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Autore: OnceAgain_    26/08/2012    1 recensioni
Un bacio lento, al sapor di cioccolata, con quel pizzico di panna ad addolcire ancora di più il risultato finale. Un bacio pieno di emozioni contrastanti. Un bacio forse troppo veloce, seguito da una lunga serie di guance rosse e sorrisi imbarazzati, rotti dalla voce di Blaine -È da tempo che volevo fare questo. Sai, so che è stupido da dire, ma mi sa che ti amo.- Il volto di Kurt si illuminò -sai, B- sussurrò al suo orecchio-mi sa che un po' ti amo anche io- prima di posargli un leggero bacio a fior di labbra.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cioccolata calda con panna.

Un odore dolciastro si stava diffondendo per la casa, portando un involontario sorriso sul volto di Kurt, letteralmente sommerso dalle coperte sul suo letto. Era così che la sua vita con Blaine era cominciata. 

 
 Erano i giorni appena prima di Natale, quando tutta la gioia accumulata in quel mese si scatena in feste, luci ancora più brillanti e un allegro viavai di persone impegnate nell'acquisto degli ultimi regali; quello era sempre stato il periodo preferito del piccolo, ma anche del grande, Kurt. Quando vide Blaine per la prima volta, avevano una manciata di anni a testa,  e si trovavano in un bar con le loro mamme. Tutti e due avevano ordinato una cioccolata calda con panna, e appena il barista ne appoggiò una sul bancone, due paia di manine guizzarono veloci in direzione dell'oggetto bollente. Si scontrarono inevitabilmente, rivendicando entrambi la proprietà della tazza.  -hey bambino! Quella cioccolata è mia!- la voce di Blaine era dolce, anche se un po' irritata. -ma cosa stai dicendo! La mia mamma l'ha presa per me!- piagnucolò il piccolo Kurt, arricciando labbra in un broncio.  il barista poggiò anche la seconda tazza sul bancone, ridacchiando vedendo le espressioni stupite dei bambini che si misero a ridere. Il broncio di Kurt si aprì in un sorriso mentre iniziava a sorseggiare la sua bevanda. Blaine lo squadrò con solennità, -ti piace tanto la cioccolata vero? Sembra che tu stia bevendo il paradiso.- Il castano rise leggermente, le labbra sporche di cacao -non 'sembra'. La cioccolata È il paradiso. Comunque io sono Kurt!- E gli porse una manina. -è così che fanno i grandi quando si salutano- spiegò velocemente -devi stringerla- Blaine incerto fece come gli aveva detto il nuovo amico -comunque io sono Blaine- quando incrociarono gli occhi, Kurt si meravigliò del colore ambrato, che sfumava fino al verde, negli occhi del bambino riccioluto che gli stava davanti. -adesso devo andare,Kurt. Domani torni qui?- la voce del piccolo Blaine lo portò alla realtà -sisi certo. Noi veniamo sempre qui il pomeriggio.- un ultimo sguardo e il riccio, facendo ciaociao con la manina, fu portato via dalla madre.
 
Kurt si lasciò andare in un sospiro, sprofondando ancora di più nel cuscino, quando gli vennero alla mente altri ricordi, profumati da una buona dose di cioccolata.
 
I piccoli Kurt e Blaine erano cresciuti, e ormai avevano 13 anni. La mamma di Kurt non c'era più, e Blaine era sempre stato vicino a lui. I due avevano scoperto un'altra cosa che li accomunava, oltre alla passione per il dolce, il canto. ogni tanto si ritrovavano anche per duettare. In uno dei loro pomeriggi all'insegna della musica, si erano fatti preparare una cioccolata dalla mamma di Blaine ed erano seduti sul letto uno davanti all'altro a parlare. Kurt sorrise vedendo il naso del moro sporco di cioccolata e si sporse in avanti per pulirlo con un dito -ahahahahaha Anderson, vieni qui che sei sporco, scemo ahahaha- a sentire le sue parole Blaine mise su una finta smorfia di offesa, per poi scoppiare a ridere. -hey B, non te l'ho mai detto, ma io ti voglio bene davvero.- Blaine rimase un pochino spiazzato, e sorrise imbarazzato. L'allegria portata dal suo gatto che scivolò giù dalla scrivania, archiviò definitivamente l'argomento. Aprendo la porta a Kurt che andava via, però, Blaine si avvicinò a lui e sussurrò -Kurt, lo sai che anche io ti voglio bene, vero?- e prima di lasciarlo andare gli posò un bacio leggero su una guancia.

 
 Kurt si sentì ancora tredicenne quando la sensazione che quel bacio gli lasciò si rifece viva in lui. Le farfalle nello stomaco che avevano confermato i suoi sospetti. Si ricordò quando i suoi dubbi furono cancellati. Si era accorto che a lui piaceva Blaine. E non poco. 
 
Ormai diciassettenni i due continuavano a vedersi, e Kurt aveva capito di essere gay, e che la sua cotta per Blaine non era passeggera, come pensava. Erano al Lima Bean come quasi ogni giorno e stavano sorseggiando la loro amata cioccolata con panna, seduti uno accanto all'altro, quando si girarono in contemporanea. Ritrovandosi naso contro naso, occhi negli occhi e respiro mischiato a respiro. Questa volta fu Blaine a stupirsi degli occhi di vetro del controtenore. Occhi di ghiaccio, che si scaldavano nelle sfumature verdi, come le foreste di quei bei documentari che fanno la sera. E in un istante, come se si fossero messi d'accordo, entrambi decisero di colmare la distanza che li separava.  Un bacio lento, al sapor di cioccolata, con quel pizzico di panna ad addolcire ancora di più il risultato finale. Un bacio pieno di emozioni contrastanti. Un bacio forse troppo veloce, seguito da una lunga serie di guance rosse e sorrisi imbarazzati, rotti dalla voce di Blaine -È da tempo che volevo fare questo. Sai, so che è stupido da dire, ma mi sa che ti amo.- Il volto di Kurt si illuminò -sai, B- sussurrò al suo orecchio-mi sa che un po' ti amo anche io- prima di posargli un leggero bacio a fior di labbra. 
 
 La cioccolata era quasi pronta ormai, Kurt lo sapeva, perchè sentiva  che dal piano inferiore Blaine stava aprendo lo sportello della credenza per prendere le tazze. Questo suono lo riportò indietro di 5 anni, quando ne aveva 18. 
 
Erano da Kurt, e lui era sdraiato sul letto a sfogliare una rivista di moda, mentre gli arrivavano i rumori di Blaine che si muoveva in cucina. Poco dopo apparve il moro con due tazze fumanti in mano, le appoggiò sul comodino e si sedette vicino al ragazzo. Kurt si avvicinò ancora di più a lui, e lo guardò negli occhi, -sai B, ormai è da un po' che stiamo insieme- iniziò con una punta di imbarazzo- e siamo adolescenti, insomma..- le sue guance diventarono di un porpora acceso, e iniziò a fissare il pavimento. Blaine capì, gli prese il volto, e lo baciò -sei sicuro?- poco più di un sussurro sulle labbra sottili del castano. -mai stato più sicuro di così- una frase appena sospirata, altri baci e un momento di puro amore, e le due tazze di cioccolata furono abbandonate sul comodino a raffreddarsi.

 
 Questi furono i suoi ultimi attimi da solo, quando un Blaine sorridente, con due tazze di cioccolata in mano, fece capolino da dietro la porta.  L'odore della bevanda aveva giá inebriato le narici di Kurt, che lo associò immediatamente a miliardi di ricordi, ricordi di felicità, tristezza, dolore, pazzia, ricordi dolci e ricordi amari. Un odore che sapeva anche di errori e di bugie, ma un odore sicuramente buono.  Blaine si sedette vicino al castano e gli prese una mano. Si fece forza per mantenere un sorriso quasi allegro. -come andiamo oggi signor Hummel?- chiese con una voce che risultò atona. -sai come va.. Come da due mesi a questa parte. Il cancro non è una passeggiata, B..- il vano tentativo di un sorriso attraversò il volto di Kurt. Il moro cercò subito  di cambiare argomento -cosa stavi facendo quassù, da solo?- -Ricordavo- sorrise il castano, con un sorriso vero, che fece sperare un pochino Blaine. -va bene se mi sdraio qui e ricordo un po' anche io?- -ti ho mai detto di no, B?- il riccio strinse a sè il più grande e insieme fissarono un punto indeterminato del soffitto. -cosa ricordavi, in particolare?- fu Blaine a rompere il silenzio -ricordavo la cioccolata- sospirò Kurt come se fosse la cosa più normale del mondo. -ricordavo di come la cioccolata sia sempre presente nei miei momenti più importanti.- -sei proprio strano tu-commentò il ragazzo, con una sfumatura divertita che gli attraversava gli occhi ambrati. -sei riuscito a trovare anche questo minuscolo particolare, e renderlo indimenticabile, sia per te, che per me, ora.- Kurt allentò sempre di più la presa sul riccio e si adagiò sui cuscini. -Blaine, ho tanto sonno.- -allora dormi, piccolo- sussurrò Blaine accarezzando i capelli del ragazzo steso accanto a lui. -resta qui con me ancora un po',  poi mi mancherai così tanto- un brivido attraversò il riccio alle parole di Kurt, temeva che quel 'poi' fosse riferito a quando il castano non avrebbe più riaperto gli occhi. -sai- gli rispose però senza pensarci, sopraffatto dai ricordi -mi sa che un pochino mi mancherai anche tu.- per poi posare le sue labbra sulla fronte del castano. Piano piano osservò il suo petto alzarsi ed abbassarsi sempre meno di frequente, ma più regolarmente, dando a quella scena una sensazione di quiete, quasi irreale. 

Così Blaine fu lasciato da solo, solo con l'odore della cioccolata calda con panna a cui aggrapparsi, un odore che portava alla mente i ricordi di una vita piena, giovane e felice. Di una vita che però stava scivolando via un po' troppo velocemente.



 




Just my corner:
okokok, avanti con gli insulti.
Mi stavo per picchiare anche io alla fine di questa storia. Solo che bho, mi andava troppo 
di scrivere sulla Klaine, e mi era venuta l'idea della cioccolata, solo che poi
era eccessivamente dolce (LOL a questa battuta avrete riso tutti) e allora l'ho fatta finir male.
Anche se i personaggi sono presi fuori da Glee, e non si parla di niente della serie, non penso di essere finita OOC, ma se è così fatemelo notare
il finale non mi convince per niente, e, a parer mio, rovina la storia. ma non avevo idee su come svilupparlo. dovrebbe essere anche aperto, perchè non si capisce bene se Kurt, il mio piccolo, dolce e innocente
Kurt sia morto o no. Sì, mi aspettavo meglio LOL, ma alla fine sono abbastanza soddisfatta.
Ah, anche l'immagine all'inizio, so che è caffè, ma mi piaceva troppo. Quindi l'ho messa.


Adesso prima di andare, chiudete gli occhi e convincetevi che Kurt
sta benissimo, e sono io che sono una malata mentale.
Fatto? *Giovanni Muciaccia mood on*
bravi.

C ya.
#Gaia 

  
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