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Autore: FallingInLove    25/08/2012    2 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
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Capitolo 14. Esami da superare


Aiuto. Semplicemente, aiutatemi, adesso! Oppure sparatemi e facciamola finita
Schiantai la testa sul libro, disperata, assetata e assonnata, per non dire esausta. La scuola, se Dio vuole, era finita, e seguita da essa le prove scritte, ma ad attendermi al patibolo c'era ancora l'orale: dalla padella alla brace e, come se non bastasse, ero stata sorteggiata fra le prime. Il mio colloquio, infatti, era stato fissato per il 29 giugno, data di esordio di tutti gli altri.
Prima di quella breve settimana fra scritti e orale, avevo pensato che il difficile sarebbero stati italiano, matematica, e la terza prova.. non avevo però calcolato l'ansia che deriva dal pensiero di trovarsi faccia a faccia con una commissione. Realizzato tutto ciò, mi ero messa sotto come una matta, ancor peggio di prima se possibile.
Va bene, con l'analisi del testo di Verga me l'ero cavata egregiamente, lo dovevo riconoscere (anche perché lo avevo ripetuto fino alla nausea), anche la terza prova non era andata poi male (eccetto forse per fisica) e matematica.. per matematica avevo impiegato tutte le sei ore, non solo a causa della mia ormai famigerata allergia alla materia, ma perché c'era un quesito, quell'ultimo quesito.. mi aveva spiegato Dann, molti mesi prima come risolvere un esercizio simile. E lo avevo saputo fare grazie a lui.
In quella torrida stanzona con i condizionatori rotti e le sedie scomode, i ricordi mi avevano assalita di nuovo, nonostante il tempo, nonostante la corazza fatta di libri e pietra, nonostante avessi cercato di bloccarli con molta più forza da quando era piombato a Roma l'ultima volta..
Nonostante tutto questo, ero stata ferma non so quanto tempo su quel foglio, come stavo ferma adesso, con la testa sprofondata fra quelle pagine sfogliate e sfogliate e sfogliate e sfogliate..
Dann, che sin dai miei primi sintomi di pazzia preesame mi aveva raccomandato di andarci piano, mi aveva raccontato più e più volte del suo esame per tranquillizzarmi, dei professori che aiutano se possono.. Dann che aveva cercato in tutti i modi di farmi capire che io ero più importante del pezzo di carta per cui stavo sudando sangue.
Odiavo il masochismo, odiavo struggermi così.. ma non ero io a volerlo, a comandarlo: faceva tutto la mancanza.
-Lally?
Alzai velocemente la testa verso Lisa -Sì, scusa: colpo di sonno
Lei mi scrutò un attimo -Stai piangendo?
A questa domanda, Kath sollevò gli occhi dal libro e io mi tastai le guance: erano umide.
Il giorno dopo la visita di Dann, Andrea era venuto da me con Lisa, ma non per parlare: già sapeva tutto. Mi aveva solamente abbracciata, e io mi ero sciolta fra le sue braccia.
Incapace di tacere, mia aveva poi spiegato che Dann l'aveva chiamato, raccontandogli tutto e chiedendogli di venire da me; Lisa a questo punto si era arrabbiata, rimproverandogli che non avrebbe dovuto dirmelo.
I giorni da allora erano più o meno trascorsi tutti uguali: Jo da quando aveva visto Dann, aveva improvvisamente deciso che la sua preparazione fosse più che sufficiente e mi aveva chiamata per dirmi che non sarebbe più venuto da me. Così, Lisa e Kathrine venivano da me tutti i pomeriggi, penso più che altro per farmi compagnia anche se non lo avrebbero mai ammesso davanti a me.
Andava bene, era confortevole questa routine, questa sorta di escamotage che mi ero trovata.
-E' tutto ok -dissi alle mie amiche -mi ero solo.. -sospirai, non avendo nemmeno voglia di cercare una scusa, tanto era palese perché stessi piangendo -Devo finire questo capitolo, sono indietro
Prima di rituffarmi nella lettura, scorsi le mie amiche scambiarsi un'occhiata preoccupata.
-Sai che facciamo domani? -se ne uscì Kath chiudendo di scatto il libro di inglese
La guardai storto -Cos'hai in mente?
-Hey non fare quella faccia, ti divertirai -si raddrizzò soddisfatta sulla sedia e, schiarendosi la voce come per darsi importanza, annunciò la propria idea -Domani si va al mare
-Sì! -assentì subito Lisa -Tu adori il mare, e così almeno metti il naso fuori di casa
Le osservai un istante: erano andate fuori di testa, non c'era altra spiegazione.
-Certo che adoro il mare, ma guardate qui -sollevai il volume, di cui non ero arrivata nemmeno a metà -ma dopodomani ho l'orale.
-E noi lo abbiamo due giorni dopo di te, cosa c'entra?
Kath scrollò le spalle -Ti porti il libro sull'asciugamano! Si insabbierà un po', ma almeno tu riprenderai un po' di colore: il pallore non è più di moda da un pezzo, cara mia
-Ma..
-Niente ma -mi interruppe Kath -è deciso; Lisa? -si voltò complice verso quest'ultima
-Domani si va al mare -fece eco lei
Però in effetti ero diventata peggio di un fantasma in quanto a colorito.. e magari uno stacco non mi avrebbe fatto poi così male, se c'erano le mie migliori amiche a scacciare via il malumore.
Sospirai e chiusi il libro -Lo sapete che vi voglio bene come a due sorelle?

°°°

Stravaccata sul mio asciugamano azzurro come il mare di Torvaianica, sorseggiavo la mia aranciata ghiacciata con una cannuccia; il cappello di paglia enorme con gli occhiali a mosca mi facevano sentire una vera e propria diva. Abbandonare i libri mi aveva fatto bene, e finalmente respiravo aria diversa da quella delle quattro mura di casa mia.
Come al solito, avevo snobbato altamente la crema solare, risolvendo ad allacciarmi un pareo in vita per proteggermi le gambe; a fare ombra sul resto del corpo ci pensava quel cappello abnorme!
Lisa era seduta accanto a me e sfogliava una rivista; lei si era incremata da cima a fondo, e aveva fatto bene data la sua carnagione chiara.
Il sole picchiava forte, e il torpore che mi provocava, stava vincendo di netto sull'ansia da esame.
Osservavo la riva e i giochi di luce che il sole creava sulle flebili ondicelle, quando la mia attenzione fu catturata da un ragazzo che sembrava guardare insistentemente qualcosa; capii cosa, o meglio, chi stesse guardando con quegli occhi famelici quando scorsi Kath, che si strizzava i capelli riccioluti mentre usciva dall'acqua con un portamento che avrebbe fatto invidia a qualsiasi reginetta del ballo.
Il suo fisico da modella emergeva perfettamente anche sotto il costume intero che indossava. Sì, avete capito bene, costume intero: Kathrine si era impuntata sul serio con questa storia di volersi cambiare radicalmente.
-Aaah, come si sta bene in acqua -commentò sdraiandosi sull'asciugamano accanto al mio; osservò un attimo il mio pareo -Devo comprarmene uno anch'io, però più lungo
-Perché non un burka a questo punto? -le domandai ironica
Lei fece una smorfia, mentre Lisa sollevò la testa dalla rivista -Tra un po' voglio fare anch'io il bagno: fa troppo caldo.
-Vengo anch'io quando ti alzi -annunciai, e lei mi sorrise
Dopo un po' che eravamo lì a rilassarci, il ragazzo che avevo notato prima, si avvicinò -Hey -salutò come se ci conoscesse; tuttavia c'era un'evidente traccia di timidezza nella sua voce
Noi lo guardammo tutte sollevando un sopracciglio; la vecchia Kath avrebbe attaccato subito bottone, ma quella nuova si limitò a squadrarlo in silenzio
-Ci conosciamo? -fu Lisa a parlare
-Noi no -rispose lui guardando me e Lisa, poi si rivolse a Kath -Ma io e te sì
Lei corrugò la fronte -Sicuro? Mi sa che ti sbagli
Sul viso del tipo spuntò un sorriso, forse un po' imbarazzato -Ma come? Non ti ricordi quella sera, al pub.. -Kath aveva ancora una faccia perplessa -Ti ho offerto da bere, eri un po' brilla -forse la mia amica cominciava a ricordare -Hai detto di essere impegnata ma che non importava, poi siamo andati sul retro e..
-Ok, BASTA! -tuonò alzandosi in piedi; il ragazzo indietreggiò di qualche passo, e la sua faccia smarrita mi fece quasi scoppiare a ridere -Dovete smetterla di venire a cercarla, capito?
-Emh.. -il ragazzo si grattò la testa, senza capire
-La ragazza che conoscevate non esiste più! -spiegò allora Kath, sollevando il collo per darsi importanza; io e Lisa ci scambiammo uno sguardo divertito -Sono cambiata, sono migliorata! Possibile che non riusciate a capirlo?!
-Ok.. -fece quello -Non ho mai conosciuto una tipa che è più pazza da sobria che da ubriaca -borbottò, per poi allontanarsi; fu allora che io e Lisa scoppiammo a ridere
-Poverino! -commentò Lisa -l'hai scioccato
-Rimarrà traumatizzato -mi aggiunsi
-Ridete, ridete -commentò Kath, fin troppo amaramente; con un sospiro, si sdraiò di nuovo, lasciandoci perplesse
-Tutto bene? -chiese Lisa
-No! -sbottò lei -Cavolo, è mai possibile che il mio passato continui a tormentarmi? Non è il primo ragazzo che mi “riconosce”! Quando succedeva prima, non me ne curavo, anzi, ne andavo persino fiera! ..ma vi rendete conto? Fiera di una cosa del genere! -esclamò schifata -Ora sono diversa, ma loro non lo sanno e continuano a cercare quell'altra Kath, quella che è morta e sepolta e che per niente al mondo tirerò fuori di nuovo! -sbuffò -Ma non c'è verso, quando ti danno un'etichetta, ti resta per sempre.. vorrei cambiare città, è possibile secondo voi?
Io e Lisa ci scambiammo un'occhiata: nessuna di noi aveva capito quanto male stesse Kath
-Perché non ce ne hai parlato prima? -le chiesi poggiandole una mano sul braccio già abbronzato -Di questo fatto che “ti riconoscono”, intendo
-Perché mi vergogno -spiegò mestamente- Mi sento più zoccola di Elena nell'Iliade!
-Ciò che ha fatto Elena l'ha fatto per amore -commentò Lisa, prima di rendersi conto che forse non era proprio il commento più adatto -Emh.. scusa, Kath
-No, non preoccuparti, anzi -fece lei ritrovando il sorriso -A proposito d'amore, non ci hai raccontato nei dettagli di come è andata con Andrea
Come se la crema non avesse fatto il minimo effetto e il sole l'avesse scottata tutta d'un colpo, Lisa avvampò. Mi intenerii vedendola così, ma anch'io volevo sapere, così provai a chiederglielo in tono più dolce -Raccontaci, se te la senti
-Certo che se la sente! -esclamò Kath
Lisa scrollò le spalle -Io.. -mi lanciò un'occhiata furtiva
No! Ancora, no!
-Lisa -sospirai -Quante volte te lo devo ripetere che io sono felice se tu sei felice e soprattutto se condividi la tua felicità con noi? Avanti, racconta! Ti assicuro che non mi strapperò i capelli e non comincerò a mangiare sabbia
Lei rise, confortata da questo mio “via libera” e cominciò a raccontare.
Non mi stupii di sentir parlare del lato dolce e tenero di Andrea: sapevo già benissimo che lo avesse, sotto l'espressione simpatica e svagata. Lisa raccontò di come l'aveva messa a proprio agio, accarezzandola con dolcezza e fermandosi ogni volta che sentiva la più piccola esitazione in lei; le aveva chiesto più volte se sentisse dolore, era stato delicato e attento e dopo, l'aveva cullata finché non si era addormentata.
-Questo si chiama fare l'amore -commentò Kath -altro che squallido sesso!
Io risi ma mi interruppi quando sentii bussare alla porta il ricordo di Dann... colpa di tutta quella dolcezza, quell'attenzione.
-Andiamo a fare il bagno? -domandai scattando in piedi. Quello era un giorno di relax, di stacco: vietato soffrire, vietato anche solamente pensare.
Le mie amiche, che quel giorno me le avrebbero date vinte tutte, mi accontentarono e due minuti dopo eravamo avvolte fra la spuma dolce e salata del mare.

°°°Dann°°°

Ripresi il libretto appena firmato, piuttosto fiero di quel ventotto; con quello, mi mancava solo un esame dell'anno, che avrei dato all'appello di settembre.
Mi alzai e strinsi la mano al professore, come di consuetudine.
Era una bella giornata, sarei potuto andare a fare surf.. il giorno dopo però, lo avrei passato tutto alla stazione ovviamente.
Mentre uscivo dall'Università, mi tornarono alla mente le parole di Andrea: torna a Roma, dopo l'esame! Avessi visto come piangeva, quanto le mancavi..
Mai, mai nella vita avrei seguito un altro suo consiglio, pensai dirigendomi verso la spiaggia.
Stavo male al pensiero di Lally che piangeva.. ma andando da lei un'altra volta, avrei solo fatto triplicare le sue lacrime.

°°°Lally°°°

Rispondere senza farsi prendere dal panico: scoprii di essere in grado di farlo e questo mi fece acquistare sicurezza.
Ero consapevole della presenza di Kath e Lisa, sedute accanto ai compagni di classe e qualche curioso, pronte a passare alle maniere forti se la commissione avesse anche solo provato a bocciarmi.
Quella mattina mi ero guardata allo specchio, rimpiangendo la mia carnagione resa più scura dal sole preso il giorno prima nonostante il cappello: temevo che i professori avrebbero potuto prendermi per una scansafatiche. Ma adesso, che ero lì e che sapevo rispondere bene o male a tutte le loro domande, mi sentivo una leonessa!
Avevo studiato come una pazza e mi stavo guadagnando un voto decente. Anche i miei professori sembrarono soddisfatti quando mi strinsero la mano per congedarmi; quella di astronomia mi fece i complimenti sottovoce.
Indicai a Kath e Lisa l'uscita con circospezione, ma una volta fuori..
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! -Strillammo in coro tutte e tre, alla faccia della maturità!
-Oh mio Dio! E' fatta! -urlai, per accertarmi che fosse realmente così -Ho davvero dato la maturità!
-Sì -annuì Lisa -e sei stata grande!
-Sei a tutti gli effetti maturata! -esultò Kath
-Ce l'ho fatta davvero! Nessuno mi chiederà mai più di fare quest'esame del cavolo, di studiare come una pazza..
-No, fino a ottobre, quando comincerà l'università -ricordò Lisa
Seguì un momento di ibernazione.
-C'è tempo fino a ottobre! -se ne uscì Kath -E oggi, 29 giugno 2012, tu non devi più preoccuparti di niente perché hai appena...
Ma non sentii il resto della frase.
29 giugno. 29 giugno. 29 giugno 2012. Come potevo essermene scordata?
Cominciai a respirare velocemente e a sudare freddo, nonostante la temperatura fosse di almeno 27 gradi all'ombra. Che diavolo ci facevo lì?
-Lally, stai bene? -sentii la mano di Lisa sulla spalla -Sei diventata bianca come un lenzuolo
Non importava. Non importava di niente, né di quello che era stato, né di quello che mai sarebbe stato. Il mio posto era accanto a lui quel giorno, a tre anni esatti dalla tragedia ferroviaria.
-Devo andare -annunciai, e già scendevo le scale
-Ma.. dove? -Kath e Lisa si misero a seguirmi; non avevo tempo di spiegare
-A Viareggio -mi limitai a rispondere.






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Sì, avete capito bene: stavolta sarà Lally ad andare da Dann! Non per ricominciare, semplicemente per stargli vicino... perché, ormai lo avrete capito, il loro amore non solo supera quei dannati 400 Km, ma anche cose di gran lunga più astiose e più difficili. Dann c'è sempre stato quando Lally ha avuto bisogno di lui; adesso Lally ci sarà in questo preciso momento quando è lui ad aver bisogno di lei.
..be', o almeno questo è quello che penso dovrebbe succedere quando due persone si vogliono bene davvero xD Tutto il resto non dovrebbe importare..
Spero di avervi ridato un po' di speranza ;) tutto può succedere, specialmente adesso che i due saranno di nuovo vicini
Vi aspetto nel prossimo capitolo =P
Un bacione a tutte voi che mi seguite, e un ringraziamento gigante!! Grazie a chi mi mette fra le seguite, ricordate, preferite, a chi recensisce e a chi legge in silenzio!
Grazie davvero a tutte voi <3 :)
  
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