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Autore: willbeyoungforever    25/08/2012    1 recensioni
Quinta storia che fa parte del progetto Disney!Gay, ossia la trasposizione con le ship di Glee (Faberry - Brittana - Klaine) delle storie Disney. Questa volta saremo alle prese con Rachel e Quinn nei panni di Rapunzel e Eugene.
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Rachel sogna Broadway. Come regalo di compleanno decide di chiedere ai suoi papà di portarla a NY, ma loro inspiegabilmente si rifiutano.
Quinn è la bad girl che tutti noi ricordiamo, capelli rosa e look punk...
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Capitolo 6: Tu mi aiuterai
 
“Ehy Rachel…ti sei già svegliata?” chiese Quinn all’amica, che stava uscendo dal bagno stringendo il cellulare tra le mani.
“Ehm…si…scusa forse ti ho disturbata…ma sai come sono i genitori…” cercò di replicare Rachel.
“Tranquilla, mi sono svegliata da sola…ma che faccia...è tutto ok?”
“Sisi….non c’è nessun problema!” rispose frettolosa Rachel, cercando di mettere in pratica tutte le sue doti di attrice.
“Rachel” disse improvvisamente Quinn facendosi seria e avvicinandosi sempre più all’amica.
L’atmosfera cambiò immediatamente nel giro di pochi secondi.
“S-si?” chiese titubante la mora, che si era totalmente persa in quelle magnifiche iridi verdi.
“Lucy” disse semplicemente l’altra ragazza.
“…scusa?” rispose Rachel senza capire il significato di quella parola.
“Il mio vero nome è Lucy. Lucy Q. Fabray. Non l’ho mai detto a nessuno…ma volevo veramente dirlo a qualcuno…e tu sei stata così gentile con me…” disse Quinn arrossendo leggermente “sei insopportabile, ma in qualche modo mi sto legando a te…quindi…spero che non ti dispiaccia se mi sono confidata in questo modo…”
Rachel immediatamente abbracciò l’altra ragazza.
Come aveva anche solo potuto minimamente dubitare di Quinn, lasciandosi traviare dalle parole dei suoi papà, che non sapevano niente?
Quinn era una ragazza fantastica, non era certo una persona subdola, e tanto meno una ladra!
“Ehy, Rach…così finirai per strozzarmi!” disse Quinn ridacchiando, mentre ricambiava l’abbraccio dell’amica.
“Ops…scusami!” rispose l’altra, staccandosi dalla presa “è che sono una persona molto fisica…adoro abbracciare gli altri…a volte non riesco a trattenere le mie emozioni…”
“E a volte non riesci nemmeno a trattenere la lingua!  Sei una gran chiacchierona!” disse ancora la ragazza, sempre in tono canzonatorio.
Rachel sentendo quelle parole si limitò a sorridere divertita.
Dopo un lungo momento di imbarazzante silenzio, Quinn riprese a parlare “Secondo te…Santana è ancora là fuori?”
”Spero di no per noi…e per lei! Ha piovuto tutta notte…non oso immaginare in che condizioni potrebbe essere…” rispose la mora.
“Andiamo a controllare…”
Le due ragazze si avvicinarono di soppiatto alla porta d’ingresso, aprendo i catenacci e sbirciando fuori.
Non c’era nessuna traccia della ragazza ispanica.
“Ok, via libera…” disse Quinn sorridendo verso Rachel “prendiamo le nostre poche cose e andiamo a trovare un nuovo accompagnatore per la Grande Mela…”
“Ferme dove siete!” disse una voce nota alle due ragazze.
Rachel e Quinn si girarono improvvisamente, trovandosi una Santana con tutti i vestiti sporchi di terra e i capelli pieni di rametti e foglie.
“Sei ancora qui?!” chiese Quinn, facendosi istintivamente avanti, per proteggere Rachel.
“Sono un osso duro, Fabray…” rispose la ragazza con fare minaccioso “ora vi ho in pugno! Non mi scapperete…vi porterò dritte dal preside!”
“Non se ne parla!” rispose Quinn sicura di se.
“Scommettiamo?”
“BASTA!” si intromise Rachel gridando “Smettetela tutte e due di litigare!” poi rivolta verso Quinn “non ne vale la pena…qui ci penso io!”
Detto questo si girò verso Santana e sfoderando tutto il suo coraggio, disse “Senti, io non so che problemi hai con Quinn o con me…ma devo dirti una cosa….sono a tanto così dal raggiungere il mio desiderio più grande…vedere New York…tra poco è il mio compleanno, e non ho certo intenzione di farmi fermare da una cheerleader con la coda da cavallo!”
Santana rimase interdetta sentendo il tono sicuro con cui la ragazza si era rivolta a lei. Cercò di controbattere, ma non ci riuscì in quanto dalla bocca gli uscirono solo parole senza senso.
“Ok, quindi a questo punto puoi anche lasciarci in pace, sarebbe il caso!” aggiunse Rachel roteando la sua borsetta con fare minaccioso.
“No” rispose improvvisamente Santana.
“Quindi devo passare alle maniere forti?” chiese Rachel, agitando più velocemente la borsa.
“No, intendevo che non vi lascerò andare da nessuna parte, perché non durereste dieci minuti senza di me a New York…per questo verrò con voi.”
“Cosa?” chiese Quinn stupita “ti sei bevuta il cervello?”
“Q. sono ancora tua amica, e mi piacerebbe riaverti a casa sana e salva…e poi ho parecchi soldi con me…possiamo raggiungere la stazione Greyhound più vicina e andare direttamente a NY, senza fare autostop…”
“Oddio…grazie!” disse Rachel con gli occhi che le brillavano dalla felicità e saltando al collo della ragazza ispanica.
Santana interdetta rivolse un’occhiata a Quinn, che si limitò a rispondere con una scrollata di spalle, aggiungendo “è una persona molto fisica…”
 

*

 
“Salve Signor preside”
“Salve Signori Berry”
Il preside Figgins sedeva in un caffè di New York con Leroy, Hiram, Sheila e Ronnie. La strana combriccola stava tramando qualcosa per separare Rachel da Quinn e per poter finalmente catturare la ragazzina dai capelli rosa.
“Allora ricapitolando, il piano è il seguente…”
 

*

 
 
“Ce l’ho fatta!”.
Queste furono le prime parole di Rachel, nel momento in cui poggiò il piede sul suolo di New York.
Le tre ragazze avevano preso il Greyhound e in seguito un taxi che le aveva condotte direttamente a Times Square.
Il sogno di Rachel si era quindi avverato, anche se in parte. Infatti la ragazza era arrivata nel cuore di New York, ma essendo giorno non aveva ancora la possibilità di vedere le fantastiche luci che illuminavano tutta la città.
Nonostante questo, Rachel non riusciva più a trattenersi. Saltellava di qua e di la come una bambina, canticchiando e ballando per le strade di New York.
Quinn e Santana si tenevano a debita distanza, fingendo di non conoscere quella pazza, che aveva già cantato con tutti gli artisti di strada che aveva trovato sul ciglio del marciapiede.
Solo nel momento in cui si mise a girare a braccetto con un vecchietto, Quinn decise di richiamarla all’ordine. Stava decisamente superando ogni limite.
“Rachel, capisco che sei particolarmente emozionata…ma se sei in queste condizioni adesso, non oso immaginare come sarai ridotta quando calerà la sera…”
“Dio, non lo so nemmeno io!” rispose la morettina, quasi spaventata da quello che avrebbe potuto combinare con tutta quell’adrenalina in corpo.
“Dai Rach, da dove vuoi partire? Dove andiamo?” chiese nuovamente Quinn, passandole una mano tra i capelli tranquillizzandola “oggi è la tua giornata, decidi tu…”
“Grazie!” rispose Rachel con gli occhi che le brillavano dalla felicità “direi di fare un giro di alcuni istituti d’arte, e poi vorrei andare a vedere qualche teatro…”
“Perfetto!” rispose l’altra.
 
Le tre iniziarono il loro giro turistico di New York, scorrazzando di qua e di là per le scuole più rinomate della Grande Mela, raccogliendo informazioni e volantini. Rachel era felicissima, e il suo entusiasmo si trasmetteva anche alle altre due amiche, che l’assecondavano in tutto e per tutto.
Nel pomeriggio dopo aver mangiato qualcosa, il trio iniziò a fare il giro dei teatri. Rachel per prima cosa volle andare a vedere quello di Hairspray e dei Miserabili, subito dopo fu la volta di H2$, dove Rachel sperava di incontrare Nick Jonas, il suo Jonas preferito, non perché fosse il più carino, ma perché era riuscito a staccarsi dal ruolo di icona teen per diventare un cantante di Broadway. La ragazza voleva chiedergli a tutti i costi come ci fosse riuscito.
Naturalmente non riuscirono a vedere Nick, nemmeno le minacce in spagnolo di Santana furono sufficienti per farle accedere nell’area backstage. Così le tre amiche sconsolate si diressero alla meta successiva, il teatro di Wicked.
“Dai, Rach non abbatterti…non c’è nessuno di famoso che canta in Wicked? Tipo uno dei OneDirection…” disse Santana cercando di fare il possibile per consolare la ragazza.
“Ti prego Santana!” sbottò Rachel spalancando gli occhi dallo shock e dal disgusto “non provare a ripetere nemmeno per scherzo! Comunque nel ruolo di Elphaba c’è Shelby Corcoran, la seguo su Youtube e su Twitter…è veramente bravissima…mi piacerebbe incontrarla per stringerle la mano…”
Le tre ragazze si avviarono verso la biglietteria del teatro guardandosi attorno. La stanza era sommersa da una luce soffusa verde smeraldo, e ovunque erano appesi gadget ritraenti Glida e/o Elphaba.
Dalla sala retrostante alla biglietteria, Rachel sentì provenire delle voci.
Era il cast al completo che stava provando.
La ragazza a bocca aperta si avvicinò il più possibile, rimanendo incantata ad ascoltare la melodia che proveniva dalla stanza adiacente.
Riconobbe chiaramente il duetto “ As long as you’re mine” cantato da Fiyero e Elphaba, e qualche lacrima iniziò a scivolarle dagli occhi.
Santana e Quinn rimasero in disparte ad osservare la scena senza sapere bene come comportarsi.
La ragazza ispanica controllò addirittura nel portafogli, ma non aveva abbastanza soldi per permettersi nemmeno un solo ingresso al musical.
Così le due attesero che Rachel si sfogasse e poi la convinsero ad uscire dalla sala.
Nessuno ebbe il coraggio di parlare, Quinn si limitava ad accarezzare la schiena di Rachel per confortarla, mentre Santana le seguiva a testa bassa.
Nessuno sapeva di preciso cosa fosse preso a Rachel, certo avevano capito che fosse un tipo melodrammatico ma non si aspettavano una reazione così spropositata per una canzone.
“Dai Rach” disse finalmente Quinn “è calato il sole…ti porto a Times Square…il tuo sogno sta per realizzarsi…”
“Ragazze, io vi lascio sole…d’accordo?” disse Santana, sentendosi d’intralcio.
Rachel rispose semplicemente tirando su con il naso in modo poco fine, mentre Quinn fece un cenno con il capo.
Le due ragazze camminarono per circa quindici minuti, tra le vie affollate di New York, prima di raggiungere il centro.
Rachel continuava a tenere la testa bassa, ancora sconvolta per quello che era successo circa mezz’ora prima. Per questo motivo Quinn fu costretta a richiamare la sua attenzione, dandole un piccolo buffetto sulla spalla: “Ehy…Rachel…alza gli occhi…ci siamo…ecco le luci di New York…”

Scusate l'immenso ritardo ma ero in vacanza! 
Spero che il capitolo vi piaccia!
A presto
Ottavia
   
 
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