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Autore: GabrielleWinchester    26/08/2012    9 recensioni
Una notte un uomo viene ucciso brutalmente a casa sua.. Sembrerebbe un'avventura adatta ai due fratelli Winchester...e faranno nuove conoscenze che forse saranno importanti...Buona lettura a tutti voi ^_^
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti,
ecco qui a voi la mia prima fanfiction su Supernatural "Tra le lune nere", che sarà la prima di tante fanfiction dedicate al mondo di Supernatural,anche con crossover..Spero che vi piaccia ^_^
Quanto mi piacerebbe essere l'autrice di Supernatural *sospiro* Buona lettura Gabrielle ^_^



Tra le lune nere
Maggio 2012 

Era notte, una di quelle notti di cui non si può immaginare di tutto, men che mai quello che accadde.
John Smith si era appena svegliato da un brutto incubo, un incubo dove vedeva gente morta, infiammata nel soffitto, risate sguaiate, due ragazzi muscolosi che sfondavano la porta e combattevano contro gente che aveva una forza sovraumana.
Ed era un anno che aveva quelli incubi…
E che cazzo, non dormiva bene dal maggio 2011.
L’uomo si scompigliò i capelli neri e si appoggiò sui cuscini sbuffando. Perché aveva quelli incubi? Perché si sentiva male ogni volta che  incrociava lo sguardo di qualcuno?
“Amore, tutto bene?” la voce della moglie emerse da sotto i cuscini, con voce impastata.
John si morse il labbro incerto se dire la verità a sua moglie. Mary lo guardò insonnolita con i capelli impastati. Se la immaginava che scattava subito nel letto, preoccupatissima fino all’eccesso e la corsa dallo strizzacervelli di famiglia. Ma porca buttana non era pazzo.
“ No, torna a dormire” la tranquillizzò John con un sorrisino incerto.
Mary lo guardò incerta se credergli o no, poi alzò le spalle e con un grugnito si girò dall’altra parte. La guardò incerto.
Come poteva dirgli che non andava tutto bene?
Afferrò la radiosveglia e costatò che erano le 3.23 del mattino. Mugugnò arrabbiato e si costrinse a guardare fuori dalle finestre. La famiglia Smith abitava in una villa antica vicino a un grande bosco, lontano dalla caotica città. Erano entrambi avvocati. Il cielo era nebuloso e sembrava che fosse indeciso se piovere oppure no.
Si voltò a guardare di nuovo sua moglie che ronfava alla grande.
Beata lei.
Si girò e chiuse gli occhi. Ma dopo nemmeno cinque minuti  picchiò le mani sul lenzuolo e sbuffando prese il telecomando. Puntò l’apparecchio e cominciò a guardare un po’ di televisione. Chissà se così poteva dormire un po’. Il canale era sintonizzato su National Geographic… John abbassò il volume della tv e si apprestò a seguirlo.
“Dopo il servizio sugli animali della savana, il prossimo argomento sarà il 21 dicembre 2012, secondo la leggenda maya sarà un periodo di grandi cambiamenti, di stravolgimenti climatici Sarà la fine della stirpe umana?”
“Oh per favore” si lamentò John spazientito.
Quanto odiava quella stronzata. S’alzò dal letto ancora infuriato, diede un bacio alla moglie e chiuse la porta della stanza. Si strascinò su per le scale, stando attento a non svegliare Cassandra e Elena, le loro figliole e arrivò nel soggiorno.
Tutto sembrava troppo tranquillo.
Si buttò sul morbido divano nero e si mise le mani sotto il mento. Quanto voleva essere normale.
“Ciao John”
L’uomo mosse la testa spaventato e vide davanti a sé un uomo di mezza età, con un gessato color grigio antracite, scarpe a punta molto probabilmente di origine italiana, capelli neri e occhi.. color giallo paglierino. Si voltò a guardare le porte e le finestre. Tutto perfettamente a posto. Come aveva fatto ad entrare?
“Oh non si saluta nemmeno” rise il mostro divertito “ Credevo che Dio vi avesse dato il dono della parola”
“Chi siete?” domandò John sulla difensiva.
Il mostro sogghignò e con un gesto della mano chiuse tutte le porte, evitando che John potesse scappare. Poi prese un sigaro cubano, lo soppesò tra le mani, lo annusò e disse “ Che buono, il sapore della morte con un buon sigaro cubano”
L’uomo cominciò ad arretrare.
“Che cosa vuoi da me?” strillò John, avvicinandosi alla porta e spingendo furiosamente la maniglia d’ottone.
“Perché strilli tanto?” sbuffò il mostro sedendosi nello sgabello e incrociando le gambe “ Tua moglie e le tue figlie non ci sentiranno. Rendimi le cose più facili”
John ansimò e si appiattì al muro, sperando segretamente di poter scomparire. Il mostro lo guardò sprezzante e cominciò a fumare davanti a lui.
“Cominciamo dal principio” disse il demone ghignando “ Io sono Abaddon, il secondo angelo caduto e per questo sono il sicario di Lucifero. Ho il dovere di eliminare i prescelti di Cassiel” si fermò e i suoi occhi ebbero un guizzo di divertimento “Oggi ci sono le due lune nere e per questo posso ucciderti”
“Io non sono un prescelto” disse John terrorizzato, cominciando a dare spallate.
“Non sei il prescelto?” ripeté il mostro falsamente meditabondo “ E allora gli incubi? Tu sei uno degli speciali umani che potranno richiudere di nuovo il mio Luci”
John inghiottì la saliva, terreo in volto, e si spostò appena in tempo. Il demone si era mosso rapidamente per ucciderlo. Era velocissimo, più veloce di tutti quelli che conosceva e ben presto non seppe cosa fare. Era in trappola.
“Non rendermi le cose più difficili” lo minacciò ringhiando.
John squittì terrorizzato e riprese a muovere la maniglia, picchiando le mani nel legno e gridando “Aiutooooo”.
Il mostro ringhiò deluso e cominciò a trasformarsi davanti a lui. File di denti spuntarono dalle gengive, appuntiti come rasoi, le braccia si allungarono e le unghie raggiunsero la lunghezza di trenta centimetri, la schiena si inarcò all’indietro e in mezzo alla schiena c’erano dei corni appuntiti.
“ Sei mio”
John urlò, urlò fino a quando non ebbe più fiato nei polmoni. Il mostro fu subito sopra di lui e gli sorrise. Poi con un gesto fulmineo gli strappò la milza e se la mangiò davanti a lui. L’uomo cominciò ad ansimare e tentò di strappare via il demone, ma non ci fu molto da fare. Abbadon gli tagliò la gola e cominciò a succhiare tutti e cinque i litri di sangue che gli umani avevano.
L’uomo continuò a sussultare e dopo smise di respirare.
Il demone appoggiò la testa e sorrise. Il primo era morto.
*
“Sammy, sveglia, abbiamo un nuovo caso”
Il ragazzo dai capelli castani e occhi blu grigio emerse da sotto il cuscino, guardò l’orologio un po’ incerto e ritornò a dormire.
“Forza dormiglione, ho voglia di piantare un calcio nel culo a tutti quei fottuti demoni”
Dean Winchester, uno dei più bravi cacciatori di demoni, era già vestito di tutto punto e stava cercando di svegliare il fratello. Sam si mosse nel letto del motel, cercando di dormire e dopo si alzò borbottando.
“Dean siamo ritornati alle 4.50 di notte” brontolò Sam lavandosi la faccia e mettendosi una maglietta “ Posso dormire?”
“No, signor Brontolo” lo rimproverò bonario “Vestiti da prete. Andiamo a trovare Mary Smith”
Per poco Sam non si strozzò con il dentifricio. Guardò Dean che sorrideva da orecchio a orecchio.
“Mary Smith?” ripeté stranito “ La stessa Mary che tu hai scopato e che hai lasciato dopo cinque giorni?”
“Ma che linguaggio scurrile Sammy” disse Dean imitando la voce di Castiel “ Forza andiamo”
A Sam Winchester non ebbe altra scelta che vestirsi e andare con il fratello. Mentre percorrevano la strada, Dean diede i fogli del caso, borbottando “ Dopo che abbiamo fatto quel casino per liberarci dei demoni, Bobby mi ha chiamato dicendomi che Lucifero e Abaddon stanno facendo strage dei cosiddetti prescelti di Cassiel”.
“Si sa qualcosa su di loro?” domandò Sam interessato.
Dean scosse la testa preoccupato e spinse l’acceleratore. In meno di venti minuti erano arrivati in una bella villa. I loro volti assunsero un’espressione di compianto e arrivarono alla soglia di casa. Suonarono. Arrivò una donna dai capelli biondo fluente, occhi grandi azzurri, vestita con un lungo tubino nero. Dean inghiottì un po’ di saliva, era sempre bellissima.
“Signora Smith?” domandò Dean.
“ Sì, sono io” singhiozzò la donna triste.
“ Signora, mi scusi io sono Padre Leonard e lui è Padre Thomas” Dean diede un’occhiata alla casa e digrignò i denti: zolfo “ Vogliamo dirvi che siamo molto vicini al vostro dolore”
“Oh ma che gentili” disse la donna asciugandosi le lacrime “ Sono appena venute due suore che mi stanno confortando. Ma accetto molto volentieri anche voi”
La donna aprì l’uscio di casa e Sam e Dean si guardarono sconcertati. Il soggiorno era scombinato, i mobili tutti squarciati, il sangue a schizzo e l’odore inconfondibile di zolfo.  Nelle pareti c’erano dei simboli che non avevano mai visto. Sedute in atteggiamento triste c’erano due ragazze, troppo giovani per essere suore. La donna alla sinistra aveva lucidi capelli castani, occhi castani e un bel viso. La donna accanto aveva i capelli ricci castano scuro, occhi castano scuro e due paia di orecchini di zaffiro. Sorrise e strizzò l’occhio a Sam.
Assurdo, poteva essere suo fratello.
“Hai fatto conquiste Brontolò” ghignò Dean sottovoce.
La vedova non diede segni di vedere le battute. Si avvicinò e li presentò con voce rotta “ Padre Leonard, Padre Thomas vorrei presentarvi Suor Evelyn e Suor Cassandra, sono le suore della Madonna delle Nevi”
“Molto piacere” disse Dean con un sorriso forzato e diede una gomitata a Sam “Ma che cavolo…?”
La ragazza che doveva essere suor Cassandra si chinò verso la vedova e le domandò dolcemente “ Suo marito aveva delle preoccupazioni? Qualche nemico?”
La vedova singhiozzò senza ritegno e soffiò nel fazzoletto, donato da quella che doveva essere Suor Evelyn “No, no, mio marito non aveva nemici” fece un singulto e si costrinse a continuare “Ma in quest’ultimo periodo aveva degli incubi”.
Tra le due suore ci fu un’occhiata di intesa e preoccupazione che non lasciò distratto Dean. Non erano suore.
“Che genere di incubi?” domandò Sam.
“Mah, il genere di incubi che uno può avere dopo aver visto un film dell'orrore” disse la donna alzando le spalle “ Oh John”
Dean vide le due donne parlottare tra di loro. C’era una lieve differenza tra loro due. La donna dai capelli ricci era impulsiva, mentre l’altra era più calma. Poi dopo cinque minuti le due donne si alzarono e prendendo la mano di Mary dissero “ Pregheremo per l’anima di John”
“ Grazie madri per la visita”
“Oh anche noi dobbiamo andare” intervenne Dean con un sorriso da predatore.
Le due donne si guardarono e alzarono le spalle, indifferenti. Fecero le solite frasi da commiato e dopo si allontanarono dalla casa. Tra di loro non ci fu nessuna parola e quando arrivarono alla macchina, Dean le aggredì “ Chi cavolo siete?”
“ Siamo due suore” replicò suor Cassandra maliziosa.
“ Ed io sono l’arcangelo che vende il gelato di domenica” le schernì Dean bellicoso “ Ditemi chi cavolo siete?”
Suor Cassandra sorrise allo stesso modo e dopo disse “ Siamo anche noi cacciatori, caro il mio Dean Winchester”
Dean inghiottì a disagio e si voltò a guardare il fratello che era anche lui a disagio.
“Siete famosi ed è per questo che siamo venute” disse Suor Cassandra con un sorriso “ Aspettavamo che voi venivate”
Dean sorrise, quella ragazza aveva carattere. Si voltò a guardare l’altra, che si girò, arrossendo da capo a piedi.
“Che cosa avete scoperto?” domandò Sam, appoggiandosi alla macchina.
Suor Cassandra sospirò di piacere nella sua mente e disse poi seria “ John Smith era uno dei prescelti di Cassiel”.
“Cassiel?” ripeté Dean sbalordito.
“ Sì” rispose suor Evelyn “ è uno degli angeli più oscuri che furono mandati da Michele a proteggere degli umani che avevano il potere di creare degli spazi temporali per imprigionare i demoni. L’unico modo per ucciderli è aspettare che ci siano due lune piene nere…”
“Vuoi dire che esistono degli umani che hanno la capacità di creare…?” domandò Sam sbalordito.
“ Sì” rispose suor Cassandra “ Ed è nostro dovere proteggerli. Sono molto importanti per...” poi si morse le labbra e non disse più nulla.
Dean e Sam si guardarono affascinati, poi mentre se ne stavano andando, Suor Cassandra gridò allegra “ Io mi chiamo Christine Moonshine e lei è la mia amica Violet CrystalLight” si fermò e ridacchiò “Ha un debole per te Dean”.
“Grazie” disse Dean ammirato.
Suor Evelyn cercò di dare un pestone all’amica, ma non ci riuscì e colpì la ruota della loro macchina “Non dovresti dirlo” borbottò timida.
“Oh si vive una volta sola” disse Christine maliziosa “ Sam sei uno schianto”
Evelyn aveva un’espressione tra l’inorridito e il divertito e Sam cominciò a ridacchiare. Quella ragazza gli stava facendo la corte davanti a tutti. Era davvero spregiudicata.
“ Brontolo, sai ho 22 anni e tu 29” disse Christine sporgendosi dal  finestrino “ Se avete bisogno chiamate”
Prese un bigliettino e scarabocchiò un numero e lo porse a Sam “ Per te sono sempre disponibile” si fermò e fece una linguaccia a Dean “ Per questioni di lavoro s’intende”.
“ Certo” fece il verso Dean.
Suor Cassandra sorrise di rimando e dopo mise la retromarcia “ Ci sentiamo ragazzi”
Dopo videro la macchina sfrecciare.
                                                             *
“Figlia di buttana” esclamò Dean picchiando sul volante “ Chissà chi erano quelle lì”
“Mi sembra che ce l’abbiamo detto” disse Sam come se quello che avesse detto Dean era ovvio.
“Sì” disse Dean meditabondo “ Ma come hanno fatto a sapere prima di noi?”
Sam scrollò le spalle dubbioso e si mise a cambiare la stazione radio. Poi vedendo che Dean lo fissava disse “Mah, può darsi che qualcuno le abbia aiutate”.
Il fratello annuì un po’ pensieroso e grattandosi la testa disse malizioso “ Quella ragazza non la smetteva di fissarti. Hai fatto conquiste”
Sam sorrise un po’ compiaciuto e si girò tra le mani il foglietto logoro dove c’era il numero di Christine “Anche Violet ti guardava”
“Eh sì è carina” disse Dean borbottando e sorridendo anch’esso “ Forse è un po’ timida”.
“Bè non è come le ragazze che frequenti di solito” puntualizzò Sam ironico.
Dean cominciò a canticchiare. Era felice, ed era un bene, era da un bel po’ che non lo vedeva così. Dopo quello che avevano passato,  Sam era contento che l’inquietudine di Dean era un po’ scomparsa.
“Pensi davvero che ci abbiano detto la verità?” domandò Dean incerto, mentre svoltava a destra in un incrocio, diretto a un motel.
Sam grugnì e alzò le spalle “ Dovremmo parlare con Castiel”.
Dean rise sarcastico, girò il volante e s’imboccò in una strada “ Dopo quello che ha combinato, sarei proprio curioso di sapere se ai piani alti lo faranno ancora parlare con noi scimmie analfabete” disse imitando il tono sprezzante del defunto Uriel.
“Ciao ragazzi” disse una voce flemmatica conosciuta.
Un uomo dall’età di 36 anni era spuntato all’improvviso nei sedili posteriori e li stava guardando con calma.
Il ragazzo sobbalzò e inchiodò con il freno in mezzo alla strada.
“Castiel potevamo morire, porca buttana” imprecò Dean voltandosi bellicoso verso di lui.
L’angelo ricambiò il suo sguardo con molta calma e disse gelido “ Non potete morire. Siete protetti da Dio. Avete sentito le ultime novità?”
“No, chissà come mai non abbiamo acceso la radio” ironizzò Dean in tono feroce.
Castiel scosse la testa innervosito e disse spazientito “Smettila di fare il coglione. La questione è altamente seria”
“ Più seria di quella che abbiamo passato?” domandò Sam incuriosito “ Cosa c’è di peggio dell’Apocalisse?”
“Oh quella era solo una prova generale” disse Castiel triste “Per poter davvero avere la fine del mondo, servono altre quattro cose. Stanno iniziando dalla cosa più facile”
“Tanto per renderci le cose più facili” disse Sam sbuffando.
Per un po’ Dean non disse nulla, si limitò a pigiare il piede sull’acceleratore e ascoltare la musica nella radio e dopo domandò a bruciapelo “ Sai chi sono Christine Moonshine e Violet CrystalLight?”
Castiel sospirò, si mise nel sedile comodo e si tranquillizzò “ Sì, certo che le conosco. O almeno conosco Christine” si fermò e disse “ Christine è un angelo”
“Cosa?” domandarono Sam e Dean all’unisono.
L’angelo annuì quasi perso nei propri pensieri “ Christine era il braccio destro dell’arcangelo Michele ed è caduta per proteggere l’umana Violet”.
“Una raccomandata dai piani alti” disse Dean con rancore.
Sam gli scoccò un’occhiataccia e Castiel lo rimproverò bonario “ Ha scoperto tutto da sola, non è mai stata una raccomandata” si fermò e domandò “ Di cosa vi hanno parlato?”
“Di un certo Cassiel e di alcuni suoi prescelti” disse Sam “In tutte le mie ricerche non ne ho mai sentito parlare di lui”.
Castiel annuì rabbuiato e disse “ Cassiel non è un angelo che si fa sentire spesso” guardò Dean e disse in tono autoritario “Dovete collaborare con loro. Christine e Violet vi possono aiutare”
“Ma neanche per sogno” si oppose Dean parcheggiando la macchina.
“Vuoi che chiami il tuo caro amico Raphael?” lo minacciò Castiel con uno sguardo infuriato e dopo scomparve.
“Giuro Sam che un giorno Cass me la paga “ ringhiò Dean incazzato.
Sam gli scoppiò a ridere in faccia e anche Dean cominciò a ridere. Non ce la faceva proprio a essere arrabbiato con Castiel, non dopo quello che aveva fatto per salvargli il culo dopo che Lucifero lo stava infilzando come un pollo allo spiedo.
Dopo scesero dalla macchina.
*
Dall’altra parte della città, anche Christine e Violet stavano viaggiando alla ricerca di un motel. Christine stava attenta alla strada e intanto borbottava. Il sensore per i prescelti non aveva ancora suonato.
“C’era bisogno?” disse Violet interrompendo il silenzio.
Christine la guardò e domandò curiosa “ Cosa?”
Violet si tormentò le unghie e sibilò un po’ arrabbiata “ Fare quello che hai fatto”
Christine alzò le sopracciglia divertita e svoltò a destra “ La vita va vissuta Violet” si fermò e disse in tono più serio “Sai che non farei nulla per danneggiarti. Ho promesso a Mikael di proteggerti e lo farò”
L’amica annuì commossa, sapeva benissimo che sotto quell’atteggiamento da dura, Christine era davvero molto timida e le voleva molto bene. Si ricordò all’improvviso, quando 4 anni prima, si era materializzata all’improvviso e l’aveva difesa da un mutaforma molto potente. Era sempre stata al suo fianco. Fino alla fine.
“Comunque non farlo più” disse Violet a disagio.
“ Va bene generale” disse Christine facendo il saluto militare “ Il telefono sta vibrando?”
Violet sobbalzò e vide che sotto il fondoschiena vibrava il cellulare. Nel display c’era un numero sconosciuto, premette il tasto e una voce profonda disse “ Christine abbiamo bisogno di voi”
Violet guardò Christine agitata, la ragazza la invitò a dire qualcosa e Violet disse con voce flebile “Ciao Dean”
“Oh ciao Violet” la salutò Dean con calore “ Come stai?”
Violet non rispose agitata, il cuore in gola “Oh io sto bene”
La ragazza ebbe una gomitata e Christine disse sussurrando “ Dai Viole, grintosa”
“Mi fa molto piacere” si congratulò Dean con sincerità “ Senti Viole, potete raggiungerci al motel Paradise Lost?”
Christine pigiò nell’accelleratore e svoltò a destra. Era lo stesso motel che loro avevano scelto.
*
Mentre aspettavano che le due cacciatrici arrivassero, Dean caricò una delle pistole d’argento con una serie di proettili speciali. Sam lo guardò contrariato.
“Abbiamo avuto l’ok da Castiel” tentò di farlo ragionare.
Dean lo ignorò e ritornò a caricare ogni singola arma. Bagnò l’argento con l’acqua santa e mise del sale nelle finestre e sulla soglia di casa.
“Voglio solo sentirmi più sicuro Sammy” disse Dean ostinato.
Sam annuì e dopo aprì il suo computer portatile. Digitò il nome di Cassiel nella casella del motore di ricerca. Lesse con molta attenzione ed esclamò “ Violet aveva ragione”
“Su cosa?” domandò Dean meravigliato.
“Su Cassiel” ripetè Sam mordicchiandosi un labbro “ Qui dice che è l’arcangelo che protegge gli anziani e chi nasce a gennaio. Avrebbe istituito dei prescelti che possono evocare degli spazi temporali dove imprigionare il caro e vecchio Luci per sempre. Per ucciderli ci devono essere due lune nere”
“Per evitare che vengano uccisi?” domandò Dean interessandosi all’argomento.
“Per evitare che vengono uccisi, bisogna uccidere Abbadon, il secondo angelo caduto” lesse Sam preoccupato e continuò accigliato “ Accidenti Dean, Abaddon è immune sia all’acqua santa sia all’argento e al sale”
Per poco Dean non s’inceppò nel pulire la canna del fucile e ironizzò feroce “ Ma perché non mi può capitare tra le mani un caso con delle belle spogliarelliste brasiliane?”
“Bè si vede che sono occupate” disse Sam sogghignando.
Dean gli lanciò un’occhiata feroce e lo spronò a continuare. Sam fece scorrere il testo “ Abaddon, il secondo angelo caduto, può essere ucciso da un cristallo nero, custodito da un Combattente nel proprio braccio”
Il fratello continuò a pulire una canna del fucile dalla polvere e disse sconcertato “ Tutto qui? Certo che Wiki si è sprecata”
“Non dice granchè” ammise Sam sconsolato “ Non appena clicco sul collegamento, mi da…”
*
La macchina arrivò al motel e Christine parcheggiò. Dean le vide arrivare da dietro la tenda e si preparò a accoglierle. Era già pronto con il fucile.
“Che accoglienza Dean” disse Christine alle sue spalle.
Dean sobbalzò e si mise le mani vicino al cuore “Ma che cavolo, perché voi angeli fate sempre così?”
“Perché è il nostro marchio di fabbrica” disse Christine ironica “ Volevi uccidermi?”
Dean arrossì furiosamente e non rimbeccò. Christine non disse nulla, poi notò che c’era anche Sam ed esclamò meravigliata “ Sammy”
L’angelo si buttò nelle braccia di Sam e con sua grande meraviglia lo baciò sulla bocca. Violet scosse la testa, incapace di dire altro. Dean li guardò un po’ sconvolto.
“Fa sempre così?” domandò Dean curioso.
“No, solo con Sam” disse Violet arrossendo.
Dean annuì pensieroso e diede un pugno nella spalla destra di Christine “ Ehi piccioncini di San Valentino, la volete smettere?”
Christine si staccò malvolentieri da Sam e disse scherzando “ Geloso?”
Dean sbuffò irritato e le buttò addosso dei fogli. Christine lo guardò meravigliata e notò che parlavano di Cassiel. Si mise seduta composta e lesse con attenzione e dopo sospirò.
“Avete scoperto molte cose” ammise Christine, passando il foglio a Violet.
Dean scosse la testa e domandò a bruciapelo “ E voi che cosa avete fatto?”
“ Stavamo cercando di scoprire se c’erano dei prescelti” disse Violet con voce flebile.
“Avete scoperto qualcosa?” domandò Dean gentile.
“Sì” rispose Violet guardandolo negli occhi “Forse sappiamo, dove si trova il prossimo prescelto”.
“E come fate?” domandò Sam interessato.
Christine sorrise con un ampio sorriso e tirò fuori un sensore, molto simile a quello che loro utilizzavano per rintracciare i fantasmi.
“Dove si trovano?” interruppe Dean bellicoso.
“Al parco, poco fuori dal motel” disse Violet.
Dean imbracciò due fucili, li caricò e spalancò la porta “ E allora andiamo? Questa storia è durata abbastanza e io ho voglia di sfondare il culo a quei bastardi”
Sam guardò Christine e Violet e dopo lo inseguirono.
                                                      
*
“Certo che fai veramente schifo” lo accolse una voce sprezzante.
Un affascinante uomo, dai capelli castani tagliati corti e dagli enigmatici occhi verdi si avvicinò al demone che stava nella panchina e che stava succhiando il sangue di quella che doveva essere una prostituita.
“Ho bisogno di nutrirmi” brontolò Abaddon con voce raschiante.
“Tu devi uccidere i prescelti di Cassiel” gli ordinò Lucifero furibondo “ Poi ti potrai nutrire di chi cavolo vuoi”
Abaddon sputò accanto a sé e dopo Lucifero scomparve. Abaddon continuò a succhiare il sangue della prostituta e non appena alzò la testa vide un fucile. Sorrise beffardo.
“Ciao il mio Dean” sorrise Abaddon “ Sei tornato dall’inferno?”
“ Eh sì il mio periodo di villeggiatura è finito” disse Dean incazzato “ E ho propria voglia di piantare il mio fucile in mezzo al tuo cranio”.
Abaddon sospirò deluso e scagliò la prostituta in mezzo alla strada e gli disse ironico “ Ma come farai?”
Dean guardò Sam in cerca di appoggio e in quel frangente Abaddon si mosse velocissimo e prese Violet tra le braccia. Dean ringhiò “ Lasciala stare”
“Sei la sua fidanzata?” sibilò il mostro al collo di Violet “ Sei sprecata”.
Sam prese il fucile e lo imbracciò. Puntò l’arma alla testa di Abaddon, doveva fare almeno un tentativo. Sparò e il proiettile rimbalzò. Abaddon contrasse la testa e ci fu un forte rumore. Violet rabbrividì dal disgusto.
Dean caricò con tutta la sua forza, ma Abaddon gli fece lo sgambetto. Il fratello si voltò verso Christine e l’accusò “ Figlia di buttana, muoviti”
Christine non disse nulla e dopo si avvicinò a Violet e Abaddon. L’amica vide che nei suoi occhi stava l’arcangelo Hesediel, l’arcangelo della giustizia e della misericordia.
“Christine non lo fare” disse Violet preoccupata.
L’amica sorrise triste e dopo si pugnalò sul braccio, facendo uscire un cristallo nero. Abaddon urlò dal dolore per la luce del cristallo e abbandonò Violet. Si avvicinò e ringhiò “ Hesediel, tu eri mio amico”.
“Stavi per uccidere la mia protetta” disse Christine gelida.
Il secondo angelo caduto ringhiò furibondo e si scagliò contro di lei. Violet venne trascinata fuori dalla mischia e si strinse nelle braccia di Dean. Sam guardò la battaglia con aria preoccupata. Christine lo pugnalò ripetutamente nel braccio, il mostro ululò dal dolore, stava per ucciderlo, quando le unghie le si conficcarono nella carne.
Christine boccheggiò e cadde a carponi. Il cristallo nero cadde dalle sue mani e stava per essere uccisa. Sam prese il cristallo nero e lo infilò nella canna e sparò un colpo ad Abaddon.
Il colpo raggiunse il cuore di Abaddon e il mostro scoppiò in una nuvola di polvere.
“Grazie Brontolo” ansimò Christine sorridendo “ Violet stai bene?”
“Sto bene” disse Violet sorridendo “Sei un’incosciente Chri”.
Christine ridacchiò e disse “ Non sarei il tuo angelo custode, allora”.
E dopo svenne tra le braccia di Sam.
*
Era arrivata sera. Christine stava caricando i bagagli e intanto chiacchierava con Sam. Invece Dean era seduto nel cofano a bersi una birra. Violet lo guardò affascinata e disse “ Ti volevo ringraziare”.
“Perché ti volevo salvare?” domandò Dean sorridendo “ Sei una bella ragazza” si fermò e disse ironico “ Se fossi morta, Christine mi avrebbe ucciso”.
“ Eh già” ammise Violet ridacchiando anch’essa, l’atmosfera più lieve “ Mi vuole molto bene”.
Dean si avvicinò a lei e le prese il mento. La guardò intensamente negli occhi e dopo le diede un bacio. Violet si toccò le labbra, appena toccate dal bacio e Dean le sussurrò “ Anche io sarò sempre disponibile”
Violet sussultò compiaciuta e lo fissò ancora negli occhi. Poi venne riportata alla realtà dal clacson di Christine.
“Dai Viole, dobbiamo andare” disse Christine sorridendo “ Brontolo voglio ancora continuare a lavorare con te” dopo gli mandò un bacio
“Contaci” disse Sam contento.
Christine sorrise e aspettò pazientemente che Violet entrasse nella macchina. Sapeva che l’amica aveva avuto un bacio speciale. Le due cacciatrici misero la retromarcia e dopo si allontanarono nella notte.
I due cacciatori le guardarono affascinati e Dean disse a Sam “ Non vedo l’ora di avere un’altra avventura con loro”.
Sam annuì e dopo entrarono nell’Impala e sfrecciarono nella notte.
 

  
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