Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
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Autore: SexyJames    26/08/2012    6 recensioni
" Lo amerà, ne sono sicura. Forse ora fa fatica ad accettarlo, magari ci vorrà molto tempo prima che lo faccia, ma lo amerà e lo proteggerà come fa con Neil " Leila aveva ragione, Adam amerà il piccolo Tommy. Quel dolce bambino biondo ruberà il suo cuore, occuperà la sua anima e lui lo amerà più di chiunque altro nella sua vita.
[ Adommy ]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love Child - Capitolo Dieci - Paternal Love Lo so, non ci credo nemmeno io LOL
Eccovi il nuovo capitolo in tempi record!!

ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate, baciiii :3





Paternal Love



Neil non sapeva come comportarsi, Adam era partito, lasciando a casa un problema.... Tommy con due succhiotti ben visibili sul collo.
I signori Lambert appena li notarono persero la calma e la comprensione con cui si erano sempre rivolti a loro, e lui non sapeva proprio come togliere il biondo dalle loro grinfie. Gli dispiaceva immensamente vederlo così in difficoltà, solo e umiliato. Leila, probabilmente avendo intuito chi fosse il responsabile, aveva usato un pò più di tatto e sensibilità nel porgli domande, ma il signor Lambert lo aveva braccato nel suo studio, facendogli uno di quei discorsi imbarazzanti che nessun adolescente vorrebbe mai sentire, soprattutto non con i segni tangibili di quello che hai fatto in bella vista sul collo. Tommy non si era mai sentito così in imbarazzo in vita sua. Eber lo aveva travolto di domande, volendo sapere con chi uscisse e con chi avesse rapporti intimi ad un'età così giovane. Gli aveva parlato di malattie, di profilattici, di gravidanze inaspettate e di ragazze poco raccomandabili, trattandolo praticamente come un bambino. Alla menzione della parola 'ragazze' avrebbe tanto voluto ridergli in faccia, ma si era trattenuto. Non aveva risposto a nessuno delle sue domande, gli aveva sussurrato solo un mesto ' Sono affari miei ', facendolo arrabbiare ancora di più. Era finito in punizione per aver avuto un pò di intimità con la persona di cui si stava innamorando. Fantastico. Era già abbastanza frustrante avere una relazione che nessuno avrebbe mai capito, ci mancavano solo i suoi genitori che si impicciavano nelle sue attività intime. Suo padre s'intestardì, proibendogli di suonare con la band fin quando non gli avesse parlato della sua relazione o addirittura portato la ragazza a casa per farla conoscere. Bene, avrebbe aspettato per sempre, non aveva nessuna ragazza di cui parlare. Non riusciva proprio a capire perchè si stesse comportando in quel modo con lui. Neil usciva con molte ragazze, non gli avevano mai imposto qualcosa di simile o addirittura messo in punizione. Persino Adam quando aveva la sua età andava ai balli scolastici con accompagnatrici poco timide, non lo avevano mai trattato così.

Non si fidavano lui?

Quel pensiero lo demoralizzò molto, facendolo chiudere in se stesso. E come se non bastasse Adam lo stava ignorando, rispondendo sempre più raramente ai suoi sms. Quel pomeriggio aveva provato a chiamarlo, ma il moro troppo preso dalle prove non aveva trovato il tempo per rispondergli. Era passata una settimana da quando era partito, e lui stava cadendo sempre di più in uno strano ed inquieto stato d'animo. Possibile che non trovasse del tempo, nemmeno prima di andare a dormire o durante le pause, per telefonargli e parlare un pò con lui? Probabilmente era preso dai suoi amici e dal ritorno alla festaiola vita notturna che amava tanto, ma aveva bisogno di sentirlo e parlargli di come si stavano comportando i loro genitori, doveva parlargliene o sarebbe esploso. Gli lasciò tre messaggi vocali, dove gli diceva di aver bisogno di parlargli con urgenza, ma Adam non lo richiamò mai, così decise di usare una tattica meschina che sapeva sarebbe andata immediatamente a segno. Gli inviò un altro messaggio, iniziandolo in modo spensierato, per poi scrivergli che quella sera sarebbe andato al cinema a vedere spiderman con un amico che aveva conosciuto a lavoro. Rimase sdraiato a letto per ore, aspettando quella chiamata che continuava a non arrivare. Il cuore gli batteva velocemente, facendogli sentire un peso sul petto che gli metteva ansia.

Perchè non telefonava nemmeno dopo quel messaggio?

La cena era pronta. Mise il telefono in tasca, non voleva perdere le sparanze. Adam avrebbe chiamato, doveva.
Si sedette a tavola, cercando di alleviare la tensione che si era creata tra lui e suo padre, ma il signor Lambert non gli diede molta attenzione, voltandosi invece verso Neil per parlare degli esami universitari del moro. Quando Eber era arrabbiato con lui l'atmosfera in casa era insopportabile, anche peggiore di quando lui stesso litigava con Adam. Non aveva mai capito perchè si arrabbiasse così ferocemente nei suoi confronti, Adam e Neil avevano sempre combinato molti guai, e il signor Lambert, puntualmente, non era mai stato severo con loro come invece lo era con lui.

Il suo appetito era quasi nullo. L'ansia che sentiva gli aveva chiuso lo stomaco, non riusciva a mandare giù nemmeno un boccone. Sua madre lo notò, realizzando di non averlo capito ed essergli stata vicino abbastanza. In fondo non aveva fatto nulla di male, era stata giovane anche lei, avrebbe potuto capirlo benissimo. Gli accarezzo il bracciò dolcemente, ma il biondo si innervosì, tirandosi subito indietro dal suo tocco. Ci rimase molto male, ma lo capì. Avrebbero dovuto approcciare con lui in modo diverso, non metterlo in punizione e farlo sentire in quel modo. Per cosa poi, per avere una ragazza ... o un ragazzo? Era molto più arrabbiata con su figlio maggiore. Aveva notato che non si era praticamente fatto vivo da quando era partito, non era sicuramente una cosa carina da fare. Non se i suoi sospetti erano fondati.

Tommy continuava ad arrovellarsi il cervello. I suoi genitori non sapevano nulla e avevano tirato su quel dramma, figuriamoci se avessero saputo che era Adam il suo compagno di giochi. Non voleva nemmeno immaginarlo.

La loro cena silenziosa fu interrotta dal suono del suo cellulare. Era davvero impossibile non capire chi fosse, aveva registrato quella suoneria personalizzata quando Adam tempo fa gli aveva cantato una canzone dei metallica, e da allora l'aveva imposta solo per le sue chiamate. La sua famiglia lo sapeva benissimo, ma nonostante ciò il signor Lambert fu irremovibile. " Niente telefonate a tavola "
Era stata una pessima idea. Gli aveva scritto una cavolata ed ora non poteva nemmeno rispondergli per dirgli che non era assolutamente vero. Adam richiamò due volte, facendo spazientire il padre. " Thomas, spegni quel telefono "
Tommy guardò Neil in cerca di aiuto, supplicandolo con lo sguardo. Aveva bisogno di rispondere a quella telefonata. " Dai papà, è Adam. Fagli prendere la chiamata. "
" Te lo ripeto Thomas, spegni quel telefono immediatamente. " Il tono di Eber era irremovibile, Neil sapeva benissimo che niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea. Guardò il biondo, disarmato, sentendosi impotente quando vide piccole lacrime ribelli riempirgli gli occhi. Stava per perdere la pazienza ...

Tommy chiuse il telefono, conscio di aver praticamente sbattuto il telefono in faccia al suo ragazzo, oltre ad avergli dato la sicurezza che si trovava in compagnia di un altro e che non voleva essere disturbato. Era incazzato, ma non con suo padre, con se stesso. Era uno stupido. Adam non glielo avrebbe mai perdonato. Cominciò a mangiare con fare nervoso, volendo sentirsi male fisicamente così da distrarsi dal fastidioso dolore al petto che si era procurato con la sua stessa idiozia. Il silenzio regnò ancora per cinque minuti, fin quando il telefono di casa iniziò a suonare prepotentemente. Neil sorrise, correndo velocemente a rispondere prima che potesse farlo suo padre e creare altri problemi. " Adam, fratello, dimmi... " Rispose senza assicurarsi di chi si trovasse dall'altra parte della linea, già sicuro di chi fosse. " Tommy Joe dov'è? Se è in casa passamelo, subito. "
Roteò gli occhi al cielo a quel tono di voce incazzoso, ci mancava solo lui che se la prendeva con quel povero cristo che aveva avuto solo la sfortuna di aver un vampiro come fidanzato. " Aspetta un secondo ... "
Neil urlò verso la sala da pranzo, dicendo che Adam aveva bisogno di parlare urgentemente con Tommy. Il signor Lambert gli disse di riattaccare e che Thomas lo avrebbe richiamato l'indomani. Senza sapere che il giorno dopo sarebbe potuto essere troppo tardi ....
Neil capì che c'era qualcosa che non andava, così cercò di farlo ragionare. " Adam, vado a prenderlo, non riattaccare. "
" Ok ... " Il moro dall'alta parte non stava capendo più nulla. Perchè Tommy gli aveva mandato quel messaggio, e invece era palesemente in punizione visto che loro padre non voleva nemmeno farlo parlare con lui al telefono?
" Ha bisogno di parlare con lui, dai papà 5 minuti, da quando siamo diventati così fiscali in questa famiglia? "
Ops. Forse quello non era proprio un bel modo per farlo ragionare, ma era solo una telefonata. E quella specie di pagliacciata che era in corso da giorni stava diventando ridicola. Il signor Lambert ci pensò su un attimo, per poi sciogliersi un pò, riconoscendo che suo figlio aveva ragione. " Tre minuti, non un secondo di più " Il biondo corse velocemente al telefono, afferrando la cornetta con forza e portandosela all'orecchio " Adam, perdonami ti prego. "
Il moro aggrottò le sopracciglia, Tommy sembrava sul punto di piangere. " Thomas, cosa diavolo vuol dire quel maledetto sms? " Tuttavia però andò dritto al punto per il quale aveva chiamato. " Niente ... " Tommy cominciava ad odiare il suo nome di battesimo. Sia suo padre che Adam lo usavano sempre quando volevo puntualizzare qualcosa che aveva fatto e che non andava bene. Lo dicevano in modo rigido, facendoglielo odiare profondamente. " Niente? A me non sembra 'niente' un messaggio che mi dice che stai per un uscire con un altro ragazzo mentre io sono ad ore di distanza da te da solo una settimana. "
" Era solo un modo per farmi chiamare da te, non c'è nulla di vero. Ho bisogno di parlarti, è successo un disastro e da solo non ce la faccio. "
- Era solo un modo per farmi chiamare da te- Adam non afferrò nient'altro. La sua mente si fermò a quel pezzo di frase, riascoltandolo più e più volte nella sua mente. Tommy era davvero capace di agire in modo così meschino? Quando aveva letto quel messaggio gli era cascato il mondo addosso, solo grazie alla sua amica Scarlett non era impazzito a causa sua. Si sentì preso in giro nel modo peggiore che esistesse, il suo Tommy si era preso volutamente gioco di lui.
Non poteva crederci, gli sembrava di essere finito in un mondo parallelo.
" Ho quasi rovinato le prove per colpa di uno scherzo adolescenziale di cattivo gusto? " 
" Mi dispiace, ma avevo bis- "
" Lascia perdere. Ciao Thomas, sei libero di andare al cinema con chi diavolo vuoi. " Chiuse la chiamata velocemente, non volendo nemmeno sapere il perchè di quel comportamento. Leggere il messaggio di Tommy gli aveva fatto male, ma sapere che era solo una presa in giro era stato anche peggiore. Si sentiva uno schifo. Pensandoci bene avrebbe preferito saperlo in uno stupido appuntamento con qualche adolescente brufoloso che capace di monopolizzare in modo così meschino quello che gli altri provavano per lui. Sconvolto e ferito lasciò le prove, iniziando a vagare distrattamente per la città.

****

Tommy fissò il telefono per minuti interminabili. Il cuore gli batteva furioso nel petto, stordendolo completamente. La sua respirazione era corta ed affannosa, era sicuro di stare per fare la stessa sceneggiata che fece quando scoprì la verità sull'adozione. Anzi, quando Adam gliela urlò a squarciagola. Odiava essere così fragile ed emotivo. Da una settimana a quella parte stava cominciando a capire se stesso come avrebbe preferito non fare. Aveva paura di tutto, di ferire Adam, di deludere la sua famiglia, di perdere gli amici, di non avere nulla di buono da fare con il proprio futuro. Sentiva di essere un caso perso, un ragazzino ipersensibile con il quale nessuno avrebbe voluto avere a che fare. Odiava essere in quel modo. Portarsi il cuore in mano con convinzione e fare vedere a tutti come colpirlo nel peggiore dei modi. Odiava dimostrare così apertamente le sue debolezze e non riuscire a fare a meno di avere quelle specie di crolli psicofisici quando non riusciva più gestire le cose. Se fosse stato più forte avrebbe affrontato suo padre, gli avrebbe raccontato di quello che stava succedendo con Adam e avrebbe risolto le cose. Invece era terrorizzato da lui, e si vergognava di se stesso. Non si vergognava di ciò che provava per Adam, ma stava cominciando a capire che non era forte abbastanza  per affrontare cose complesse come la loro relazione. Se lo fosse stato non sarebbe ricorso ad uno stupido trucchetto per attirare la sua attenzione. Avrebbe affrontato la famiglia da solo, come aveva fatto il moro tanti anni prima, e avrebbe continuato ad aspettarlo serenamente invece di creare il disastro in cui si trovava. Aveva proprio un bel modo di fottere le cose, non aveva un minimo di eleganza nemmeno in quello. Un'inesperta regina del dramma. Rimase in quello stato catatonico ancora per qualche istante, perso completamente nelle sensazione di rifiuto che stava provando verso se stesso. Non si accorse di Neil che cercava di parlargli e farlo tornare tra loro. Si riprese solo quando sentì una mano sulla spalla scuoterlo apprensivamente. Girò il viso, vedendo suo padre osservarlo con preoccupazione. Ora si preoccupava, giusto ora che non c'era più nulla da risolvere. Adam l'aveva chiaramente mollato, altrimenti non gli avrebbe mai detto di essere libero di uscire con chi voleva. Si ritirò come scottato dal tocco del signor Lambert, che sembrava aver perso tutto il suo risentimento ed essere sinceramente preoccupato per il figlio. " Lasciami in pace, hai già fatto abbastanza " Si nascose in camera sua, evitando completamente la sua famiglia per il resto della serata. Non volle nemmeno parlare con Neil che tentò in tutti modo di stargli vicino e consolarlo almeno un pò.

****

" Eccoti! Adam tesoro, ti ho cercato per tutta la città. "
Scarlett si sedette accanto a lui, abbracciandolo subito con affetto. Era scappato dalle prove rifugiandosi in un piccolo starbucks in periferia. Dopo il breve scambio di parole con Tommy non si era più sentito dell'umore adatto per state a contatto con le persone, ma ora che si trovava tra le braccia della sua amica sentiva il bisogno di un pò di sostegno fisico da parte sua. Si sentiva anche più triste di qualche ora prima. La guardò mestamente, facendole vedere tutti i suoi sentimenti feriti. L'aveva conosciuta in Europa durante il suo primo lavoro importante, e da allora non si erano più lasciati andare. Era una delle persone migliori che avesse mai incontrato, dolce, amorevole, divertente e con una voce straordinaria che lo aveva fatto impallidire di fronte alla sua potenza. Era la sua diva preferita. Bella, di talento, fascinosa con le sue curve rotonde e i capelli vaporosi. Si fidava ciecamente di lei, le aveva persino permesso di pasticciare con i suoi capelli rossi quando anni addietro volle diventare moro. Lei lo aveva subito capito e accettato per quello che era, facendolo sentire bello e conscio di se stesso dopo quel piccolo cambiamento improvviso. Non le sarebbe mai stato grato abbastanza per tutte le cose che aveva fatto e continuava a fare per lui.
" Come ti senti? " La ragazza gli accarezzava dolcemente i capelli come aveva sempre fatto quando aveva una delle sue crisi esistenziali e diventava un orsacchiotto indifeso da coccolare. " Mi ha preso in giro. Mi ha detto che stava per uscire con un altro solo per attirare la mia attenzione. "
Conosceva tutto di lui, compreso il suo tormentato rapporto con Tommy. Scarlett molte volte lo aveva visto ridursi in quello stato per il biondo, ma ora gli sembrava completamente sconvolto e fuori di sè. " Almeno ti ha spiegato il motivo ? "
Beccato. Lo vide guardare da un'altra parte, cercando di evitare la sua domanda. " Non metto in dubbio che si sia comportato male con te, ma avresti dovuto ascoltare quello che aveva da dirti "
" Dovevo ascoltare le sue motivazioni? Dio, lo sanno tutti che bacio la terra sul quale cammina. Qualsiasi fosse lo scopo, era sicuramente molto più importante di me visto che sa perfettamente quanto potrebbe ferirmi con queste stupide tattiche. Cosa voleva fare, testarmi? Ancora non ci posso credere.  "
" E' un adolescente Adam, tutti a quell'età fanno sciocchezze per attirare l'attenzione della persona a cui sono interessati. Ma non credo che lui l'abbia fatto per testarti, non è quel tipo di persona "
" Come fai a saperlo, e perchè lo stai difendendo? Non lo conosci nemmeno! "
" So abbastanza da tutto quello che mi hai raccontato in questi anni. E non lo sto difendendo, sto solo cercando di capire, cosa che tu non hai fatto. "
Adam mise la testa tra le mani, sentendosi senza forze. Con Tommy sembrava di essere perennemente sulle montagne russe, più rapida era la salita per arrivare ad un po' di tranquillità più rovinosa era la caduta dal quale riiniziare a salire. " Vieni, andiamo a casa. Sono sicura che Lee non vede l'ora di farci un sacco di coccole " Sorrise leggermente. Lee era il fidanzato di Scarlett, ed era sempre stato come un fratello maggior nei suoi confronti. Ricordava ancora il tour teatrale in Germania, aveva solo 19 anni e Lee aveva passato tutto il tempo a calciare dalla sua strada gli uomini adulti che tentavano di sedurre il suo giovane e innocente posteriore nei locali notturni. Li amava troppo per lasciarli andare, non sarebbe mai stato in grado di fare a meno della loro amicizia.

Passò una bella serata con loro, che lo coccolarono per tutto il tempo, facendolo sentire il ragazzo più amato sul pianeta. Ma i suoi pensieri scapparono spesso verso la sua piccola presa in giro bionda, ripensandoci bene era anche un pò colpa sua, se avesse risposto ad un paio delle sue chiamate forse Tommy non sarebbe ricorso ai ripari in quel modo disastroso.

****

Eber dopo avere visto suo figlio minore in quello stato confusionale si preoccupò molto. Lo aveva chiamato con insistenza per qualche secondo, scuotendolo un po', e il ragazzo aveva continuato a non reagire. Non era la prima volta che succedeva, gli sembrava tanto una leggera forma di attacchi di panico, e non voleva assolutamente che la situazione peggiorasse. Doveva parlare con lui, ma non sapeva come. Si era spinto troppo in là, ed ora Tommy si era allontanato da lui come mai prima d'ora.

Neil lo raggiunge, mettendogli una mano sulla spalla. " Hey "
" Sei riuscito a parlargli ? "
" Ha aperto la porta della sua stanza solo per mandarmi al diavolo e poi sbattermela in faccia " Il giovane era serio, niente a che fare con il solito furfantello sarcastico con il quale Eber si era sempre divertito a punzecchiarsi. " Non arrabbiarti con lui, è colpa mia. "
" Non sono arrabbiato, sono preoccupato papà. "
" Lo hai notato anche tu? "
" Purtroppo si ... "
Neil tuttavia non pensava che il problema di Tommy fosse così serio, tutti nella vita passano momenti emotivamente stressanti che portano a periodi così ansioni ed inquieti, e Tommy da quando Adam era tornato dal suo lungo viaggio non aveva smesso nemmeno un secondo di scoprire cose nuove su se stesso. Lo preoccupava maggiormente il fatto che suo padre lo stesse trattando come un ragazzino stupido. Poteva anche essere molto giovane, ma Tommy Joe non era mai stato uno stupido. Anzi, era sempre stato un passo avanti a tutti loro.
" Papà, hai sempre avuto molte aspettative nei suoi confronti, più di quante tu ne abbia avute su Adam e me. Lo abbiamo sempre saputo questo, e so che non vuoi che si faccia male, ma non puoi impedirgli di vivere la sua vita. Non è più il ragazzino biondo che si sedeva sulle tue ginocchia mentre guardavate i film di John Wayne insieme, sta diventando un giovane uomo. "
Eber da quando Tommy aveva scoperto la verità sull'adozione stava affrontando uno strano stato d'animo, aveva timore che il giovane da un giorno all'altro se ne andasse, sparendo per sempre dalla loro vita. Il contorto pensiero che non potesse tenerlo legato a loro lo assillava, facendolo agire in modo così protettivo e severo. Tuttavia non avrebbe dovuto perdere la testa in quel modo, aveva fatto un gran casino.
" Lui per me rimarrà sempre quel bambino, dopo tutto quello che ha passato continua ad essere così ingenuo e sensibile, non voglio che gli facciano male."
" Non puoi nasconderlo per tutta la vita, troverebbe comunque un modo per scappare dal tuo controllo. "
Eber si passò una mano sulla faccia, era stanco, confuso e suo figlio Neil cercava di rassicurarlo nel modo peggiore. " C'è comunque Adam che è la sua ombra. " Ed era proprio quella la prima cosa che lo preoccupava, Adam era sempre la ragione che scatenava determinate reazioni in Tommy. Era più che sicuro che fosse lui la causa del crollo improvviso del biondo, non aveva dubbi.  " E' questo dovrebbe rassicurarmi? "
" Dai papà, smettila. Lo so dove stai andando a parere, è inutile. Sai meglio di me com'è il loro rapporto, non possiamo cambiarlo. "
Ci aveva provato, ed era stata la cosa peggiore che avesse mai fatto. I due erano intrappolati da sempre in quel loro rapporto ambiguo, non c'era nulla che potesse liberarli, ma l'influenza costante e spesso distruttiva che suo figlio maggiore aveva su Tommy era solo fonte di dolore e problemi. Il suo fare turbolento dominava sempre sui modi gentili e amorevoli del biondino.

Decide di provare a sistemare le cose con Tommy, almeno lui doveva capirlo e parlargli, invece di comportarsi come un vero e proprio Lambert. Non poteva rischiare di perdere il suo bambino ...

****

Tommy era nascosto in camera sua, suonando un pò della sua musica triste e malinconica come ormai faceva tutti i pomeriggi da quasi due settimane a quella parte. Non era mai stato capace di creare melodie felici e spensierate, dalle sue mani uscivano sempre e solo suoni decisamente cupi. Adam gli diceva spesso che era uno di quegli artisti belli e dannati che possedevano poesia dentro di loro. Non era vero, ma ogni volta che glielo sentiva dire si emozionava, era bello sapere che Adam avesse un pensiero cosi importante per lui. 

" Posso entrare? " A sorpresa suo padre si fermò davanti alla porta della sua stanza, sembrando abbastanza tranquillo e poco propenso a sermoni spiacevoli di qualsiasi genere. " E' casa tua, puoi fare quello vuoi. " Il risentimento che provava era ben tangibile nella sua voce, non aveva ancora superato l'imbarazzo che Eber gli aveva fatto provare. Si sentiva scomodo in sua compagnia, come se avesse fatto qualcosa di cui doveva vergognarsi. Beh, non se ne vergognava, ma non era piacevole sentirsi giudicato da chi non avresti mai immaginato potesse farlo.
" E' la tua stanza, non voglio intromettermi troppo nelle sue cose. " Roteò simpaticamente gli occhi al cielo, in quel momento gli sembrava di avere davanti Adam. I Lambert avevano questa buffa caratteristica, entravano in un negozio di cristalli come degli elefanti frantumando tutto, e dopo aver finito di distruggere il più possibile si fermavano per non creare danni. Peccato però che ne avessero già fatti milioni.
" Entra. " E lui era un idiota, ma non era di certo una novità. Avrebbe sempre permesso a tutti loro di cavarsela con quattro belle parole, dimenticando tutto quello che gli era stato fatto di spiacevole. " Stai componendo? "
Annuì con la testa, continuando a tenere gli occhi sulla sua chitarra. " E' solo una melodia che accompagna un testo che ha scritto Adam. Non è nulla di che, solo pochissime battute. Non sono capace di scrivere un'intera canzone... " Eber sorrise, Tommy era sempre così modesto, ma in realtà possedeva un intero quaderno pieno di composizioni. Ed anche se erano pezzi sparsi di qua e la, se avesse davvero creduto nelle sue potenzialità avrebbe potuto creare più di una sola canzone. " Posso sentirla o è privata? "
Il biondo sollevò le spalle con indifferenza, iniziando a suonare. Concentrandosi, perdendosi nel suo mondo. Suonò quelle poche battute con passione, riversandoci dentro tutto quello che sentiva. Il signor Lambert fu investito da un sacco di sentimenti contrastanti, sembrava una canzone intensa, anche senza conoscere il testo che suo figlio maggiore aveva scritto poteva benissimo capire che si trattava di un sentimento che aveva provato per molti anni. I due erano sempre stati più che in sintonia con la musica, Tommy era molto bravo a creare esattamente la musica che Adam sentiva dentro di sè per le sue parole.  " E' molto bella, dovresti continuare a lavorarci su. "
" Lo farò. Adam vuole che accompagni tutto il testo, credo voglia farne una demo ..."
" Sono contento che lavoriate insieme sulla vostra musica, penso verrà fuori qualcosa di grande. "
" Nah, è lui che ha le idee e pensa a tutto, io faccio solo quello che posso  per non sentirlo lamentarsi in continuazione. "
Non era nemmeno più sicuro che Adam fosse ancora propenso a lavorare con lui, non lo sentiva da quel giorno in cui aveva giocato ingiustamente con i suoi sentimenti.
" Certo.... " Eber non obiettò, captando subito il cambio di umore nel tono di voce del figlio.
" Ascolta Tommy, non avrei dovuto trattarti in quel modo, ho esagerato. Avrei dovuto ascoltarti e capire la situazione, mi dispiace davvero tanto per averti aggredito di giudizi e domande per giorni. Non te lo meriti, non hai fatto nulla di male. Puoi riprendere a lavorare al locale e ad uscire con gli amici, non sei più in punizione. " Cercò di scusarsi con lui meglio che potesse, era davvero pentito e deluso dal suo stesso comportamento. Ora voleva solo rimediare al suo errore e sistemare le cose con Tommy.
" Se non ho fatto nulla di male allora perchè ti sei arrabbiato così tanto? "
" Non voglio che ti faccia male, per questo ho cercato di tenerti sotto controllo, ma non posso impedirti di vivere la tua vita. Vorrei solo che tu ti aprissi e parlassi con me come facevi tempo fa. "
" Non è che io non voglia parlarti di quello che succede nella mia vita, ma..... non sono sicuro, cioè sono sicuro di cosa sta succedendo dentro di me, ma non sono sicuro di cosa succede dentro la persona che mi piace. Non voglio montare qualcosa di fittizio e fare male a tutti, ho bisogno di tempo per capire la situazione prima di parlarne con voi. "
Eber lo strinse forte, nascondendolo ancora per un pò tra le sue braccia paterne. " Grazie per avermene parlato, sarei dovuto venire da te in questo modo invece di comportarmi esattamente come fa uno stronzetto di nostra conoscenza. "
" Tale padre tale figlio, no? " Tommy scherzò col padre, sentendosi un pò più leggero.
" Ora sai chi incolpare quando ti fa arrabbiare. " Eber gli scompigliò i capelli con affetto, consapevole di non aver ancora recuperato totalmente il rapporto con lui ma già sulla buona strada per farlo.

****

Leila aveva notato il cambiamento d'atteggiamento nei modi di Tommy. In quegli ultimi giorni non era stato teso o ansioso, era tranquillo, anche fin troppo tranquillo. Lo aveve visto cedere alle scuse del padre in un secondo, riattaccandosi gradualmente a lui. Aveva bisogno di sostegno, lo percepiva ogni volta che gli stava accanto. Aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto e lo capisse, qualcuno che lo conoscesse bene, qualcuno che lo amasse. Aveva bisogno di Adam. Per questo convinse suo marito ad accettare l'invito di loro figlio e andare a Los Angeles per assistere al suo spettacolo.

" Pronto ... "
" Tesoro, sono la mamma. "
" Mamma ciao, cosa succede? Ho sentito papà giusto oggi pomeriggio, non te l'ha detto? "
" Si, volevo solo farti sapere che ha cambiato idea, sabato saremo al tuo spettacolo. "
" Fantastico! "
" Ascolta Adam, tua padre non ha fatto passare un bel momento a Tommy. So anche che voi ragazzi non vi state parlando da un pò, ma volevo chiederti di mettere da parte quello che è successo almeno per quella sera e farlo distrarre. La settimana prossima avrà l'esame di matematica per recuperare l'insufficienza e non credo si fidi molto di se stesso .... "
" Perchè hanno litigato? "
" Ti spiegherà Tommy se vorrà, non credo gli faccia piacere sapere che sto facendo la spia " Leila rise con affetto, la sua richiesta doveva rimanere tra lei e Adam, altrimenti si sarebbe creati altri problemi che non erano per niente necessari.
" Ok. E' in casa? Se vuoi posso parlargli un pò anche ora, sono in pausa. " Adam era ancora arrabbiato con lui, ma da qualche giorno sentiva l'estremo bisogno di parlargli, così colse l'occasione al volo. Sua madre d'altro canto non gli diede nemmeno il tempo per cambiare idea. " E' nascosto in camera sua, vado a chiamarlo. "
- E' nascosto in camera sua - fu strano per lui sentire quella frase. Da tempo Tommy non si nascondeva più da solo in quella stanza, doveva essere proprio una brutta situazione.
" Tommy, c'è qualcuno al telefono per te .... "
Tommy corse velocemente in salotto, già convinto di chi ci fosse dall'altra parte del telefono. " Dave, cosa vuoi? Ti ho già detto che non ho voglia di venire a quella stupida festa puzzolente! "
" Potresti venire alla mia festa Tommy Joe, prometto di mettere profumo in quantità industriale "
" Adam? "
" Allora, vuoi venire alla festa che ha organizzato un mio amico dopo lo spettacolo? "
Tommy in stato di shock aprì la bocca un paio di volte senza sapere cosa dire. Era Adam. Adam che non sentiva da giorni. Adam che aveva preso in giro. Adam che gli chiedeva di uscire.
" Se non vuoi va bene .... " Il moro cominciò a battere in ritirata dal silenzio del fidanzato.
" No! Cioè si, certo che voglio venire con te alla festa. Scusa, non mi aspettavo di sentirti. Come stai? "
Sorrise all'ingenuità del suo dolce amore, non gli aveva mica chiesto se voleva andarci con lui. " Potrei stare meglio, tu ? "
Tommy avrebbe voluto dirgli che gli mancava, ma non credeva di averne ancora il diritto. " Bene ...."
Adam però dal suo tono di voce capì che invece era tutto il contrario. " Mi dispiace per averti chiuso la telefonata in faccia in quel modo e non averti più chiamato. " Tommy arricciò un pò il naso, era stanco di sentire scuse, si era meritato tutto." Credimi, capisco perchè tu non voglia più avere nulla a che fare con me, sono stato vergognoso. " Parlo molto duramente verso se stesso, permettendo ad Adam di capire quanto fosse grave la situazione. Era molto peggio di quanto il moro pensasse. " Non dire sciocchezze Tommy, certo che voglio avere a che fare con te, sei il mio ragazzo. "
" Lo sono? " Tommy glielo chiese con voce sottile e tremante, palesemente impaurito dalla risposta che poteva ricevere.
" Certo! E non accetto discussioni di nessuno tipo su questo! "
Tornò a sorridere dopo due settimane, rincuorando sua madre che era li accanto alla porta del soggiorno che lo osservava attentamente. " Allora ci vediamo sabato? "
" Ti aspetto qui Tommy, non farmi brutti scherzi. "
" Non lo farò! Ciao Adam ... "

Adam dopo la chiamata si ritrovò con un sorriso nulle labbra, pensando a quant'era stato facile e spontaneo parlare con Tommy anche se era ancora ferito dalle sue azioni. Gli mancava terribilmente e non vedeva l'ora che arrivasse sabato per poterlo rivedere. Lo avrebbe stretto forte e coccolato, cercando di far sparire quel tono di voce triste ed insicuro che aveva sentito nella sua voce.

****

Tommy si sentiva un pò scombussolato, aveva litigato con gli uomini più importanti della sua vita nella stesso periodo, aveva fatto pace con entrambi, più o meno, ed ora si ritrovava in un teatro affollato e quasi buio. Seduto in una poltrona tra Neil e suo madre che continuavano a fissarlo di tanto in tanto con la coda degli occhi. Proprio non sapeva cosa si era perso, e sinceramente non voleva nemmeno saperlo. Ad un certo punto suo fratello balzò in piedi dal suo posto, tirandolo da un braccio per farlo alzare e trascinandolo verso le quinte del teatro.
" Noi andiamo a salutare Adam e dirgli che siamo arrivati. Torniamo subito! "
Leila sorrise, piano piano stava mettendo tutti i pezzi del puzzle al loro posto. Mentre suo marito, stranamente ignaro di tutto, fissò i ragazzi con fare annoiato. Aveva visto milioni di quelle stranezze per tutta la vita, una in più o una in meno non destava alcun sospetto in lui.

Neil si affacciò con la testa nello spogliatoio, individuando il fratello maggiore che parlava con un ragazzo agghindando per lo show esattamente come tutti i presenti nella stanza. " Fratello, mi dovrai un favore per tutto il resto della tua incasinata vita. " Adam si girò al suono nella voce del fratello, vedendolo sparire dietro la porta e poi ritornare qualche attimo dopo trascinandosi dietro qualcuno. Un piccolo biondino di sua conoscenza venne spinto poco gentilmente dentro la stanza, catturando immediatamente tutta la sua attenzione. Tommy era li davanti a lui, più bello di quanto ricordasse. Era vestito completamente di nero, con eyeliner sugli occhi, unghie smaltate e un nuovo taglio di capelli. Aveva eliminato il suo ciuffo nero e accorciato la sua chioma bionda, sparandola tutta verso l'alto come ogni punk che si rispetti. Era meraviglioso, da togliere il fiato.

Senza rendersene conto si avvicinò a lui, tirandolo a sè e abbracciandolo forte. Tommy non esitò un secondo, avvolse le sue braccia intorno a lui, nascondendo il viso nel suo collo e dandogli tanti dolci baci sulla pelle arricchita dai glitter. " Dio, mio sei mancato da impazzire. " Gli sussurrò quella frase all'orecchio prima di chinarsi a baciarlo. Non fece neanche in tempo a poggiare le labbra sulle sue che il ragazzo si aprì a lui, travolgendolo con un bacio passionale. La lingua di Tommy rincorse la sua prepotentemente, accarezzandola con esigenza. Di nuovo non seppe nemmeno come, gli mise una mano sulla nuca, afferrandogli i capelli corti e inclinandogli il viso verso l'alto. Prese in carica il bacio, per poi afferragli la lingua con la bocca, succhiandogliela dolcemente, mimando cose che ancora non avevano avuto il tempo materiale di sperimentare. Fu in quel momento che sentì il modo con cui Tommy si stava aggrappando alla sua camicia, cercando di spingersi sempre più contro il suo corpo. E i fischi rumorosi che provenivano dalle sue spalle.
" Adam! Povero tesoro, lo stai disfando in pubblico, abbi un pò di decenza. " Terrance, uno dei suoi migliori amici, rise di gusto dopo averlo preso in giro, facendo arrossire violentemente Tommy.
" Uh, si, scusate, non lo vedo da settimane " Raddrizzò la schiena per ricomporsi, continuando però a tenere il suo Tommy tra le braccia.
" Dai, vieni. Voglio farti conoscere i miei amici "
" E' stato imbarazzante, abbiamo dato spettacolo " Il biondo sussurrò contro la sua camicia, continuando a nascondersi contro di lui.
Adam rise con amore, accarezzandogli la schiena con fare rassicurante. " Fidati, hanno visto cose molto più compromettenti. "

Lo portò dai suoi migliori amici, Terrance, Lee e Scarlett, che sul viso aveva giù un espressione di completa adorazione. " Lui è il mio ragazzo, il mio bellissimo e speciale Tommy Joe. " Il biondo lo fissò sbalordito, Adam sembrava così fiero ed orgoglioso di lui, non si sarebbe mai aspettato di sentirlo parlare in quel modo. Si ritrovò abbracciato da tre estranei ricoperti di glitter e profumo che continuava a commentare ad alta voce quanto fosse dolce, piccolo e carino. Adam rise sonoramente, strappandolo dalle loro grinfie. " Basta così "
" uuuh la nostra stronza preferita è gelosa del suo gattino. " Terrence, che era un bel ragazzo di colore, con un fisico invidiabile e dei bellissimi occhi nocciola-verdi gli accarezzò i capelli biondi, ricevendo in cambio uno schiaffo leggero sulla mano da parte di Adam.
" Guardare ma non toccare. Ti ho già avvisato, cagna. "
" Adam, non fare lo stronzo " Tommy lo riprese, tirandogli una gomitata nello stomaco. Ora non era solo Scarlett a guardarlo con adorazione, si era guadagnato anche la stima dei due uomini.
" Già lo adoro, ti mette al tuo posto " Terrence continuò a stuzzicare l'amico, guardando Tommy con fare ammiccante. Adam lo fulminò scherzosamente con lo sguardo, mettendo una braccio attorno alle spalle del biondo, che roteò gli occhi al cielo per la possessività impossibile del suo ragazzo.
" Ragazzi, 10 minuti e siamo in scena. Lambert, sbarazzati immediatamente del cucciolo, ti avevo detto di non farti distrarre prima dello spettacolo " Una bellissima donna dai capelli rosso fuoco riprese il moro, che le ghignò furbescamente in risposta. " Sei solo gelosa perchè il mio ragazzo è qui e tu passerai la nottata in bianco come fai da intere settimane a questa parte "
" Tira indietro le unghie tigre, ho l'autorità per sbatterti fuori dallo show. "
" Non lo faresti mai Carmit, sono il tuo uomo migliore! "
" Stronzetto arrogante " La donna rise di gusto, lanciandogli un bacio prima di uscire dalla stanza. Tommy ammirò con tutto il cuore il modo di fare che Adam aveva con i suoi amici, era così libero e primo di inibizioni, l'esatto contrario del ragazzo sovrappeso ed insicuro che spesso ricordava.
" Torna tra il pubblico, o davvero mi ritroverò a balbettare sul palco "
" Ci vediamo dopo? "
" Non vedo l'ora di rapirti e averti tutto per me "
Gli diede un dolce bacio, e non appena cercò di intensificarlo sentì di nuovo la voce di Carmit riprenderlo dal corridoio. " Adam! Molla l'osso, dopo potrai fargli quello che diavolo vuoi, ora vai immediatamente a truccarti. Adam!!! "  La rossa urlò di nuovo il suo nome quando lo vide stringere un braccio intorno alla vita del biondino e tirarlo verso di sè.
" Guarda un pò se dovevo ritrovarmi ad avere il mio uomo migliore alle prese con i suoi ormoni arrapati e rincoglioniti da un biondino sexy. Sparisci cucciolo, o questo show non inizierà più "
Adam seguì con sguardo sognante Tommy che corse velocemente lontano dal backstage. " Vai a prepararti immediatamente o giuro che ti confinerò tutta la notte in questo teatro. "
guadagnandosi poi una spinta giocosa dal suo capo.
" Se lui fosse qui ti comporteresti allo stesso modo " Le diede un bacio sulla guancia, arruffianandosela un po'.
" E' vero, ma non sarei comunque io a dover salire sul palco tra 7 minuti. Sbrigati! " Carmit gli diede uno scappellotto sul sedere, facendolo ridere di nuovo con i suoi modi fintamente autoritari.

****

Wow. Era l'unica cosa che Tommy era in grado di pensare. Il cuore gli batteva furiosamente nel petto, e non riusciva a capire se fosse colpa dell'incontro con Adam dietro le quinte o dello spettacolo coinvolgente al quale aveva appena assistito. Probabilmente di entrambe le cose, sommato anche al fatto che il suo fidanzato era stato estremamente selvaggio sul palco. Ma non era quello il momento di pensare a cose compromettenti, dovevano andare a cena con la famiglia e fingere ancora per un pò di essere due non-fratelli innocentemente affettuosi tra loro.

" Voi due, avete intenzioni di stare appiccicati in questo modo per tutta la sera? Non siete per niente sottili. " Neil li riprese, vedendoli persi l'uno nelle braccia dell'altro. Peccato però che ci fossero i loro genitori a pochi metri di distanza da loro mentre prendevano le ordinazioni. Tommy mugugnò qualcosa strofinando il naso nel collo di Adam, per poi allontanarsi un pò da lui e liberarlo dai suoi abbracci. " humm, no " Il moro si lamentò, tirandolo di nuovo tra le sue braccia. Neil infastidito roteò gli occhi al cielo, erano impossibili.
" Ho detto basta!!! " Li separò bruscamente non appena vide i signori Lambert prendere le ordinazioni e dirigersi verso di loro.
" Cosa sta succedendo? " Eber confuso fissò i suoi figli maggiori litigare tra loro, mentre Tommy  rideva come un pazzo cercando di tirare Adam a sedere. " Neil è geloso " Il biondo scoppiò a ridere ancora più forte alle parole del suo ragazzo, quando si comportava in quel modo sembrava un bambino capriccioso. E lui lo adorava. Fu la volta del signor Lambert di alzare gli occhi al cielo esasperato. " Siete tre ragazzini rumorosi, non vi si può mai portare da nessuna parte " Adam rivolse una linguaccia impertinente al fratello minore, avvolgendo di nuovo un braccio intorno a Tommy e tirandolo contro il suo fianco. " Acida " Neil cercò di tirargli un calcio da sotto il tavolo, ma Adam lo anticipò spostando entrambe le gambe lontano dalla sua portata. " Ah ah ti ho fregato! " Il moro lo fulminò con lo sguardo, facendogli capire che la questione era solo rimandata a più tardi.

La cena era stata piacevole e divertente, Neil borbottava il suo disappunto di tanto in tanto, Adam chiacchierava animatamente come al suo solito, e Tommy sorrideva serenamente senza più una solo ombra triste nei suoi occhi. Erano appena usciti dal ristorante quando Adam lo prese per mano, cercando di svignarsela con lui. " Noi andiamo. "
" Aspetta. Voi andate dove? " Eber li bloccò immediatamente, intenzionato a fargli un bel pò di resistenza.
" La festa, non ti ricordi? "
" E secondo te io ti lascerò portare un 17enne in un locale gay di Los Angeles ? "
" Dai papà, è con me, non lo perderò di vista nemmeno un secondo. "
- Come se lasciassi qualcuno avvicinarsi a lui ora che è mio - Quell'ultimo pensiero però lo aggiunse solo nella sua mente, già per tutta la sera avevano camminato sul filo del rasoio. Era più che sicuro che sua madre avesse capito, continuava a posare il suo sguardo compiaciuto su di loro.
" Puoi portarcelo solo se Neil verrà con voi. "
" Cosa? no! Lo sai che non frequento quei locali. " Neil obiettò subito, non aveva voglia di essere il terzo incomodo.
" Se Neil non viene con te allora non lo farà nemmeno Tommy " Il moro fissò suo padre in cagnesco, non poteva metterlo in un guaio del genere. Non voleva impedire ai due di passare la serata insieme, ma non voleva nemmeno perdere tempo in un locale gay. Voleva solo darsi da fare con qualche bella fanciulla. Incontrò lo sguardo di Tommy, che lo guardava in attesa come un cucciolo impaziente. Sbuffò senza vergogna, facendosi fregare da quegli occhi nocciola esattamente come faceva Adam. " Bene, andiamo! Dio, quanto vi detesto!! "
Il biondo si staccò dalla presa di Adam, avvicinandoglisi e cercando di abbracciarlo, ma il ragazzo lo bloccò mettendogli una mano sul petto. " Niente abbracci, sono incazzato anche con te. " Tommy rise, tornando al fianco del suo ragazzo e salutando con la mano i genitori.

" Non capirò mai come fa quel ragazzino ad averli entrambi in pugno così. " Eber si incamminò verso l'albergo con la moglie, commentando i suoi figli.
" Sapevi perfettamente che Neil avrebbe ceduto. "
" Conosco bene i miei polli. "
Leila sorrise, era vero, suo marito li conosceva benissimo, per questo le sembrava impossibile che ancora non avesse capito quello che stava succedendo. Era strano, troppo strano.

****

Adam appena arrivò alla festa venne rubato dai sui ammiratori, che si complimentarono con lui riempiendolo di apprezzamenti e belle parole. Tommy lo osservava orgogliosamente mentre riceveva tutto quello che si meritava, finalmente vedendolo soddisfatto della sua carriera.
" Se continuerai a fissarlo così lo sciuperai " Neil appariva al suo fianco non appena Adam si allontanava, sembrava il suo cagnolino da guardia.
" Prometto che mi farò perdonare da te. " Si sporse verso di lui, dandogli un bacio sulla guancia.
" Che schifo, non fare mai più una cosa del genere. " Il moro si pulì la guancia con la manica della maglietta, fingendo di essere disgustato dai gesti affettuosi del fratello minore, ma il suo sorriso diceva tutt'altro.

Adam finalmente si liberò dei suoi fan, raggiungendo Tommy e trascinandolo via. " Non riuscivo proprio a liberarmene. "
Si sedettero su un divanetto in un angolo buio del locale, incollandosi subito l'uno all'altro. " Ciao "
Lo salutò con fare sexy, rubando la breve distanza tra le loro labbra e baciandolo con passione. Tommy portò le mani tra i suoi capelli, tirandolo verso di sè. Si baciarono così per minuti interi, senza nemmeno recuperare aria. Adam però decise di interrompere la cosa, erano in un locale pubblico, e prima di tutto dovevano parlare. Gli diede un piccolo bacio a stampo, allontanandosi un pò da lui. Tommy era arrossato in viso, le sue labbra erano gonfie a causa dei loro baci e i capelli cominciavano ad abbassarglisi sugli occhi, donandogli un'aria meno pericolosa e più simile al dolce gattino che si toccava sempre il ciuffo quando era in imbarazzo. " Come stai? "
" Ora bene " Il biondo si spinse di nuovo verso di lui, inarcando il corpo in modo sensuale e pressando le labbra alle sue. Ok, stava per perdere tutta l'intenzione di tenere la sua vita sessuale privata e lontana da qualsiasi forma pubblica. Lo baciò ancora e ancora, ma quando il ragazzo cominciò a infilare le mani sotto la sua camicia si staccò dalla sua presa. " Tommy Joe, so che non te la sei passata bene in queste settimane. " Tommy sospirò rassegnato, non voleva parlarne. " Ora è tutto a posto "
" Non mi sembra, almeno non del tutto. Parlamene " Adam gli accarezzò il viso con dolcezza, incoraggiandolo.
" Quella notte mi hai lasciato due segni sul collo, e la mattina in cui sei partito mamma e papà lo hanno notato. Io non li avevo nemmeno visti, altrimenti avrei fatto qualcosa per coprirli. Papà ha dato di matto, mi ha confinato nel suo studio e ha cominciato a fare un sacco di domande. Non mi sono mai sentito così imbarazzato in vita mia, voleva sapere chi fosse la ragazza con cui ho rapporti. "
" Oh mio dio, mi dispiace così tanto. Sono un idiota. " Aveva lasciato il suo dolce Tommy in una situazione così scomoda da solo, senza fargli nemmeno una telefonata per giorni. Lo strinse forte, cercando quasi di farlo sparire nel suo abbraccio.
" Non importa, gli ho detto che non sono affari suoi " Sorrise un pò, era una classica risposta da Tommy Joe. " Ecco perchè ti ha messo in punizione "
" Non mi importa, non sono davvero affari suoi. Non può impedirmi di vivere, e non si può impicciare così, non sono un bambino! "
Era molto sicuro di quello che stava dicendo, e Adam lo ammirò profondamente, al posto suo, solo e giudicato ingiustamente non avrebbe reagito allo stesso modo. " Avrei dovuto chiamarti e starti vicino. Invece come al solito ho pensato che fosse giusto mettere un pò di spazio tra noi. "
Gli occhi di Tommy si intristirono di nuovo, facendogli perdere un battito cardiaco. " Perchè? "
" No, non intendo in quel modo. Voglio stare con te più di ogni altra cosa, pensavo solo che stare un pò distanti ci avrebbe aiutato a non dipendere così maniacalmente l'uno dall'altro. Non è sano per la nostra relazione."
" Siamo sempre stati così, Adam. "
" Lo so, ma soffriamo più di quando dovremmo ogni volta che ci separiamo. "
Tommy nascose il viso nel suo collo, parlandogli dolcemente. " Mi sei mancato così tanto, pensavo che dopo quello che ho fatto non avresti più voluto stare con me "
" Basta, non pensarci più. Sono qui e se possibile voglio stare con te anche più di prima "
Se fosse stato al corrente del periodo difficile che Tommy stava passando non si sarebbe comportato in quel modo, avrebbe cercato di essergli vicino anche a distanza. Sapeva che non avrebbe dovuto comportarsi da stronzo a prescindere da quello, ma non era se stesso se non combinava disastri con le sue stesse mani.

Cercò di alzarsi dal divanetto, ma Tommy era su di lui impedendogli ogni movimento. " Dai, alzati, vado a prendere qualcosa da bere " 
" Vado io! " Il biondo si alzò di scatto, iniziando a dirigersi verso il bar.
 Lo fermò, prendendolo da un polso e tirandolo verso di sè. " Non ti daranno niente, sei minorenne "
Tommy gli sparò uno sguardo intenso, percorrendogli il corpo con gli occhi per qualche secondo. " Non conosci proprio i miei poteri seduttivi, eh? "
Adam sentì un brivido attraversargli la schiena, era nei guai. Conosceva fin troppo bene quei 'poteri', non ne aveva scampo da anni.
" Mi stai provocando per caso? "
" Può essere " Il biondo gli diede un'ultima occhiata prima di dirigersi verso il bar.
" Sono completamente e irreparabilmente fottuto. " Sospirò, raggiungendo i suoi amici in una parte un pò più luminosa del locale.

Dopo 10 minuti Tommy tornò da lui con due drink più che alcolici in mano e un sorriso civettuolo che faceva intendere solo guai.
" Te l'avevo detto! " Si sporse verso di lui per un bacio, ma al primo tocco Adam capì. " Stronzetto, hai già bevuto una birra. "
Il biondo alzò le spalle, attaccando di nuovo la sua bocca a quella del moro, che però si tirò indietro. " Odio il sapore della birra, lo sai. E tu non dovresti mischiare gli alcolici così. "
" Che palle Adam, divertiti un pò " Tommy cominciò a bere il suo drink, ignorando le parole del fidanzato. Adam per quella volta lasciò perdere, concentrandosi in una conversazione buffa con Terrance e un altro amico.  " Tommy Joe! " Ad un certo punto però la voce stridula del suo ex-fidanzato lo distrasse. Brad arrivò di corsa, buttando le braccia al collo di Tommy " Tu, stronza, perchè non mi hai detto prima quanto è diventato sexy in questi mesi? " Il biondo era confuso, non era una cosa da tutti i giorni essere accolti in quel modo dall'ex fidanzato del tuo attuale ragazzo. " Brad.... "
" Cosa? E' delizioso, capisco perchè vuoi tenerlo tutto per te. " Brad sorrideva con dolcezza, facendo l'occhiolino al biondo che ancora lo guardava in modo spaesato. " Bravo hai capito bene, ora sparisci " Adam lo spinse via giocosamente, ricevendo uno sguardo oltraggiato dal ragazzo.
"Stai attento o le tue cose voleranno direttamente giù dal balcone del mio appartamento. " Tommy trafisse Adam con lo sguardo, Brad se ne accorse e se la svignò immediatamente. " Ops! Ok, è già ora si sparire. Ci vediamo più tardi. "
" Stai a casa sua? "
" Oh... mmm.. in realtà è anche il mio vecchio appartamento "
" Fantastico, grazie per avermelo fatto sapere. " Tommy si divincolò dal suo abbraccio, mettendo un'insopportabile distanza tra loro.
" Lo sai che non provo più nulla per lui. Mi sta solo permettendo di non sprecare i miei soldi per una stanza in hotel. "
Non gli rispose, continuò ad evitare il suo sguardo, standogli lontano.  " Dai Tommy ..."
Adam gli si avvicinò, per l'ennesima volta intrappolandolo tra le sue braccia. " Sei circondato da uomini che ti sbavano addosso "
Girò in viso da un parte all'altra, osservandosi intorno. " Io non vedo nessuno, solo un piccolo gattino geloso pronto a graffiare. "
" Non sono geloso! "
" Meglio, non hai nessun motivo per esserlo " Lo baciò di nuovo, trasmettendogli la sincerità delle sue parole.

" Mi gira la testa " Se lo aspettava, per quando Tommy fosse abituato a trangugiare birra, non era abituato ai drink alcolici di Los Angeles.
" Stai fermo qui, vado a prenderti un pò d'acqua e qualcosa da mangiare "  
Aveva quasi raggiunto il bar quando una delle sue conoscenze peggiori gli si piazzò davanti " Lambert, chi è quello? "
Il biondo gli accarezzò il collo sensualmente, sporgendosi verso di lui. Si scostò bruscamente, mettendo molta distanza tra loro. " E' il mio ragazzo "
" Il tuo cosa? "
" Il mio fidanzato. Il mio uomo. Il mio compagno. Il mi- "
" Okok, hai reso l'idea. Avresti anche potuto cercarlo in un posto diverso dalle scuole elementari "
" Non sei divertente Connor " Lo fulminò con sguardò sprezzante, cercando di fargli capire che non era la serata giusta per dare fastidio. Non voleva fare ingelosire Tommy più di quanto già non fosse. " Potresti avere qualcuno di molto più interessante, è solo un bambino "
" Chi, tu per caso? Piuttosto la castità forzata. "
" A proposito di questo, soddisfa tutti i tuoi bisogni o ancora non sa nemmeno cosa farsene di quello che hai in mezzo alle gambe?  "
" Sei disgustoso "
" Quando mi scopavi non la pensavi così "
" E' successo tempo fa, eravamo ubriachi e avevo fumato. Se fossi stato sobrio non sarebbe successo, stanne certo. "
" Certo, è per questo che mi hai ribaltato come un calzino per tutta la notte "
" Sparisci dalla mia vista. " Cercò di superarlo, ma il ragazzo lo fermò. " Da quando ti accontenti di un marmocchio che dipende ancora da mamma e papà? Fino a qualche tempo fa ti divertivi nella caccia, non facevi scappare nessuno dalle tue grinfie. Ora cosa succede, ti fai manipolare da un bambino? O ti stai divertendo a deviarlo e farne il tuo giocattolino sessuale? Wow questo non me lo aspettavo. Sei un pervertito, rovini piccoli ragazzini indifesi. Potrebbero arrestarti sai ? " Adam stava per reagire in malo modo, ma fortunatamente arrivò Brad a mettersi tra lui e il suo spiacevole interlocutore. Il ragazzo mise una mano sul suo petto, spingendolo un pò per farlo indietreggiare. " Sparisci Connor, non c'è nulla per te qui. "
Nonostante Connor fosse molto più muscoloso di Brad era sempre stato intimidito da lui. Si mosse senza fare storie, ma prima di superarli si avvicinò ad Adam, accarezzandogli il petto in modo lascivo e sussurrandogli una frase all'orecchio. " Sempre così impulsivo e passionale, attento a non danneggiarlo "

Non fece nemmeno in tempo a capire quello che era successo che Tommy arrivò al suo fianco, palesemente incazzato. " Chi era? "
" Uno scocciatore " Il biondo vide il ragazzo continuare a fissare Adam con sguardo provocatorio, e per la prima volta da quando stavano insieme si fece infiammare dalla gelosia. Stava per dirigersi verso di lui quando Adam lo tirò indietro dal collo della maglietta che indossava.
" Cosa diavolo credi di fare ? "
" Ti ha toccato e continua a fissarti "
Il moro aggrottò le sopracciglia, era strano vedere Tommy che si ingelosiva così. Lo faceva anche in modo peggiore di come facesse lui stesso. Brad cominciò a spingerli entrambi verso l'uscita del locale, non aveva nessuna intenzione di vederli farsi male. " Bene, visto che siete due mici aggressivi e state rischiando di scatenare una rissa, e in un bar gay non è mai una buona idea, andate a casa mia. "
" Brad non devi, ti ho già dato fin troppi disturbi. "
" Preferisco sapere che vi avvinghiate nel mio letto tra voi che con qualcuno qui dentro che può farvi male. Non voglio nessuno di voi due in un letto di ospedale o anche peggio. Non ti preoccupare per me, era anche casa tua una volta. "
Adam cercò di contraddirlo, ma l'amico lo bloccò immediatamente. " Lambert, non fissarmi così. Andrò da un amico, non preoccuparti per me "
Mogiamente si diresse verso l'uscita del locale portandosi dietro Tommy, sentendosi in colpa per aver sfrattato momentaneamente Brad da casa sua. Non gli sembrava giusto abusare così della sua ospitalità e del suo affetto.

****

Appena arrivarono a casa trascinò Tommy in camera, cominciando a spogliarlo per metterlo a letto. " Sei completamente ubriaco "
" Non è vero. "
" No? " Lo spinse leggermente con un dito, facendolo cadere con la schiena sul letto. Il biondo rise sonoramente, allungando le braccia e le gambe per distendersi. Finì di sfilarglii i pantaloni, cercando di infilarlo sotto le lenzuola, ma il ragazzo lo trascinò sul letto con sè, avvinghiandoglisi strettamente.
" Preso " Gli diede due baci sul collo prima di scivolare su un fianco per non schiacciarlo col suo peso. " Ogni volta che andiamo in locale insieme finisci in questo modo " L'osservò stiracchiarsi un'altra volta, imitando alla perfezione un gatto. " Adam, mi sei mancato " Gli sorrise con amore, accarezzandogli una guancia e dandogli un dolce bacio. " Me l'hai già detto " Tommy lo guardò in attesa, aspettando che ricambiasse la frase. " Si, mi sei mancato anche tu " Il biodo gli sorrise apertamente, poggiandosi a lui e chiudendo gli occhi. " Non vedo l'ora di poter dormire di nuovo su di te tutte le notti. " Cominciò ad accarezzargli i capelli, accompagnandolo nel sonno. Quando fu sicuro che fosse addormentato profondamente si divincolò dalla sua presa, andando a sdraiarsi sul divano. Non avrebbe dovuto permetterlo, ma le cose che Connor aveva detto gli erano entrate dentro, sconvolgendolo un pò.

E se davvero lo stesse influenzato in modo sbagliato?

Se avesse potuto si sarebbe preso a calci da solo, poteva sentire quanto Tommy lo volesse sinceramente, ma la sua giovane età ancora gli sembrava un problema. Si addormentò sul divano, mentre tutte le parole di quel ragazzo continuavano ad affollargli la mente.


" Posso entrare? Siete decenti? " Brad tornò a casa il mattino dopo, trovando Adam sul divano che lo salutò con una mano non appena lo vide. Lo fissò sbalordito, avevano casa libera, per la prima volta erano soli senza genitori di mezzo e dormivano in stanze separate?
" Che ci fai sul divano? Ti ho lasciato casa per farti inzuppare il biscotto nel latte, non per ritrovarti a dormire sul divano come un coniuge impotente in via di separazione. "
" Non c'è nessun biscotto da inzuppare, Brad. Non ci siamo nemmeno lontanamente a vicinati a quello. "
" Stai scherzando vero? Terrence mi ha detto che avete infuocato il backstage dello spettacolo con un solo bacio. " Adam poteva ancora sentire la potenza di quel bacio, era stato intenso. Brad lo osservò attentamente, notando il suo sguardo perso. " Hey, cosa c'è? Ti prego, non dirmi che stai riflettendo su quello che ha detto quel bastardo. Ti prego, sono assurdità. Sei innamorato di quel ragazzino, e lui lo è di te, non farti mettere strane idee in testa. "
" Un ragazzino, hai detto bene. Senti, non voglio spaventarlo, l'ho già fatto qualche settimana fa e non è stata bello vederlo scappare lontano da me. "
" Adam, quando ti stuzzicava  al locale non sembrava spaventato, proprio per niente. Non riflettere su di lui le tue insicurezze. "
" Sto pasticciando con la mia stessa mente " Adam mise la testa tra le mani, non aveva riposato per niente, si sentiva anche peggio di quando era andato a dormire. " Sai che novità. Dai alzati, ti aiuto a preparargli la colazione. Lo sveglierai con un bacio e ti amerà più di quanto fa già. Prometto di dirgli che hai fatto tutto da solo " Era la seconda volta che Brad diceva quella cosa, sbagliando completamente. " Lui non mi ama. Non dire queste cose, sono già abbastanza incasinato di mio. "
" Certo lui non ti ama e io sono donna, certo. Andiamo zuccone, hai un bel fidanzatino da rendere felice. "

Brad aveva preparato una colazione perfetta, Tommy avrebbe capito immediatamente che non era opera sua. Posò il vassoio sul comodino di fianco al letto, sedendosi accanto a lui, accarezzandogli la schiena nuda con una mano. " Tommy Joe, svegliati. Mamma e papà saranno qui a momenti, devi tornare a casa. " Il biondo non mosse un muscolo, continuò a dormire profondamene con la faccia schiacciata nel cuscino. Adam si chinò verso di lui, dandogli piccoli baci sulla schiena e continuando ad accarezzarlo. Tommy si mosse un pò, ma non aprì gli occhi, così decise di usare il suggerimento di Brad. Lo baciò dolcemente più volte, per poi mordicchiargli il labbro inferiore. Il biondo aprì gli occhi di scatto, puntandoli in quelli di Adam che lo guardavano con amore. " Buongiorno Thomas " Arricciò un pò il naso al suono del suono nome, lo faceva sentire vecchio. " Smettila di chiamarmi così "
" Amo il tuo nome, è così elegante. " Disgustato arricciò di nuovo il naso, ma i suoi occhi catturarono il suo bottino. " Colazione a letto? "
" Tutta per te "
" Ho un fidanzato romantico " Rise con dolcezza, prendendolo in giro. Adam ne era certo, avrebbe dato qualsiasi cosa per continuare a vedere quel sorriso.

Tommy divorò la sua colazione, vestendosi anche in tempi record. La famiglia lo stava già aspettando sotto l'appartamento di Brad, poteva persino immaginare i mugugni infastiditi di Neil. " Grazie per la colazione Brad, era buonissima. " Entrò in cucina, dandogli un dolce bacio sulla guancia. Brad si stupì della carineria che Tommy aveva nei suoi confronti, non era stato molto gentile con lui in passato. " Come hai fatto a capirlo? "
" Adam non sa cucinare, ogni volta che mi prepara qualcosa rischio un'intossicazione alimentare "
" Ehi, mi impegno! " Il moro li raggiunse, avvolgendogli un braccio attorno alle spalle.
" Lo so! " Tommy gli diede un bacetto scherzoso sul naso, rubando un sospiro sognante da Brad." Cucini da schifo ma amo ogni cosa che mi prepari. "
" Un giorno ti stupirò. "
" Non ne ho dubbi. " Si baciarono, questa volta facendo scappare il loro amico.
" Ok, piccioncini, vi lascio per qualche secondo. Tommy, mi ha fatto davvero piacere vederti. "
" Anche a me, grazie per avermi permesso di restare qui. "
" Sei il benvenuto dolcezza, tutte le volte che vorrai. "  Brad gli soffiò un bacio, sparendo poi in camera sua.

" Lo sai che passiamo più tempo salutandoci che dicendoci cose carine? " Tommy pizzicò Adam su un fianco, facendolo ridere.
" Non è vero " Gli fece la linguaccia scherzosamente, contraddicendolo " Si che è vero! "
Il moro lo abbracciò un'ultima volta, stringendolo forte a sè. " Mi raccomando Tommy Joe, mercoledì hai un esame, concentrati il più possibile. "
Tommy si aggrappò a lui, cercando un po' di incoraggiamento. " .... e se non lo supererò? "
Adam gli sollevò il viso con le mani, guardandolo intensamente negli occhi. " Ce la farai amore mio, ne sono sicuro. Lo supererai e festeggeremo insieme, farò di tutto per essere da te mercoledì. "

Amore mio.

Era finito in una realtà parallela o Adam lo aveva davvero chiamato così? Non disse nulla, gli sorrise solamente, assaporando l'importante significato dietro le sue parole. Se gliele avesse fatte notare si sarebbe ritirato in se stesso, lo sapeva benissimo, e non voleva assolutamente che succedesse. Mai più.
 



ecco Tommy con i capelli in stile goku super sayan, altro che punkettone metallaro xD
non è adorabile ? *____________*





   
 
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