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Autore: Niall ate my name    26/08/2012    8 recensioni
Lei: un paparazzo. Lui: una star internazionale. E' possibile un'amore tra i due? O ci può essere solo odio?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ma porca di quella puzzola ladra schifosa! Non c'è un minimo di sapone in questo hotel?-

Disperata dall'assenza del sapone in bagno, mi dirigo a grandi passi verso la hall dell'hotel.

-Scusate? C'è nessuno? Sì, tu con i capelli biondi! Ti prego aiutami-  gridai ad una ragazza dello staff.  -Ho assolutissimamente bisogno di un sapone!-  dissi quasi pregando con le mani conserte, quasi come avere del sapone fosse questione di vita o di morte.

-Oh certo, signora...- disse alzando un soppraciglio.

-Signorina, signorina Smith- dissi esausta.

-In che suite alloggia?- chiese strafottente.

-Nella 224. Ottavo piano- dissi passandomi le mani sugli occhi.

-Ah, ah sì! Lei è quel famoso paparazzo vero? Faith Smith giusto?- chiese entusiasta.

-Eh già, ma io sono scesa solo per del sapone, non per far sapere a tutti che sono qui!- dissi alzando le mani al cielo.  

Probabilmente la ragazza intuì, dal tono della mia voce, che se non mi avesse dato quel benedetto sapone, l'avrei presa a calci. Così mi diede il mio adorato, e tanto tanto atteso sapone e io potei ritornarmene in camera.

Dopo una giornata così intensa un bel bagno caldo è quello che mi ci voleva.

Ero a Londra, ma non in veste di paparazzo scatenato, ero lì per una bella vacanza solo per me. Il mio lavoro mi permetteva di girare per il mondo, ma la città che ho sempre amato è Londra

Avevo 19 anni, e già avevo un lavoro (certo, un po' strambo lavorare come paparazzo alla mia età) che mi manteneva molto bene.

Finito di fare il bagno mi avvolsi in un caldo e morbido asciugamano e decisi che quella notte mi sarei data alla pazza gioia. Avrei ordinato la cena in camera e avrei fatto un giro per la città, magari in qualche discoteca.

Alle 21 avevo già finito di cenare. Mi vestii con dei pantaloncini e una T-shirt e uscii.

Non avevo una meta, qualsiasi discoteca andava bene.

Ne trovai una al centro di Londra e mi ci tuffai dentro. Musica a paletta e gente che si ubriaca, praticamente il mio mondo. Anche io qualche volta alzavo un po' il gomito con l'alcol, e sapevo già che fine avrei fatto quella sera.

Probabilmente sarei tornata in hotel alla 4 di mattina ubriaca fradicia, e probabilmente sarei finita sui giornali, ma non me ne fregava niente, volevo solo divertirmi.

Entrai in discoteca e lascia la borsetta sul primo divanetto che trovai, di sicuro non l'avrei più ritrovata, ma poco mi importava.

Iniziai a scatenarmi in pista, quando delle mani grandi e sicure si impossessarono dei miei fianchi. Mi girai e vidi la cretura più bella che abbia mai visto.

Occhi verde smeraldo, capelli ricci e castani e delle labbra che avrebbero fatto invidia a chiunque.

-Hey bella, posso offrirti da bere?- mi disse in tono seducente. Oh, bene, aveva anche una bella voce profonda..

-Certo riccio- gli toccai la punta del naso con l'indice.

Mi diressi verso il bancone dei drink mentre lui mi teneva stretta a sè con una mano sul mio fianco destro.

-Allora cosa vuoi da bere?- disse.

-Mmh una vodka grazie- dissi io ridendo 

-Ci vai giù pesante è ragazza?!- disse ridendo.

Oddio. Aveva anche le fossette. Dio mio quanto era figo! E sembrava anche molto simpatico.

Continuammo a parlare per il resto della serataE bevemmo, anzio IO bevevo, lui si limitava a contare quanti bicchierini di vodka mi fossi già scolata. E poi, per finire in bellezza, accesi una sigaretta... forse più di una... okay, fumai come una turca.

-Hey, Hey, basta, tra vodka e sigarette hai fatto un po' troppo stasera non trovi?- mi disse

Ormai ero ubriaca, non capivo più nulla.

Scesi dal mio sgabello e mi avvicinai a lui e gli sussurrai all'orecchio: -Io sono una ragazza cattiva- 

Avevo pronunciato quella frasi con un sussurro.

Gli presi la mano e lo trascinai su uno dei tanti divanetti. Mi avvicinai, e lo baciai sulla guancia, poi sulla mandibola finchè non arrivai alle sue labbra.

Sfiorai quella bocca perfetta e lui mi mise una mano sul viso e con l'altra mi sfiorava dolcemente la schiena.

Il bacio si fece più intenso e le nostre lingue si rincorrevano ansiose. Ma ad un tratto lui si staccò da me.

-Scusa, non posso- mi disse triste.

-No scusa tu, non avevo capito che eri fidanzato, scusa...- dissi imbarazzata.

Lui mi scostò una ciocca di capelli dal viso e mi guardò dolcemente.

-No, ma che ragazza. Davvero non sai chi sono?- mi disse sorpreso.

Avevo bevuto più di 10 bicchierini di vodka, a momenti non sapevo più nemmeno il mio nome!

-Ehm... dovrei?- dissi.

-Meglio così. Io mi chiamo Harry, Harry Styles- disse tendendomi la mano e sorridendo, le fossette erano ancora lì.

Ecco... questo è tutto quello che mi ricordo di quella sera, in cui lo incontrai per la prima volta, ancora non sapevo che l'avrei rivisto.

 

 

 

  
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