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Autore: epiclove    25/08/2012    2 recensioni
D'improvviso, Brittany udì dei passi accelerare nella propria direzione e si preoccupò. Quel giorno non glielo poteva rovinare nessuno, nemmeno quella che sembrava una dog-sitter. Ma la ragazza non intendeva fermarsi e le venne addosso. C'era un confine estremamente sottile tra sopportazione e odio. Santana lo aveva varcato di netto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prima di potersi accorgere di ciò che stava facendo, Brittany si ritrovò nell'atrio del St. Luke's-Roosevelt Hospital Center.
Non aveva la più pallida idea di come fare a trovarla, non aveva la più pallida idea del perché fosse piombata lì come una furia, non aveva la più pallida idea del perché il suo cervello, ormai, fosse andato in tilt.
< Ha bisogno d'aiuto signorina? > le chiese una infermiera piuttosto corpulenta e maleodorante.
< Sì. Sia gentile, mi potrebbe dire dove si trova... dove si... trova... ecco, è piuttosto imbarazzante ma qui in questo ospedale vi si trova una mia conoscente della quale non ricordo il nome >
< Lei conosce una persona... senza sapere come si chiama? > chiese l'infermiera, scettica.
< Ci conosciamo da pochissimo e francamente non so' nemmeno io il motivo di questa mia apparizione in questo ospedale ma... eccomi qui. Ascolti, questa ragazza è a dir poco stupenda; ha i capelli di un nero accentuato, lisci, carnagione olivastra, fisico ineccepibile, sorriso... >
< Senta, qui ci sono un sacco di pazienti e pensa davvero che ora io possa mettermi alla ricerca della sua conoscente? >
< No vede, lei non è una paziente, è qui in visita. Sua madre sta molto male... ma immagino che questo non restringa il campo >
< No signorina, per niente >
< ... che ci fà lei qui? >
< Oh, salve! Grazie mille infermiera, ora l'ho trovata >
< Ma si figuri > concluse sarcasticamente l'infermiera, prima di dileguarsi.
< Salve... di nuovo! Va bene. Non so nemmeno io perché sono qui, so' solo che il mio istinto me lo ha quasi imposto e se me ne andassi, temo che starei da schifo > si sbrigò a spiegare Brittany.
< E' sicura che non sia una paziente? Sà, mi sembra parecchio fuori dai gangheri in questo momento > disse Santana, con una vena di acidità.
< Non ancora... io, non saprei... penso di dovermi scusare con lei per averla giudicata una hippie sfigata > Santana le aveva già voltato le spalle per ritornare da sua madre.
< No, aspetta... non può andare... ehm... >
< Mi faccia indovinare. Non si ricorda il mio nome, non è così? > 
< Nemmeno lei sà il mio >
< Sarà perché non me l'ha mai detto > osservò Santana.
< Brittany. Io sono Brittany Pierce > disse, accennando un sorriso.
< Brittany è un nome dolcissimo, meraviglioso. Francamente non pensavo che una persona come lei potesse avere un nome simile, anzi... ero convinta che si chiamasse Crudelia, Satana, oppure Mi Diverto Ad Essere Spietata Fino Alla Punta Del Mio Forcone >
< Va bene, incasso il colpo > ammise < come sta sua mamma? >
< E' appena morta >
< Sono profondamente addolorata >
< Non la conosceva nemmeno >
< Ma è sua mamma >
< Non conosce nemmeno me, francamente > 
< Perché non inizia, ricordandomi il suo nome? >
< Santana. Santana Lopez >
< Bene, Santana. Deve essere un momento orribile per lei >
< Lo è > 
< Santana, io... >
< San! Ma che ci fai qui? Di sopra abbiamo bisogno di te > disse una donna sulla settantina, che irruppe tra le due ragazze.
< Mi scusi, stavamo parlando > disse Brittany, tenendo a sottolinearlo.
< Mi scusi, ma non me ne frega un cavolo. Abbiamo appena avuto un lutto in famiglia e San deve stare con i suoi cari >
< Nonna, va tutto bene > la tranquillizzò Santana.
< San, tesoro, ti spiace se parliamo un attimo... in privato? > chiese la nonna, squadrando Brittany da capo a piedi.
< No, figurati > e si allontanarono, appoggiandosi entrambe ad una macchinetta per caffé.
 
< Questo ospedale puzza di marciume >
< Ora non è il momento, Sean >
< Ti prego. Non sai nemmeno tu perché sei qui, quindi che ne dici di girare i tacchi? >
< Sai, non ti ricordavo così insensibile >
< La cosa è reciproca >
< Quindi sei qui per... quella lì? >
< Ha un nome >
< Che fino a qualche minuti fa ignoravi >
< Sean, ti prego... >
< Vorrei andarmene, sai? Ma non posso >
 
Santana e la nonna fecero ritorno, con due espressioni facciali completamente differenti.
< Mi scusi se prima sono stata sgarbata. Comunque piacere, io sono Alexandra Lopez > disse, mentre le porgeva la mano che Brittany strinse con decisione.
< Piacere mio signora Lopez, io sono Brittany Pearce > Alexandra non era minimamente intenzionata a mollare la stretta.
< Santana, tesoro, andresti a prendermi una cioccolata calda? >
< Ma certo, torno subito >
< Che le prende? > chiese Brittany.
< Lui è qui, non è così? >
< Non la seguo >
< Invece sì. Lui è qui e lei vorrebbe che stesse al suo posto, ma, d'altronde, lo è già > Brittany non disse una parola < tesoro, ascoltami, è inutile forzare i rapporti. Prima o poi ti renderai conto che se qualcosa si deve rompere si rompe e basta. In un modo o nell'altro. Anche se non vuoi. Anche se, come in questo caso, non dipende da te >
< Lei... come... >
< Come lo so? Dolcezza, ci sono passata >
< Ecco la cioccolata, nonna > Alexandra lasciò la mano di una Brittany in prenda all'ansia.
  
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