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Autore: katnisspeeta_krlove    25/08/2012    4 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia.
Parla della vita dei nostri protagonisti principali dopo la guerra!!
ATTENZIONE SPOILER per chi non ha letto Mockingjay!!
Recensite in tanti, mi raccomando!! Accetto ogni tipo di consiglio, grazie, un saluto!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina fui sbegliata dall'insistente ticchettio della pioggia contro la finestra del soggiorno.
Mi tirai su a fatica dal divano, stiracchiando i muscoli delle gambe e delle braccia intorpiditi dal sonno.
"Strano" pensai stropicciandomi gli occhi, "di solito non mi addormento mai sul divano. Questa gravidanza mi sta decisamente scombussolando".
Dopo svariati tentativi falliti, riuscii finalmente ad alzarmi dal divano e, facendo leva con le braccia, mi ritrovai magicamente in piedi.
Tutta colpa del mio pancione di otto mesi.
Ancora in vestaglia dalla sera prima e con i capelli tutti arruffati, mi avviai verso la cucina, da cui proveniva un fantastico profumo di frittelle.
"Amore, che stai facendo?"
chiesi ammirando il profilo di quello che tra pochi mesi sarebbe diventato mio marito, mentre cercava di prendere una tazza dal ripiano più alto della nostra credenza.
Si girò di scatto, evidentemente sorpreso dalla mia presenza
"Ehi, non ti ho sentito arrivare." si avvicinò sorridendo "comunque ti stavo preparando la colazione, amore"
mi diede un caldo bacio sulle labbra "ti ho svegliato, mi dispiace" continuò passando una mano tra i miei capelli.
"Non ti preoccupare, è tardi" lo rassicurai, dando una sbirciatina all'orologio da muro esposto sopra l'arco della porta, che segnava le undici e mezzo
"ho dormito anche troppo. Tuo figlio mi sta modificando tutti gli orari" sorrisi a mia volta, cingendogli il collo con le mani, nello stesso momento in cui lui avvolse i miei fianchi con le sue, facendo aderire i nostri corpi per quanto la mia enorme pancia gli permettesse.
Avvicinò la bocca al mio orecchio, sussurrando sensualmente "Come mai quando fa qualcosa che non ti va bene diventa solo mio figlio?".
Risi con lui, per poi restituirgli il casto bacio che mi aveva dato poco prima.
"Sei mia." disse, tornando serio, incatenandomi con quello sguardo così magnificamente azzurro.
Gli diedi un altro bacio a fior di labbra, prima di prendere la sua mano e poggiarla sul mio ventre tondo, accanto alla mia.
"Ci apparteniamo, e sarà così per sempre" risposi convinta.
Stavo osservando le nostre mani unite sopra il mio pancione, quando notai qualcosa di strano in quella di Peeta.
All'improvviso non era più quuella grande, forte, ma delicata di una artista-fornaio, ma si era trasformata in quella callosa e coperta di cicatrici di un soldato.
Alzai immediatamente gli occhi, sapendo già quali avrebbero incontrato: non più quelli azzurri e profondi di Peeta, ma un paio di grigi, gemelli dei miei.
I capelli da biondi erano diventati del colore del carbone, mentre i lineamenti erano stati stravolti completamente.
D'istinto ritrassi la mano ed indietreggiai, fino a che la mia schiena non urtò il freddo muro della cucina.
Gale, davanti a me, scuoteva la testa, indignato.
"Non cercare di scappare, Catnip. Tanto ti prendo" esordì, con un sorriso tanto maligno sul volto, da farmi gelare il sangue nelle vene.
"Sai, potrei dire che mi dispiace che il figlio del fornaio ti abbia scaricato, ma non voglio mentire.
E' brutto sentirsi dire bugie.
Specialmente dopo che il padre di tuo figlio di ha dato della sgualdrina, giusto Kat?
"
continuò, guardandomi fisso negli occhi.
"Chiudi la bocca, tu non sai niente" sibilai, fulminandolo con gli occhi, mentre sentivo la mano prudere, tanta era la mia voglia di tirare un cazzotto alla persona davanti a me.
"Ehi, non guardarmi così.
E poi io so, Catnip.
So di cosa ti ha accusato.
Insomma, è convinto che il figlio sia mio, quindi che tu lo abbia tradito , quindi che tu sia una.. facile.
E' andata così, no?
" mi guardò come se volesse davvero una risposta, per poi continuare con il suo discorso.
"Non prendertela, io te l'ho detto perchè voglio farti affrontare la realtà, e non voglio mentirti, anche se tu l'hai sempre fatto con me.
E non dire di no. Per anni e anni mi hai illuso, facendomi credere di provare qualcosa per me.
Questo almeno fino a che non hai conosciuto quel patetico uomo e ti sei innamorata di lui, dimenticandoti della mia esistenza!
".
Mi guardò in cagnesco, non l'avevo mai visto così arrabbiato.
"Gale, questo non è vero, io non.." tentai, ma fui subito interrotta
"TACI! Non ti è mai interessato niente di me e del mio cuore spezzato, a te è sempre e solo importato di te stessa!" sputò queste ultime parole, che mi colpirono come un pugno in pieno viso.
Il peso delle parole di Gale, mi schiacciò come un macigno, tanto che le gambe mi cedettero, costringendomi in ginocchio.
"I-io" balbettai, incapace di trovare le parole.
"Mi dispiace, Gale" fu tutto quello che riuscii a dire.
Lui si avvicinò a me, piegandosi sulle gambe per arrivare alla mia altezza.
"Anche a me dispiace, perchè ti ho amata. Ma tu e questo essere che vive dentro di te, dovete essere tolti di mezzo" digrignò i denti, per poi allungare la mano sinistra verso il bancone della cucina, per poi afferrare il coltello che vi era appoggiato sopra.
"Dì addio a tuo figlio, Catnip" sussurrò sadico prima di affondare il coltello nelle mie carni, conficcandolo nel mio ventre.
Lanciai un grido di dolore e caddi in avanti,le mani che tentavano invano di bloccare il sangue che sgorgava dalla profonda ferita, ma fui subito rimessa dritta da Gale, che aveva appena estratto il coltello.
"Meno uno" sorrise perfidamente, era fuori di sè
"in nome di quel che resta del mio amore per te, non ti ucciderò come ho fatto con quella cosa che chiamavi figlio, ma sarò.. originale.
Hai sempre avuto un debole per i senza voce, vero?
"
chiese retorico mentre si avventava di nuovo su di me.
Mi svegliai tutta sudata nel mio letto, con le lenzuola aggrovigliate intorno alle mie gambe.
Udii dei passi veloci salire le scale e, qualche secondo dopo, la porta della mia camera si spalancò, rivelando la figura minuta di mia madre, tutta trafelata e con i capelli scompigliati dalla corsa.
"Tesoro! Stai bene?! Mi hai fatto prendere un colpo, hai cacciato un urlo lancinante!" parlò tutto d'un fiato, con la faccia ancora sconvolta.
"Mi dispiace mamma, non volevo spaventarti. Era solo uno dei miei soliti incubi" la tranquillizzai, abbassando lo sguardo
"Ma, piccola.. pensavo ti fossero passati! Non mi hai più detto niente, pensavo non li avessi più" disse, scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte sudata.
"Non li avevo più. Tornano solo quando.. quando Lui non è con me" risposi, evitando accuratamente di pronunciare il Suo nome.
Mamma si guardò attorno, come se si fosse accorta solo adesso della Sua assenza.
"Oh, è vero" riprese infatti lei "dov'è Peeta, cara?"
BAM. Il suo nome ebbe lo stesso effetto di uno schiaffo.
In quel momento ripensai al mio sogno e istintivamente mi tastai il ventre con entrambe le mani, per essere certa che non ci fosse nessuno squarcio e che mio figlio fosse ancora lì, al sicuro dentro di me.
Sospirai di sollievo quando constatai che era tutto perfettamente normale.
E in quell'istante realizzai che non avevo ancora dato la notizia a mia madre.
"Ehi, piccola, tutto ok? Avete litigato?" chiese guardandomi negli occhi.
"Si, no, cioè si, abbiamo litigato e lui se n'è andato.
E' stata tutta colpa di una delle sue crisi, che è stata inspiegabilmente più violenta del solito...
Aspetta una attimo, ma adesso che ci penso, che ci fai tu qui, mamma?
" chiesi stranita
"Oh, ero venuta per avvertirti che io e Chris partiamo domani per la luna di miele, perchè a quanto pare Finn sta meglio!" rispose lei, un sorriso ad illuminarle il volto.
Mamma e Chris avevano posticipato abbondantemente la luna di miele, perchè il piccolo Finnick si era preso una polmonite e così il mio patrigno,
estremamente preoccupato per la salute del suo unico e adorato nipotino,
l'aveva fatto stare sotto le cure di mamma per più di un mese,
fiducioso nel suo talento di guaritrice che, a quanto pare, non aveva fallito nemmeno questa volta.
"Oh, è fantastico mamma, davvero" cercai di mettere un po' di entusiasmo nella voce, ma non ci riuscii granchè, anche se mia madre non parve accorgersene
"Lo so, vero?" iniziò lei, sinceramente eccitata per l'imminente viaggio.
"Oddio, t'immagini? Non vedo l'ora di uscire un po' da questo distretto, di stare con Chris, insomma andrò in luna di miele a Capitol, potremo visitarla, ci divertiremo un sacco, oh, devo ricordarmi di chiedere gli indirizzi per poter spedire le cartoline e.."
"Sono incinta" mi uscì così, di getto, lo dissi senza neanche pensarci.
Mia madre finalmente interruppe il suo discorso e riprese fiato, guardandomi sconvolta.
"Cos.. cosa hai detto, scusa?" chiese fissandomi con l'aria di chi ha appena ricevuto una mazzata in testa.
"Aspetto un bambino da Peeta, mamma. Sono incinta." ripetei.




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Salve a tutti! Come vi stanno andando le vacanze??
A me tutto bene, mare montagna, ho fatto un po' di tutto ;)
Aaaaaaaaallora, piaciuto il capitolo?
Non chiedetemi da dove l'ho tirato fuori, sono impazzita, così, di punto in bianco, ed è uscita questa cosa :)
Comunque spero vi sia piaciuto!!
Beh, davvero non so cosa dirvi se non GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!
Davvero, è un piacere immenso leggere le vostre recensioni e ringrazio ognuno di voi, davvero, grazie infinite!
Ora vado, se mi lasciate qualche altra recensioncina mi fate un ENORME piacere ;) <3 <3 
A presto, grazie di cuore a TUTTI,
un bacio,
katnisspeeta_krlove <3

  
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