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Autore: Haeresis_    26/08/2012    9 recensioni
Era il mio primo anno al liceo, ma ero molto positivo sulla scuola.
Qualcosa deve pure andare bene in questa schifosa vita, no?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.
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-Monotonia.-
...Mia alzai lentamente dal letto, aprii il computer e guardai facebook. Risposi acidamente a mia madre che predicava e pensai -È quasi finita. Sta per cominciare la scuola. È quasi finita.-
Era il mio primo anno al liceo, ma ero molto positivo sulla scuola.
Qualcosa deve pure andare bene in questa schifosa vita, no? Andai in cucina, mangiucchiai qualcosa e pensai che un'altra cosa che andava bene era il mio corpo. Ero piattissimo, e non che mangiassi poco. I miei parenti solevano dire, in uno sprint di umorismo squallido, che vivevo di nutella e sputo.
Praticamente mi adoravo. Alto, capelli rossi, piatto come una scatola di cereali. Non era molto bello da dire, ma poteva andare.
Andai in bagno e mi lavai il viso. Quella tanto profetizzata nutella mi stava riempiendo di brufoli. Dissi a mia madre che non avrei pranzato, mi vestii e scesi giù in strada.
Forse era un po' troppo assolato per la mia carnagione chiarissima, ma al momento stavo pensando a quanto ero pessimo con i pantaloni lunghi in pieno agosto. Non avevo nulla da fare, "giù in strada" ma comunque iniziai a camminare nel solito paesino afoso e deserto.
Non volevo pensare, mi limitavo ad osservare quel limitato universo e mi impegnavo per farlo sembrare qualcosa di nuovo. Volevo arrivare al parco. Non abitavo molto lontano, ma il sole cocente dilatava il tempo e lo spazio.
Finalmente vidi i pini ombrosi che circondavano il parco. Misi piede sull cemento arancione e arroventato e mi sedetti sulla prima panchina all'ombra. Io e il sole non siamo mai stati buoni amici.
Questa vita, questa adolescenza, questo paese, non facevano altro che farmi capire quanto immensamente fossi solo.
Chiusi gli occhi e assaporai il rumore del mio paese. Non potevo uscirne.
   
 
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