Il Signore degli
Anelli-The next
Capitolo 2
Le dame dell’ Anello
Selphield,
fortunatamente, cadde su di un carro pieno di fieno che stava passando proprio
in quel momento sotto la settima cerchia delle mura. Fu portata negli alloggi
della regina, che aveva esplicitamente chiesto di occuparsi di persona della
ragazza. Per cinque lunghi giorni Selphield rimase immobile, non una volta si
era svegliata da quel giorno, la morte stava accarezzando il suo viso ogni
giorno di più. Era pallida e fredda come il marmo. Il sesto giorno qualcosa la
restituì alla vita, non sapeva bene perché fosse negli alloggi reali, ma ricordava
ancora tutto ciò che era successo il giorno in cui era svenuta, lo ricordava
perfettamente. La ragazza prese una decisione e si recò dalla sua regina a
raccontarle cosa era successo quel giorno di pioggia. Ma appena arrivata la
reggina la guardò e le disse- Non ti crucciare nel raccontarmi ciò che accadde
sei giorni fa...so già tutto, anche io sentii quel richiamo...- Selphield
rimase scossa da quel che aveva appena udito, non lo pensava possibile...
-
Ma mia reggina, ditemi allora perché solo io sentii...- non ce la faceva, non
riusciva a dirlo, ma doveva farlo-...perché solo io sentii...il bisogno...di
fare ciò che feci...? E poi, io pensavo di essere l’ unica in grado di
sentirlo...- aveva paura...
-
Alla tua prima domanda la mia risposta è che il tuo cuore più giovane, più
debole, si corrompe più facilmente, non è stata colpa tua...non avere
paura...anche io sentii quel richiamo...ma nessun altro al di fuori di noi due
può udirlo...- La dama sembrava leggere nei pensieri di Selphield.
La
ragazza si fece coraggio e chiese ciò che più di tutto l’ affliggeva- Ditemi
mia reggina...domandarvi perché solo noi lo udiamo è una domanda senza
risposta...vero?-
-
No, non lo è...ma io purtroppo non posso dartene risposta, perché io stessa non
la conosco...la mia domanda sarebbe invece... “Perché proprio noi due...?”-
Anche Arwen Undomìel era turbata profondamente.
-
Mia signora voi non mi domandate cosa vi fosse appeso alla catenella d’ oro di
Dama Iris...?-
-
Oh no, mia cara Selphield, so anche questo...vi era un’ Anello...o meglio...l’
Anello...- Nel pronunciare queste ultime parole la dama si oscurò in viso.
-
Si...era proprio un Anello...ma voi come fate a sapere ciò...?- Selphield non
capiva il perché la reggina l’ avesse chiamato “L’ Anello”...
-
Ero con mia nipote quando ella lo trovò...- poi comprendendo lo sguardo
perplesso della ragazza sul perché ella lo avesse chiamato l’ Anello continuò-
Devi sapere mia cara Selphield che, prima della tua nascita, fu creato da l’
Oscuro Signore Sauron un Anello, il cui potere potesse sopraffare quello degli
altri anelli magici, egli riverso in questo Anello tutta la sua malvagità. Gli
anelli magici minori furono dati ai nani, agli elfi e agli uomini...a tutti
tranne che agli Hobbit...uno di essi entrò in possesso dell’ Anello
sovrano...egli era Smeagol, venne consumato dall’ Anello che gli donò un’
innaturale lunga vita. Ma l’ Anello sentì che era ora di tornate dal suo
sovrano e abbandonò Gollum...questo il nome con cui venne in seguito
chiamato...Dopo di Gollum l’ Anello cadde nelle mani di Bilbo Baggins, un’
altro Hobbit...egli non ne comprese l’ immenso potere e lo tramandò a suo
nipote Frodo Baggins figlio di Drogo, che...- la reggina venne interrotta da
Selphield- Frodo...ma io conosco questo nome...mia madre mi narrava sempre la
sua storia...era la sua leggenda preferita...- scatto in piedi Selphield.
-
Conosci già il seguito della storia...?-
-
Si, certo, alla perfezione...credevo fosse solo una leggenda...ma poi l’ ho
letta anche negli annali della biblioteca...non vi ho dato peso però...vi
mancavano i riferimenti geografici, le date ed anche alcuni nomi...pensavo
fosse ambientata in un’ epoca remota in un posto sperduto del mondo...- fu la
risposta di Selphield.
-
...ti sbagli, la storia è vera...ed accaduta solo nell’ era precedente...trenta
anni fa...devi sapere che re Elessar Aragorn II, il nostro re, fu uno dei
valorosi membri della compagnia... Ti sei mai chiesta cosa sono quei cumuli di
macerie nella terra che noi oggi chiamiamo Alurialnath, quella che un tempo si
chiamava Mordor...?- disse la reggina.
-
Certo...molte volte..- rispose la ragazza incredula di ciò che aveva appena
udito.
-
...sono i resti dell’ antica dimora di Sauron e del monte Fato, la voragine in
cui fu gettato l’ Anello, l’ unico posto in cui poteva essere distrutto...lì,
fra le macerie del monte fato Iris trovò l’ Anello...io però sicura della sua
distruzione non lo riconobbi- disse Arwen.
-
Ma era stato distrutto...- disse a stento Selphield.
-
Così si era creduto...ma in verità il male ha covato li sotto per molti anni,
Sauron creò un Anello così potente da non essere distrutto...è stato scalfito,
deformato, incrinato...ma non distrutto e con lui anche Sauron è riuscito a
sopravvivere...anche il suo potere come quello dell’ Anello è diminuito...ma
non bisogna sottovalutarlo...-disse la regina afflitta.
-...-
Selphield non riuscì a dire nulla.
-
Devi ritrovarlo Selphield...vai nel bosco cercalo e poi...-
-
E poi mia regina...-
-
Questo non è il momento, ne il luogo per parlarne...- concluse la dama elfica
che lasciò la camera diretta chissà dove.
Cosa
voleva dire Arwen Undomìel con quel e poi?
Perché mai avrebbe dovuto ritrovare l’ Anello? Cosa ne sarebbe stato fatto una
volta ritrovato? Perché solo lei e la regina sentivano quel richiamo? E
soprattutto cosa volevano dire quelle sritte oramai scomparse dalla sua mano ma
indelebili nella sua testa? Queste domande si affollavano nella testa di
Selphield...troppo importanti e troppo numerose per una quattordicenne (Secondo
gli anni degli uomini).