Capitolo 2.
-Tutto così lontano.-
Che poi, come posso uscire da quello che
è il mio mondo, quando non sono riuscito a raggiungere uno
solo dei miei obiettivi?
È tutto così lontano. Sono lontano dalle persona,
dal mondo, da me stesso.
Sono un corpo vuoto senza anima. Eseguo. Faccio ciò che devo
fare. Nient'altro.
Niente sentimenti. O almeno, nessuno con cui provare sentimenti.
Sempre le solite cose, niente e nessuno di nuovo.
Mi sollevai a malincuore dalla panchina e andai
alla fontana. La solita acqua calda che ti schizza sui vestiti. Bah, e
che bevo a fare? Mi diressi verso casa.
Non avevo niente da fare per tutta la giornata, era una squallida,
calda domenica. Salii un attimo sopra a prendere un libro.
Visto che i miei non volevano che stessi al
computer, tanto valeva fare qualcosa per ammazzare il tempo. Avevo la
fortuna di avere un grande giardino dietro casa, con alcuni tronchi
mozzati ad inframmezzare
l'erba incolta. Mi sedetti su quello che mi sembrava più
stabile e alto ed iniziai a leggere. Nei libri trovavo l'uscita da
quest'Otherworld.
La mia immaginazione, fottuta da anni di televisione, risorgeva. E poi
non avevo nent'altro da fare, meglio così.
L'unica cosa che speravo, con tutto il cuore, era che quei 21 giorni
che mi separavano dalla scuola passassero presto.
Avrei conosciuto persone nuove, finalmente!
E poi, se fosse andato tutto a puttane, tanto meglio. Un altro motivo
per mettere fine a questa mia noiosa esistenza.
Scusa se i miei capitoli sono corti, ma sono negato!
Ed è tutto separato perchè non mi piaceva l'ammucchiata!