando vuoi >
< Lo sapevi già questo >
< IO NON SO PIU' NULLA ORMAI! Io... io... >
< Brittany? >
< Devo andare! >
< Dove? >
< Da lei! >
  
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